La seconda tappa dell'Arctic Race of Norway, 156.5 km con partenza ed arrivo a Svolvær, si conclude in volata e vede la vittoria di Thor Hushovd. Tappa caratterizzata dalla fuga di sei uomini: Helven, Downing, Wilson, Olsson, Jensen e Lukkedal. Ripresi ai -10 km, Paul Martens ha provato ad anticipare la volata, proprio come ieri. Lo sprint è stato però inevitabile, con Thor Hushovd a precedere nettamente Van Asbroeck, Haller, il leader Van Hummel, Enger, Bol, Yssaad, Verhelst, Matzka e Hurel.
Si conclude in volata la prima tappa del primo Arctic Race of Norway della storia, gara a tappe norvegese di categoria 2.1. Vittoria che va a Kenny Robert Van Hummel. Lungo i 192.5 km attorno a Bodø s'è assistito alla fuga di otto uomini: Nordhaug, Vanmarcke, Tulik, Haller, Van Melsen, Neirynck, Delfosse ed Eidsheim. Nel finale sono due Belkin, Nordhaug e Vanmarcke, a mantenersi in testa con un buon vantaggio fino ai -10 km, quando il loro margine sul gruppo scende a 32". Ripresi a poco meno di 10 km, è volata.
Si decide all'ultima tappa lo Skoda-Tour de Luxembourg, che fino a stamane vedeva Jonathan Hivert in maglia di leader ma il cui vincitore finale è Paul Martens. L'ultima tappa, 143.6 km da Mersch a Luxembourg con molte salite da ripetere nel finale, ha visto protagonista assoluto il talento di casa Bob Jungels. Il lussemburghese della RadioShack Leopard se n'è andato infatti nel finale e da solo ha tagliato il traguardo, precedendo proprio Martens e Jan Bakelants.
La terza tappa dello Skoda-Tour de Luxembourg, 178.8 km vallonati da Eschweiler a Diekirch, vede ancora come ieri la vittoria di Giacomo Nizzolo. Il forte atleta della RadioShack Leopard ha battuto allo sprint il giovane russo Alexey Tsatevich e Pierpaolo De Negri della Vini Fantini-Selle Italia. Paul Martens è 4° mentre Marco Marcato, già a ridosso dei primissimi ieri, coglie un bel 5° posto. Ad una tappa dal termine (domani si correrà la Mersch-Luxembourg, 143.6 km) troviamo sempre Jonathan Hivert, oggi 10°, al comando della corsa.
È Giacomo Nizzolo il vincitore della seconda tappa dello Skoda-Tour de Luxembourg. Il milanese della RadioShack Leopard ha preceduto Marko Kump e Paul Martens. Sono 173.1 km quelli che separano Schifflange da Walferdange. Va via una fuga con Sébastien Turgot, Thomas De Gendt e Mattia Pozzo, che conquisterà la maglia rossa dei Gpm. La tappa si decide però allo sprint, con Nizzolo che è più veloce di Kump e Martens. Ai piedi del podio troviamo i nostri Marco Marcato e Manuel Belletti, che ha chiuso al 5° posto.
Era abbastanza prevedibile che l'undicesima tappa del Giro, da Tarvisio al Vajont, premiasse una fuga, e così è stato: a vincere nella località di Erto e Casso è stato Ramunas Navardauskas, lituano già maglia rosa per due giorni al Giro dell'anno scorso. La fuga originaria comprendeva 20 uomini (tra cui Pirazzi, Puccio, Oss e Di Luca) partiti al km 71: per loro via libera, visto che nessuno impensieriva la maglia rosa Nibali. Jackson Rodríguez ha preceduto Pirazzi e Bonnafond al Gpm di Sella Ciampigotto (-62), quindi in discesa è scattato il tedesco Gretsch, a circa 50 km dal traguardo.
Una caduta all'ultimo chilometro sconvolge il finale della quinta tappa del Giro d'Italia, spezzando il gruppo e lasciando al comando il solo Marco Canola (che era in prima posizione per lavorare per Modolo). Il vicentino ci ha messo un po' a rendersi conto della situazione e a capire che si trovava davanti all'occasione della vita, ha dato tutto per resistere, ma non ha potuto evitare di piantarsi ai 300 metri, mentre da dietro rinveniva fortissimo (e tutto solo) John Degenkolb. Il tedesco della Argos ha così vinto, anticipando lo spagnolo Vicioso e l'altro tedesco Martens.
Si sapeva da tempo che Robert Gesink avrebbe disputato il Giro d'Italia, ora la Blanco ufficializza i 9 che saranno schierati al via della corsa rosa. Intorno a Gesink ci saranno Bobridge, Clement, Gárate, Kelderman, Kruijswijk, Martens, Tjallingii e Wynants. Una formazione decisamente competitiva dopo qualche anno in cui la ex Rabobank si presentava al Giro con uno schieramento giovane e senza prime punte.
Ha lavorato tanto, la Katusha, nel finale della Ronde van Limburg, per ricucire sui vari attacchi e contrattacchi che si sono susseguiti nel finale di una corsa molto combattuta. E la squadra russa ha fatto benissimo, visto che aveva un Rüdiger Selig in grado di colpire, e che poi il tedesco ha effettivamente assestato la botta vincente in vista del traguardo. Fuga di 14 uomini nella prima parte di gara (presenti anche Proni, Boem e Benedetti), poi un quintetto con Marco Canola, Hagenaars, Kritskiy, Tankink e Lammertink è andato in contropiede a circa 60 dal traguardo.