Il Portale del Ciclismo professionistico

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Se 53.5 km contro il tempo vi paion pochi... Soprattutto considerando il maxitrasferimento della sera prima (per di più dopo una tappa lunghissima), capiamo che in tanti arriveranno alla frazione di Chartres con le energie al lumicino e il recupero minato da tanti fattori. Sia come sia, su quegli oltre 50 km, completamente piani, si deciderà la classifica finale del Tour 2012. Planimetricamente parlando, non mancano i tratti più tecnici con curve e controcurve, in particolare nei 15 km conclusivi. Ma, parimenti, non mancano anche lunghissimi rettilinei, elemento che fa sì che quelle curve non abbiano poi un'incidenza così decisiva sull'andamento della prova: una vera crono da specialisti, insomma, un regalo anche a quegli atleti che, nell'occasione, affineranno diversi dettagli in vista della cronometro olimpica di pochi giorni dopo.

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30 Giugno - 22 Luglio 2012
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Bonneval

Bonneval ha ospitato in precedenza soltanto due edizioni del Tour de France ed in entrambe le occasioni è stata sede di partenza di tappa. È stata "scoperta" in tempi recenti da ASO ed infatti la prima occasione in cui il Tour è partito da qui è stata nel 1999. Era la quinta tappa, l'arrivo di Amiens avrebbe visto vincere Mario Cipollini su Steels e Kirsipuu, in quell'occasione in maglia gialla. Dal primo Tour di Lance Armstrong riecco tornare Bonneval in occasione della penultima Boucle del texano, siamo quindi nel 2004. La sesta tappa con arrivo ad Angers vede trionfare un Tom Boonen che sta ancora sbocciando ma che è già forte di una Gent-Wevelgem. Tommeke si impose allora su O'Grady, Zabel, Hondo e Cooke mentre in maglia gialla troviamo un giovanissimo Thomas Voeckler, in testa alla classifica per il secondo giorno di fila. Alla fine rimarrà in giallo per dieci giorni salvo cedere ad Armstrong dopo la tappa di Villard-de-Lans.

Chartres

Città di 40 mila abitanti, è capoluogo del dipartimento dell'Eure-et-Loir. Costruita ove un tempo sorgeva un'antica città gallica, Chartres deve l'origine del suo nome ai Carnuti che occupavano la regione quando la città venne fondata. Molto nota per la sua Cattedrale, uno dei migliori esempi di gotico dell'intera Francia, è stata costruita sulle rovine di una precedente cattedrale romanica, purtroppo distrutta da un incendio nel 1194. Oggi la Cattedrale di Chartres è patrimonio dell'UNESCO. Si può inoltre visitare la Basilica di San Pietro, risalente al XIII Secolo, contenente, oltre a qualche bella vetrata, dodici rappresentazioni degli apostoli in smalto, eseguite intorno al 1547 da Léonard Limosin. St Aignan (XIII, XVI e XVII secolo) e St Martin-au-Val (XII secolo) sono altre chiese da non perdere, oltre al centro storico della città, pieno di vicoli, vicoletti e botteghe molto caratteristiche. Ma Chartres è una città rivolta sì al passato ma proiettata verso il futuro: in questo si caratterizza per l'inaugurazione del «Centre international du Vitrail», per la creazione della «Cosmetic Valley» e per la realizzazione di manifestazioni come la Festa della Luce.

Francesco Sulas
Bonneval

Bonneval ha ospitato in precedenza soltanto due edizioni del Tour de France ed in entrambe le occasioni è stata sede di partenza di tappa. È stata "scoperta" in tempi recenti da ASO ed infatti la prima occasione in cui il Tour è partito da qui è stata nel 1999. Era la quinta tappa, l'arrivo di Amiens avrebbe visto vincere Mario Cipollini su Steels e Kirsipuu, in quell'occasione in maglia gialla. Dal primo Tour di Lance Armstrong riecco tornare Bonneval in occasione della penultima Boucle del texano, siamo quindi nel 2004. La sesta tappa con arrivo ad Angers vede trionfare un Tom Boonen che sta ancora sbocciando ma che è già forte di una Gent-Wevelgem. Tommeke si impose allora su O'Grady, Zabel, Hondo e Cooke mentre in maglia gialla troviamo un giovanissimo Thomas Voeckler, in testa alla classifica per il secondo giorno di fila. Alla fine rimarrà in giallo per dieci giorni salvo cedere ad Armstrong dopo la tappa di Villard-de-Lans.

Chartres

Città di 40 mila abitanti, è capoluogo del dipartimento dell'Eure-et-Loir. Costruita ove un tempo sorgeva un'antica città gallica, Chartres deve l'origine del suo nome ai Carnuti che occupavano la regione quando la città venne fondata. Molto nota per la sua Cattedrale, uno dei migliori esempi di gotico dell'intera Francia, è stata costruita sulle rovine di una precedente cattedrale romanica, purtroppo distrutta da un incendio nel 1194. Oggi la Cattedrale di Chartres è patrimonio dell'UNESCO. Si può inoltre visitare la Basilica di San Pietro, risalente al XIII Secolo, contenente, oltre a qualche bella vetrata, dodici rappresentazioni degli apostoli in smalto, eseguite intorno al 1547 da Léonard Limosin. St Aignan (XIII, XVI e XVII secolo) e St Martin-au-Val (XII secolo) sono altre chiese da non perdere, oltre al centro storico della città, pieno di vicoli, vicoletti e botteghe molto caratteristiche. Ma Chartres è una città rivolta sì al passato ma proiettata verso il futuro: in questo si caratterizza per l'inaugurazione del «Centre international du Vitrail», per la creazione della «Cosmetic Valley» e per la realizzazione di manifestazioni come la Festa della Luce.

Bonneval

Bonneval ha ospitato in precedenza soltanto due edizioni del Tour de France ed in entrambe le occasioni è stata sede di partenza di tappa. È stata "scoperta" in tempi recenti da ASO ed infatti la prima occasione in cui il Tour è partito da qui è stata nel 1999. Era la quinta tappa, l'arrivo di Amiens avrebbe visto vincere Mario Cipollini su Steels e Kirsipuu, in quell'occasione in maglia gialla. Dal primo Tour di Lance Armstrong riecco tornare Bonneval in occasione della penultima Boucle del texano, siamo quindi nel 2004. La sesta tappa con arrivo ad Angers vede trionfare un Tom Boonen che sta ancora sbocciando ma che è già forte di una Gent-Wevelgem. Tommeke si impose allora su O'Grady, Zabel, Hondo e Cooke mentre in maglia gialla troviamo un giovanissimo Thomas Voeckler, in testa alla classifica per il secondo giorno di fila. Alla fine rimarrà in giallo per dieci giorni salvo cedere ad Armstrong dopo la tappa di Villard-de-Lans.

Chartres

Città di 40 mila abitanti, è capoluogo del dipartimento dell'Eure-et-Loir. Costruita ove un tempo sorgeva un'antica città gallica, Chartres deve l'origine del suo nome ai Carnuti che occupavano la regione quando la città venne fondata. Molto nota per la sua Cattedrale, uno dei migliori esempi di gotico dell'intera Francia, è stata costruita sulle rovine di una precedente cattedrale romanica, purtroppo distrutta da un incendio nel 1194. Oggi la Cattedrale di Chartres è patrimonio dell'UNESCO. Si può inoltre visitare la Basilica di San Pietro, risalente al XIII Secolo, contenente, oltre a qualche bella vetrata, dodici rappresentazioni degli apostoli in smalto, eseguite intorno al 1547 da Léonard Limosin. St Aignan (XIII, XVI e XVII secolo) e St Martin-au-Val (XII secolo) sono altre chiese da non perdere, oltre al centro storico della città, pieno di vicoli, vicoletti e botteghe molto caratteristiche. Ma Chartres è una città rivolta sì al passato ma proiettata verso il futuro: in questo si caratterizza per l'inaugurazione del «Centre international du Vitrail», per la creazione della «Cosmetic Valley» e per la realizzazione di manifestazioni come la Festa della Luce.

Bonneval

Bonneval ha ospitato in precedenza soltanto due edizioni del Tour de France ed in entrambe le occasioni è stata sede di partenza di tappa. È stata "scoperta" in tempi recenti da ASO ed infatti la prima occasione in cui il Tour è partito da qui è stata nel 1999. Era la quinta tappa, l'arrivo di Amiens avrebbe visto vincere Mario Cipollini su Steels e Kirsipuu, in quell'occasione in maglia gialla. Dal primo Tour di Lance Armstrong riecco tornare Bonneval in occasione della penultima Boucle del texano, siamo quindi nel 2004. La sesta tappa con arrivo ad Angers vede trionfare un Tom Boonen che sta ancora sbocciando ma che è già forte di una Gent-Wevelgem. Tommeke si impose allora su O'Grady, Zabel, Hondo e Cooke mentre in maglia gialla troviamo un giovanissimo Thomas Voeckler, in testa alla classifica per il secondo giorno di fila. Alla fine rimarrà in giallo per dieci giorni salvo cedere ad Armstrong dopo la tappa di Villard-de-Lans.

Chartres

Città di 40 mila abitanti, è capoluogo del dipartimento dell'Eure-et-Loir. Costruita ove un tempo sorgeva un'antica città gallica, Chartres deve l'origine del suo nome ai Carnuti che occupavano la regione quando la città venne fondata. Molto nota per la sua Cattedrale, uno dei migliori esempi di gotico dell'intera Francia, è stata costruita sulle rovine di una precedente cattedrale romanica, purtroppo distrutta da un incendio nel 1194. Oggi la Cattedrale di Chartres è patrimonio dell'UNESCO. Si può inoltre visitare la Basilica di San Pietro, risalente al XIII Secolo, contenente, oltre a qualche bella vetrata, dodici rappresentazioni degli apostoli in smalto, eseguite intorno al 1547 da Léonard Limosin. St Aignan (XIII, XVI e XVII secolo) e St Martin-au-Val (XII secolo) sono altre chiese da non perdere, oltre al centro storico della città, pieno di vicoli, vicoletti e botteghe molto caratteristiche. Ma Chartres è una città rivolta sì al passato ma proiettata verso il futuro: in questo si caratterizza per l'inaugurazione del «Centre international du Vitrail», per la creazione della «Cosmetic Valley» e per la realizzazione di manifestazioni come la Festa della Luce.

Bonneval

Bonneval ha ospitato in precedenza soltanto due edizioni del Tour de France ed in entrambe le occasioni è stata sede di partenza di tappa. È stata "scoperta" in tempi recenti da ASO ed infatti la prima occasione in cui il Tour è partito da qui è stata nel 1999. Era la quinta tappa, l'arrivo di Amiens avrebbe visto vincere Mario Cipollini su Steels e Kirsipuu, in quell'occasione in maglia gialla. Dal primo Tour di Lance Armstrong riecco tornare Bonneval in occasione della penultima Boucle del texano, siamo quindi nel 2004. La sesta tappa con arrivo ad Angers vede trionfare un Tom Boonen che sta ancora sbocciando ma che è già forte di una Gent-Wevelgem. Tommeke si impose allora su O'Grady, Zabel, Hondo e Cooke mentre in maglia gialla troviamo un giovanissimo Thomas Voeckler, in testa alla classifica per il secondo giorno di fila. Alla fine rimarrà in giallo per dieci giorni salvo cedere ad Armstrong dopo la tappa di Villard-de-Lans.

Chartres

Città di 40 mila abitanti, è capoluogo del dipartimento dell'Eure-et-Loir. Costruita ove un tempo sorgeva un'antica città gallica, Chartres deve l'origine del suo nome ai Carnuti che occupavano la regione quando la città venne fondata. Molto nota per la sua Cattedrale, uno dei migliori esempi di gotico dell'intera Francia, è stata costruita sulle rovine di una precedente cattedrale romanica, purtroppo distrutta da un incendio nel 1194. Oggi la Cattedrale di Chartres è patrimonio dell'UNESCO. Si può inoltre visitare la Basilica di San Pietro, risalente al XIII Secolo, contenente, oltre a qualche bella vetrata, dodici rappresentazioni degli apostoli in smalto, eseguite intorno al 1547 da Léonard Limosin. St Aignan (XIII, XVI e XVII secolo) e St Martin-au-Val (XII secolo) sono altre chiese da non perdere, oltre al centro storico della città, pieno di vicoli, vicoletti e botteghe molto caratteristiche. Ma Chartres è una città rivolta sì al passato ma proiettata verso il futuro: in questo si caratterizza per l'inaugurazione del «Centre international du Vitrail», per la creazione della «Cosmetic Valley» e per la realizzazione di manifestazioni come la Festa della Luce.

Bonneval

Bonneval ha ospitato in precedenza soltanto due edizioni del Tour de France ed in entrambe le occasioni è stata sede di partenza di tappa. È stata "scoperta" in tempi recenti da ASO ed infatti la prima occasione in cui il Tour è partito da qui è stata nel 1999. Era la quinta tappa, l'arrivo di Amiens avrebbe visto vincere Mario Cipollini su Steels e Kirsipuu, in quell'occasione in maglia gialla. Dal primo Tour di Lance Armstrong riecco tornare Bonneval in occasione della penultima Boucle del texano, siamo quindi nel 2004. La sesta tappa con arrivo ad Angers vede trionfare un Tom Boonen che sta ancora sbocciando ma che è già forte di una Gent-Wevelgem. Tommeke si impose allora su O'Grady, Zabel, Hondo e Cooke mentre in maglia gialla troviamo un giovanissimo Thomas Voeckler, in testa alla classifica per il secondo giorno di fila. Alla fine rimarrà in giallo per dieci giorni salvo cedere ad Armstrong dopo la tappa di Villard-de-Lans.

Chartres

Città di 40 mila abitanti, è capoluogo del dipartimento dell'Eure-et-Loir. Costruita ove un tempo sorgeva un'antica città gallica, Chartres deve l'origine del suo nome ai Carnuti che occupavano la regione quando la città venne fondata. Molto nota per la sua Cattedrale, uno dei migliori esempi di gotico dell'intera Francia, è stata costruita sulle rovine di una precedente cattedrale romanica, purtroppo distrutta da un incendio nel 1194. Oggi la Cattedrale di Chartres è patrimonio dell'UNESCO. Si può inoltre visitare la Basilica di San Pietro, risalente al XIII Secolo, contenente, oltre a qualche bella vetrata, dodici rappresentazioni degli apostoli in smalto, eseguite intorno al 1547 da Léonard Limosin. St Aignan (XIII, XVI e XVII secolo) e St Martin-au-Val (XII secolo) sono altre chiese da non perdere, oltre al centro storico della città, pieno di vicoli, vicoletti e botteghe molto caratteristiche. Ma Chartres è una città rivolta sì al passato ma proiettata verso il futuro: in questo si caratterizza per l'inaugurazione del «Centre international du Vitrail», per la creazione della «Cosmetic Valley» e per la realizzazione di manifestazioni come la Festa della Luce.

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12.00 - Bonneval
14.50 - Chartres
17.40 - Chartres

Soggetti Alternativi

Sesta esperienza al Tour de France per lui, dopo aver partecipato anche a due Giri d'Italia ed una Vuelta. Ottimo passista in grado di difendersi discretamente anche in salita, tra i dilettanti si è fatto notare per alcune prestigiose affermazioni, come nel Giro delle Regioni e nel Giro di Toscana, entrambi conquistati nel 2004. Tra i professionisti ha invece spesso messo in mostra la sua indole da attaccante, cercando più volte la fuga da lontano, ragion per cui non sono state molte le sue affermazioni. Se si fa eccezione per il titolo nazionale in linea (conquistato per la prima volta quest'anno) e i cinque titoli ucraini a cronometro, nel suo palmarès è finita solamente la Firenze-Pistoia 2008, altra gara a cronometro (specialità in cui si piazzò 9° ai mondiali di Salisburgo nel 2006). Si appresta pertanto a concludere una Grande Boucle che l'ha visto spesso all'attacco ed in cui potrebbe far bene nell'ultima cronometro. Perchè c'è chi corre con grinta e chi con...Grivko!

Vivian Ghianni

Sesta esperienza al Tour de France per lui, dopo aver partecipato anche a due Giri d'Italia ed una Vuelta. Ottimo passista in grado di difendersi discretamente anche in salita, tra i dilettanti si è fatto notare per alcune prestigiose affermazioni, come nel Giro delle Regioni e nel Giro di Toscana, entrambi conquistati nel 2004. Tra i professionisti ha invece spesso messo in mostra la sua indole da attaccante, cercando più volte la fuga da lontano, ragion per cui non sono state molte le sue affermazioni. Se si fa eccezione per il titolo nazionale in linea (conquistato per la prima volta quest'anno) e i cinque titoli ucraini a cronometro, nel suo palmarès è finita solamente la Firenze-Pistoia 2008, altra gara a cronometro (specialità in cui si piazzò 9° ai mondiali di Salisburgo nel 2006). Si appresta pertanto a concludere una Grande Boucle che l'ha visto spesso all'attacco ed in cui potrebbe far bene nell'ultima cronometro. Perchè c'è chi corre con grinta e chi con...Grivko!

Sesta esperienza al Tour de France per lui, dopo aver partecipato anche a due Giri d'Italia ed una Vuelta. Ottimo passista in grado di difendersi discretamente anche in salita, tra i dilettanti si è fatto notare per alcune prestigiose affermazioni, come nel Giro delle Regioni e nel Giro di Toscana, entrambi conquistati nel 2004. Tra i professionisti ha invece spesso messo in mostra la sua indole da attaccante, cercando più volte la fuga da lontano, ragion per cui non sono state molte le sue affermazioni. Se si fa eccezione per il titolo nazionale in linea (conquistato per la prima volta quest'anno) e i cinque titoli ucraini a cronometro, nel suo palmarès è finita solamente la Firenze-Pistoia 2008, altra gara a cronometro (specialità in cui si piazzò 9° ai mondiali di Salisburgo nel 2006). Si appresta pertanto a concludere una Grande Boucle che l'ha visto spesso all'attacco ed in cui potrebbe far bene nell'ultima cronometro. Perchè c'è chi corre con grinta e chi con...Grivko!

Sesta esperienza al Tour de France per lui, dopo aver partecipato anche a due Giri d'Italia ed una Vuelta. Ottimo passista in grado di difendersi discretamente anche in salita, tra i dilettanti si è fatto notare per alcune prestigiose affermazioni, come nel Giro delle Regioni e nel Giro di Toscana, entrambi conquistati nel 2004. Tra i professionisti ha invece spesso messo in mostra la sua indole da attaccante, cercando più volte la fuga da lontano, ragion per cui non sono state molte le sue affermazioni. Se si fa eccezione per il titolo nazionale in linea (conquistato per la prima volta quest'anno) e i cinque titoli ucraini a cronometro, nel suo palmarès è finita solamente la Firenze-Pistoia 2008, altra gara a cronometro (specialità in cui si piazzò 9° ai mondiali di Salisburgo nel 2006). Si appresta pertanto a concludere una Grande Boucle che l'ha visto spesso all'attacco ed in cui potrebbe far bene nell'ultima cronometro. Perchè c'è chi corre con grinta e chi con...Grivko!

Sesta esperienza al Tour de France per lui, dopo aver partecipato anche a due Giri d'Italia ed una Vuelta. Ottimo passista in grado di difendersi discretamente anche in salita, tra i dilettanti si è fatto notare per alcune prestigiose affermazioni, come nel Giro delle Regioni e nel Giro di Toscana, entrambi conquistati nel 2004. Tra i professionisti ha invece spesso messo in mostra la sua indole da attaccante, cercando più volte la fuga da lontano, ragion per cui non sono state molte le sue affermazioni. Se si fa eccezione per il titolo nazionale in linea (conquistato per la prima volta quest'anno) e i cinque titoli ucraini a cronometro, nel suo palmarès è finita solamente la Firenze-Pistoia 2008, altra gara a cronometro (specialità in cui si piazzò 9° ai mondiali di Salisburgo nel 2006). Si appresta pertanto a concludere una Grande Boucle che l'ha visto spesso all'attacco ed in cui potrebbe far bene nell'ultima cronometro. Perchè c'è chi corre con grinta e chi con...Grivko!

Sesta esperienza al Tour de France per lui, dopo aver partecipato anche a due Giri d'Italia ed una Vuelta. Ottimo passista in grado di difendersi discretamente anche in salita, tra i dilettanti si è fatto notare per alcune prestigiose affermazioni, come nel Giro delle Regioni e nel Giro di Toscana, entrambi conquistati nel 2004. Tra i professionisti ha invece spesso messo in mostra la sua indole da attaccante, cercando più volte la fuga da lontano, ragion per cui non sono state molte le sue affermazioni. Se si fa eccezione per il titolo nazionale in linea (conquistato per la prima volta quest'anno) e i cinque titoli ucraini a cronometro, nel suo palmarès è finita solamente la Firenze-Pistoia 2008, altra gara a cronometro (specialità in cui si piazzò 9° ai mondiali di Salisburgo nel 2006). Si appresta pertanto a concludere una Grande Boucle che l'ha visto spesso all'attacco ed in cui potrebbe far bene nell'ultima cronometro. Perchè c'è chi corre con grinta e chi con...Grivko!

TourTweet

@Greghendeson1: Fate in fretta che il concorso scade preso. Il miglior offerente potrà fare la cronometro di 53 km con il mio numero e la mia bici al mio orario di partenza. Partecipazione libera

@MarkCavendish: 53 km a crono oggi... 53 km! Da solo! Non penso di aver firmato per questo quando sono passato professionista!

@millarmind: Ho sfidato il mio compagno di stanza @dzabriskie per la cronometro di domani. Il perdende dovrà proclamare pubblicamente la sua inferiorità nella disciplina. Lui ha spento la luce e s'è messo le cuffie. Lo prenderò come un "si parte!"

@JoanHorrach: Siamo partiti alle 9.40 dal hotel e siamo arrivati alle 21.40 all'altro hotel... che giornata di lavoro... noi e tutto lo staff!

@luisangelmate: I primi 20 della generale fanno il trasferimento in elicottero... E dico io, non dovrebbero farlo gli ultimi 20 che sono i primi a partire?

La maglia gialla virtuale

Le prime 15 posizioni della classifica dopo la cronometro di ChartresSia nel prologo di Liegi, sia nella cronometro di Besançon, Fabian Cancellara aveva mostrato tutta la sua forza nella prova contro il tempo ed aveva vinto con merito: l'elvetico della RadioShack puntava a fare l'En Plein nella cronometro di Chartres ma stavolta sulla sua strada ha trovato un Bradley Wiggins super motivato e, soprattutto, un po' di vento contrario che lo ha rallentato non poco nel tratto finale della prova.

Dopo aver fatto registrare i migliori parziali sia al primo che al secondo intermedio, infatti, Cancellara è andato in calando mentre Wiggins, partito più piano e forse con più energie in corpo dopo le montagne, è cresciuto e al traguardo ha superato il rivale di 11". Sorprendente terzo è stato Alejandro Valverde, arrivato a soli 14" da Wiggins mentre Hesjedal ha perso il podio di giornata per pochi centesimi di secondo. Gli altri uomini di classifica sono arrivati tutti abbastanza vicini: Evans è 6° a 34", Nibali 7° a 38", Froome 8° a 43" e Sánchez 9° a 45"; crolla invece Scarponi che è stato addirittura ripreso da Wiggins lungo il percorso e ha finito col perdere 2'15" dal corridore della Sky.

La classifica generale, come previsto, sorride a Vincenzo Nibali perché ormai il corridore della Liquigas può dire di essere il vincitore di questa prima edizione del Tour de France virtuale (visita PcCiclismo.net per scoprire il motore di gioco): troppo distanti i rivali per poterlo impensierire o, nel caso di Sánchez su tutti, inferiori a cronometro. Il corridore dell'Euskalte quindi ha chiuso secondo mentre proprio grazie a questa cronometro Wiggins è andato a scavalcare Evans sul terzo gradino del podio; Scarponi invece è passato da sesto a nono. Appassionante anche la lotta per la maglia bianca che coinvolgeva Poels e Kruijswijk: il corridore della Rabobank ha fatto meglio di 28" rispetto al rivale e lo ha quindi superato in classifica di 20"; lotta quindi incertissima fino all'ultimo anche se i due sfidanti sono molto lontani dai primi in classifica generale (Kruijswijk è 20°).

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Sebastian LangeveldPPP, ovvero Paradosso Post Pirenei (pensavate si fosse rotta la tastiera eh...). Là sulle vette ci saremmo aspettati battaglia tra gli uomini di classifica, invece ecco che in una tappa potenzialmente innocua come quella che si è conclusa ieri a Gaillarde tutti i big si sono trovati davanti e finalmente Sebastian Langeveld ha acciuffato la vittoria, dopo tanti piazzamenti. L'olandese ha classe da vendere ed i cronisti italiani se ne sono accorti dopo quest'affermazione, tant'è che stanno cercando suoi lontani parenti nelle zone tra Millesimo e Santo Stefano Belbo. Ingannati dal nome, credono che basterà esibire un certificato di nascita di un paesino a caso, purché delle Langhe, accompagnato magari da una foto del buon Sebastian seduto ad un tavolo davanti a tartufi e ad un bel bicchiere di Barolo per farlo diventare italiano. Illusi... Nell'attesa di notizie dalle Langhe, Langeveld ieri ha stracciato i diretti rivali: Kern e Gorka Izagirre staccati di 37", il gruppo regolato da Urtasun a ben 3'38". Distacchi pesantissimi, insomma, di cui risente anche la classifica generale: Ghyselinck, l'artista della strada, braccato al chilometro zero dalla De Stefano, perde il primato in favore di Jimmy Engoulvent, belga da tartufo (sarà mica italiano pure lui?) in appostamento da settimane in seconda posizione e pronto ad approfittare delle disgrazie altrui (ah, se lo sapesse Wiggins...) per balzare in testa a tre giorni dalla conclusione. Ghyselinck rimane pur sempre a soli 45" mentre Farrar ha ceduto di testa e naviga a poco più di 5'. Il nostro Langeveld ha addirittura 10' da Engoulvent e perciò, salvo miracoli, la sua gioia è effimera e motivata soltanto dalla vittoria di ieri. Oggi la cronometro vede favorito il leader Engoulvent su Ghyselinck ma tutto può ancora succedere. Persino che Langeveld diventi cittadino italiano (nel caso brinderemmo con un buon Barolo d'annata).

Francesco Sulas

La maglia gialla virtuale

Le prime 15 posizioni della classifica dopo la cronometro di ChartresSia nel prologo di Liegi, sia nella cronometro di Besançon, Fabian Cancellara aveva mostrato tutta la sua forza nella prova contro il tempo ed aveva vinto con merito: l'elvetico della RadioShack puntava a fare l'En Plein nella cronometro di Chartres ma stavolta sulla sua strada ha trovato un Bradley Wiggins super motivato e, soprattutto, un po' di vento contrario che lo ha rallentato non poco nel tratto finale della prova.

Dopo aver fatto registrare i migliori parziali sia al primo che al secondo intermedio, infatti, Cancellara è andato in calando mentre Wiggins, partito più piano e forse con più energie in corpo dopo le montagne, è cresciuto e al traguardo ha superato il rivale di 11". Sorprendente terzo è stato Alejandro Valverde, arrivato a soli 14" da Wiggins mentre Hesjedal ha perso il podio di giornata per pochi centesimi di secondo. Gli altri uomini di classifica sono arrivati tutti abbastanza vicini: Evans è 6° a 34", Nibali 7° a 38", Froome 8° a 43" e Sánchez 9° a 45"; crolla invece Scarponi che è stato addirittura ripreso da Wiggins lungo il percorso e ha finito col perdere 2'15" dal corridore della Sky.

La classifica generale, come previsto, sorride a Vincenzo Nibali perché ormai il corridore della Liquigas può dire di essere il vincitore di questa prima edizione del Tour de France virtuale (visita PcCiclismo.net per scoprire il motore di gioco): troppo distanti i rivali per poterlo impensierire o, nel caso di Sánchez su tutti, inferiori a cronometro. Il corridore dell'Euskalte quindi ha chiuso secondo mentre proprio grazie a questa cronometro Wiggins è andato a scavalcare Evans sul terzo gradino del podio; Scarponi invece è passato da sesto a nono. Appassionante anche la lotta per la maglia bianca che coinvolgeva Poels e Kruijswijk: il corridore della Rabobank ha fatto meglio di 28" rispetto al rivale e lo ha quindi superato in classifica di 20"; lotta quindi incertissima fino all'ultimo anche se i due sfidanti sono molto lontani dai primi in classifica generale (Kruijswijk è 20°).

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Sebastian LangeveldPPP, ovvero Paradosso Post Pirenei (pensavate si fosse rotta la tastiera eh...). Là sulle vette ci saremmo aspettati battaglia tra gli uomini di classifica, invece ecco che in una tappa potenzialmente innocua come quella che si è conclusa ieri a Gaillarde tutti i big si sono trovati davanti e finalmente Sebastian Langeveld ha acciuffato la vittoria, dopo tanti piazzamenti. L'olandese ha classe da vendere ed i cronisti italiani se ne sono accorti dopo quest'affermazione, tant'è che stanno cercando suoi lontani parenti nelle zone tra Millesimo e Santo Stefano Belbo. Ingannati dal nome, credono che basterà esibire un certificato di nascita di un paesino a caso, purché delle Langhe, accompagnato magari da una foto del buon Sebastian seduto ad un tavolo davanti a tartufi e ad un bel bicchiere di Barolo per farlo diventare italiano. Illusi... Nell'attesa di notizie dalle Langhe, Langeveld ieri ha stracciato i diretti rivali: Kern e Gorka Izagirre staccati di 37", il gruppo regolato da Urtasun a ben 3'38". Distacchi pesantissimi, insomma, di cui risente anche la classifica generale: Ghyselinck, l'artista della strada, braccato al chilometro zero dalla De Stefano, perde il primato in favore di Jimmy Engoulvent, belga da tartufo (sarà mica italiano pure lui?) in appostamento da settimane in seconda posizione e pronto ad approfittare delle disgrazie altrui (ah, se lo sapesse Wiggins...) per balzare in testa a tre giorni dalla conclusione. Ghyselinck rimane pur sempre a soli 45" mentre Farrar ha ceduto di testa e naviga a poco più di 5'. Il nostro Langeveld ha addirittura 10' da Engoulvent e perciò, salvo miracoli, la sua gioia è effimera e motivata soltanto dalla vittoria di ieri. Oggi la cronometro vede favorito il leader Engoulvent su Ghyselinck ma tutto può ancora succedere. Persino che Langeveld diventi cittadino italiano (nel caso brinderemmo con un buon Barolo d'annata).

Francesco Sulas

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2012 - 19a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 19a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 19a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 19a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 19a tappa

La maglia gialla virtuale

Le prime 15 posizioni della classifica dopo la cronometro di ChartresSia nel prologo di Liegi, sia nella cronometro di Besançon, Fabian Cancellara aveva mostrato tutta la sua forza nella prova contro il tempo ed aveva vinto con merito: l'elvetico della RadioShack puntava a fare l'En Plein nella cronometro di Chartres ma stavolta sulla sua strada ha trovato un Bradley Wiggins super motivato e, soprattutto, un po' di vento contrario che lo ha rallentato non poco nel tratto finale della prova.

Dopo aver fatto registrare i migliori parziali sia al primo che al secondo intermedio, infatti, Cancellara è andato in calando mentre Wiggins, partito più piano e forse con più energie in corpo dopo le montagne, è cresciuto e al traguardo ha superato il rivale di 11". Sorprendente terzo è stato Alejandro Valverde, arrivato a soli 14" da Wiggins mentre Hesjedal ha perso il podio di giornata per pochi centesimi di secondo. Gli altri uomini di classifica sono arrivati tutti abbastanza vicini: Evans è 6° a 34", Nibali 7° a 38", Froome 8° a 43" e Sánchez 9° a 45"; crolla invece Scarponi che è stato addirittura ripreso da Wiggins lungo il percorso e ha finito col perdere 2'15" dal corridore della Sky.

La classifica generale, come previsto, sorride a Vincenzo Nibali perché ormai il corridore della Liquigas può dire di essere il vincitore di questa prima edizione del Tour de France virtuale (visita PcCiclismo.net per scoprire il motore di gioco): troppo distanti i rivali per poterlo impensierire o, nel caso di Sánchez su tutti, inferiori a cronometro. Il corridore dell'Euskalte quindi ha chiuso secondo mentre proprio grazie a questa cronometro Wiggins è andato a scavalcare Evans sul terzo gradino del podio; Scarponi invece è passato da sesto a nono. Appassionante anche la lotta per la maglia bianca che coinvolgeva Poels e Kruijswijk: il corridore della Rabobank ha fatto meglio di 28" rispetto al rivale e lo ha quindi superato in classifica di 20"; lotta quindi incertissima fino all'ultimo anche se i due sfidanti sono molto lontani dai primi in classifica generale (Kruijswijk è 20°).

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Sebastian LangeveldPPP, ovvero Paradosso Post Pirenei (pensavate si fosse rotta la tastiera eh...). Là sulle vette ci saremmo aspettati battaglia tra gli uomini di classifica, invece ecco che in una tappa potenzialmente innocua come quella che si è conclusa ieri a Gaillarde tutti i big si sono trovati davanti e finalmente Sebastian Langeveld ha acciuffato la vittoria, dopo tanti piazzamenti. L'olandese ha classe da vendere ed i cronisti italiani se ne sono accorti dopo quest'affermazione, tant'è che stanno cercando suoi lontani parenti nelle zone tra Millesimo e Santo Stefano Belbo. Ingannati dal nome, credono che basterà esibire un certificato di nascita di un paesino a caso, purché delle Langhe, accompagnato magari da una foto del buon Sebastian seduto ad un tavolo davanti a tartufi e ad un bel bicchiere di Barolo per farlo diventare italiano. Illusi... Nell'attesa di notizie dalle Langhe, Langeveld ieri ha stracciato i diretti rivali: Kern e Gorka Izagirre staccati di 37", il gruppo regolato da Urtasun a ben 3'38". Distacchi pesantissimi, insomma, di cui risente anche la classifica generale: Ghyselinck, l'artista della strada, braccato al chilometro zero dalla De Stefano, perde il primato in favore di Jimmy Engoulvent, belga da tartufo (sarà mica italiano pure lui?) in appostamento da settimane in seconda posizione e pronto ad approfittare delle disgrazie altrui (ah, se lo sapesse Wiggins...) per balzare in testa a tre giorni dalla conclusione. Ghyselinck rimane pur sempre a soli 45" mentre Farrar ha ceduto di testa e naviga a poco più di 5'. Il nostro Langeveld ha addirittura 10' da Engoulvent e perciò, salvo miracoli, la sua gioia è effimera e motivata soltanto dalla vittoria di ieri. Oggi la cronometro vede favorito il leader Engoulvent su Ghyselinck ma tutto può ancora succedere. Persino che Langeveld diventi cittadino italiano (nel caso brinderemmo con un buon Barolo d'annata).

Francesco Sulas

La maglia gialla virtuale

Le prime 15 posizioni della classifica dopo la cronometro di ChartresSia nel prologo di Liegi, sia nella cronometro di Besançon, Fabian Cancellara aveva mostrato tutta la sua forza nella prova contro il tempo ed aveva vinto con merito: l'elvetico della RadioShack puntava a fare l'En Plein nella cronometro di Chartres ma stavolta sulla sua strada ha trovato un Bradley Wiggins super motivato e, soprattutto, un po' di vento contrario che lo ha rallentato non poco nel tratto finale della prova.

Dopo aver fatto registrare i migliori parziali sia al primo che al secondo intermedio, infatti, Cancellara è andato in calando mentre Wiggins, partito più piano e forse con più energie in corpo dopo le montagne, è cresciuto e al traguardo ha superato il rivale di 11". Sorprendente terzo è stato Alejandro Valverde, arrivato a soli 14" da Wiggins mentre Hesjedal ha perso il podio di giornata per pochi centesimi di secondo. Gli altri uomini di classifica sono arrivati tutti abbastanza vicini: Evans è 6° a 34", Nibali 7° a 38", Froome 8° a 43" e Sánchez 9° a 45"; crolla invece Scarponi che è stato addirittura ripreso da Wiggins lungo il percorso e ha finito col perdere 2'15" dal corridore della Sky.

La classifica generale, come previsto, sorride a Vincenzo Nibali perché ormai il corridore della Liquigas può dire di essere il vincitore di questa prima edizione del Tour de France virtuale (visita PcCiclismo.net per scoprire il motore di gioco): troppo distanti i rivali per poterlo impensierire o, nel caso di Sánchez su tutti, inferiori a cronometro. Il corridore dell'Euskalte quindi ha chiuso secondo mentre proprio grazie a questa cronometro Wiggins è andato a scavalcare Evans sul terzo gradino del podio; Scarponi invece è passato da sesto a nono. Appassionante anche la lotta per la maglia bianca che coinvolgeva Poels e Kruijswijk: il corridore della Rabobank ha fatto meglio di 28" rispetto al rivale e lo ha quindi superato in classifica di 20"; lotta quindi incertissima fino all'ultimo anche se i due sfidanti sono molto lontani dai primi in classifica generale (Kruijswijk è 20°).

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Sebastian LangeveldPPP, ovvero Paradosso Post Pirenei (pensavate si fosse rotta la tastiera eh...). Là sulle vette ci saremmo aspettati battaglia tra gli uomini di classifica, invece ecco che in una tappa potenzialmente innocua come quella che si è conclusa ieri a Gaillarde tutti i big si sono trovati davanti e finalmente Sebastian Langeveld ha acciuffato la vittoria, dopo tanti piazzamenti. L'olandese ha classe da vendere ed i cronisti italiani se ne sono accorti dopo quest'affermazione, tant'è che stanno cercando suoi lontani parenti nelle zone tra Millesimo e Santo Stefano Belbo. Ingannati dal nome, credono che basterà esibire un certificato di nascita di un paesino a caso, purché delle Langhe, accompagnato magari da una foto del buon Sebastian seduto ad un tavolo davanti a tartufi e ad un bel bicchiere di Barolo per farlo diventare italiano. Illusi... Nell'attesa di notizie dalle Langhe, Langeveld ieri ha stracciato i diretti rivali: Kern e Gorka Izagirre staccati di 37", il gruppo regolato da Urtasun a ben 3'38". Distacchi pesantissimi, insomma, di cui risente anche la classifica generale: Ghyselinck, l'artista della strada, braccato al chilometro zero dalla De Stefano, perde il primato in favore di Jimmy Engoulvent, belga da tartufo (sarà mica italiano pure lui?) in appostamento da settimane in seconda posizione e pronto ad approfittare delle disgrazie altrui (ah, se lo sapesse Wiggins...) per balzare in testa a tre giorni dalla conclusione. Ghyselinck rimane pur sempre a soli 45" mentre Farrar ha ceduto di testa e naviga a poco più di 5'. Il nostro Langeveld ha addirittura 10' da Engoulvent e perciò, salvo miracoli, la sua gioia è effimera e motivata soltanto dalla vittoria di ieri. Oggi la cronometro vede favorito il leader Engoulvent su Ghyselinck ma tutto può ancora succedere. Persino che Langeveld diventi cittadino italiano (nel caso brinderemmo con un buon Barolo d'annata).

Francesco Sulas

La classifica al contrario

Sebastian LangeveldPPP, ovvero Paradosso Post Pirenei (pensavate si fosse rotta la tastiera eh...). Là sulle vette ci saremmo aspettati battaglia tra gli uomini di classifica, invece ecco che in una tappa potenzialmente innocua come quella che si è conclusa ieri a Gaillarde tutti i big si sono trovati davanti e finalmente Sebastian Langeveld ha acciuffato la vittoria, dopo tanti piazzamenti. L'olandese ha classe da vendere ed i cronisti italiani se ne sono accorti dopo quest'affermazione, tant'è che stanno cercando suoi lontani parenti nelle zone tra Millesimo e Santo Stefano Belbo. Ingannati dal nome, credono che basterà esibire un certificato di nascita di un paesino a caso, purché delle Langhe, accompagnato magari da una foto del buon Sebastian seduto ad un tavolo davanti a tartufi e ad un bel bicchiere di Barolo per farlo diventare italiano. Illusi... Nell'attesa di notizie dalle Langhe, Langeveld ieri ha stracciato i diretti rivali: Kern e Gorka Izagirre staccati di 37", il gruppo regolato da Urtasun a ben 3'38". Distacchi pesantissimi, insomma, di cui risente anche la classifica generale: Ghyselinck, l'artista della strada, braccato al chilometro zero dalla De Stefano, perde il primato in favore di Jimmy Engoulvent, belga da tartufo (sarà mica italiano pure lui?) in appostamento da settimane in seconda posizione e pronto ad approfittare delle disgrazie altrui (ah, se lo sapesse Wiggins...) per balzare in testa a tre giorni dalla conclusione. Ghyselinck rimane pur sempre a soli 45" mentre Farrar ha ceduto di testa e naviga a poco più di 5'. Il nostro Langeveld ha addirittura 10' da Engoulvent e perciò, salvo miracoli, la sua gioia è effimera e motivata soltanto dalla vittoria di ieri. Oggi la cronometro vede favorito il leader Engoulvent su Ghyselinck ma tutto può ancora succedere. Persino che Langeveld diventi cittadino italiano (nel caso brinderemmo con un buon Barolo d'annata).

Francesco Sulas

La maglia gialla virtuale

Le prime 15 posizioni della classifica dopo la cronometro di ChartresSia nel prologo di Liegi, sia nella cronometro di Besançon, Fabian Cancellara aveva mostrato tutta la sua forza nella prova contro il tempo ed aveva vinto con merito: l'elvetico della RadioShack puntava a fare l'En Plein nella cronometro di Chartres ma stavolta sulla sua strada ha trovato un Bradley Wiggins super motivato e, soprattutto, un po' di vento contrario che lo ha rallentato non poco nel tratto finale della prova.

Dopo aver fatto registrare i migliori parziali sia al primo che al secondo intermedio, infatti, Cancellara è andato in calando mentre Wiggins, partito più piano e forse con più energie in corpo dopo le montagne, è cresciuto e al traguardo ha superato il rivale di 11". Sorprendente terzo è stato Alejandro Valverde, arrivato a soli 14" da Wiggins mentre Hesjedal ha perso il podio di giornata per pochi centesimi di secondo. Gli altri uomini di classifica sono arrivati tutti abbastanza vicini: Evans è 6° a 34", Nibali 7° a 38", Froome 8° a 43" e Sánchez 9° a 45"; crolla invece Scarponi che è stato addirittura ripreso da Wiggins lungo il percorso e ha finito col perdere 2'15" dal corridore della Sky.

La classifica generale, come previsto, sorride a Vincenzo Nibali perché ormai il corridore della Liquigas può dire di essere il vincitore di questa prima edizione del Tour de France virtuale (visita PcCiclismo.net per scoprire il motore di gioco): troppo distanti i rivali per poterlo impensierire o, nel caso di Sánchez su tutti, inferiori a cronometro. Il corridore dell'Euskalte quindi ha chiuso secondo mentre proprio grazie a questa cronometro Wiggins è andato a scavalcare Evans sul terzo gradino del podio; Scarponi invece è passato da sesto a nono. Appassionante anche la lotta per la maglia bianca che coinvolgeva Poels e Kruijswijk: il corridore della Rabobank ha fatto meglio di 28" rispetto al rivale e lo ha quindi superato in classifica di 20"; lotta quindi incertissima fino all'ultimo anche se i due sfidanti sono molto lontani dai primi in classifica generale (Kruijswijk è 20°).

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Sebastian LangeveldPPP, ovvero Paradosso Post Pirenei (pensavate si fosse rotta la tastiera eh...). Là sulle vette ci saremmo aspettati battaglia tra gli uomini di classifica, invece ecco che in una tappa potenzialmente innocua come quella che si è conclusa ieri a Gaillarde tutti i big si sono trovati davanti e finalmente Sebastian Langeveld ha acciuffato la vittoria, dopo tanti piazzamenti. L'olandese ha classe da vendere ed i cronisti italiani se ne sono accorti dopo quest'affermazione, tant'è che stanno cercando suoi lontani parenti nelle zone tra Millesimo e Santo Stefano Belbo. Ingannati dal nome, credono che basterà esibire un certificato di nascita di un paesino a caso, purché delle Langhe, accompagnato magari da una foto del buon Sebastian seduto ad un tavolo davanti a tartufi e ad un bel bicchiere di Barolo per farlo diventare italiano. Illusi... Nell'attesa di notizie dalle Langhe, Langeveld ieri ha stracciato i diretti rivali: Kern e Gorka Izagirre staccati di 37", il gruppo regolato da Urtasun a ben 3'38". Distacchi pesantissimi, insomma, di cui risente anche la classifica generale: Ghyselinck, l'artista della strada, braccato al chilometro zero dalla De Stefano, perde il primato in favore di Jimmy Engoulvent, belga da tartufo (sarà mica italiano pure lui?) in appostamento da settimane in seconda posizione e pronto ad approfittare delle disgrazie altrui (ah, se lo sapesse Wiggins...) per balzare in testa a tre giorni dalla conclusione. Ghyselinck rimane pur sempre a soli 45" mentre Farrar ha ceduto di testa e naviga a poco più di 5'. Il nostro Langeveld ha addirittura 10' da Engoulvent e perciò, salvo miracoli, la sua gioia è effimera e motivata soltanto dalla vittoria di ieri. Oggi la cronometro vede favorito il leader Engoulvent su Ghyselinck ma tutto può ancora succedere. Persino che Langeveld diventi cittadino italiano (nel caso brinderemmo con un buon Barolo d'annata).

Francesco Sulas

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