5a tappa: Alcázar de San Juan - Cuenca
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A Cuenca la spunta Hushovd, bravo a resistere sull'Alto del Castillo e a battere allo sprint quel che resta del gruppo. Ma si mangiano le mani i Quick Step, che con Bettini, Boonen e Mercado davanti riescono a farsi sfuggire il successo.
Il primo a muoversi è Le Mevel al km 14, ma dura poco. Al km 20 scatta Ziegler, prima con Pradera e Miorin, poi, dal km 24, con Jiménez Sánchez. Ma quest'ultimo è pericoloso per McGee in classifica, e la fuga non trova spazio.
Lo stesso McGee si muove in prima persona al km 39, quando va in fuga con altri 19 uomini (Peña Grisales, Backstedt, Ongarato, Veneberg, González Martínez, Gutiérrez Palacios, Jurco, Joachim, Jiménez Sánchez, Montgomery, Unai Osa, Nozal, Florencio, Sorensen, Le Mevel, Steegmans, Igor González de Galdeano, Voeckler e Zaballa), ma anche in questo caso l'azione si esaurisce in breve, e al km 42 il gruppo torna compatto.
Al km 61, finalmente la fuga buona: partono De La Fuente, Piil e Staf Scheirlinckx, raggiunti prima del km 64 da Leblacher, Barry, Veneberg, Calcagni e García Marin. Il loro vantaggio massimo, toccato al km 118, è di 4'20".
Ritiri di giornata: al km 30 si è arreso José Enrique Gutiérrez Cataluna, vittima di una caduta due giorni fa. Al km 85 scende di bici Mirko Lorenzetto, poi al km 93 è la volta dell'abbandono eccellente: Iban Mayo lascia la Vuelta, dopo essere da subito uscito di classifica.
Al km 138, sul Puerto de la Cabrera, si avvantaggiano Calcagni e De La Fuente, sui quali poi arriva Leblacher. Ma sulla successiva discesa il drappello di testa si ricompatta. Ma a quel punto il gruppo insegue con decisione, con Quick Step, Fassa Bortolo e Illes Balears: il margine cala e la fuga viene annullata al km 161, al primo passaggio da Cuenca.
Subito dopo inizia l'Alto del Castillo, poco fuori Cuenca, e scatta al km 162 Sánchez González, ripreso poco dopo da Carlos García Quesada e Joaquín Rodríguez. Quest'ultimo va in contropiede a scollinare per primo (è il leader della classifica del Gpm), poi nei primi metri della discesa si forma in testa un sestetto interessante: con Rodríguez ci sono Heras, Bettini, Sastre, Landis e Adolfo García Quesada. Nella picchiata cadono Piepoli (arrabbiatissimo) e Azevedo, quindi al km 167 il gruppo dei migliori (ridotto a circa 30 unità) si ricompone.
Al km 169 scatta ancora Sánchez González, supportato poi da Mercado, mentre nel plotone rientrano diversi corridori. Bettini è molto attivo, e si trova in testa con lo stesso Mercado ai 3 km. Ma nel primo gruppo c'è anche Boonen, e proprio lui si mette in testa a tirare nell'ultimo chilometro. Ai 600 metri scatta McGee, poi ai 300 viene fuori Bettini, che però finisce la benzina a 100 metri dal traguardo e si ferma, mentre viene fuori prepotentemente Hushovd, che vince davanti a Martín Perdiguero.
Mancebo, Aitor Osa, Menchov, Adolfo García Quesada, Simoni, Botero, Mercado, Sevilla, Pérez Rodríguez, Danielson, Carlos García Quesada, Bernabeu, Plaza Molina, Scarponi e Serrano Rodríguez chiudono, nell'ordine dal 21esimo al 35esimo, nel primo gruppo. Il drappello con Petacchi, comprendente anche Aitor González Jiménez, finisce a 51" dai primi