8a tappa: Pforzheim [Germania] - Gérardmer
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Non è certo la salita più dura del Tour, il Col de la Schlucht, ma basta per infiammare il finale dell'ottava tappa. Armstrong va in sofferenza, Klöden recupera su di lui, ma il successo di giornata va al giovane Weening.
Le quattro salitelle poste nei primi 50 km della tappa invitano senz'altro all'azione. Si lasciano tentare dalla voglia di andare in fuga uomini importanti e vicini in classifica come Hincapie (compagno di Armstrong) e Voigt (compagno di Basso). Con loro ci sono Kashechkin, Casar e Rasmussen, il quale scatta sui primi due Gpm per conquistare la maglia a pois di miglior scalatore.
La T-Mobile di Ullrich e Vinokourov non riesce invece a inserire un suo uomo nell'azione, e allora è costretta a inseguire a tutta per annullare il tentativo, che pure ha raggiunto un vantaggio massimo di un paio di minuti. Dopo lo sprint con abbuoni di Sasbach (al km 64), vinto da Hincapie (+6" per lui) su Voigt (+4") e Kashechkin (+2"), i fuggitivi si rialzano tutti, a parte Casar, che resta in testa e al km 66 viene raggiunto da Sorensen e Cancellara. Poco dopo arriva anche Hushovd, che prova a conquistare qualche punto allo sprint intermedio di Kenzingen (km 125).
Boonen è staccato dal gruppo della maglia gialla, allora è la Davitamon di McEwen a incaricarsi di inseguire Hushovd e compagni. Il norvegese assicura gli altri fuggitivi che si rialzerà dopo il traguardo volante, ma il gruppo è lì, e allora si rialzano tutti tranne Sorensen.
È il km 127 quando l'uomo della Csc resta solo davanti, poi al km 140 lo raggiungono Weening, Commesso, Vasseur, Jalabert, Flecha e Scholz. La fuga stavolta va, e ottiene un vantaggio massimo di 6'40" al km 167.
Si arriva alla salita di Col de la Schlucht, lunga ma abbastanza facile. Gli attaccanti hanno un paio di minuti e mezzo sul gruppo. Weening stacca i compagni di fuga al km 204, il plotone è tirato nel frattempo dalla Illes Balears per Valverde, ma è Vinokourov che infiamma la corsa scattando al km 208. Risponde Savoldelli, ma il kazako ci riprova, e il gruppo si screma. Armstrong resta a quel punto senza compagni di squadra.
Parte Moreau, e Armstrong non riesce a tenere subito le ruote dei migliori, che nell'occasione sono Vinokourov, Ullrich, Valverde e Basso, oltre allo stesso Moreau. Anche Ullrich piazza il suo scattino. Intanto i fuggitivi sono stati tutti ripresi, a parte Weening che ha ancora mezzo minuto di vantaggio.
Armstrong si riporta sui più forti, il gruppo si infoltisce con tutti i big della classifica, anche se la maglia gialla è sempre senza compagni. Al km 210 c'è l'attacco di Klöden, che riesce ad andar via e a riprendere Weening proprio in cima alla salita, al km 216. Il margine sugli immediati inseguitori è comunque risicatissimo. Nel momento in cui i due battistrada sembrano sul punto di essere ripresi, sulla discesa, Weening, che si è riposato per un paio di chilometri a ruota di Klöden, torna a collaborare, e il margine viene portato a 10".
La Illes Balears prova in tutti i modi a recuperare, ma poi a 4 km dal traguardo c'è un passaggio a vuoto tra gli inseguitori, e i fuggitivi prendono il largo, guadagnando in pochissimo spazio altri 15". La volata tra i due attaccanti è da brivido: arrivano esattamente appaiati, nessuno esulta, il fotofinish scioglie la riserva e premia Weening, che prevale per uno o due centimetri. Ma Klöden è contento lo stesso, visto che, tra vantaggio reale e abbuono di 12", recupera 39" su Armstrong.
Chiudono nel gruppo dei migliori anche, nell'ordine, Menchov, Julich, Botero, Serrano Rodríguez, Mancebo, Heras, Landis, Mayo, Karpets, Basso, McGee, Beloki, Sastre e Piepoli.
Da segnalare i ritiri di Mengin e Honchar, non partiti, e di Gálvez, Van Bon e Calzati, che hanno abbandonato in corsa