Il Trofeo Melinda, da quest'anno valido come prova in linea del Campionato Italiano, vede vincitore Ivan Santaromita. Dopo una fuga partita al km 0 di Bertazzo (Androni), Borchi (Vini Fantini) e Fortin (Bardiani), che hanno avuto un vantaggio massimo sul gruppo di 8'43", la corsa s'è decisa all'ultimo giro, quando si sono ritrovati in testa Stortoni con Scarponi, quindi Rebellin, De Marchi e Santaromita. Da dietro in molti hanno provato a ricongiungersi, tra i più combattivi Damiano Caruso, Nocentini e Rabottini.
Tutta belga la quarta tappa dello Ster ZLM Toer, eppure vince un olandese, Lars Boom, che già nel 2012 si era imposto sul traguardo di La Gileppe. Non semplici i 186 km che da Verviers hanno portato il gruppo a La Gileppe, con un finale che vedeva il plotone presentarsi verso il traguardo, posto in salita, compatto. A 3 km dal termine erano Vermeltfoort ed Hollanders a tentare la fuga, con Vermeltfoort che proseguiva nell'azione con 6" di vantaggio. Una volta ripreso, è stato Boom a partire, guadagnando subito un vantaggio sul gruppo di una ventina di metri.
Finale in volata a Tartu, per quello che era il percorso del Tartu GP, per il Tour of Estonia: alza le braccia Bartolomiej Matysiak della CCC Polsat, che batte allo sprint il kazako dell'Astana Continental Ilya Davidenok ed il vincitore della prima semitappa Leonid Krasnov (Rusvelo). La corsa, decisa dalla crono nella seconda semitappa della prima giornata, va al corridore di casa Gert Joeaar ,settimo nella volata e qui in gara con la maglia della nazionale, anche se corre tra le fila della Cofidis.
È iniziato oggi con due semitappe il Tour of Estonia, gara a tappe che durerà fino a sabato 1° giugno. La prima semitappa, un circuito di 12.5 km da ripetere 10 volte attorno a Viimsi, ha visto imporsi in volata il russo Leonid Krasnov, davanti al polacco Konrad Dabkowski ed allo svedese Linus Dahlberg. Belle le prestazioni degli italiani, che hanno colto una 5a piazza con Marco Benfatto, mentre Angelo Furlan ha chiuso 6° ed Omar Bertazzo 9°.
L'aria polacca fa bene a Davide Rebellin, che chiude lo Szlakiem Grodòw Piastowskich come lo aveva cominciato: vincendo. Suo lo sprint al termine della frazione da Jawor a Zlotoryja di 162 km, battendo il ceco Alois Kankovsky (Dukla Praha) e il polacco Bartosz Huzarski (NetApp). Gli abbuoni conquistati non sono sufficienti a scalzare dalla vetta della classifica il ceco Jan Barta (NetApp), che dunque conquista la classifica finale davanti a 3 uomini della CCC Polsat: Rebellin (a 12"), Tomasz Smolen (a 18") e Marek Rutkiewicz (a 33"). Quinto proprio Huzarski a 51".
Al Szlakiem Grodòw Piastowskich oggi erano in programma due semitappe entrambe nella città di Polkowice. Questa mattina il leader della corsa Davide Rebellin ha dovuto passare la maglia al ceco Jan Barta: il forte passista della NetApp-Endura ha vinto la cronometro di 30.2 km rifilando 6" a Stefan Schumacher e 32" a Rebellin che ha fatto segnare il settimo tempo. Quella di Barta è la seconda vittoria stagionale per la formazione anglo-tedesca.
Anche se ha quasi 42 anni (li compirà il 9 agosto prossimo) Davide Rebellin sa ancora vincere. E se il prestigio della Szlakiem Grodòw Piastowskich, corsa polacca di categoria 2.1, non è certo il massimo della vita, il corridore della CCC Polsat Polkowice s'è aggiudicato oggi la prima tappa. Nei 167.8 km che da Swidnica conducevano a Dzierzoniow, non senza asperità (ben 9 i Gpm di giornata, di cui 5 di 1a categoria), Rebellin s'è imposto davanti al compagno di squadra Marek Rutkiewicz ed a Bartosz Huzarski, portacolori della NetApp-Endura.
Dall'1 di Thomas Voeckler, vincitore della corsa l'anno scorso, al 228 di Fabio Taborre, saranno 175 i corridori al via della Freccia del Brabante, domani a Leuven. Tra le 10 formazioni World Tour al via ci sarà anche la Cannondale con Sagan (sempre favorito, avrà il dorsale numero 21) e Moser (28), mentre tra le 13 Professional ci sarà la Vini Fantini che punta forte proprio su Taborre. Non mancheranno comunque i pretendenti alla vittoria, da Gilbert (11) a Daniel Martin (31), da Spilak (41) a Sylvain Chavanel (61).
Ha lavorato tanto, la Katusha, nel finale della Ronde van Limburg, per ricucire sui vari attacchi e contrattacchi che si sono susseguiti nel finale di una corsa molto combattuta. E la squadra russa ha fatto benissimo, visto che aveva un Rüdiger Selig in grado di colpire, e che poi il tedesco ha effettivamente assestato la botta vincente in vista del traguardo. Fuga di 14 uomini nella prima parte di gara (presenti anche Proni, Boem e Benedetti), poi un quintetto con Marco Canola, Hagenaars, Kritskiy, Tankink e Lammertink è andato in contropiede a circa 60 dal traguardo.