17a tappa: Pau - Revel
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Entusiasmante vittoria di Savoldelli, sul filo di lana, dopo un inseguimento all'ultimo respiro a Kurt-Asle Arvesen.
La tappa più lunga del Tour 2005 si apre col ritiro di Klöden, che si ferma al km 18 a causa di una microfrattura al polso destro subita ieri, in una caduta. Il tedesco, secondo al Tour 2004, era 11esimo in classifica a 12'01" da Armstrong.
Al km 25 partono i 17 della fuga del giorno: Rubiera e Savoldelli (Discovery), Sevilla (T-Mobile), Arvesen (Team Csc), Dekker (Rabobank), Davis (Liberty), Hinault (Credit), Cioni (Liquigas), Augé (Cofidis), Tankink (Quick Step), Fedrigo (Bouygues), Grivko (Domina), Righi (Lampre), DaCruz e Lövkvist (Francaise), Gerrans e Dumoulin (AG2R).
Il gruppo è praticamente fermo, gli attaccanti ottengono un vantaggio massimo di 23'59" al km 187. Di lì a poco, a 50 km dal traguardo, il drappello degli attaccanti si fraziona: prova l'allungo Dekker, poi Grivko, e dietro all'ucraino vanno Savoldelli, Sevilla e Gerrans. Alle loro spalle, un altro quartetto, formato da Arvesen, Hinault, Tankink e Righi: questi ultimi riprendono in breve i primi, e il gruppetto a 8 si rivela irraggiungibile per gli altri fuggitivi.
L'accordo tra i battistrada dura fino al km 230. A quel punto, sulla Côte de Saint-Ferréol, salitella di terza categoria, Tankink rompe gli indugi e scatta deciso. Gli altri si guardano, e poi è Grivko a partire in contropiede. Si pianta Tankink, ma si pianta anche l'ucraino, ed è Hinault a superare entrambi lanciandosi in testa. Mancano 8 km all'arrivo, e sul francese piomba Savoldelli. Grivko viene ripreso anche da Arvesen e Gerrans, ma dopo lo scollinamento non riesce a tenere le ruote degli altri due sul falsopiano.
In cima i battistrada hanno 11" sui primi inseguitori, ma Hinault non collabora e Savoldelli si arrabbia con lui, e in discesa i due non riescono a conservare il margine, venendo poi ripresi a 3 km dalla conclusione. A 1500 metri dall'arrivo Arvesen si gioca le sue carte, e parte deciso. Nessuno gli va dietro, e tocca a Savoldelli sobbarcarsi il compito di chiudere il buco. Sullo slancio, il bergamasco si stacca dalla ruota prima Gerrans e poi anche Hinault, e vede Arvesen sul rettilineo d'arrivo.
Ai 200 metri il vincitore dell'ultimo Giro prende la ruota del norvegese e lo supera di slancio, andando a conquistare la sua prima vittoria al Tour.
Ma la corsa non è ancora finita: il gruppo, a quel punto, è ancora lontano, e, tirato dalla T-Mobile (interessata alla classifica a squadre), affronta la Côte de Saint-Ferréol. Qui attacca Vinokourov, e Ullrich rilancia. I migliori si frazionano, davanti ci sono, oltre ai due T-Mobile, Armstrong e Rasmussen. Subito dopo Basso chiude il buco, portandosi appresso Mazzoleni, Mancebo, Leipheimer e Hincapie. Gli altri uomini di classifica restano dietro (Evans, Landis e Moreau tra i primi dieci), e perdono alla fine 20". Vinokourov guadagna così due posizioni in classifica, mentre Mazzoleni, grazie al ritiro di Klöden, risale dal dodicesimo all'undicesimo posto