La procura di Forlì, che sta indagando sui fatti di Madonna di Campiglio al Giro d'Italia del 1999, ha reso pubblica l'intercettazione di un camorrista che suffraga la tesi secondo cui fu proprio l'organizzazione criminale a incastrare Marco Pantani, operando una sostituzione di provette per il tramite di un medico tenuto sotto ricatto, allo scopo di far fuori il Pirata dalla corsa rosa e non rimettere molti soldi nel pagamento di scommesse clandestine.
Marco Pantani e il 5 giugno 1999, il giorno in cui cominciò l'odissea umana e sportiva del Pirata. Oggi è rimbalzata la notizia secondo cui alcune intercettazioni telefoniche a cui è stato soggetto un affiliato della camorra confermerebbero il coinvolgimento dell'organizzazione criminale (al fine di evitare un buco miliardario nelle scommesse clandestine che si erano concentrate sulla vittoria del romagnolo) nello stop che fu comminato a Pantani per ematocrito alto alla vigilia della Madonna di Campiglio-Aprica, penultima tappa del Giro d'Italia.
Il ricordo di Marco Pantani è sempre molto vivo nella memoria degli appassionati ed una nuova importante iniziativa per ricordare il fuoriclasse romagnolo giunge dall'Abruzzo: in occasione del Gran Sasso Bike Day, manifestazione ciclistica giunta alla terza edizione, quest'oggi l'ascesa che da Fonte Cerreto conduce a Campo Imperatore (a quota 2130 metri sul livello del mare) è stata ufficialmente ribattezzata "Salita Marco Pantani", ricordando la splendida vittoria del Pirata nella tappa
Pantani è tornato. È questo il titolo del libro di Davide De Zan, edito da Piemme, che verrà presentato a Varese giovedì 5 febbraio alle ore 20:30 presso lo Spazio Lavit in via Uberti 42. L'iniziativa parte da Guido Civelli, tifoso e estimatore del campione di Cesenatico, che ancora una volta ha saputo fare squadra coinvolgendo Spazio Lavit, Società Ciclistica Alfredo Binda, Andriolo e Libreria del Corso di Varese per offrire ai varesini una serata dedicata a Marco.
«Allo stato non sono emersi elementi che facciano pensare ad un omicidio». Lo ha detto il procuratore capo di Rimini, Paolo Giovagnoli, che da luglio ha avviato una nuova indagine sulla morte di Marco Pantani con l'ipotesi di omicidio volontario.
Quindici anni dopo, la Procura della Repubblica di Forlì ha riaperto un fascicolo a carico di ignoti, ad inizio settembre, con l'ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva, in relazione all'esclusione dal Giro d'Italia 1999 subita da Marco Pantani a Madonna di Campiglio. Lo rivela oggi La Gazzetta dello Sport.