3a tappa: Golf Maeztegi (Ortuella) - Vitoria-Gasteiz
← Tappa precedenteTappa successiva →Vittoria in volata per Alejandro Valverde Belmonte, che in rimonta, un po' ricalcando quello che aveva fatto vedere nella prima tappa, passa negli ultimi 80 metri il "vecchio" Giovanni Lombardi, non servendosi per la certezza della vittoria neanche del fotofinish, vista la distanza che alla fine li ha separati, quasi mezza bicicletta.
La tappa, anche oggi abbastanza nervosa, si è snodata su 176 km molto vallonati, con tre Gpm, di cui due passaggi sull'Alto de Zaldiaran, con l'ultimo passaggio posto a 12 km dall'arrivo di Vitoria, o Gasteiz, come la chiamano i baschi. Cinque uomini hanno provato a togliere ai "big" la possibilità di giocarsi la tappa, come era successo ieri, magari sperando in un'ulteriore concessione degli uomini di classifica, troppo indulgenti in vista degli appuntamenti più importanti (le Ardenne per alcuni, il Giro d'Italia per altri, il Tour de France per altri ancora): Ruben Lobato Elvira (Saunier Duval-Prodir), già 16° allo scorso Giro d'Italia, Alexandre Kolobnev (Rabobank), campione russo, Javier Pascual Rodríguez (Comunitat Valenciana-Elche), vincitore lo scorso 2 aprile del GP Miguel Indurain, in cui ha anticipato di 6" la volata di un gruppetto regolato da Valverde Belmonte e Vicioso Arcos, Iker Camaño Ortuzar (Euskaltel-Euskadi) e Ruben Oarbeascoa Ispizua (Kaiku) sono i componenti di questo drappello.
L'andatura non è molto sostenuta ed il gruppo, pilotato dalla Illes Balears e dalla Liquigas-Bianchi, tiene i cinque battistrada ad 1'10" massimo di distacco.
Dopo il traguardo volante di Busto, Kolobnev prova a togliersi di dosso gli altri fuggitivi, ed invece si porta dietro Lobato Elvira e Pascual Rodriguez. La Rabobank, dopo essersi messa in mostra ieri con Weening, di dimostra in salute, anche con i suoi capitani Boogerd (che, in vista delle Ardenne, si carica) e Menchov (vincitore uscente della corsa), mentre il solo danese Rasmussen, seppur in ottica Giro d'Italia, palesa ancora qualche segnale preoccupante nella tabella di marcia.
Dietro il gruppo non sta a guardare e, dopo aver ripreso Camaño Ortuzar e Oarbeascoa Ispizua, David Blanco Rodriguez ed Eladio Jiménez Sánchez, entrambi della Comunitat Valenciana-Elche, si lanciano all'inseguimento dei tre fuggitivi, in cui tra l'altro è già presente il loro compagno Pascual Rodríguez. Il gruppo non lascia molto margine, tiene i cinque davanti sempre con un occhio di riguardo, ma evidentemente l'andatura non lascia soddisfatto Bradley McGee che, sull'ultimo passaggio sullo Zaldiaran, sferra un buon attacco, deciso e convinto. Tutto solo, servendosi anche delle doti di ottimo passista e cronomen che madre natura gli ha dato, si porta sui battistrada che si fanno impaurire dalla presenza del forte australiano, prima maglia rosa del Giro d'Italia 2004, e molto veloce anche in caso di sprint ristretto (fu 3° a Pontremoli nella prima vittoria di tappa sulle strade del Giro di Damiano Cunego).
Il gruppetto dei sei comunque piano non va, perché dietro la Phonak Hearing Systems tira forte per favorire lo spunto veloce del proprio capitano Martín Perdiguero, ma comunque il vantaggio di 10" secondi rimane inalterato dallo scollinamento fino ai meno 3 km dall'arrivo. Quando McGee tira, i battistrada guadagnano, quando l'australiano si sposta per far tirare qualcun altro il gruppo si riporta sotto. Blanco Rodríguez sente il fiato sul collo e tenta l'ultima stoccata, dietro la Liquigas-Bianchi e la T-Mobile danno una piccola mano alla Phonak, che pure si sobbarca il peso del ricongiungimento, che avviene a poco meno di 600 metri dall'arrivo.
Il gruppo non fa in tempo a tornare compatto che Danilo Di Luca, in maglia blu per essere il leader della classifica di regolarità, prova l'allungo, si lancia sulla parte sinistra del manto stradale e sembra poter fare il vuoto. La Phonak Hearing Systems rimane spiazzata dall'azione dell'italiano e Martín Perdiguero è costretto a fare tutto da sè. Di Luca agli ultimi 100 metri rallenta, per poi piantarsi a 50 metri dall'arrivo. Al centro della carreggiata è la sagoma CSC di Giovanni Lombardi che esce imperiosa, ma dalla sua ruota, come un falco, esce Alejandro Valverde Belmonte ad 80 metri dall'arrivo.
Martín Perdiguero è a ruota del forte spagnolo, ma non ha energie per passarlo, e viene addirittura scalzato dal podio da Bjorn Leukemans, atleta della Davitamon-Lotto che l'anno scorso si è aggiudicato la tappa di Eupen al Giro del Belgio da contropiedista, insomma non una ruota prettamente veloce. Di Luca è quinto davanti al sempre più sorprendente Patrice Halgand, che a questo punto si candida seriamente al ruolo di guastafeste per la vittoria della classifica finale nei confronti dei corridori più accreditati.