10a tappa: Termoli - Peschici
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(Tappa originariamente prevista di 187 chilometri)
Franco Pellizotti fa sua la decima tappa dell'89esimo Giro d'Italia, che corrisponde anche alla prima affermazione stagionale. Questa vittoria lo porta nelle zone alte della classifica generale.
La partenza di Termoli vede al via Basso (Csc) in maglia rosa, Savoldelli (Discovery) in blu, McEwen (Davitamon) in ciclamino e Scheirlinckx (Cofidis) in verde. Sin dall'inizio la frazione è contrassegnata da scatti e controscatti e da un'andatura elevata, pari a 49 km/h nella prima ora di corsa, finché al km 62 prende il via un'azione di una certa rilevanza, che si compone di 16 corridori: Joachim (Discovery), Calzati e Dupont (AG2R), Carrasco, Pérez Sánchez e Horrach (Caisse), Matveyev (Panaria), Poilvet (Crédit), Yakovlev (Liberty), Merckx (Phonak), Eltink (Rabobank), Gómez Gómez (Saunier), Serpa (Selle Italia), Lombardi (Csc) e Vanotti (Milram). Sulla salita che conduce a Borgo Celano arrivano anche Pellizotti e Wegelius (Liquigas), poi Pinotti (Saunier) ed Efimkin (Caisse), e in discesa si aggiunge anche Krauss (Gerolsteiner).
Questo folto gruppo formato da ben 21 atleti giunge al traguardo "Gazzetta 110" di Manfredonia (naturalmente situato al km 110...) nel seguente ordine: Pinotti, poi Kolobnev ed in terza posizione Poilvet. Cinque km dopo, all'inizio della salita per Monte Sant'Angelo, gli attaccanti raggiungono il vantaggio massimo di 5'52" sul plotone.
Intanto McGee (Française) e Baranowski (Liberty) si ritirano dalla corsa, il primo causa sciatalgia.
Scollinando sul Gpm di Monte Sant'Angelo (3a cat., km 126), Calzati transita in prima posizione seguito da Horrach e Pinotti. Avvicinandosi alla Foresta Umbra il gruppo di testa perde Matveyev, mentre Joachim, Vanotti e Calzati tentano una sortita che quasi subito viene bloccata dagli altri battistrada. Stessa sorte per Carrasco, Merckx e ancora Calzati, che tentano un istante dopo gli altri tre. Gómez Gómez e Matveyev vengono riassorbiti dal plotone, poi nella discesa verso San Menaio cadono Laverde (Panaria) e Duque (Cofidis) al km 162, e Ghisalberti (Milram) e Vila (Lampre) al km 172, ma tutti e quattro ripartono prontamente. Si verifica poi ancora un attacco in testa alla corsa: sono Joachim e Carrasco a riprovarci, anche se l'esito è nullo.
Scatta infine Axel Merckx (km 175), e questa volta le cose vanno diversamente: il belga guadagna progressivamente terreno, tanto che il suo attacco sembra possa andare davvero in porto. Il portacolori della Phonak guadagna quasi 15", ed intraprende in solitaria la salita finale, l'ultimo km che conduce a Peschici. Dietro però gli inseguitori sopraggiungono proprio nei metri conclusivi, superando lo sfortunato eroe ai 150 metri. La volata parte molto lunga, Efimkin si avvantaggia ma Pellizotti lo supera nettamente conquistando la vittoria, davanti al giovane russo e al kazako Yakovlev. Grazie alla prestazione odierna l'alfiere della Liquigas scala la classifica generale fino ad insinuarsi al quarto posto, fra Cunego e Savoldelli.
Enula Bassanelli