10a tappa: La Vall d'en Bas - Estación de Esquí de Ordino-Arcalís [Andorra]
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Il secondo arrivo in salita della Vuelta premia Francisco Mancebo, che vince battendo in volata Heras, Menchov, Carlos García Quesada e Mercado, e guadagna una posizione in classifica ai danni di Sastre, risalendo fino al terzo posto.
Già al mattino la Comunidad Valenciana inscena il suo attacco: tra il km 10 e il km 15, sul Coll de Canes (salita di seconda categoria che scollina al km 21) si muovono Jiménez Sánchez (che cerca punti Gpm), Adolfo García Quesada e Bernabeu, insieme a Martín Perdiguero e Pereiro della Phonak, Rodríguez Oliver (anche lui alla ricerca di punti Gpm) della Saunier Duval, Vicioso della Liberty Seguros, López García della Euskaltel, Devolder della Discovery Channel e Aitor Osa della Illes Balears.
Manca un rappresentante della Rabobank, e questo fatto spinge gli uomini di Menchov a dover controllare da subito, affaticandosi in testa al gruppo. Al km 25, in discesa, Bernabeu perde contatto dai primi. Il vantaggio dei fuggitivi non decolla, tenuto sotto controllo (intorno ai 2') dal team olandese, poi al km 63 si muovono Cuesta (Saunier Duval), Scarponi (Liberty Seguros), Verbrugghe (Quick Step) e Horrach (Illes Balears), e nel giro di 10 km, sulle rampe del Port de Collada de Tosses (prima categoria con vetta al km 77), riprendono i fuggitivi della prima ora.
Al km 73 i 13 attaccanti toccano il vantaggio massimo, con 4'52" sul gruppo. Sulla salita di Collet de Montaup (prima categoria, vetta al km 178) il drappello dei fuggitivi inizia a perdere qualche componente, primi fra tutti Pereiro e Cuesta. Sulla stessa salita, al km 166, Mancebo fa uno scatto d'assaggio, ma viene subito ripreso. Intanto Menchov rimane senza compagni, e la Liberty Seguros, pur avendo due uomini in fuga, si accolla il peso dell'inseguimento.
Lungo il Collet de Montaup restano in testa Verbrugghe, Adolfo García Quesada e Osa, che però in discesa cade e si frattura la clavicola, abbandonando così la Vuelta. Altri ritiri di giornata: Yus (che non è partito), Fedrigo, Garrido, Strauss, Ruslan Ivanov, Van Heeswijk, Angel Casero, Flecha, Leblacher, Hoste e Nozal.
Intanto dal gruppo della maglia oro, Mercado, Carlos García Quesada e Sevilla emergono e si portano sul plotoncino in cui sono rimasti Jiménez Sánchez, Rodríguez Oliver, Vicioso, Martín Perdiguero, Horrach, Scarponi e Devolder. Sul falsopiano che precede la salita finale, al km 185 Verbrugghe si libera della compagnia di Adolfo García Quesada, che viene poi ripreso dagli immediati inseguitori.
A 9 km dalla vetta, Carlos García Quesada attacca e si porta su Verbrugghe, per poi staccarlo dopo poche pedalate. Anche Mercado e poi Sevilla fuoriescono dal gruppetto, che si sfalda. Il plotone intanto è tirato dalla Csc per Sastre, che poi tiene alta l'andatura in prima persona. Gli allunghi di Aitor González e poi di Laiseka non fanno male.
A 7 km dal traguardo Mercado raggiunge García Quesada, e dietro si verifica l'attacco di Heras, che frantuma quel che resta del gruppo e mette Mancebo in difficoltà, mentre Menchov reagisce bene. Gli uomini di classifica prendono e staccano i fuggitivi della prima ora (davanti restano García Quesada e Mercado, e Sevilla), e solo Scarponi riesce a stare con i più forti.
Mancebo comunque sale col suo passo e in breve riesce a recuperare. Ai 6 km il drappello dei più forti è formato da Scarponi (che tira), Heras, Menchov, Sastre, Mancebo, Plaza Molina, Danielson e González Capilla, che però si stacca poco dopo. Sevilla si porta sulla coppia di testa, ma non resiste a lungo e si stacca di nuovo.
Ai 5 km, dopo il gran lavoro di Scarponi, Heras parte, e solo Menchov resiste. Ma come successo in precedenza, Mancebo ha solo bisogno di un po' di tempo per risalire con il suo passo. E infatti ai 4 km si riporta su Heras e Menchov. Le distanze sono minime, i vari gruppetti riescono a vedersi nei tratti di rettilineo.
Sevilla viene preso e staccato dal terzetto, che ai 3 km raggiunge anche García Quesada e Mercado. Ai 2 km Mancebo azzarda uno scattino, pur essendo quello che più di tutti patisce ogni variazione di ritmo. Ai 1500 metri ci prova Mercado, ai 1000 ancora Mancebo, che poi resta in testa al quintetto.
La volata la lancia Heras ai 300, ma parte lungo. Menchov controlla, non curandosi del piazzamento (infatti da oggi non sono più previsti gli abbuoni all'arrivo e agli sprint intermedi) Heras si pianta, e ai 50 metri spunta Mancebo che va a vincere e a scavalcare Sastre al terzo posto in classifica.
Molto vivace la lotta per la classifica Gpm, con Eladio Jiménez che partiva con 10 punti di vantaggio su Joaquín Rodríguez (32-22) e che ne conquista 21 arrivando a 53. A Rodríguez non ne bastano 30 per scavalcare il connazionale, e si ferma a 52. Ma alle loro spalle incombono gli uomini di classifica (Heras 46, Menchov 42, Mancebo 34).
Da segnalare, infine, alcuni piazzamenti: Piepoli 34° a 5'53" da Mancebo, Bertagnolli 49° a 12'22", Simoni 90° a 20'05"