11a tappa: Andorra [Andorra] - Estación de Esquí Aramón Cerler
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(Tappa originariamente di 186,6 km: percorso cambiato per il maltempo)
La seconda tappa pirenaica consecutiva regala una grande soddisfazione al vincitore di giornata Laiseka, non nuovo a imprese simili, ma lascia praticamente tutto invariato in classifica, con le distanze tra i primi cinque immutate.
C'è freddo e maltempo, a tratti piove a dirotto, e una frana sul Coll de Bretui, Gpm di seconda categoria che dovrebbe essere affrontato dopo 73 km di tappa (con vetta al km 83), obbliga l'organizzazione a cambiare percorso: niente più Bretui, e chilometraggio che passa da 186,6 a 192,6 km.
Che non sia una giornata facile è comprovato anche dai tanti ritiri: non parte Poilvet, abbandonano in corsa Irizar, Edaleine, McGee (già maglia oro), Hayman, Botero, Guesdon, Pérez Rodríguez e Hushovd (che lascia da primo nella classifica a punti).
I movimenti iniziano subito, al km 1, quando partono Scheirlinckx e Kohl. Al km 4 arrivano anche Voeckler, Haselbacher e Rafael Casero. Al km 6 ecco pure Ignacio Gutiérrez Cataluna, Bernabeu, Horrillo, García Acosta, Florencio, Finot, Bettini e Lombardi.
Al km 18, sulle rampe del Port del Cantó (prima categoria con vetta al km 41) si stacca Haselbacher, presto imitato da altri compagni di fuga. Tanto che al km 20 restano davanti solo Scheirlinckx, García Acosta, Kohl, Bettini e Bernabeu. Da dietro incalzano Joaquín Rodríguez (sempre attratto dai punti Gpm: oggi riuscirà a tornare in testa alla classifica di miglior scalatore) e Adolfo García Quesada, che arrivano sui primi al km 23, e Pereiro, che si ricongiunge al km 24.
Al km 38, col gruppo a 1' di distacco, vengono fuori anche Fernández Bustinza e Peña Grisales, che prendono i battistrada al km 40. In totale, 10 uomini al comando, e vantaggio che sale fino a 3'58" (al km 78).
La situazione resta a lungo cristallizzata, poi sul Coll de la Espina si stacca Kohl, mentre dietro sono Liberty Seguros (soprattutto) e Rabobank (quando capita) a tirare. Il margine si assottiglia via via, e al km 178 la fuga è annullata. Resta da scalare l'ultima salita. La Liberty fa il consueto forcing in favore di Heras, e Scarponi è l'ultimo uomo del treno. Senza esito un paio di tentativi (Van Hecke e Martín Perdiguero), poi ai meno 8 tenta Laiseka, e resta davanti con una manciata di secondi sul gruppetto dei migliori. Heras tarda ad attaccare, e allora ci prova Sastre, ai 6,5 km.
L'uomo della Csc si porta su Laiseka, ma di lì a poco rientrano anche Heras e Menchov, mentre Mancebo è più indietro, avendo sofferto come al solito l'improvviso cambio di ritmo. Il vincitore della tappa di ieri riesce comunque a rientrare, insieme a Carlos García Quesada.
A 5,5 km dalla vetta Sastre dà un'altra stoccata, ed è Mancebo a fare l'andatura e a riportare sotto il gruppo (ai 3,5 km). A 2,5 dal traguardo scatta di nuovo Laiseka, e stavolta l'azione è buona: solo García Quesada azzarda un contropiede, ma Mancebo lo stoppa, e il basco ha così via libera verso il successo di tappa.
La mancanza di abbuoni all'arrivo anestetizza la corsa nel finale: nessuno tiene più di tanto a tirare, e i big arrivano tutti insieme, con Sastre che va a prendersi il secondo posto e Menchov che si limita a controllare, tenendo al sicuro la sua maglia oro