Matteo Carrara non ha avuto un grandioso inizio di Giro, tra una caduta («Ho picchiato il ginocchio sinistro, ma nulla di grave») e parecchi minuti di ritardo («Ma non ero qui per curare la classifica, quindi va bene così»). Ora ha in mente qualche fuga («Nella tappa di Lago Laceno speravo che la salita iniziale lanciasse un attacco importante, ma si è rivelata troppo facile»), ma fa lo scaramantico: «Mi sono segnato le tappe in cui attaccare, ma non me le ricordo... non ve le voglio dire!».
Tutto il Ventoso-pensiero nella conferenza stampa che ha seguito la nona tappa del Giro d'Italia 2012, a Frosinone: dall'importanza di avere un treno o quantomeno una squadra a supporto della propria volata, alla descrizione dello strano sprint che l'ha visto battere Felline e Nizzolo, passando per il sogno olimpico («Ma sono cosciente che per me sarà molto difficile essere convocato») e per la dedica che proprio non gli riesce di esprimere a causa della profonda commozione che lo coglie e che pone fine all'incontro coi giornalisti: il pensiero, inutile dirlo, è sempre per il povero
Vede Michele Scarponi come favorito per il successo finale al Giro, ma Valerio Piva, direttore sportivo della Katusha, è consapevole delle possibilità di Joaquim Rodríguez, a patto che Purito si sappia gestire al meglio: «A Lago Laceno avrebbe anche voluto provarci, ma la sua paura era di essere preso in contropiede, visto che gli mancava pure Moreno, staccatosi sulla salita. E Joaquim non deve spendere energie gratuite perché pensa alla classifica. In ogni caso la maglia rosa è anche stress e lavoro giornaliero, e noi non vogliamo subito avere questo».
«Pensavo che si sarebbe fermato alla fine del "gradino", e invece dopo ha continuato... a me invece son mancate le gambe». Così Sonny Colbrelli all'arrivo di Frosinone, nona tappa del Giro 2012. Il corridore della Colnago-CSF vede comunque il bicchiere mezzo pieno in questo suo primo anno di professionismo: «Piano piano miglioro, son contento».
Fabio Felline non è mai stato così vicino a vincere una tappa del Giro d'Italia, ma a Frosinone gli è mancato veramente tanto così per rompere il ghiaccio: si è arreso a Francisco Ventoso, e così spiega il finale: «Sugli strappetti avevo sentito di star molto bene, peccato essere uscito un po' troppo indietro dall'ultima curva, a causa della caduta che ha creato un po' di problemi».
Alla partenza di San Giorgio del Sannio, Giovanni Visconti ci illustra le caratteristiche della sua speciale bicicletta in stile James Bond: risate assicurate con le tante caratteristiche di un mezzo degno delle potenti auto di Fast&Furious!
È Francisco Ventoso il vincitore della 9a tappa del Giro d'Italia, da San Giorgio del Sannio a Frosinone. In fuga sin da subito un terzetto: Brian Bulgac, Pierre Cazaux, Martijn Keizer. È quest'ultimo a restare in testa fino ai -15 km quando viene riassorbito dal gruppo. Ci prova Rabottini ma se ne va un terzetto formato da Joaquim Rodríguez, Ángel Vicioso e Sonny Colbrelli. Purito prova l'assolo ma un gruppetto (tra i quali vi è Pozzato) lo riassorbe presto. Nella discesa verso Frosinone allunga Fabio Felline ma ai -3 km viene ripreso e contrattacca Adam Hansen.