1a tappa: Zarautz - Zarautz
Tappa successiva →Prima corsa a tappe spagnola del ProTour, il Giro dei Paesi Baschi giunto ormai alla 45° edizione.
La prima tappa si snoda sulle strade di Zarautz, attraversando ben quattro Gpm di cui l'ultimo, di terza categoria, a soli 7 km dal traguardo.
Corsa animata dalla lunga fuga di Carlos Zarate Fernández della Comunitat Valenciana-Elche ed Ivan Mayoz Etxebarria della Relax-Fuenlabrada, partiti al km 10 e ripresi dal gruppo a circa 15 km dalla fine, dopo aver toccato un vantaggio massimo di 9'50".
Sull'Alto de Garate, l'ultima asperitò, il gruppo è disposto orizzontalmente, non c'è grande velocita, ed il più lesto ad accorgersene è Oscar Pereiro Sio, già nei primi dieci all'ultimo Tour de France, ma il suo attacco non è convinto. Lo è molto di più quello sferrato da Ricardo Serrano della Kaiku, che prova a forzare: il suo tentativo è però frenato, di molto, dal salto della catena, che non gli permette di continuare la sua azione, anche perché da dietro sopraggiunge Michael Rogers, campione del mondo a cronometro in carica.
Parte poi Aitor Osa Eizaguirre, compagno di squadra di Valverde, che si porta dietro Davide Rebellin, il più lesto a rispondere. Da dietro però compare l'inconfondibile sagoma di Damiano Cunego, uno dei più pimpanti con Pellizotti, Kirchen e David Etxebarria Alkorta, il basco passato quest'anno dall'Euskaltel-Euskadi alla Liberty Seguros-Wurth.
Anche Kessler si mette in mostra con una bella progressione, che comunque consente al gruppetto di scollinare con pochissimi secondi di vantaggio sugli immediati inseguitori.
Il gruppo si ricompatta ai meno 6 km dall'arrivo, quando sono già in azione gli uomini Phonak Hearing Systems, per Martín Perdiguero, e gli uomini Liquigas-Bianchi, che possono contare sulle qualità veloci di Garzelli, Di Luca ed il sempre più convincente Pellizotti.
Ultimo km con un Phonak davanti, ancora Pereiro Sio, seguito da Garzelli, Pellizotti, Di Luca, Cunego ed Etxebarria Alkorta in fila indiana, pronti a sfruttare eventuali errori. È proprio Franco Pellizotti l'ultimo uomo di Danilo Di Luca, capitano prescelto per questa tappa e questa volata: progressione inesorabile, mai messa in discussione da nessuno, visto anche che Cunego si trova un po' chiuso tra Martín Perdiguero e lo spostamento di Pellizotti, mentre Valverde Belmonte, classificatosi 3° all'arrivo, è colpevolmente partito troppo da dietro per competere allo sprint. Nel caso fosse stato nelle prime sette posizioni, e vista la rimonta che è riuscito comunque a compiere, magari l'abruzzese Di Luca avrebbe dovuto sudare un po' di più prima di levare le braccia verso il cielo.
Mario Casaldi