Il Portale del Ciclismo professionistico

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All'apparenza facile, sarà una delle tappe più snervanti (in particolar modo per i gregari, che passeranno un'intera giornata a tirare) di inizio Tour. Il motivo non è da ricercarsi nei dentelli che si susseguono, travestiti da Gpm di 4a categoria, nel primo terzo di tracciato (siamo ancora oltre i 200 km in totale), quanto nel fatto che queste côtarelles (Mont Huon al km 38, Dieppe al 69, Pourville-sur-Mer al 74) sono tutte sul mare, come del resto il disegno della frazione fino allo sprint intermedio di Fécamp al km 140. Insomma, non occorre specificare che, in caso di vento (che spessissimo si trova sul mare, tantopiù nel nord della Francia), qualcuno dei big rischia seriamente di lasciarci le penne (in classifica). A Fécamp si svolta verso l'interno (non prima di un'altra salitella marchiata Gpm di 4a), ma quando si penserebbe che nulla più si frapporrà tra il gruppo e la volata, a sorpresa, al km 202 (ai -12), la salitella di Saint-Martin-de-Boscherville potrebbe rovinare i piani a qualche sprinter. Nulla di che, intendiamoci, ma dopo l'ascesa (un paio di km) e un falsopiano di altri 4 km, la discesa da Canteleu a Rouen è insidiosetta, e termina a 4 km (piattissimi) dal traguardo. Attenzione a una curva secca (90° a sinistra) prima di 900 metri di rettilineo sul Lungosenna fino al traguardo.

I bookmaker ripongono in ogni caso una fiducia quasi illimitata in Mark Cavendish: per il britannico, Paddy Power propone una quota di 1.80, contro i 4.80 del secondo favorito, André Greipel. Dopo la deludente volata di Tournai, Sagan è valutato (a 8.50) anche più improbabile di Goss (7.50). Non è da escludere in assoluto il colpo di mano nel finale, comunque: una quota di 55 per Gilbert o di 70 per Cancellara potrebbero far venire l'acquolina in bocca a più di uno scommettitore. Infine, Paddy Power dà qualche chance anche ad Alessandro Petacchi: quotato a 28, non al livello dei favoriti di giornata, ma il vecchio AleJet è sempre un nome da tenere in conto.

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30 Giugno - 22 Luglio 2012
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Abbeville

Cittadina di 25 mila abitanti nel Dipartimento della Somme, in Piccardia, Abbeville si trova sulle rive del fiume Somme e possiede anche un piccolo porto fluviale, a soli 20 km dalla foce. Chiamata così in quanto fu alle dipendenze dell'Abbazia di Saint-Riquier (Abbatis villa), era già abitata nell'età preistorica e lo fu anche in epoca romana. Dopo l'appartenenza all'Abbazia di Saint-Riquier fu governata dai conti di Ponthieu. Subì il dominio inglese, passò in via definitiva alla Francia nel 1477. Centro manifatturiero e luogo di scambi, specie per quanto riguarda le stoffe di lana, nel XVIII secolo fu una delle città collegate alla Lega Anseatica di Londra. Basata su un'economia principalmente industriale (chimica, meccanica, alimentare, tessile), annovera all'interno del suo centro storico, pure bombardato e danneggiato pesantemente durante la Seconda Guerra Mondiale, pregevoli monumenti. La Collegiata di San Vulfranno, in stile gotico, la Torre civica costruita a partire dal 1209, uno dei Beffroi più antichi di Francia. La Chiesa del Santo Sepolcro e quella di Sant'Egidio, il Convento delle Orsoline e Château de Bagatelle, una bella residenza eretta in stile Rococò nel 1752 per la famiglia Van Robais. Da segnalare il Festival di Saint-Riquier, il più grande appuntamento musicale della zona, che si tiene ogni anno nella meravigliosa Baia della Somme.

Rouen

Rouen diventa maggiorenne ed ospita il Tour de France per la diciottesima volta nella storia. La prima nel lontano 1949, era il primo Tour di Coppi: la quarta tappa partiva da Boulogne-sur-Mer e fu vinta da Lucien Teisseire su colui che quel giorno vestì la maglia gialla, Jacques Marinelli. L'anno dopo fu Stan Ockers ad esultare qui, nel Tour di Kübler, il primo della carriera. Il 1952 vede vincere a Rouen Nello Lauredi mentre la maglia gialla andrà ancora a Coppi. Nel '54 la vittoria di Marcel Dussault fece parte del puzzle giallo, il secondo della carriera, di Louison Bobet. Nel 1956 Arrigo Padovan (Tour a Roger Walkowiak), nel '57 Jacques Anquetil, poi maglia gialla a Parigi, nel '59 Dino Bruni si aggiudicherà la Roubaix-Rouen, nella Boucle di Bahamontes. Frans Melckenbeeck vince qui nel '63 (Tour ad Anquetil, il quarto della carriera), nel '65 Felice Gimondi vinse la tappa che partiva da Roubaix (porterà la maglia gialla sino alla fine), nel '68 Georges Chappe (Tour all'olandese Jan Janssen). Walter Godefroot nel 1970, con Zilioli in giallo (ma alla fine vincerà Merckx), Jan Raas dieci anni più tardi, nel Tour di Joop Zoetemelk e Gerrit Solleveld nel 1990 (sui Campi Elisi farà festa l'americano Greg LeMond). Nel 1997 si partì con un prologo proprio nella cittadina di Rouen ed un Chris Boardman scatenato diede 2" al miglior Jan Ullrich mai visto (a 5" Berzin), che conquisterà facilmente la vittoria finale. Per concludere, nel 2002 la 5a tappa fu di Jaan Kirsipuu. Il vecchio volpone estone s'impose in una volata ristretta, maglia gialla era Igor González de Galdeano, ma a Parigi il gradino più alto del podio spetterà a Lance Armstrong, giunto al suo quarto Tour consecutivo.

Francesco Sulas
Abbeville

Cittadina di 25 mila abitanti nel Dipartimento della Somme, in Piccardia, Abbeville si trova sulle rive del fiume Somme e possiede anche un piccolo porto fluviale, a soli 20 km dalla foce. Chiamata così in quanto fu alle dipendenze dell'Abbazia di Saint-Riquier (Abbatis villa), era già abitata nell'età preistorica e lo fu anche in epoca romana. Dopo l'appartenenza all'Abbazia di Saint-Riquier fu governata dai conti di Ponthieu. Subì il dominio inglese, passò in via definitiva alla Francia nel 1477. Centro manifatturiero e luogo di scambi, specie per quanto riguarda le stoffe di lana, nel XVIII secolo fu una delle città collegate alla Lega Anseatica di Londra. Basata su un'economia principalmente industriale (chimica, meccanica, alimentare, tessile), annovera all'interno del suo centro storico, pure bombardato e danneggiato pesantemente durante la Seconda Guerra Mondiale, pregevoli monumenti. La Collegiata di San Vulfranno, in stile gotico, la Torre civica costruita a partire dal 1209, uno dei Beffroi più antichi di Francia. La Chiesa del Santo Sepolcro e quella di Sant'Egidio, il Convento delle Orsoline e Château de Bagatelle, una bella residenza eretta in stile Rococò nel 1752 per la famiglia Van Robais. Da segnalare il Festival di Saint-Riquier, il più grande appuntamento musicale della zona, che si tiene ogni anno nella meravigliosa Baia della Somme.

Rouen

Rouen diventa maggiorenne ed ospita il Tour de France per la diciottesima volta nella storia. La prima nel lontano 1949, era il primo Tour di Coppi: la quarta tappa partiva da Boulogne-sur-Mer e fu vinta da Lucien Teisseire su colui che quel giorno vestì la maglia gialla, Jacques Marinelli. L'anno dopo fu Stan Ockers ad esultare qui, nel Tour di Kübler, il primo della carriera. Il 1952 vede vincere a Rouen Nello Lauredi mentre la maglia gialla andrà ancora a Coppi. Nel '54 la vittoria di Marcel Dussault fece parte del puzzle giallo, il secondo della carriera, di Louison Bobet. Nel 1956 Arrigo Padovan (Tour a Roger Walkowiak), nel '57 Jacques Anquetil, poi maglia gialla a Parigi, nel '59 Dino Bruni si aggiudicherà la Roubaix-Rouen, nella Boucle di Bahamontes. Frans Melckenbeeck vince qui nel '63 (Tour ad Anquetil, il quarto della carriera), nel '65 Felice Gimondi vinse la tappa che partiva da Roubaix (porterà la maglia gialla sino alla fine), nel '68 Georges Chappe (Tour all'olandese Jan Janssen). Walter Godefroot nel 1970, con Zilioli in giallo (ma alla fine vincerà Merckx), Jan Raas dieci anni più tardi, nel Tour di Joop Zoetemelk e Gerrit Solleveld nel 1990 (sui Campi Elisi farà festa l'americano Greg LeMond). Nel 1997 si partì con un prologo proprio nella cittadina di Rouen ed un Chris Boardman scatenato diede 2" al miglior Jan Ullrich mai visto (a 5" Berzin), che conquisterà facilmente la vittoria finale. Per concludere, nel 2002 la 5a tappa fu di Jaan Kirsipuu. Il vecchio volpone estone s'impose in una volata ristretta, maglia gialla era Igor González de Galdeano, ma a Parigi il gradino più alto del podio spetterà a Lance Armstrong, giunto al suo quarto Tour consecutivo.

Abbeville

Cittadina di 25 mila abitanti nel Dipartimento della Somme, in Piccardia, Abbeville si trova sulle rive del fiume Somme e possiede anche un piccolo porto fluviale, a soli 20 km dalla foce. Chiamata così in quanto fu alle dipendenze dell'Abbazia di Saint-Riquier (Abbatis villa), era già abitata nell'età preistorica e lo fu anche in epoca romana. Dopo l'appartenenza all'Abbazia di Saint-Riquier fu governata dai conti di Ponthieu. Subì il dominio inglese, passò in via definitiva alla Francia nel 1477. Centro manifatturiero e luogo di scambi, specie per quanto riguarda le stoffe di lana, nel XVIII secolo fu una delle città collegate alla Lega Anseatica di Londra. Basata su un'economia principalmente industriale (chimica, meccanica, alimentare, tessile), annovera all'interno del suo centro storico, pure bombardato e danneggiato pesantemente durante la Seconda Guerra Mondiale, pregevoli monumenti. La Collegiata di San Vulfranno, in stile gotico, la Torre civica costruita a partire dal 1209, uno dei Beffroi più antichi di Francia. La Chiesa del Santo Sepolcro e quella di Sant'Egidio, il Convento delle Orsoline e Château de Bagatelle, una bella residenza eretta in stile Rococò nel 1752 per la famiglia Van Robais. Da segnalare il Festival di Saint-Riquier, il più grande appuntamento musicale della zona, che si tiene ogni anno nella meravigliosa Baia della Somme.

Rouen

Rouen diventa maggiorenne ed ospita il Tour de France per la diciottesima volta nella storia. La prima nel lontano 1949, era il primo Tour di Coppi: la quarta tappa partiva da Boulogne-sur-Mer e fu vinta da Lucien Teisseire su colui che quel giorno vestì la maglia gialla, Jacques Marinelli. L'anno dopo fu Stan Ockers ad esultare qui, nel Tour di Kübler, il primo della carriera. Il 1952 vede vincere a Rouen Nello Lauredi mentre la maglia gialla andrà ancora a Coppi. Nel '54 la vittoria di Marcel Dussault fece parte del puzzle giallo, il secondo della carriera, di Louison Bobet. Nel 1956 Arrigo Padovan (Tour a Roger Walkowiak), nel '57 Jacques Anquetil, poi maglia gialla a Parigi, nel '59 Dino Bruni si aggiudicherà la Roubaix-Rouen, nella Boucle di Bahamontes. Frans Melckenbeeck vince qui nel '63 (Tour ad Anquetil, il quarto della carriera), nel '65 Felice Gimondi vinse la tappa che partiva da Roubaix (porterà la maglia gialla sino alla fine), nel '68 Georges Chappe (Tour all'olandese Jan Janssen). Walter Godefroot nel 1970, con Zilioli in giallo (ma alla fine vincerà Merckx), Jan Raas dieci anni più tardi, nel Tour di Joop Zoetemelk e Gerrit Solleveld nel 1990 (sui Campi Elisi farà festa l'americano Greg LeMond). Nel 1997 si partì con un prologo proprio nella cittadina di Rouen ed un Chris Boardman scatenato diede 2" al miglior Jan Ullrich mai visto (a 5" Berzin), che conquisterà facilmente la vittoria finale. Per concludere, nel 2002 la 5a tappa fu di Jaan Kirsipuu. Il vecchio volpone estone s'impose in una volata ristretta, maglia gialla era Igor González de Galdeano, ma a Parigi il gradino più alto del podio spetterà a Lance Armstrong, giunto al suo quarto Tour consecutivo.

Abbeville

Cittadina di 25 mila abitanti nel Dipartimento della Somme, in Piccardia, Abbeville si trova sulle rive del fiume Somme e possiede anche un piccolo porto fluviale, a soli 20 km dalla foce. Chiamata così in quanto fu alle dipendenze dell'Abbazia di Saint-Riquier (Abbatis villa), era già abitata nell'età preistorica e lo fu anche in epoca romana. Dopo l'appartenenza all'Abbazia di Saint-Riquier fu governata dai conti di Ponthieu. Subì il dominio inglese, passò in via definitiva alla Francia nel 1477. Centro manifatturiero e luogo di scambi, specie per quanto riguarda le stoffe di lana, nel XVIII secolo fu una delle città collegate alla Lega Anseatica di Londra. Basata su un'economia principalmente industriale (chimica, meccanica, alimentare, tessile), annovera all'interno del suo centro storico, pure bombardato e danneggiato pesantemente durante la Seconda Guerra Mondiale, pregevoli monumenti. La Collegiata di San Vulfranno, in stile gotico, la Torre civica costruita a partire dal 1209, uno dei Beffroi più antichi di Francia. La Chiesa del Santo Sepolcro e quella di Sant'Egidio, il Convento delle Orsoline e Château de Bagatelle, una bella residenza eretta in stile Rococò nel 1752 per la famiglia Van Robais. Da segnalare il Festival di Saint-Riquier, il più grande appuntamento musicale della zona, che si tiene ogni anno nella meravigliosa Baia della Somme.

Rouen

Rouen diventa maggiorenne ed ospita il Tour de France per la diciottesima volta nella storia. La prima nel lontano 1949, era il primo Tour di Coppi: la quarta tappa partiva da Boulogne-sur-Mer e fu vinta da Lucien Teisseire su colui che quel giorno vestì la maglia gialla, Jacques Marinelli. L'anno dopo fu Stan Ockers ad esultare qui, nel Tour di Kübler, il primo della carriera. Il 1952 vede vincere a Rouen Nello Lauredi mentre la maglia gialla andrà ancora a Coppi. Nel '54 la vittoria di Marcel Dussault fece parte del puzzle giallo, il secondo della carriera, di Louison Bobet. Nel 1956 Arrigo Padovan (Tour a Roger Walkowiak), nel '57 Jacques Anquetil, poi maglia gialla a Parigi, nel '59 Dino Bruni si aggiudicherà la Roubaix-Rouen, nella Boucle di Bahamontes. Frans Melckenbeeck vince qui nel '63 (Tour ad Anquetil, il quarto della carriera), nel '65 Felice Gimondi vinse la tappa che partiva da Roubaix (porterà la maglia gialla sino alla fine), nel '68 Georges Chappe (Tour all'olandese Jan Janssen). Walter Godefroot nel 1970, con Zilioli in giallo (ma alla fine vincerà Merckx), Jan Raas dieci anni più tardi, nel Tour di Joop Zoetemelk e Gerrit Solleveld nel 1990 (sui Campi Elisi farà festa l'americano Greg LeMond). Nel 1997 si partì con un prologo proprio nella cittadina di Rouen ed un Chris Boardman scatenato diede 2" al miglior Jan Ullrich mai visto (a 5" Berzin), che conquisterà facilmente la vittoria finale. Per concludere, nel 2002 la 5a tappa fu di Jaan Kirsipuu. Il vecchio volpone estone s'impose in una volata ristretta, maglia gialla era Igor González de Galdeano, ma a Parigi il gradino più alto del podio spetterà a Lance Armstrong, giunto al suo quarto Tour consecutivo.

Abbeville

Cittadina di 25 mila abitanti nel Dipartimento della Somme, in Piccardia, Abbeville si trova sulle rive del fiume Somme e possiede anche un piccolo porto fluviale, a soli 20 km dalla foce. Chiamata così in quanto fu alle dipendenze dell'Abbazia di Saint-Riquier (Abbatis villa), era già abitata nell'età preistorica e lo fu anche in epoca romana. Dopo l'appartenenza all'Abbazia di Saint-Riquier fu governata dai conti di Ponthieu. Subì il dominio inglese, passò in via definitiva alla Francia nel 1477. Centro manifatturiero e luogo di scambi, specie per quanto riguarda le stoffe di lana, nel XVIII secolo fu una delle città collegate alla Lega Anseatica di Londra. Basata su un'economia principalmente industriale (chimica, meccanica, alimentare, tessile), annovera all'interno del suo centro storico, pure bombardato e danneggiato pesantemente durante la Seconda Guerra Mondiale, pregevoli monumenti. La Collegiata di San Vulfranno, in stile gotico, la Torre civica costruita a partire dal 1209, uno dei Beffroi più antichi di Francia. La Chiesa del Santo Sepolcro e quella di Sant'Egidio, il Convento delle Orsoline e Château de Bagatelle, una bella residenza eretta in stile Rococò nel 1752 per la famiglia Van Robais. Da segnalare il Festival di Saint-Riquier, il più grande appuntamento musicale della zona, che si tiene ogni anno nella meravigliosa Baia della Somme.

Rouen

Rouen diventa maggiorenne ed ospita il Tour de France per la diciottesima volta nella storia. La prima nel lontano 1949, era il primo Tour di Coppi: la quarta tappa partiva da Boulogne-sur-Mer e fu vinta da Lucien Teisseire su colui che quel giorno vestì la maglia gialla, Jacques Marinelli. L'anno dopo fu Stan Ockers ad esultare qui, nel Tour di Kübler, il primo della carriera. Il 1952 vede vincere a Rouen Nello Lauredi mentre la maglia gialla andrà ancora a Coppi. Nel '54 la vittoria di Marcel Dussault fece parte del puzzle giallo, il secondo della carriera, di Louison Bobet. Nel 1956 Arrigo Padovan (Tour a Roger Walkowiak), nel '57 Jacques Anquetil, poi maglia gialla a Parigi, nel '59 Dino Bruni si aggiudicherà la Roubaix-Rouen, nella Boucle di Bahamontes. Frans Melckenbeeck vince qui nel '63 (Tour ad Anquetil, il quarto della carriera), nel '65 Felice Gimondi vinse la tappa che partiva da Roubaix (porterà la maglia gialla sino alla fine), nel '68 Georges Chappe (Tour all'olandese Jan Janssen). Walter Godefroot nel 1970, con Zilioli in giallo (ma alla fine vincerà Merckx), Jan Raas dieci anni più tardi, nel Tour di Joop Zoetemelk e Gerrit Solleveld nel 1990 (sui Campi Elisi farà festa l'americano Greg LeMond). Nel 1997 si partì con un prologo proprio nella cittadina di Rouen ed un Chris Boardman scatenato diede 2" al miglior Jan Ullrich mai visto (a 5" Berzin), che conquisterà facilmente la vittoria finale. Per concludere, nel 2002 la 5a tappa fu di Jaan Kirsipuu. Il vecchio volpone estone s'impose in una volata ristretta, maglia gialla era Igor González de Galdeano, ma a Parigi il gradino più alto del podio spetterà a Lance Armstrong, giunto al suo quarto Tour consecutivo.

Abbeville

Cittadina di 25 mila abitanti nel Dipartimento della Somme, in Piccardia, Abbeville si trova sulle rive del fiume Somme e possiede anche un piccolo porto fluviale, a soli 20 km dalla foce. Chiamata così in quanto fu alle dipendenze dell'Abbazia di Saint-Riquier (Abbatis villa), era già abitata nell'età preistorica e lo fu anche in epoca romana. Dopo l'appartenenza all'Abbazia di Saint-Riquier fu governata dai conti di Ponthieu. Subì il dominio inglese, passò in via definitiva alla Francia nel 1477. Centro manifatturiero e luogo di scambi, specie per quanto riguarda le stoffe di lana, nel XVIII secolo fu una delle città collegate alla Lega Anseatica di Londra. Basata su un'economia principalmente industriale (chimica, meccanica, alimentare, tessile), annovera all'interno del suo centro storico, pure bombardato e danneggiato pesantemente durante la Seconda Guerra Mondiale, pregevoli monumenti. La Collegiata di San Vulfranno, in stile gotico, la Torre civica costruita a partire dal 1209, uno dei Beffroi più antichi di Francia. La Chiesa del Santo Sepolcro e quella di Sant'Egidio, il Convento delle Orsoline e Château de Bagatelle, una bella residenza eretta in stile Rococò nel 1752 per la famiglia Van Robais. Da segnalare il Festival di Saint-Riquier, il più grande appuntamento musicale della zona, che si tiene ogni anno nella meravigliosa Baia della Somme.

Rouen

Rouen diventa maggiorenne ed ospita il Tour de France per la diciottesima volta nella storia. La prima nel lontano 1949, era il primo Tour di Coppi: la quarta tappa partiva da Boulogne-sur-Mer e fu vinta da Lucien Teisseire su colui che quel giorno vestì la maglia gialla, Jacques Marinelli. L'anno dopo fu Stan Ockers ad esultare qui, nel Tour di Kübler, il primo della carriera. Il 1952 vede vincere a Rouen Nello Lauredi mentre la maglia gialla andrà ancora a Coppi. Nel '54 la vittoria di Marcel Dussault fece parte del puzzle giallo, il secondo della carriera, di Louison Bobet. Nel 1956 Arrigo Padovan (Tour a Roger Walkowiak), nel '57 Jacques Anquetil, poi maglia gialla a Parigi, nel '59 Dino Bruni si aggiudicherà la Roubaix-Rouen, nella Boucle di Bahamontes. Frans Melckenbeeck vince qui nel '63 (Tour ad Anquetil, il quarto della carriera), nel '65 Felice Gimondi vinse la tappa che partiva da Roubaix (porterà la maglia gialla sino alla fine), nel '68 Georges Chappe (Tour all'olandese Jan Janssen). Walter Godefroot nel 1970, con Zilioli in giallo (ma alla fine vincerà Merckx), Jan Raas dieci anni più tardi, nel Tour di Joop Zoetemelk e Gerrit Solleveld nel 1990 (sui Campi Elisi farà festa l'americano Greg LeMond). Nel 1997 si partì con un prologo proprio nella cittadina di Rouen ed un Chris Boardman scatenato diede 2" al miglior Jan Ullrich mai visto (a 5" Berzin), che conquisterà facilmente la vittoria finale. Per concludere, nel 2002 la 5a tappa fu di Jaan Kirsipuu. Il vecchio volpone estone s'impose in una volata ristretta, maglia gialla era Igor González de Galdeano, ma a Parigi il gradino più alto del podio spetterà a Lance Armstrong, giunto al suo quarto Tour consecutivo.

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Soggetti Alternativi

Settima stagione da professionista per lui ma solamente seconda partecipazione alla Grande Boucle (ha però preso parte per quattro volte alla Vuelta di Spagna, concludendola in ultima posizione nel 2009). Passato pro dopo alcuni buonissimi risultati (nel 2004 vinse la Parigi-Tours Espoirs), si è ritagliato uno spazio come uomo-squadra, grazie alle sue buone doti di passista. Ne consegue che siano stati ben pochi i successi colti finora, appena due: nel 2007 al Tour du Doubs e lo scorso anno alla Tro-Bro-Léon, una Roubaix in miniatura. Di rilievo anche il 6° posto alla Clasica de Almeria 2009 e l'11esimo ad Harelbeke dello scorso anno. Disputa questa Grande Boucle in appoggio ai propri capitani ma potrebbe tentare anche una fuga da lontano. In fondo si può sempre sognare di essere un...Vincent!

Vivian Ghianni

Settima stagione da professionista per lui ma solamente seconda partecipazione alla Grande Boucle (ha però preso parte per quattro volte alla Vuelta di Spagna, concludendola in ultima posizione nel 2009). Passato pro dopo alcuni buonissimi risultati (nel 2004 vinse la Parigi-Tours Espoirs), si è ritagliato uno spazio come uomo-squadra, grazie alle sue buone doti di passista. Ne consegue che siano stati ben pochi i successi colti finora, appena due: nel 2007 al Tour du Doubs e lo scorso anno alla Tro-Bro-Léon, una Roubaix in miniatura. Di rilievo anche il 6° posto alla Clasica de Almeria 2009 e l'11esimo ad Harelbeke dello scorso anno. Disputa questa Grande Boucle in appoggio ai propri capitani ma potrebbe tentare anche una fuga da lontano. In fondo si può sempre sognare di essere un...Vincent!

Settima stagione da professionista per lui ma solamente seconda partecipazione alla Grande Boucle (ha però preso parte per quattro volte alla Vuelta di Spagna, concludendola in ultima posizione nel 2009). Passato pro dopo alcuni buonissimi risultati (nel 2004 vinse la Parigi-Tours Espoirs), si è ritagliato uno spazio come uomo-squadra, grazie alle sue buone doti di passista. Ne consegue che siano stati ben pochi i successi colti finora, appena due: nel 2007 al Tour du Doubs e lo scorso anno alla Tro-Bro-Léon, una Roubaix in miniatura. Di rilievo anche il 6° posto alla Clasica de Almeria 2009 e l'11esimo ad Harelbeke dello scorso anno. Disputa questa Grande Boucle in appoggio ai propri capitani ma potrebbe tentare anche una fuga da lontano. In fondo si può sempre sognare di essere un...Vincent!

Settima stagione da professionista per lui ma solamente seconda partecipazione alla Grande Boucle (ha però preso parte per quattro volte alla Vuelta di Spagna, concludendola in ultima posizione nel 2009). Passato pro dopo alcuni buonissimi risultati (nel 2004 vinse la Parigi-Tours Espoirs), si è ritagliato uno spazio come uomo-squadra, grazie alle sue buone doti di passista. Ne consegue che siano stati ben pochi i successi colti finora, appena due: nel 2007 al Tour du Doubs e lo scorso anno alla Tro-Bro-Léon, una Roubaix in miniatura. Di rilievo anche il 6° posto alla Clasica de Almeria 2009 e l'11esimo ad Harelbeke dello scorso anno. Disputa questa Grande Boucle in appoggio ai propri capitani ma potrebbe tentare anche una fuga da lontano. In fondo si può sempre sognare di essere un...Vincent!

Settima stagione da professionista per lui ma solamente seconda partecipazione alla Grande Boucle (ha però preso parte per quattro volte alla Vuelta di Spagna, concludendola in ultima posizione nel 2009). Passato pro dopo alcuni buonissimi risultati (nel 2004 vinse la Parigi-Tours Espoirs), si è ritagliato uno spazio come uomo-squadra, grazie alle sue buone doti di passista. Ne consegue che siano stati ben pochi i successi colti finora, appena due: nel 2007 al Tour du Doubs e lo scorso anno alla Tro-Bro-Léon, una Roubaix in miniatura. Di rilievo anche il 6° posto alla Clasica de Almeria 2009 e l'11esimo ad Harelbeke dello scorso anno. Disputa questa Grande Boucle in appoggio ai propri capitani ma potrebbe tentare anche una fuga da lontano. In fondo si può sempre sognare di essere un...Vincent!

Settima stagione da professionista per lui ma solamente seconda partecipazione alla Grande Boucle (ha però preso parte per quattro volte alla Vuelta di Spagna, concludendola in ultima posizione nel 2009). Passato pro dopo alcuni buonissimi risultati (nel 2004 vinse la Parigi-Tours Espoirs), si è ritagliato uno spazio come uomo-squadra, grazie alle sue buone doti di passista. Ne consegue che siano stati ben pochi i successi colti finora, appena due: nel 2007 al Tour du Doubs e lo scorso anno alla Tro-Bro-Léon, una Roubaix in miniatura. Di rilievo anche il 6° posto alla Clasica de Almeria 2009 e l'11esimo ad Harelbeke dello scorso anno. Disputa questa Grande Boucle in appoggio ai propri capitani ma potrebbe tentare anche una fuga da lontano. In fondo si può sempre sognare di essere un...Vincent!

TourTweet

@nicholasroche: Dopo essere stato 24° e 25° in classifica con @DanMartin86, Zabriskie è stato 69° nel prologo con il dorsale 69, nella 3a tappa sono arrivato 7°, e sono nato il 3/07. È divertente!

@chrisfroome: @ChristianKnees pronto all'azione! #gangstertedesco http://pic.twitter.com/5aiJEtap

@mtjallingii: Ragazzi, grazie a tutti per i vostri messaggi, mi aiutano a stare su di morale #TDF2012

@ivanbasso: Aria speciale in casa liquigas. Circondato dalla splendida follia di Sagan e company, scopro anche un Ivan ringiovanito.IB

@Daniel87Oss: Dopo la sfortuna e i festeggiamenti di Peter .. tutto ok, si riparte per la quarta tappa!!! Stay rock

@CoboJuanjo: Oggi 4a tappa. Ieri sono rimasto coinvolto nella caduta con Rojas e poi era impossibile rientrare. L'importante è che le sensazioni continuno ad essere positive

@J_Cantwell: Sul bus diretti alla partenza della tappa. Bjarne ha messo su della musica country per tenerci calmi e farci rilassare

@ChristianVDV (Christian Vande Velde): Mi piacerebbe sapere quante volte Closer dei Kings of Leon è stata messa sul nostro bus negli ultimi 3 anni #dannatatechno

La maglia gialla virtuale

Mark Cavendish lanciatissimo verso il suo secondo successo di tappaLa convivenza tra il più forte velocista del mondo (e iridato) Mark Cavendish ed un grande favorito per la vittoria finale del Tour de France come Bradley Wiggins è stato uno dei temi più caldi della vigilia, ma il nostro Tour de France virtuale con il simulatore di PcCiclismo.net (visitate il sito per scaricare il gioco completo) ha dato un'altra risposta importante: dopo la vittoria nella seconda tappa, Mark Cavendish si è ripetuto anche nella quarta e ha dimostrato che gli può bastare anche un solo uomo per ottenere grandi risultati.

Nella tappa sostanzialmente pianeggiante con arrivo a Rouen i fuggitivi sono stati nuovamente costretti ben presto a lasciare spazio alle squadre velocisti: niente fortuna quindi per Gautier, Paolini e Verdugo che si sono resi comunque protagonisti di una bella azione. A provare a scombinare un po' i piani degli sprinter puri ci ha provato la BMC che sulla breve salitella di Saint-Martin-de-Boscherville, ad una decina di chilometri dal traguardo, s'è resa protagonista di un bel forcing che comunque non ha dato i risultati sperati visto che tutti gli avversari diretti di Philippe Gilbert sono rimasti nelle posizioni d'avanguardia del plotone.

S'è così arrivati all'ultimo chilometro con uno strepitoso Edvald Boasson Hagen a lavorare per Peter Sagan sulla sinistra della carreggiata, mentre dall'altra parte Robert Hunter ha tirato lo sprint a Tyler Farrar: quando i due principali contendenti si sono lanciati non c'è stata storia ed il britannico si è andato ad imporre con un margine notevolissimo proprio davanti a Farrar, mentre terzo è arrivato Van Hummel. Stenta ancora ad ingranare André Greipel, decimo, mentre disastroso è stato Matthew Goss che ha fatto lavorare ancora una volta la squadra senza andare oltre il 12° posto. Invariata la classifica generale con Vincenzo Nibali in maglia gialla davanti a Cancellara e Menchov.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Brice FeilluNon è bastato schierare quattro Argos-Shimano (Gretsch, Curvers, Timmer e Kittel) per battere l'uomo del momento. Ma quale Sagan? Lo slovacco paga i su e giù della terza tappa ed all'arrivo accuserà oltre 16' dal più in forma della Grande Boucle, Brice Feillu. Il fratello di Romain, non appagato per la vittoria ottenuta nella seconda tappa, si è ripetuto regalando il terzo successo in quattro tappe alla sua Saur-Sojasun. Battuto allo sprint proprio Marcel Kittel, sempre a tanto così dalla prima vittoria che conta in Francia. Anche ieri Kittel s'è dovuto accontentare della piazza d'onore mentre Albert Timmer finisce sul terzo gradino del podio di giornata, non senza creare qualche malumore in casa Argos-Shimano per il lavoro immenso svolto per il proprio capitàno e vanificato dallo stesso tedesco. Poco da recriminare per la squadra che porta al contempo il nome di un cambio per biciclette, di una caldaia e di un cane del naufrago dal multiforme ingegno. Feillu comanda su ogni terreno e, salvo imprevisti, rimarrà in testa anche nella classifica generale per diverse tappe. Brice ha ben 3'20" su un Kittel sempre più frustrato (frustato, se si parla del trattamento riservatogli dal proprio team manager) mentre ancora più indietro, al terzo posto, troviamo un emulo di quel mostro sacro che è stato (e sarà ancora) Miguel Mínguez. Trattasi di Pablo Urtasun, anch'egli basco, anch'egli Euskaltel, anch'egli nelle zone più nobili della classifica. Ripetere l'impresa di Mínguez non è impossibile, imitarne le gesta è qualcosa di davvero surreale ed impensabile. Anche perché i conti, il buon Urtasun, dovrebbe farli con questo Brice Feillu che di mollare la presa non ha proprio voglia.

Francesco Sulas

La maglia gialla virtuale

Mark Cavendish lanciatissimo verso il suo secondo successo di tappaLa convivenza tra il più forte velocista del mondo (e iridato) Mark Cavendish ed un grande favorito per la vittoria finale del Tour de France come Bradley Wiggins è stato uno dei temi più caldi della vigilia, ma il nostro Tour de France virtuale con il simulatore di PcCiclismo.net (visitate il sito per scaricare il gioco completo) ha dato un'altra risposta importante: dopo la vittoria nella seconda tappa, Mark Cavendish si è ripetuto anche nella quarta e ha dimostrato che gli può bastare anche un solo uomo per ottenere grandi risultati.

Nella tappa sostanzialmente pianeggiante con arrivo a Rouen i fuggitivi sono stati nuovamente costretti ben presto a lasciare spazio alle squadre velocisti: niente fortuna quindi per Gautier, Paolini e Verdugo che si sono resi comunque protagonisti di una bella azione. A provare a scombinare un po' i piani degli sprinter puri ci ha provato la BMC che sulla breve salitella di Saint-Martin-de-Boscherville, ad una decina di chilometri dal traguardo, s'è resa protagonista di un bel forcing che comunque non ha dato i risultati sperati visto che tutti gli avversari diretti di Philippe Gilbert sono rimasti nelle posizioni d'avanguardia del plotone.

S'è così arrivati all'ultimo chilometro con uno strepitoso Edvald Boasson Hagen a lavorare per Peter Sagan sulla sinistra della carreggiata, mentre dall'altra parte Robert Hunter ha tirato lo sprint a Tyler Farrar: quando i due principali contendenti si sono lanciati non c'è stata storia ed il britannico si è andato ad imporre con un margine notevolissimo proprio davanti a Farrar, mentre terzo è arrivato Van Hummel. Stenta ancora ad ingranare André Greipel, decimo, mentre disastroso è stato Matthew Goss che ha fatto lavorare ancora una volta la squadra senza andare oltre il 12° posto. Invariata la classifica generale con Vincenzo Nibali in maglia gialla davanti a Cancellara e Menchov.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Brice FeilluNon è bastato schierare quattro Argos-Shimano (Gretsch, Curvers, Timmer e Kittel) per battere l'uomo del momento. Ma quale Sagan? Lo slovacco paga i su e giù della terza tappa ed all'arrivo accuserà oltre 16' dal più in forma della Grande Boucle, Brice Feillu. Il fratello di Romain, non appagato per la vittoria ottenuta nella seconda tappa, si è ripetuto regalando il terzo successo in quattro tappe alla sua Saur-Sojasun. Battuto allo sprint proprio Marcel Kittel, sempre a tanto così dalla prima vittoria che conta in Francia. Anche ieri Kittel s'è dovuto accontentare della piazza d'onore mentre Albert Timmer finisce sul terzo gradino del podio di giornata, non senza creare qualche malumore in casa Argos-Shimano per il lavoro immenso svolto per il proprio capitàno e vanificato dallo stesso tedesco. Poco da recriminare per la squadra che porta al contempo il nome di un cambio per biciclette, di una caldaia e di un cane del naufrago dal multiforme ingegno. Feillu comanda su ogni terreno e, salvo imprevisti, rimarrà in testa anche nella classifica generale per diverse tappe. Brice ha ben 3'20" su un Kittel sempre più frustrato (frustato, se si parla del trattamento riservatogli dal proprio team manager) mentre ancora più indietro, al terzo posto, troviamo un emulo di quel mostro sacro che è stato (e sarà ancora) Miguel Mínguez. Trattasi di Pablo Urtasun, anch'egli basco, anch'egli Euskaltel, anch'egli nelle zone più nobili della classifica. Ripetere l'impresa di Mínguez non è impossibile, imitarne le gesta è qualcosa di davvero surreale ed impensabile. Anche perché i conti, il buon Urtasun, dovrebbe farli con questo Brice Feillu che di mollare la presa non ha proprio voglia.

Francesco Sulas

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2012 - 4a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 4a tappa
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Rassegna TourNotes 2012 - 4a tappa

La maglia gialla virtuale

Mark Cavendish lanciatissimo verso il suo secondo successo di tappaLa convivenza tra il più forte velocista del mondo (e iridato) Mark Cavendish ed un grande favorito per la vittoria finale del Tour de France come Bradley Wiggins è stato uno dei temi più caldi della vigilia, ma il nostro Tour de France virtuale con il simulatore di PcCiclismo.net (visitate il sito per scaricare il gioco completo) ha dato un'altra risposta importante: dopo la vittoria nella seconda tappa, Mark Cavendish si è ripetuto anche nella quarta e ha dimostrato che gli può bastare anche un solo uomo per ottenere grandi risultati.

Nella tappa sostanzialmente pianeggiante con arrivo a Rouen i fuggitivi sono stati nuovamente costretti ben presto a lasciare spazio alle squadre velocisti: niente fortuna quindi per Gautier, Paolini e Verdugo che si sono resi comunque protagonisti di una bella azione. A provare a scombinare un po' i piani degli sprinter puri ci ha provato la BMC che sulla breve salitella di Saint-Martin-de-Boscherville, ad una decina di chilometri dal traguardo, s'è resa protagonista di un bel forcing che comunque non ha dato i risultati sperati visto che tutti gli avversari diretti di Philippe Gilbert sono rimasti nelle posizioni d'avanguardia del plotone.

S'è così arrivati all'ultimo chilometro con uno strepitoso Edvald Boasson Hagen a lavorare per Peter Sagan sulla sinistra della carreggiata, mentre dall'altra parte Robert Hunter ha tirato lo sprint a Tyler Farrar: quando i due principali contendenti si sono lanciati non c'è stata storia ed il britannico si è andato ad imporre con un margine notevolissimo proprio davanti a Farrar, mentre terzo è arrivato Van Hummel. Stenta ancora ad ingranare André Greipel, decimo, mentre disastroso è stato Matthew Goss che ha fatto lavorare ancora una volta la squadra senza andare oltre il 12° posto. Invariata la classifica generale con Vincenzo Nibali in maglia gialla davanti a Cancellara e Menchov.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Brice FeilluNon è bastato schierare quattro Argos-Shimano (Gretsch, Curvers, Timmer e Kittel) per battere l'uomo del momento. Ma quale Sagan? Lo slovacco paga i su e giù della terza tappa ed all'arrivo accuserà oltre 16' dal più in forma della Grande Boucle, Brice Feillu. Il fratello di Romain, non appagato per la vittoria ottenuta nella seconda tappa, si è ripetuto regalando il terzo successo in quattro tappe alla sua Saur-Sojasun. Battuto allo sprint proprio Marcel Kittel, sempre a tanto così dalla prima vittoria che conta in Francia. Anche ieri Kittel s'è dovuto accontentare della piazza d'onore mentre Albert Timmer finisce sul terzo gradino del podio di giornata, non senza creare qualche malumore in casa Argos-Shimano per il lavoro immenso svolto per il proprio capitàno e vanificato dallo stesso tedesco. Poco da recriminare per la squadra che porta al contempo il nome di un cambio per biciclette, di una caldaia e di un cane del naufrago dal multiforme ingegno. Feillu comanda su ogni terreno e, salvo imprevisti, rimarrà in testa anche nella classifica generale per diverse tappe. Brice ha ben 3'20" su un Kittel sempre più frustrato (frustato, se si parla del trattamento riservatogli dal proprio team manager) mentre ancora più indietro, al terzo posto, troviamo un emulo di quel mostro sacro che è stato (e sarà ancora) Miguel Mínguez. Trattasi di Pablo Urtasun, anch'egli basco, anch'egli Euskaltel, anch'egli nelle zone più nobili della classifica. Ripetere l'impresa di Mínguez non è impossibile, imitarne le gesta è qualcosa di davvero surreale ed impensabile. Anche perché i conti, il buon Urtasun, dovrebbe farli con questo Brice Feillu che di mollare la presa non ha proprio voglia.

Francesco Sulas

La maglia gialla virtuale

Mark Cavendish lanciatissimo verso il suo secondo successo di tappaLa convivenza tra il più forte velocista del mondo (e iridato) Mark Cavendish ed un grande favorito per la vittoria finale del Tour de France come Bradley Wiggins è stato uno dei temi più caldi della vigilia, ma il nostro Tour de France virtuale con il simulatore di PcCiclismo.net (visitate il sito per scaricare il gioco completo) ha dato un'altra risposta importante: dopo la vittoria nella seconda tappa, Mark Cavendish si è ripetuto anche nella quarta e ha dimostrato che gli può bastare anche un solo uomo per ottenere grandi risultati.

Nella tappa sostanzialmente pianeggiante con arrivo a Rouen i fuggitivi sono stati nuovamente costretti ben presto a lasciare spazio alle squadre velocisti: niente fortuna quindi per Gautier, Paolini e Verdugo che si sono resi comunque protagonisti di una bella azione. A provare a scombinare un po' i piani degli sprinter puri ci ha provato la BMC che sulla breve salitella di Saint-Martin-de-Boscherville, ad una decina di chilometri dal traguardo, s'è resa protagonista di un bel forcing che comunque non ha dato i risultati sperati visto che tutti gli avversari diretti di Philippe Gilbert sono rimasti nelle posizioni d'avanguardia del plotone.

S'è così arrivati all'ultimo chilometro con uno strepitoso Edvald Boasson Hagen a lavorare per Peter Sagan sulla sinistra della carreggiata, mentre dall'altra parte Robert Hunter ha tirato lo sprint a Tyler Farrar: quando i due principali contendenti si sono lanciati non c'è stata storia ed il britannico si è andato ad imporre con un margine notevolissimo proprio davanti a Farrar, mentre terzo è arrivato Van Hummel. Stenta ancora ad ingranare André Greipel, decimo, mentre disastroso è stato Matthew Goss che ha fatto lavorare ancora una volta la squadra senza andare oltre il 12° posto. Invariata la classifica generale con Vincenzo Nibali in maglia gialla davanti a Cancellara e Menchov.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Brice FeilluNon è bastato schierare quattro Argos-Shimano (Gretsch, Curvers, Timmer e Kittel) per battere l'uomo del momento. Ma quale Sagan? Lo slovacco paga i su e giù della terza tappa ed all'arrivo accuserà oltre 16' dal più in forma della Grande Boucle, Brice Feillu. Il fratello di Romain, non appagato per la vittoria ottenuta nella seconda tappa, si è ripetuto regalando il terzo successo in quattro tappe alla sua Saur-Sojasun. Battuto allo sprint proprio Marcel Kittel, sempre a tanto così dalla prima vittoria che conta in Francia. Anche ieri Kittel s'è dovuto accontentare della piazza d'onore mentre Albert Timmer finisce sul terzo gradino del podio di giornata, non senza creare qualche malumore in casa Argos-Shimano per il lavoro immenso svolto per il proprio capitàno e vanificato dallo stesso tedesco. Poco da recriminare per la squadra che porta al contempo il nome di un cambio per biciclette, di una caldaia e di un cane del naufrago dal multiforme ingegno. Feillu comanda su ogni terreno e, salvo imprevisti, rimarrà in testa anche nella classifica generale per diverse tappe. Brice ha ben 3'20" su un Kittel sempre più frustrato (frustato, se si parla del trattamento riservatogli dal proprio team manager) mentre ancora più indietro, al terzo posto, troviamo un emulo di quel mostro sacro che è stato (e sarà ancora) Miguel Mínguez. Trattasi di Pablo Urtasun, anch'egli basco, anch'egli Euskaltel, anch'egli nelle zone più nobili della classifica. Ripetere l'impresa di Mínguez non è impossibile, imitarne le gesta è qualcosa di davvero surreale ed impensabile. Anche perché i conti, il buon Urtasun, dovrebbe farli con questo Brice Feillu che di mollare la presa non ha proprio voglia.

Francesco Sulas

La classifica al contrario

Brice FeilluNon è bastato schierare quattro Argos-Shimano (Gretsch, Curvers, Timmer e Kittel) per battere l'uomo del momento. Ma quale Sagan? Lo slovacco paga i su e giù della terza tappa ed all'arrivo accuserà oltre 16' dal più in forma della Grande Boucle, Brice Feillu. Il fratello di Romain, non appagato per la vittoria ottenuta nella seconda tappa, si è ripetuto regalando il terzo successo in quattro tappe alla sua Saur-Sojasun. Battuto allo sprint proprio Marcel Kittel, sempre a tanto così dalla prima vittoria che conta in Francia. Anche ieri Kittel s'è dovuto accontentare della piazza d'onore mentre Albert Timmer finisce sul terzo gradino del podio di giornata, non senza creare qualche malumore in casa Argos-Shimano per il lavoro immenso svolto per il proprio capitàno e vanificato dallo stesso tedesco. Poco da recriminare per la squadra che porta al contempo il nome di un cambio per biciclette, di una caldaia e di un cane del naufrago dal multiforme ingegno. Feillu comanda su ogni terreno e, salvo imprevisti, rimarrà in testa anche nella classifica generale per diverse tappe. Brice ha ben 3'20" su un Kittel sempre più frustrato (frustato, se si parla del trattamento riservatogli dal proprio team manager) mentre ancora più indietro, al terzo posto, troviamo un emulo di quel mostro sacro che è stato (e sarà ancora) Miguel Mínguez. Trattasi di Pablo Urtasun, anch'egli basco, anch'egli Euskaltel, anch'egli nelle zone più nobili della classifica. Ripetere l'impresa di Mínguez non è impossibile, imitarne le gesta è qualcosa di davvero surreale ed impensabile. Anche perché i conti, il buon Urtasun, dovrebbe farli con questo Brice Feillu che di mollare la presa non ha proprio voglia.

Francesco Sulas

La maglia gialla virtuale

Mark Cavendish lanciatissimo verso il suo secondo successo di tappaLa convivenza tra il più forte velocista del mondo (e iridato) Mark Cavendish ed un grande favorito per la vittoria finale del Tour de France come Bradley Wiggins è stato uno dei temi più caldi della vigilia, ma il nostro Tour de France virtuale con il simulatore di PcCiclismo.net (visitate il sito per scaricare il gioco completo) ha dato un'altra risposta importante: dopo la vittoria nella seconda tappa, Mark Cavendish si è ripetuto anche nella quarta e ha dimostrato che gli può bastare anche un solo uomo per ottenere grandi risultati.

Nella tappa sostanzialmente pianeggiante con arrivo a Rouen i fuggitivi sono stati nuovamente costretti ben presto a lasciare spazio alle squadre velocisti: niente fortuna quindi per Gautier, Paolini e Verdugo che si sono resi comunque protagonisti di una bella azione. A provare a scombinare un po' i piani degli sprinter puri ci ha provato la BMC che sulla breve salitella di Saint-Martin-de-Boscherville, ad una decina di chilometri dal traguardo, s'è resa protagonista di un bel forcing che comunque non ha dato i risultati sperati visto che tutti gli avversari diretti di Philippe Gilbert sono rimasti nelle posizioni d'avanguardia del plotone.

S'è così arrivati all'ultimo chilometro con uno strepitoso Edvald Boasson Hagen a lavorare per Peter Sagan sulla sinistra della carreggiata, mentre dall'altra parte Robert Hunter ha tirato lo sprint a Tyler Farrar: quando i due principali contendenti si sono lanciati non c'è stata storia ed il britannico si è andato ad imporre con un margine notevolissimo proprio davanti a Farrar, mentre terzo è arrivato Van Hummel. Stenta ancora ad ingranare André Greipel, decimo, mentre disastroso è stato Matthew Goss che ha fatto lavorare ancora una volta la squadra senza andare oltre il 12° posto. Invariata la classifica generale con Vincenzo Nibali in maglia gialla davanti a Cancellara e Menchov.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Brice FeilluNon è bastato schierare quattro Argos-Shimano (Gretsch, Curvers, Timmer e Kittel) per battere l'uomo del momento. Ma quale Sagan? Lo slovacco paga i su e giù della terza tappa ed all'arrivo accuserà oltre 16' dal più in forma della Grande Boucle, Brice Feillu. Il fratello di Romain, non appagato per la vittoria ottenuta nella seconda tappa, si è ripetuto regalando il terzo successo in quattro tappe alla sua Saur-Sojasun. Battuto allo sprint proprio Marcel Kittel, sempre a tanto così dalla prima vittoria che conta in Francia. Anche ieri Kittel s'è dovuto accontentare della piazza d'onore mentre Albert Timmer finisce sul terzo gradino del podio di giornata, non senza creare qualche malumore in casa Argos-Shimano per il lavoro immenso svolto per il proprio capitàno e vanificato dallo stesso tedesco. Poco da recriminare per la squadra che porta al contempo il nome di un cambio per biciclette, di una caldaia e di un cane del naufrago dal multiforme ingegno. Feillu comanda su ogni terreno e, salvo imprevisti, rimarrà in testa anche nella classifica generale per diverse tappe. Brice ha ben 3'20" su un Kittel sempre più frustrato (frustato, se si parla del trattamento riservatogli dal proprio team manager) mentre ancora più indietro, al terzo posto, troviamo un emulo di quel mostro sacro che è stato (e sarà ancora) Miguel Mínguez. Trattasi di Pablo Urtasun, anch'egli basco, anch'egli Euskaltel, anch'egli nelle zone più nobili della classifica. Ripetere l'impresa di Mínguez non è impossibile, imitarne le gesta è qualcosa di davvero surreale ed impensabile. Anche perché i conti, il buon Urtasun, dovrebbe farli con questo Brice Feillu che di mollare la presa non ha proprio voglia.

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