Inizia domani mattina l'ultima prova del World Tour 2014, il Tour of Beijing, e si tratterà anche dell'ultima edizione della corsa cinese: fondata nel 2011 e infilata direttamente nel WT dall'UCI di McQuaid, non ha mai avuto grande seguito, e va incontro a una fine prematura. Per questo "gran finale" non ci saranno peraltro nemmeno tutte le squadre della massima serie, visto che l'Astana non sarà presente, autosospesa (in accordo con le regole del MPCC, il Movimento per un Ciclismo Credibile) in seguito alle ultime positività dei fratelli Iglinskiy.
Dopo il lungo digiuno agostano si torna finalmente a correre in Italia: il Trittico Lombardo torna ad essere una gradita premondiale. Si apre domani con la frazione più facile, la Coppa Bernocchi, conclusasi in volata nelle ultime edizioni. 27 squadre, Tre i team World Tour al via: Astana, Lampre e Cannondale, presenti anche la nazionale italiana e quella australiana. Vincenzo Nibali torna alle corse e partirà col numero 1. Per la vittoria finale, tenere d'occhio il 4 di Guardini, il 31 del vincitore uscente Sacha Modolo, il 42 di Viviani, il 67 di Ruffoni e il 113 di Napolitano.
Si correrà domani, lungo un percorso di 205 km, l'edizione numero 81 del GP de Fourmies. Dopo la vittoria odierna alla Brussels Cycling Classic, André Greipel (col dorsale 11) riproverà ancora a salire sul gradino più alto del podio. A cercare di impedirglielo saranno: col dorsale 1 Arnaud Démare (terzo nella gara di oggi), col 41 Lieuwe Westra (ottimo gregario di Nibali al Tour), col 51 Elia Viviani (secondo oggi dietro Greipel), col 63 Romain Bardet, col 65 Samuel Dumoulin, col 133 Tom Van Asbroeck.
Sarà una gara veloce per uomini velocissimi la Vattenfall Cyclassics - anche nota come Classica di Amburgo - che domani porterà il World Tour a far tappa in Germania. Per la corsa anseatica una sola wild card oltre alle 18 formazioni WT (concessa ovviamente alla formazione di casa, la NetApp-Endura), e tanti sprinter che ambiranno a vincere (manca il campione uscente Degenkolb, ma - tanto per fare quattro nomi - il dorsale numero 4 sarà indossato da Marcel Kittel, l'11 da André Greipel, il 21 da Alexander Kristoff e il 53 da Mark Cavendish).
Come da previsioni, si è chiusa allo sprint la prima tappa dell'Eneco Tour, da Terneuzen a Terneuzen (in Olanda). Dopo una fuga a tre di Laurens De Vreese, Gatis Smukulis e Kenneth Van Bilsen (8'25" il vantaggio massimo dopo 28 km di gara, azione annullata a 18 km dal traguardo), la frazione si è ravvivata tra i -20 e i -10, grazie al grande attivismo di uomini come Matteo Trentin e Daniel Oss, che invano hanno provato a portar via un gruppetto. Ai 10 km brutta caduta di Sacha Modolo (con Matthew Goss): il corridore della Lampre ha picchiato pesantemente il lato sinistro del corpo.
Sarà una lotta tra paveari - nella quinta tappa si affrontano Kruisberg, Leberg, Tenbosse, due volte il Bosberg e due ascese complete sul Muur di Grammont più l'arrivo - come Boom, Boonen, Cancellara, Terpstra e Vanmarcke? Oppure ad aver la meglio saranno gli specialisti delle classiche vallonate - la sesta frazione prevede due ascese più l'arrivo su La Redoute oltre ad altre côtes - come Gilbert, Mollema e Navardauskas?
La quarta tappa del Giro di Polonia, 236 km da Tarnów Gemini Park a Katowice, vede ancora una volata, con Jonas Vangenechten che la spunta. La frazione è stata caratterizzata dalla fuga di Mathias Krizek (Cannondale), Joshua Edmondson (Team Sky) e Mateusz Taciak (CCC Polsat Polkowice), raggiunti da Jérôme Cousin (Europcar) e Przemyslaw Kasperkiewicz (Polonia) nel circuito finale. Proprio Cousin e Kasperkiewicz sono gli ultimi ad arrendersi, con Maciaj Paterski che prova in contropiede, ma il gruppo controlla.