Una bella e dura edizione della Clásica di San Sebastián, conclusa da una vittoria un po' a sorpresa. A imporsi nella cittadina basca, in fondo ai 232 chilometri della più importante classica spagnola, Tony Gallopin, 25enne della RadioShack che è partito sull'Alto de Arkale, a 16 km dalla fine, ha guadagnato una quindicina di secondi di margine e li ha conservati fino alla fine (guadagnando addirittura qualcosina sui primi inseguitori).
Una Cannondale che ha lavorato per 115 km tirando il collo al gruppo, facendo staccare i velocisti più forti (Cavendish, Greipel, Kittel) sulla Croix de Mounis (a 110 dal traguardo) e resistendo al loro ritorno, preparando così il terreno per il primo successo di tappa di Peter Sagan al Tour de France 2013. Lo slovacco ad Albi (al termine della settima frazione) ha battuto Degenkolb, Bennati, Kwiatkowski, Boasson Hagen, Gavazzi, Gallopin, Vichot, Mori e Chavanel. Notevole la presenza di 3 italiani nei primi 10. In classifica Daryl Impey conserva la maglia gialla con 3" su Boasson Hagen.
In Francia la maglia tricolore rimane in casa FDJ, passando da Nacer Bouhanni ad Arthur Vichot. Dopo i 251 km della prova svoltasi a Lannilis il classe 1988 coglie la seconda vittoria stagionale, la più importante della ancor breve carriera. Negli ultimi km Vichot si è avvantaggiato assieme ai più conosciuti Sylvain Chavanel dell'Omega Pharma-Quick Step e Tony Gallopin della Radioshack-Leopard e li ha infine preceduti sul traguardo finale.
Dopo un anno veramente buio, Andy Schleck proverà a rilanciare la propria carriera al prossimo Tour de France. Il lussemburghese - che all'ultimo Giro di Svizzera ha dato qualche piccolo segnale di risveglio - sarà il capitano di una formazione che schiererà anche Jan Bakelants, Laurent Didier, Tony Gallopin, Markel Irizar, Andreas Klöden, Maxime Monfort, Jens Voigt e Haimar Zubeldia. Non c'è un velocista, ma a naso se un capitano (Andy o qualcun altro) sarà in grado di reggere ad alti livelli, potrà avere intorno una forte squadra a supporto.
La terza tappa del Critérium del Delfinato vede la vittoria di Edvald Boasson Hagen. Nei tutto somato semplici 167 km da Ambérieu-en-Bugey a Tarare partono subito dopo un chilometro quattro uomini in fuga: Cordeel (Lotto), Beppu (Orica), Rathe (Garmin) e Flecha (Vacansoleil). Il quartetto guadagna sino a 6'20" sul plotone tirato dall'Omega Pharma di Meersman e dalla FDJ di Nacer Bouhanni. Ai -16 km Cordeel prova a scattare, l'ultimo a resistergli è Rathe. Ai -12 il gruppo è nuovamente compatto.
Arriva finalmente la vittoria, a lungo cercata anche al Giro d'Italia, per Elia Viviani. La prima stagionale per il veronese giunge a Oyonnaz, al termine della seconda tappa del Criterium del Delfinato, in una giornata in cui il corridore della Cannondale è stato bravo a resistere coi migliori sui saliscendi che hanno caratterizzato la seconda parte della frazione e che hanno frantumato il gruppo in tante particelle.