Il CONI ha comunicato oggi che Francesco Reda, 31enne ciclista che nel 2013 ha corso per l'Androni-Venezuela, è stato deferito dall'Ufficio di Procura Antidoping per una violazione dell'articolo 2.3 del codice WADA con una richiesta di due anni di squalifica: in questo caso non si tratta di una positività all'antidoping ma del rifiuto a fornire un campione per il controllo senza una valida giustificazione. I fatti incriminati risalgono al 28 febbraio in occasione del GP di Camaiore: durante la stagione Reda era già stato sospeso dalla squadra di Gianni Savio per alcuni mesi.
Il G.P. Camaiore va a Peter Sagan. La corsa è vissuta su una lunga fuga che ha visto protagonisti Taylor Phinney, Stefano Agostini, Alessandro Proni, Maxim Belkov, Pedro Paulinho. Il portoghese s'è staccato sul terz'ultimo Pitoro ed è stato ripreso ai -44 km dall'arrivo. Nella tornata finale il gruppo è rinvenuto sui fuggitivi e l'ultimo Pitoro ha deciso la corsa. Il tentativo di Pellizotti è stato vano, Scarponi scollinava per preimo con Sagan secondo.
Va verso l'epilogo il GP Camaiore 2013: quando mancano 15 km alla conclusione, con l'ultima delle 6 scalate al Monte Pitoro da affrontare prima del rush verso il traguardo, il gruppo dei migliori è nuovamente compatto. Sono stati infatti ripresi Taylor Phinney, Stefano Agostini, Alessandro Proni e Maxim Belkov, in fuga sin dal km 2. Con loro c'era anche Pedro Paulinho, staccatosi ai -57 e subito riassorbito dal plotone. I fuggitivi hanno avuto un vantaggio massimo di 13'. Da segnalare che Andy Schleck ha perso le ruote dei migliori a poco più di 20 km dalla fine.
Entra nel vivo il GP di Camaiore. Dopo il quarto dei sei scollinamenti sul Monte Pitoro i fuggitivi (in origine Taylor Phinney, Stefano Agostini, Alessandro Proni, Maxim Belkov e Pedro Paulinho) restano in quattro, con Paulinho ed Agostini che perdono contatto sulle ultime rampe. Il portoghese non rientrerà più sulla testa della corsa mentre il portacolori della Cannondale riesce a riprendere Phinney, Proni e Belkov. Dietro il gruppo, che ha beneficiato del lavoro di Androni Giocattoli-Venezuela, Astana e Colombia, accelera e si porta a a 2'26" dai fuggitivi.
Si sta svolgendo in Toscana il GP di Camaiore, corsa di 183 km che è partita alle 11 di stamattina. Dopo appena 2 km di gara, è partita una fuga a cinque comprendente Taylor Phinney (BMC), Stefano Agostini (Cannondale), Alessandro Proni (Vini Fantini), Maxim Belkov (Katusha) e Pedro Paulinho (Ceramica Flaminia). Il quintetto ha raggiunto un vantaggio massimo di 13' sul gruppo, dopo circa 60 km di gara, ma ora (siamo a 105 dal traguardo, quindi con quasi 80 km coperti), il margine si è ridotto a 11', sotto l'impulso dell'Astana, che guida l'inseguimento.
Era una corsa che stava lentamente languendo, anno dopo anno, con una partecipazione sempre più ridotta e una risonanza sempre più risicata. Spostata in calendario e portata a "far sistema" con altre gare vicine di data (la Strade Bianche e la nuova Roma Maxima - ex Giro del Lazio), in prossimità della Tirreno-Adriatico, ecco che la corsa in questione, il GP di Camaiore, risorge di colpo, presentando al ciclismo internazionale una startlist di ottimo livello, che poco ha da spartire con quanto offerto negli ultimi anni.
La Katusha ha reintegrato nell'organico il corridore spagnolo Ángel Vicioso, sospeso solo il 20 febbraio scorso per aver saltato l'udienza al processo Operación Puerto. Vicioso ha testimoniato venerdì 22 febbraio in videoconferenza da Lérida, ammettendo di aver avuto sì rapporti con il medico dopatore Eufemiano Fuentes, ma solo «sporadicamente».
L'infezione alle vie respiratorie che ha costretto Andy Schleck al ritiro già nel corso della prima tappa del Giro del Mediterraneo terrà fermo il corridore lussemburghese anche in questo fine settimana. Contrariamente ai programmi, quindi, Schleck non correrà il Tour du Haut Var in Francia per non correre rischi: il corridore della RadioShack volerà a Maiorca per continuare ad allenarsi ed il suo rientro alla competizioni è previsto per il 28 febbraio proprio in Italia al GP Camaiore.