Giovanni Ellena, direttore sportivo della Androni-Venezuela, "pesa" le possibilità di José Rujano di far bene nell'ultima settimana (in particolare nella tappa dello Stelvio), ma non esclude che la squadra continui a cercare di entrare nelle fughe, come fatto bene fino ad ora: «Cercheremo di dare spazio anche a corridori come Serpa e Sella, che sulle montagne potranno provare a infilarsi in qualche attacco da lontano».
Il team manager dell'Androni Giocattoli Gianni Savio, commenta la seconda vittoria della sua squadra (prima Rubiano, poi Ferrari) al Giro d'Italia 2012, accantonando le polemiche con Mark Cavendish («Bisogna comprendere il suo stato d'animo, si è visto sfuggire un successo che riteneva di poter conquistare») e ritenendosi molto soddisfatto del bottino raccolto finora («superiore anche alle nostre attese, ma proveremo già dalla tappa di Sestri»).
La tappa Bartali, la più lunga del Giro, da Assisi a Montecatini Terme (255 km), va a Roberto Ferrari. Partono dopo 10 km Sáez de Arregi, Delage, Kaisen, Boaro, Denifl. In un primo momento c'è anche Simone Ponzi ma il portacolori dell'Astana si fa presto riassorbire. I 4 resistono fino ai -30 km quando Boaro scatta e si porta in testa, solo il basco Saez de Arregi prova a resistere.
A Herning José Serpa ha patito nella seconda tappa una caduta che gli ha lasciato una frattura al metacarpo della mano sinistra, e da quel giorno pedala con un tutore. Comunque le sue condizioni migliorano: «In squadra siamo sereni, abbiamo vinto una tappa, Rujano sta bene, e ora aspettiamo le Alpi»
Fabio Felline non è mai stato così vicino a vincere una tappa del Giro d'Italia, ma a Frosinone gli è mancato veramente tanto così per rompere il ghiaccio: si è arreso a Francisco Ventoso, e così spiega il finale: «Sugli strappetti avevo sentito di star molto bene, peccato essere uscito un po' troppo indietro dall'ultima curva, a causa della caduta che ha creato un po' di problemi».