Tour de Pologne 2014: Guarnieri va vicino al colpo grosso - Van Genechten a Katowice, Jacopo è 2°. Da domani si sale
- Tour de Pologne 2014
- Belkin Pro Cycling Team 2014
- Lampre - Merida 2014
- Omega Pharma - Quick Step 2014
- Team Giant - Shimano 2014
- Team Sky 2014
- Angélo Tulik
- Fabio Felline
- Jacopo Guarnieri
- Jonas Vangenechten
- Joshua Thomas Edmondson
- Jérôme Cousin
- Luka Mezgec
- Massimo Apollonio
- Mateusz Taciak
- Matthias Krizek
- Nikias Arndt
- Nikolas Maes
- Petr Vakoc
- Przemyslaw Kasperkiewicz
- Raymond Kreder
- Sacha Modolo
- Steele Von Hoff
- Tobias Ludvigsson
- Yauheni Hutarovich
- Uomini
È già la seconda piazza d'onore in meno di un mese, per Jacopo Guarnieri. Il 13 luglio, a Vienna, nella tappa finale del Giro d'Austria, solo il ragazzo di casa, l'austriaco Marco Haller (Katusha) era riuscito a mettere la sua ruota davanti al corridore nativo di Vizzolo Predabissi. Oggi la vittoria era lì, proprio ad un soffio, per il portacolori Astana, ma ci si è messo un nemmeno troppo giovane belga, Jonas Van Genechten, che dopo varie stagioni in Continental belghe ha da tre anni trovato spazio nella Lotto Belisol.
Questo classe '86 ha approfittato della volata velocissima, con il traguardo di Katowice posto in discesa, seppur leggera. Per sprintare non serviva nemmeno alzarsi sui pedali. È la tappa più lunga del 71° Giro di Polonia, 236 km da Tarnów Gemini Park ad appunto Katowice. Come già accaduto nelle prime tappe, all'ingresso della cittadina un circuito di 12.3 km da ripetere per quattro tornate, ma prima sono in parecchi a tentare la fuga.
Dopo un traguardo volante vanno via Alexander Rybakov (Katusha), Boris Vallee (Lotto Belisol), Jérôme Cousin (Europcar), Branislau Samoilau (CCC Polsat Polkowice) e Andrey Solomennikov (RusVelo). Non vanno oltre 1'50" di vantaggio sul gruppo, che guidato dall'Omega Pharma-Quick Step del leader Petr Vakoc chiude.
Ai -75 siamo punto e a capo, a poco meno di 100 km da Katowice escono invece Mathias Krizek (Cannondale), Joshua Edmondson (Team Sky) e Mateusz Taciak (CCC Polsat Polkowice), con quest'ultimo che aveva dato impulso all'azione. Il gruppo tiene d'occhio la lavagnetta che segnala il distacco ma lascia fare.
A 50 km dall'arrivo - siamo già tra i palazzoni post-sovietici di Katowice - i fuggitivi hanno un paio di minuti scarsi, con il plotone in ripresa. Durante le quattro tornate si rifanno sotto Jérôme Cousin (Europcar) e Przemyslaw Kasperkiewicz (Polonia), che si uniranno ai tre battistrada. Proprio Cousin e Kasperkiewicz saranno gli ultimi a mollare, con il polacco che tenterà un improbabile assolo.
Gruppo compatto negli ultimi 10 km, con Angélo Tulik (Europcar), Fabio Felline (Trek) e Tobias Ludvigsson (Giant-Shimano) che se ne vanno ai -5. Non resteranno molto davanti, i Belkin inseguono e chiudono. Sarà volata di gruppo, anche se nella salita del vialone conclusivo, ripercorsa al contrario dopo un'inversione ad U, in discesa, prova ad andar via Thor Hushovd. Il norvegese della BMC è ripreso all'ultimo chilometro e la volata, tutta in discesa, è già lanciata. Davanti la Giant-Shimano di Mezgec, Modolo pilotato da Roberto Ferrari prova ad uscire.
Negli ultimi metri i protagonisti si sparpagliano e ne approfitta Van Genechten, abile ad uscire sulla sinistra e precedere tutti. A podio Jacopo Guarnieri, con Luka Mezgec terzo. Come ieri Sacha Modolo è 4°, seguito dal vincitore della prima tappa, Yauheni Hutarovich, Davide Appollonio, Raymond Kreder, Nikias Arndt, Nikolas Maes e Steele Von Hoff.
Dopo l'ultima tappa per velocisti la classifica vede al comando sempre il ceco dell'Omega Pharma Petr Vakoc, con Mathias Krizek che fa il pieno di abbuoni e si porta a 26", in seconda posizione. Terzo Hutarovich a 27", con Bos, Mezgec e Van Genechten a seguire, con lo stesso distacco. Maikin è 7° a 31", Vallee e Mori 8° e 9° a 33", Paterski 10° a 35".
Da domani si cambia registro: sconfinamento in Slovacchia ed arrivo in salita a Strbskie Pleso, dopo una tappa non certo piatta. Riuscirà Vakoc a mantenere il simbolo del primato? Difficile che succeda, ma questi due giorni in giallo sono stati per lui comunque molto importanti.