13a tappa: Burgos - Santuario de la Bien Aparecida (Ampuero)
← Tappa precedenteTappa successiva →ALTIMETRIA E SCHEDA TECNICA
(Tappa originariamente di 196 km, ridotta a 193 per problemi tecnici sul percorso [Un camion ha occupato la carreggiata intorno al km 102, obbligando al cambio di percorso])
Un finale incredibile regala a Samuel Sánchez una vittoria insperata fino a poche centinaia di metri dalla fine.
Heras parte con 15 punti di sutura al ginocchio sinistro ferito ieri in una caduta, non prendono invece il via Azevedo, Joachim e Scheuneman, mentre nel corso della tappa si ritirano Steels (caduto al km 22 insieme a Mancebo, Baranowski, Horrillo e Veneberg), Beltran, Vila, Bellotti e Freddy González.
La corsa si infiamma al km 45, quando Zaballa attacca, portandosi appresso altri 31 uomini (Burghardt, Van Goolen, Nardello, Calcagni, Bernucci, Zanotti, Backstedt, Aerts, Rafael Casero, Finot, Moerenhout, Ardila, Bernabeu, Kolobnev, Steegmans, Petacchi, Geslin, Bettini, Casper, Rodríguez Oliver, Sorensen, Barry, De Groot, Peron, Mugerli, Pascual Rodríguez, Latasa, Martínez de Esteban, García Acosta, Lara e Vicioso). Il vantaggio massimo è di 1'50" e viene toccato al km 83, allo sprint intermedio di Moneo (vinto da Petacchi davanti a Burghardt e Rodríguez Oliver).
Al km 101 evadono dal gruppo di fuggitivi Ardila, Zaballa e Latasa, mentre il drappello di attaccanti si fraziona sulla salita di Puerto de Los Tornos (2a categoria che sostituisce l'Alto de la Sía dopo il cambio di percorso). I tre restano in testa, tutti gli altri vengono riassorbiti dal plotone. Sull'Alto de Cruz Usaño (3a categoria, vetta al km 149), alle spalle dei battistrada si muove qualcosa: Pereiro si mette all'inseguimento solitario, mentre alle sue spalle si forma un nuovo gruppetto con Simoni, García Acosta e González Larranaga, raggiunti sulla discesa da Lara, Montgomery, Vaugrenard, Lastras, Gómez Gómez, Plaza Molina, Martín Perdiguero, Horrach, De La Fuente, Peron e Miorin, mentre i tre di testa toccano il vantaggio massimo sul gruppo della maglia oro (2'38") al km 153.
Al km 156, sull'Alto Fuente de las Varas (3a categoria con vetta al km 159) Pereiro riprende Ardila, Latasa e Zaballa, poi in discesa, al km 167, rientrano anche Sevilla, Lastras, Sánchez González e Horrach. Alle spalle degli 8 si forma un nuovo gruppo di 19 (le distanze ravvicinate favoriscono i molti rivolgimenti): Bettini, Ongarato, Blanco, Scarponi, Pérez Sánchez, Bertagnolli, Cuesta, González Capilla, Vandevelde, Sorensen, Bernucci, Cañada, Unai Osa, Devolder, Szmyd, Moerenhout, López García, Jiménez Sánchez e Pascual Rodríguez. Ma il gruppo riprende i 19 al km 175, e poco dopo (km 178) è ancora Petacchi, stavolta da solo, a provare a evadere dal plotone, ma la sua azione è destinata a durare poco più di due chilometri.
I fuggitivi arrivano allo strappo finale. Zaballa è il primo a staccarsi, poi Pereiro attacca al km 189. Su di lui riesce a rientrare Ardila, al km 191, mentre il gruppo dei migliori si fraziona, e davanti restano tutti i primi della classifica.
Ardila prova a staccare Pereiro, senza fortuna, ma dietro c'è Sánchez González che non molla, e ai 500 metri riesce a rientrare. Si lancia la volata, Pereiro è in testa, Ardila parte deciso ed esulta, ma lo fa sotto lo striscione del Gpm, a 100 metri da quello del traguardo! Attimi di perplessita del colombiano e di Pereiro, ne approfitta Sánchez che si proietta verso il vero arrivo e, ridendo di gusto, vince la tappa