Il Portale del Ciclismo professionistico

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Tappa interlocutoria se mai ce n'è stata una, la terz'ultima del Tour 2012 assolve alla funzione di cuscinetto tra i Pirenei e la crono decisiva. Si va verso nord, arrivando non lontano dai contrafforti più occidentali del Massiccio Centrale, ma nulla di determinante è stato disseminato su un percorso chiaramente da fuga: saliscendi non ne mancano, ma parliamo di strappetti poco significativi, compresi i 4 che fungeranno da traguardi Gpm. Ad ogni buon conto, proprio per far scemare in gruppo la volontà di inseguire gli attaccanti, l'ultimo di questi strappi, la Côte de Lissac-sur-Couze, è prevista a 10 km dalla fine, in posizione strategica per far venire alle squadre degli sprinter il timore che le proprie ruote veloci possano non tenere su quei 2 km di muro. Unica controindicazione per la fuga, la lunghezza della frazione (222 km), ma nonostante ciò i coraggiosi di giornata non dovrebbero mancare l'appuntamento.

Il dubbio se la centocinquantesima fuga di questo Tour andrà in porto, in qualche misura c'è. A giudicare dalle quote di Paddy Power, tra l'altro, i finisseur (Sagan a 6.25, Gilbert a 9) sarebbero pure avvantaggiati nei confronti degli sprinter puri (Greipel a 7, Cavendish e Goss a 11). Boasson Hagen a 15 è un po' il corridore buono per entrambe le opzioni, in teoria, dopodiché troviamo gli uomini da fuga: Paddy Power prende in esame Gerrans (15), LL Sánchez (18), Vinokourov (24) e Albasini (28). Qualche quota per gli italiani: Paolini è dato a 40, Marcato a 100, Oss a 150.

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30 Giugno - 22 Luglio 2012
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Blagnac

Blagnac è un comune francese di 22 mila abitanti situato nel dipartimento dell'Alta Garonna nella regione del Midi-Pyrénées. Nota per essere un importante centro dell'industria aerospaziale, l'Aeroporto di Toulouse Blagnac ha avuto negli anni l'onore di veder crescere nei suoi hangar la Caravelle, l'Airbus A380 e, forse più famoso dei precedenti, il Concorde 001. Situata sulle rive della Garonna, Blagnac è un polmone verde della Francia. Con i suoi 84 ettari di parchi in centro citta e gli oltre 112 ettari di campi in campagna, offre splendidi scorci ed una qualità della vita molto buona sia per chi è originario di qui che per i semplici turisti. A riprova di ciò va sottolineata a Blagnac la presenza di Andromeda, il primo ecoquartiere della regione dei Midi-Pyrénées. Ha ospitato il Tour in altre sei edizioni, l'ultima delle quali risale al 1990.

Brive-la-Gaillarde

Brive-la-Gaillard ospita per la nona edizione, tra arrivi e partenze, la Grande Boucle, ma in passato è stata sede d'arrivo soltanto cinque volte. Nel 1951 fu lo spagnolo Bernardo Ruiz a regolare Marcel Verschueren e Bernard Gauthier nel Tour di Hugo Koblet mentre nel 1964 il belga Ward Sels s'impose sul nostro Mario Minieri e su Frans Aerenhouts (la classifica finale andrà a Jacques Anquetil, alla quinta affermazione sulle strade francesi). Nel 1969 la 19a tappa fu vinta dal britannico Barry Hoban su Evert Dolman e Pietro Guerra, con Eddy Merckx in maglia gialla, proiettato alla conquista del primo dei suoi cinque Tour de France. Nel 1973 doppietta francese con Claude Tollet a battere Roland Berland. Luis Ocaña è e resterà in giallo. L'ultimo arrivo qui risale al 1998: nell'anno della doppietta Giro-Tour di Marco Pantani a Brive-la-Gaillard s'impose Mario Cipollini su Nicola Minali e Jan Svorada. In maglia gialla quel giorno troviamo l'australiano Stuart O'Grady.

Francesco Sulas
Blagnac

Blagnac è un comune francese di 22 mila abitanti situato nel dipartimento dell'Alta Garonna nella regione del Midi-Pyrénées. Nota per essere un importante centro dell'industria aerospaziale, l'Aeroporto di Toulouse Blagnac ha avuto negli anni l'onore di veder crescere nei suoi hangar la Caravelle, l'Airbus A380 e, forse più famoso dei precedenti, il Concorde 001. Situata sulle rive della Garonna, Blagnac è un polmone verde della Francia. Con i suoi 84 ettari di parchi in centro citta e gli oltre 112 ettari di campi in campagna, offre splendidi scorci ed una qualità della vita molto buona sia per chi è originario di qui che per i semplici turisti. A riprova di ciò va sottolineata a Blagnac la presenza di Andromeda, il primo ecoquartiere della regione dei Midi-Pyrénées. Ha ospitato il Tour in altre sei edizioni, l'ultima delle quali risale al 1990.

Brive-la-Gaillarde

Brive-la-Gaillard ospita per la nona edizione, tra arrivi e partenze, la Grande Boucle, ma in passato è stata sede d'arrivo soltanto cinque volte. Nel 1951 fu lo spagnolo Bernardo Ruiz a regolare Marcel Verschueren e Bernard Gauthier nel Tour di Hugo Koblet mentre nel 1964 il belga Ward Sels s'impose sul nostro Mario Minieri e su Frans Aerenhouts (la classifica finale andrà a Jacques Anquetil, alla quinta affermazione sulle strade francesi). Nel 1969 la 19a tappa fu vinta dal britannico Barry Hoban su Evert Dolman e Pietro Guerra, con Eddy Merckx in maglia gialla, proiettato alla conquista del primo dei suoi cinque Tour de France. Nel 1973 doppietta francese con Claude Tollet a battere Roland Berland. Luis Ocaña è e resterà in giallo. L'ultimo arrivo qui risale al 1998: nell'anno della doppietta Giro-Tour di Marco Pantani a Brive-la-Gaillard s'impose Mario Cipollini su Nicola Minali e Jan Svorada. In maglia gialla quel giorno troviamo l'australiano Stuart O'Grady.

Blagnac

Blagnac è un comune francese di 22 mila abitanti situato nel dipartimento dell'Alta Garonna nella regione del Midi-Pyrénées. Nota per essere un importante centro dell'industria aerospaziale, l'Aeroporto di Toulouse Blagnac ha avuto negli anni l'onore di veder crescere nei suoi hangar la Caravelle, l'Airbus A380 e, forse più famoso dei precedenti, il Concorde 001. Situata sulle rive della Garonna, Blagnac è un polmone verde della Francia. Con i suoi 84 ettari di parchi in centro citta e gli oltre 112 ettari di campi in campagna, offre splendidi scorci ed una qualità della vita molto buona sia per chi è originario di qui che per i semplici turisti. A riprova di ciò va sottolineata a Blagnac la presenza di Andromeda, il primo ecoquartiere della regione dei Midi-Pyrénées. Ha ospitato il Tour in altre sei edizioni, l'ultima delle quali risale al 1990.

Brive-la-Gaillarde

Brive-la-Gaillard ospita per la nona edizione, tra arrivi e partenze, la Grande Boucle, ma in passato è stata sede d'arrivo soltanto cinque volte. Nel 1951 fu lo spagnolo Bernardo Ruiz a regolare Marcel Verschueren e Bernard Gauthier nel Tour di Hugo Koblet mentre nel 1964 il belga Ward Sels s'impose sul nostro Mario Minieri e su Frans Aerenhouts (la classifica finale andrà a Jacques Anquetil, alla quinta affermazione sulle strade francesi). Nel 1969 la 19a tappa fu vinta dal britannico Barry Hoban su Evert Dolman e Pietro Guerra, con Eddy Merckx in maglia gialla, proiettato alla conquista del primo dei suoi cinque Tour de France. Nel 1973 doppietta francese con Claude Tollet a battere Roland Berland. Luis Ocaña è e resterà in giallo. L'ultimo arrivo qui risale al 1998: nell'anno della doppietta Giro-Tour di Marco Pantani a Brive-la-Gaillard s'impose Mario Cipollini su Nicola Minali e Jan Svorada. In maglia gialla quel giorno troviamo l'australiano Stuart O'Grady.

Blagnac

Blagnac è un comune francese di 22 mila abitanti situato nel dipartimento dell'Alta Garonna nella regione del Midi-Pyrénées. Nota per essere un importante centro dell'industria aerospaziale, l'Aeroporto di Toulouse Blagnac ha avuto negli anni l'onore di veder crescere nei suoi hangar la Caravelle, l'Airbus A380 e, forse più famoso dei precedenti, il Concorde 001. Situata sulle rive della Garonna, Blagnac è un polmone verde della Francia. Con i suoi 84 ettari di parchi in centro citta e gli oltre 112 ettari di campi in campagna, offre splendidi scorci ed una qualità della vita molto buona sia per chi è originario di qui che per i semplici turisti. A riprova di ciò va sottolineata a Blagnac la presenza di Andromeda, il primo ecoquartiere della regione dei Midi-Pyrénées. Ha ospitato il Tour in altre sei edizioni, l'ultima delle quali risale al 1990.

Brive-la-Gaillarde

Brive-la-Gaillard ospita per la nona edizione, tra arrivi e partenze, la Grande Boucle, ma in passato è stata sede d'arrivo soltanto cinque volte. Nel 1951 fu lo spagnolo Bernardo Ruiz a regolare Marcel Verschueren e Bernard Gauthier nel Tour di Hugo Koblet mentre nel 1964 il belga Ward Sels s'impose sul nostro Mario Minieri e su Frans Aerenhouts (la classifica finale andrà a Jacques Anquetil, alla quinta affermazione sulle strade francesi). Nel 1969 la 19a tappa fu vinta dal britannico Barry Hoban su Evert Dolman e Pietro Guerra, con Eddy Merckx in maglia gialla, proiettato alla conquista del primo dei suoi cinque Tour de France. Nel 1973 doppietta francese con Claude Tollet a battere Roland Berland. Luis Ocaña è e resterà in giallo. L'ultimo arrivo qui risale al 1998: nell'anno della doppietta Giro-Tour di Marco Pantani a Brive-la-Gaillard s'impose Mario Cipollini su Nicola Minali e Jan Svorada. In maglia gialla quel giorno troviamo l'australiano Stuart O'Grady.

Blagnac

Blagnac è un comune francese di 22 mila abitanti situato nel dipartimento dell'Alta Garonna nella regione del Midi-Pyrénées. Nota per essere un importante centro dell'industria aerospaziale, l'Aeroporto di Toulouse Blagnac ha avuto negli anni l'onore di veder crescere nei suoi hangar la Caravelle, l'Airbus A380 e, forse più famoso dei precedenti, il Concorde 001. Situata sulle rive della Garonna, Blagnac è un polmone verde della Francia. Con i suoi 84 ettari di parchi in centro citta e gli oltre 112 ettari di campi in campagna, offre splendidi scorci ed una qualità della vita molto buona sia per chi è originario di qui che per i semplici turisti. A riprova di ciò va sottolineata a Blagnac la presenza di Andromeda, il primo ecoquartiere della regione dei Midi-Pyrénées. Ha ospitato il Tour in altre sei edizioni, l'ultima delle quali risale al 1990.

Brive-la-Gaillarde

Brive-la-Gaillard ospita per la nona edizione, tra arrivi e partenze, la Grande Boucle, ma in passato è stata sede d'arrivo soltanto cinque volte. Nel 1951 fu lo spagnolo Bernardo Ruiz a regolare Marcel Verschueren e Bernard Gauthier nel Tour di Hugo Koblet mentre nel 1964 il belga Ward Sels s'impose sul nostro Mario Minieri e su Frans Aerenhouts (la classifica finale andrà a Jacques Anquetil, alla quinta affermazione sulle strade francesi). Nel 1969 la 19a tappa fu vinta dal britannico Barry Hoban su Evert Dolman e Pietro Guerra, con Eddy Merckx in maglia gialla, proiettato alla conquista del primo dei suoi cinque Tour de France. Nel 1973 doppietta francese con Claude Tollet a battere Roland Berland. Luis Ocaña è e resterà in giallo. L'ultimo arrivo qui risale al 1998: nell'anno della doppietta Giro-Tour di Marco Pantani a Brive-la-Gaillard s'impose Mario Cipollini su Nicola Minali e Jan Svorada. In maglia gialla quel giorno troviamo l'australiano Stuart O'Grady.

Blagnac

Blagnac è un comune francese di 22 mila abitanti situato nel dipartimento dell'Alta Garonna nella regione del Midi-Pyrénées. Nota per essere un importante centro dell'industria aerospaziale, l'Aeroporto di Toulouse Blagnac ha avuto negli anni l'onore di veder crescere nei suoi hangar la Caravelle, l'Airbus A380 e, forse più famoso dei precedenti, il Concorde 001. Situata sulle rive della Garonna, Blagnac è un polmone verde della Francia. Con i suoi 84 ettari di parchi in centro citta e gli oltre 112 ettari di campi in campagna, offre splendidi scorci ed una qualità della vita molto buona sia per chi è originario di qui che per i semplici turisti. A riprova di ciò va sottolineata a Blagnac la presenza di Andromeda, il primo ecoquartiere della regione dei Midi-Pyrénées. Ha ospitato il Tour in altre sei edizioni, l'ultima delle quali risale al 1990.

Brive-la-Gaillarde

Brive-la-Gaillard ospita per la nona edizione, tra arrivi e partenze, la Grande Boucle, ma in passato è stata sede d'arrivo soltanto cinque volte. Nel 1951 fu lo spagnolo Bernardo Ruiz a regolare Marcel Verschueren e Bernard Gauthier nel Tour di Hugo Koblet mentre nel 1964 il belga Ward Sels s'impose sul nostro Mario Minieri e su Frans Aerenhouts (la classifica finale andrà a Jacques Anquetil, alla quinta affermazione sulle strade francesi). Nel 1969 la 19a tappa fu vinta dal britannico Barry Hoban su Evert Dolman e Pietro Guerra, con Eddy Merckx in maglia gialla, proiettato alla conquista del primo dei suoi cinque Tour de France. Nel 1973 doppietta francese con Claude Tollet a battere Roland Berland. Luis Ocaña è e resterà in giallo. L'ultimo arrivo qui risale al 1998: nell'anno della doppietta Giro-Tour di Marco Pantani a Brive-la-Gaillard s'impose Mario Cipollini su Nicola Minali e Jan Svorada. In maglia gialla quel giorno troviamo l'australiano Stuart O'Grady.

Meteo

11.05 - Blagnac
13.55 - Cahors
16.45 - Brive-la-Gaillarde

Soggetti Alternativi

Anche lui fa parte della schiera di debuttanti assoluti alla Grande Boucle, dal momento che l'unica grande corsa a tappe finora disputata è stata il Giro d'Italia 2008 in maglia Cofidis. Passista in evidenza anche sulle strade italiane da dilettante (nel 2005 ha vinto una tappa al Giro della Valle d'Aosta e l'anno successivo invece ha fatto sua una frazione del Giro delle Regioni), tra i professionisti finora non ha avuto molti acuti, anche se qualche soddisfazione è riuscito comunque a togliersela: nel 2009 ha conquistato una tappa e la classifica finale del Rhone-Alpes Isére Tour e il Tour du Doubs mentre nel 2010 ha trionfato in Olanda nell'Hel van het Mergelland. Il suo obiettivo principale è quello di riuscire ad arrivare a Parigi ma in una frazione come quella odierna potrebbe inserirsi in un tentativo da lontano. Perchè non aspettarsi quindi un...FHuguet?

Vivian Ghianni

Anche lui fa parte della schiera di debuttanti assoluti alla Grande Boucle, dal momento che l'unica grande corsa a tappe finora disputata è stata il Giro d'Italia 2008 in maglia Cofidis. Passista in evidenza anche sulle strade italiane da dilettante (nel 2005 ha vinto una tappa al Giro della Valle d'Aosta e l'anno successivo invece ha fatto sua una frazione del Giro delle Regioni), tra i professionisti finora non ha avuto molti acuti, anche se qualche soddisfazione è riuscito comunque a togliersela: nel 2009 ha conquistato una tappa e la classifica finale del Rhone-Alpes Isére Tour e il Tour du Doubs mentre nel 2010 ha trionfato in Olanda nell'Hel van het Mergelland. Il suo obiettivo principale è quello di riuscire ad arrivare a Parigi ma in una frazione come quella odierna potrebbe inserirsi in un tentativo da lontano. Perchè non aspettarsi quindi un...FHuguet?

Anche lui fa parte della schiera di debuttanti assoluti alla Grande Boucle, dal momento che l'unica grande corsa a tappe finora disputata è stata il Giro d'Italia 2008 in maglia Cofidis. Passista in evidenza anche sulle strade italiane da dilettante (nel 2005 ha vinto una tappa al Giro della Valle d'Aosta e l'anno successivo invece ha fatto sua una frazione del Giro delle Regioni), tra i professionisti finora non ha avuto molti acuti, anche se qualche soddisfazione è riuscito comunque a togliersela: nel 2009 ha conquistato una tappa e la classifica finale del Rhone-Alpes Isére Tour e il Tour du Doubs mentre nel 2010 ha trionfato in Olanda nell'Hel van het Mergelland. Il suo obiettivo principale è quello di riuscire ad arrivare a Parigi ma in una frazione come quella odierna potrebbe inserirsi in un tentativo da lontano. Perchè non aspettarsi quindi un...FHuguet?

Anche lui fa parte della schiera di debuttanti assoluti alla Grande Boucle, dal momento che l'unica grande corsa a tappe finora disputata è stata il Giro d'Italia 2008 in maglia Cofidis. Passista in evidenza anche sulle strade italiane da dilettante (nel 2005 ha vinto una tappa al Giro della Valle d'Aosta e l'anno successivo invece ha fatto sua una frazione del Giro delle Regioni), tra i professionisti finora non ha avuto molti acuti, anche se qualche soddisfazione è riuscito comunque a togliersela: nel 2009 ha conquistato una tappa e la classifica finale del Rhone-Alpes Isére Tour e il Tour du Doubs mentre nel 2010 ha trionfato in Olanda nell'Hel van het Mergelland. Il suo obiettivo principale è quello di riuscire ad arrivare a Parigi ma in una frazione come quella odierna potrebbe inserirsi in un tentativo da lontano. Perchè non aspettarsi quindi un...FHuguet?

Anche lui fa parte della schiera di debuttanti assoluti alla Grande Boucle, dal momento che l'unica grande corsa a tappe finora disputata è stata il Giro d'Italia 2008 in maglia Cofidis. Passista in evidenza anche sulle strade italiane da dilettante (nel 2005 ha vinto una tappa al Giro della Valle d'Aosta e l'anno successivo invece ha fatto sua una frazione del Giro delle Regioni), tra i professionisti finora non ha avuto molti acuti, anche se qualche soddisfazione è riuscito comunque a togliersela: nel 2009 ha conquistato una tappa e la classifica finale del Rhone-Alpes Isére Tour e il Tour du Doubs mentre nel 2010 ha trionfato in Olanda nell'Hel van het Mergelland. Il suo obiettivo principale è quello di riuscire ad arrivare a Parigi ma in una frazione come quella odierna potrebbe inserirsi in un tentativo da lontano. Perchè non aspettarsi quindi un...FHuguet?

Anche lui fa parte della schiera di debuttanti assoluti alla Grande Boucle, dal momento che l'unica grande corsa a tappe finora disputata è stata il Giro d'Italia 2008 in maglia Cofidis. Passista in evidenza anche sulle strade italiane da dilettante (nel 2005 ha vinto una tappa al Giro della Valle d'Aosta e l'anno successivo invece ha fatto sua una frazione del Giro delle Regioni), tra i professionisti finora non ha avuto molti acuti, anche se qualche soddisfazione è riuscito comunque a togliersela: nel 2009 ha conquistato una tappa e la classifica finale del Rhone-Alpes Isére Tour e il Tour du Doubs mentre nel 2010 ha trionfato in Olanda nell'Hel van het Mergelland. Il suo obiettivo principale è quello di riuscire ad arrivare a Parigi ma in una frazione come quella odierna potrebbe inserirsi in un tentativo da lontano. Perchè non aspettarsi quindi un...FHuguet?

TourTweet

@DanMartin86: Grazie per tutti i messaggi. Ultimo lungo giorno. 230 km totali. Quindi 450 km di trasferimento?? Ma che c.....?

@janibrajkovic: Tappa 17 http://tpks.ws/z4lP

@MarkCavendish: Ho appena detto "Grazie" a una macchina del caffè.... #unhealthy

@nicholasroche: Non il giorno che mi aspettavo. L'ultima chance per entrare in top 10 sarà nella crono!

@richie_porte: Cadere è una schifezza... specie quando le ferite dell'ultima volta stavano guarendo così bene!

La maglia giallo virtuale

Una ripresa dall'alto del gruppo maglia giallaUn paio di tappe molto impegnative i velocisti rimasti in gara hanno avuto l'occasione per riscattarsi sul traguardo di Brive-la-Gaillard, sede d'arrivo della 18a tappa. Ad imporsi è stato lo spagnolo Oscar Freire che non poteva chiudere nell'anonimato quello che con ogni probabilità sarà il suo ultimo Tour de France: la fortuna che non ha avuto nella realtà l'ha trovata almeno qui.

Dopo una decina di chilometri dalla partenza c'erano già in fuga tre corridori, Kern, Chavanel (uno dei più combattivi di tutto il Tour) e Nuyens: dopo un po' questo terzetto è stato raggiunto da Zabriskie e Paulinho e a quel punto la fuga ha preso il largo arrivando a toccare un vantaggio massimo superiore di cinque minuti. Oggi però, nonostante il percorso abbastanza mosso, le squadre dei velocisti volevano arrivare e sono andate a riprendere gli attaccanti (rimasti in quattro visto che Nuyens ha perso contatto ai meno 60) quando mancavano all'arrivo circa 20 chilometri: per Kern e Chavanel più di 190 km in avanscoperta, qualcosa meno per gli altri.

Negli ultimi cinque chilometri s'è vista nettamente la stanchezza delle squadre perché nessuna ha avuto la forza di preparare un bel treno per il proprio velocista. Ne è uscita fuori quindi una volata abbastanza caotina in cui Peter Velits ha tentato la sorpresa partendo lunghissimo: lo slovacco però non ha fatto i conti con Oscar Freire che è andato a prenderlo e superarlo negli ultimi 50 metri. Terzo è arrivato Matthew Goss, quarto Edvald Boasson Hagen mentre ancora una volta André Greipel non è riuscito ad andare oltre un opaco settimo posto: la sua condizione è ben diversa da quella reale. Alla vigilia della cronometro decisiva in maglia gialla c'è ancora Vincenzo Nibali: riuscirà il messinese a portare a casa questo Tour de France virtuale?

Visita PcCiclismo.net per scoprire e scaricare il gioco e tutti gli aggiornamenti.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Alessandro VanottiLa nuova frontiera della comunicazione nei GT è Twitter, con tanti cari saluti alle radioline ed ai ds. D'ora in poi, strano ma vero, comandano le mogli! Ed è grazie alla signora Vanotti, che a Bergamo Alta è conosciuta come Michela, se ieri è arrivata la seconda vittoria italiana. Alessandro Vanotti aveva già messo la sua firma sulla Grande Boucle a Bagnères-de-Luchon ma sotto i tweet continui e disperati della moglie che apparivano direttamente sul Garmin applicato al manubrio il Liquigas s'è tolto quest'altra soddisfazione. Era in una fuga potenzialmente esplosiva, con Cavendish ed Eisel in mezzo ai piedi. Sarebbe stato terzo e ormai s'era arreso all'idea. Proprio non sapeva che fare, Alessandro, quando un tweet di Michela Vanotti l'ha illuminato: «Staccali o quando vengo a trovarti in ritiro porto anche mammà...». Al solo pensiero di trovarsi con la suocera in camera Vanotti ha allungato sul duo della Sky e dopo 100 metri si è voltato a guardarli, come stesse aspettando il ricongiungimento. A quel punto un altro tweet. Quel «Caro, sei forse nato a Nairobi?» suonava più come una minaccia che come una domanda curiosa. Vanotti non faceva in tempo a rispondere alla dolce metà perché Cav (in contatto con Peta Todd) ed Eisel sopraggiungevano verso la meta. Volata lanciata, colpo di reni e vittoria insperata del bergamasco. Il gruppo sopraggiungeva a 35" con Jean-Marc Marino che cedeva a Lemoine del compagno Cyril (i due rispettano l'omofobia a quanto pare...). Insomma, nel giorno in cui si attendeva Nibali, Vanotti ci regala una gioia mentre Ghyselinck, grazie al cavillo di ieri, mantiene saldamente la leadership nella generale. Tyler Farrar è lontano 1'21", e con la sciccheria del distacco palindromo dovrà fare doppia fatica per recuperare terreno all'imbroglione belga della Cofidis. Terza piazza ben consolidata per Engoulvent, anch'egli infuriato con Ghyselinck. Povero Jan, nessuno lo capisce; non è un imbroglione ma un artista della strada. Deve solo sperare che Alessandra De Stefano non sia nei paraggi altrimenti il suo destino sarà bell'e segnato.

Francesco Sulas

La maglia giallo virtuale

Una ripresa dall'alto del gruppo maglia giallaUn paio di tappe molto impegnative i velocisti rimasti in gara hanno avuto l'occasione per riscattarsi sul traguardo di Brive-la-Gaillard, sede d'arrivo della 18a tappa. Ad imporsi è stato lo spagnolo Oscar Freire che non poteva chiudere nell'anonimato quello che con ogni probabilità sarà il suo ultimo Tour de France: la fortuna che non ha avuto nella realtà l'ha trovata almeno qui.

Dopo una decina di chilometri dalla partenza c'erano già in fuga tre corridori, Kern, Chavanel (uno dei più combattivi di tutto il Tour) e Nuyens: dopo un po' questo terzetto è stato raggiunto da Zabriskie e Paulinho e a quel punto la fuga ha preso il largo arrivando a toccare un vantaggio massimo superiore di cinque minuti. Oggi però, nonostante il percorso abbastanza mosso, le squadre dei velocisti volevano arrivare e sono andate a riprendere gli attaccanti (rimasti in quattro visto che Nuyens ha perso contatto ai meno 60) quando mancavano all'arrivo circa 20 chilometri: per Kern e Chavanel più di 190 km in avanscoperta, qualcosa meno per gli altri.

Negli ultimi cinque chilometri s'è vista nettamente la stanchezza delle squadre perché nessuna ha avuto la forza di preparare un bel treno per il proprio velocista. Ne è uscita fuori quindi una volata abbastanza caotina in cui Peter Velits ha tentato la sorpresa partendo lunghissimo: lo slovacco però non ha fatto i conti con Oscar Freire che è andato a prenderlo e superarlo negli ultimi 50 metri. Terzo è arrivato Matthew Goss, quarto Edvald Boasson Hagen mentre ancora una volta André Greipel non è riuscito ad andare oltre un opaco settimo posto: la sua condizione è ben diversa da quella reale. Alla vigilia della cronometro decisiva in maglia gialla c'è ancora Vincenzo Nibali: riuscirà il messinese a portare a casa questo Tour de France virtuale?

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Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Alessandro VanottiLa nuova frontiera della comunicazione nei GT è Twitter, con tanti cari saluti alle radioline ed ai ds. D'ora in poi, strano ma vero, comandano le mogli! Ed è grazie alla signora Vanotti, che a Bergamo Alta è conosciuta come Michela, se ieri è arrivata la seconda vittoria italiana. Alessandro Vanotti aveva già messo la sua firma sulla Grande Boucle a Bagnères-de-Luchon ma sotto i tweet continui e disperati della moglie che apparivano direttamente sul Garmin applicato al manubrio il Liquigas s'è tolto quest'altra soddisfazione. Era in una fuga potenzialmente esplosiva, con Cavendish ed Eisel in mezzo ai piedi. Sarebbe stato terzo e ormai s'era arreso all'idea. Proprio non sapeva che fare, Alessandro, quando un tweet di Michela Vanotti l'ha illuminato: «Staccali o quando vengo a trovarti in ritiro porto anche mammà...». Al solo pensiero di trovarsi con la suocera in camera Vanotti ha allungato sul duo della Sky e dopo 100 metri si è voltato a guardarli, come stesse aspettando il ricongiungimento. A quel punto un altro tweet. Quel «Caro, sei forse nato a Nairobi?» suonava più come una minaccia che come una domanda curiosa. Vanotti non faceva in tempo a rispondere alla dolce metà perché Cav (in contatto con Peta Todd) ed Eisel sopraggiungevano verso la meta. Volata lanciata, colpo di reni e vittoria insperata del bergamasco. Il gruppo sopraggiungeva a 35" con Jean-Marc Marino che cedeva a Lemoine del compagno Cyril (i due rispettano l'omofobia a quanto pare...). Insomma, nel giorno in cui si attendeva Nibali, Vanotti ci regala una gioia mentre Ghyselinck, grazie al cavillo di ieri, mantiene saldamente la leadership nella generale. Tyler Farrar è lontano 1'21", e con la sciccheria del distacco palindromo dovrà fare doppia fatica per recuperare terreno all'imbroglione belga della Cofidis. Terza piazza ben consolidata per Engoulvent, anch'egli infuriato con Ghyselinck. Povero Jan, nessuno lo capisce; non è un imbroglione ma un artista della strada. Deve solo sperare che Alessandra De Stefano non sia nei paraggi altrimenti il suo destino sarà bell'e segnato.

Francesco Sulas

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2012 - 18a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 18a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 18a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 18a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 18a tappa

La maglia giallo virtuale

Una ripresa dall'alto del gruppo maglia giallaUn paio di tappe molto impegnative i velocisti rimasti in gara hanno avuto l'occasione per riscattarsi sul traguardo di Brive-la-Gaillard, sede d'arrivo della 18a tappa. Ad imporsi è stato lo spagnolo Oscar Freire che non poteva chiudere nell'anonimato quello che con ogni probabilità sarà il suo ultimo Tour de France: la fortuna che non ha avuto nella realtà l'ha trovata almeno qui.

Dopo una decina di chilometri dalla partenza c'erano già in fuga tre corridori, Kern, Chavanel (uno dei più combattivi di tutto il Tour) e Nuyens: dopo un po' questo terzetto è stato raggiunto da Zabriskie e Paulinho e a quel punto la fuga ha preso il largo arrivando a toccare un vantaggio massimo superiore di cinque minuti. Oggi però, nonostante il percorso abbastanza mosso, le squadre dei velocisti volevano arrivare e sono andate a riprendere gli attaccanti (rimasti in quattro visto che Nuyens ha perso contatto ai meno 60) quando mancavano all'arrivo circa 20 chilometri: per Kern e Chavanel più di 190 km in avanscoperta, qualcosa meno per gli altri.

Negli ultimi cinque chilometri s'è vista nettamente la stanchezza delle squadre perché nessuna ha avuto la forza di preparare un bel treno per il proprio velocista. Ne è uscita fuori quindi una volata abbastanza caotina in cui Peter Velits ha tentato la sorpresa partendo lunghissimo: lo slovacco però non ha fatto i conti con Oscar Freire che è andato a prenderlo e superarlo negli ultimi 50 metri. Terzo è arrivato Matthew Goss, quarto Edvald Boasson Hagen mentre ancora una volta André Greipel non è riuscito ad andare oltre un opaco settimo posto: la sua condizione è ben diversa da quella reale. Alla vigilia della cronometro decisiva in maglia gialla c'è ancora Vincenzo Nibali: riuscirà il messinese a portare a casa questo Tour de France virtuale?

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Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Alessandro VanottiLa nuova frontiera della comunicazione nei GT è Twitter, con tanti cari saluti alle radioline ed ai ds. D'ora in poi, strano ma vero, comandano le mogli! Ed è grazie alla signora Vanotti, che a Bergamo Alta è conosciuta come Michela, se ieri è arrivata la seconda vittoria italiana. Alessandro Vanotti aveva già messo la sua firma sulla Grande Boucle a Bagnères-de-Luchon ma sotto i tweet continui e disperati della moglie che apparivano direttamente sul Garmin applicato al manubrio il Liquigas s'è tolto quest'altra soddisfazione. Era in una fuga potenzialmente esplosiva, con Cavendish ed Eisel in mezzo ai piedi. Sarebbe stato terzo e ormai s'era arreso all'idea. Proprio non sapeva che fare, Alessandro, quando un tweet di Michela Vanotti l'ha illuminato: «Staccali o quando vengo a trovarti in ritiro porto anche mammà...». Al solo pensiero di trovarsi con la suocera in camera Vanotti ha allungato sul duo della Sky e dopo 100 metri si è voltato a guardarli, come stesse aspettando il ricongiungimento. A quel punto un altro tweet. Quel «Caro, sei forse nato a Nairobi?» suonava più come una minaccia che come una domanda curiosa. Vanotti non faceva in tempo a rispondere alla dolce metà perché Cav (in contatto con Peta Todd) ed Eisel sopraggiungevano verso la meta. Volata lanciata, colpo di reni e vittoria insperata del bergamasco. Il gruppo sopraggiungeva a 35" con Jean-Marc Marino che cedeva a Lemoine del compagno Cyril (i due rispettano l'omofobia a quanto pare...). Insomma, nel giorno in cui si attendeva Nibali, Vanotti ci regala una gioia mentre Ghyselinck, grazie al cavillo di ieri, mantiene saldamente la leadership nella generale. Tyler Farrar è lontano 1'21", e con la sciccheria del distacco palindromo dovrà fare doppia fatica per recuperare terreno all'imbroglione belga della Cofidis. Terza piazza ben consolidata per Engoulvent, anch'egli infuriato con Ghyselinck. Povero Jan, nessuno lo capisce; non è un imbroglione ma un artista della strada. Deve solo sperare che Alessandra De Stefano non sia nei paraggi altrimenti il suo destino sarà bell'e segnato.

Francesco Sulas

La maglia giallo virtuale

Una ripresa dall'alto del gruppo maglia giallaUn paio di tappe molto impegnative i velocisti rimasti in gara hanno avuto l'occasione per riscattarsi sul traguardo di Brive-la-Gaillard, sede d'arrivo della 18a tappa. Ad imporsi è stato lo spagnolo Oscar Freire che non poteva chiudere nell'anonimato quello che con ogni probabilità sarà il suo ultimo Tour de France: la fortuna che non ha avuto nella realtà l'ha trovata almeno qui.

Dopo una decina di chilometri dalla partenza c'erano già in fuga tre corridori, Kern, Chavanel (uno dei più combattivi di tutto il Tour) e Nuyens: dopo un po' questo terzetto è stato raggiunto da Zabriskie e Paulinho e a quel punto la fuga ha preso il largo arrivando a toccare un vantaggio massimo superiore di cinque minuti. Oggi però, nonostante il percorso abbastanza mosso, le squadre dei velocisti volevano arrivare e sono andate a riprendere gli attaccanti (rimasti in quattro visto che Nuyens ha perso contatto ai meno 60) quando mancavano all'arrivo circa 20 chilometri: per Kern e Chavanel più di 190 km in avanscoperta, qualcosa meno per gli altri.

Negli ultimi cinque chilometri s'è vista nettamente la stanchezza delle squadre perché nessuna ha avuto la forza di preparare un bel treno per il proprio velocista. Ne è uscita fuori quindi una volata abbastanza caotina in cui Peter Velits ha tentato la sorpresa partendo lunghissimo: lo slovacco però non ha fatto i conti con Oscar Freire che è andato a prenderlo e superarlo negli ultimi 50 metri. Terzo è arrivato Matthew Goss, quarto Edvald Boasson Hagen mentre ancora una volta André Greipel non è riuscito ad andare oltre un opaco settimo posto: la sua condizione è ben diversa da quella reale. Alla vigilia della cronometro decisiva in maglia gialla c'è ancora Vincenzo Nibali: riuscirà il messinese a portare a casa questo Tour de France virtuale?

Visita PcCiclismo.net per scoprire e scaricare il gioco e tutti gli aggiornamenti.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Alessandro VanottiLa nuova frontiera della comunicazione nei GT è Twitter, con tanti cari saluti alle radioline ed ai ds. D'ora in poi, strano ma vero, comandano le mogli! Ed è grazie alla signora Vanotti, che a Bergamo Alta è conosciuta come Michela, se ieri è arrivata la seconda vittoria italiana. Alessandro Vanotti aveva già messo la sua firma sulla Grande Boucle a Bagnères-de-Luchon ma sotto i tweet continui e disperati della moglie che apparivano direttamente sul Garmin applicato al manubrio il Liquigas s'è tolto quest'altra soddisfazione. Era in una fuga potenzialmente esplosiva, con Cavendish ed Eisel in mezzo ai piedi. Sarebbe stato terzo e ormai s'era arreso all'idea. Proprio non sapeva che fare, Alessandro, quando un tweet di Michela Vanotti l'ha illuminato: «Staccali o quando vengo a trovarti in ritiro porto anche mammà...». Al solo pensiero di trovarsi con la suocera in camera Vanotti ha allungato sul duo della Sky e dopo 100 metri si è voltato a guardarli, come stesse aspettando il ricongiungimento. A quel punto un altro tweet. Quel «Caro, sei forse nato a Nairobi?» suonava più come una minaccia che come una domanda curiosa. Vanotti non faceva in tempo a rispondere alla dolce metà perché Cav (in contatto con Peta Todd) ed Eisel sopraggiungevano verso la meta. Volata lanciata, colpo di reni e vittoria insperata del bergamasco. Il gruppo sopraggiungeva a 35" con Jean-Marc Marino che cedeva a Lemoine del compagno Cyril (i due rispettano l'omofobia a quanto pare...). Insomma, nel giorno in cui si attendeva Nibali, Vanotti ci regala una gioia mentre Ghyselinck, grazie al cavillo di ieri, mantiene saldamente la leadership nella generale. Tyler Farrar è lontano 1'21", e con la sciccheria del distacco palindromo dovrà fare doppia fatica per recuperare terreno all'imbroglione belga della Cofidis. Terza piazza ben consolidata per Engoulvent, anch'egli infuriato con Ghyselinck. Povero Jan, nessuno lo capisce; non è un imbroglione ma un artista della strada. Deve solo sperare che Alessandra De Stefano non sia nei paraggi altrimenti il suo destino sarà bell'e segnato.

Francesco Sulas

La classifica al contrario

Alessandro VanottiLa nuova frontiera della comunicazione nei GT è Twitter, con tanti cari saluti alle radioline ed ai ds. D'ora in poi, strano ma vero, comandano le mogli! Ed è grazie alla signora Vanotti, che a Bergamo Alta è conosciuta come Michela, se ieri è arrivata la seconda vittoria italiana. Alessandro Vanotti aveva già messo la sua firma sulla Grande Boucle a Bagnères-de-Luchon ma sotto i tweet continui e disperati della moglie che apparivano direttamente sul Garmin applicato al manubrio il Liquigas s'è tolto quest'altra soddisfazione. Era in una fuga potenzialmente esplosiva, con Cavendish ed Eisel in mezzo ai piedi. Sarebbe stato terzo e ormai s'era arreso all'idea. Proprio non sapeva che fare, Alessandro, quando un tweet di Michela Vanotti l'ha illuminato: «Staccali o quando vengo a trovarti in ritiro porto anche mammà...». Al solo pensiero di trovarsi con la suocera in camera Vanotti ha allungato sul duo della Sky e dopo 100 metri si è voltato a guardarli, come stesse aspettando il ricongiungimento. A quel punto un altro tweet. Quel «Caro, sei forse nato a Nairobi?» suonava più come una minaccia che come una domanda curiosa. Vanotti non faceva in tempo a rispondere alla dolce metà perché Cav (in contatto con Peta Todd) ed Eisel sopraggiungevano verso la meta. Volata lanciata, colpo di reni e vittoria insperata del bergamasco. Il gruppo sopraggiungeva a 35" con Jean-Marc Marino che cedeva a Lemoine del compagno Cyril (i due rispettano l'omofobia a quanto pare...). Insomma, nel giorno in cui si attendeva Nibali, Vanotti ci regala una gioia mentre Ghyselinck, grazie al cavillo di ieri, mantiene saldamente la leadership nella generale. Tyler Farrar è lontano 1'21", e con la sciccheria del distacco palindromo dovrà fare doppia fatica per recuperare terreno all'imbroglione belga della Cofidis. Terza piazza ben consolidata per Engoulvent, anch'egli infuriato con Ghyselinck. Povero Jan, nessuno lo capisce; non è un imbroglione ma un artista della strada. Deve solo sperare che Alessandra De Stefano non sia nei paraggi altrimenti il suo destino sarà bell'e segnato.

Francesco Sulas

La maglia giallo virtuale

Una ripresa dall'alto del gruppo maglia giallaUn paio di tappe molto impegnative i velocisti rimasti in gara hanno avuto l'occasione per riscattarsi sul traguardo di Brive-la-Gaillard, sede d'arrivo della 18a tappa. Ad imporsi è stato lo spagnolo Oscar Freire che non poteva chiudere nell'anonimato quello che con ogni probabilità sarà il suo ultimo Tour de France: la fortuna che non ha avuto nella realtà l'ha trovata almeno qui.

Dopo una decina di chilometri dalla partenza c'erano già in fuga tre corridori, Kern, Chavanel (uno dei più combattivi di tutto il Tour) e Nuyens: dopo un po' questo terzetto è stato raggiunto da Zabriskie e Paulinho e a quel punto la fuga ha preso il largo arrivando a toccare un vantaggio massimo superiore di cinque minuti. Oggi però, nonostante il percorso abbastanza mosso, le squadre dei velocisti volevano arrivare e sono andate a riprendere gli attaccanti (rimasti in quattro visto che Nuyens ha perso contatto ai meno 60) quando mancavano all'arrivo circa 20 chilometri: per Kern e Chavanel più di 190 km in avanscoperta, qualcosa meno per gli altri.

Negli ultimi cinque chilometri s'è vista nettamente la stanchezza delle squadre perché nessuna ha avuto la forza di preparare un bel treno per il proprio velocista. Ne è uscita fuori quindi una volata abbastanza caotina in cui Peter Velits ha tentato la sorpresa partendo lunghissimo: lo slovacco però non ha fatto i conti con Oscar Freire che è andato a prenderlo e superarlo negli ultimi 50 metri. Terzo è arrivato Matthew Goss, quarto Edvald Boasson Hagen mentre ancora una volta André Greipel non è riuscito ad andare oltre un opaco settimo posto: la sua condizione è ben diversa da quella reale. Alla vigilia della cronometro decisiva in maglia gialla c'è ancora Vincenzo Nibali: riuscirà il messinese a portare a casa questo Tour de France virtuale?

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Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Alessandro VanottiLa nuova frontiera della comunicazione nei GT è Twitter, con tanti cari saluti alle radioline ed ai ds. D'ora in poi, strano ma vero, comandano le mogli! Ed è grazie alla signora Vanotti, che a Bergamo Alta è conosciuta come Michela, se ieri è arrivata la seconda vittoria italiana. Alessandro Vanotti aveva già messo la sua firma sulla Grande Boucle a Bagnères-de-Luchon ma sotto i tweet continui e disperati della moglie che apparivano direttamente sul Garmin applicato al manubrio il Liquigas s'è tolto quest'altra soddisfazione. Era in una fuga potenzialmente esplosiva, con Cavendish ed Eisel in mezzo ai piedi. Sarebbe stato terzo e ormai s'era arreso all'idea. Proprio non sapeva che fare, Alessandro, quando un tweet di Michela Vanotti l'ha illuminato: «Staccali o quando vengo a trovarti in ritiro porto anche mammà...». Al solo pensiero di trovarsi con la suocera in camera Vanotti ha allungato sul duo della Sky e dopo 100 metri si è voltato a guardarli, come stesse aspettando il ricongiungimento. A quel punto un altro tweet. Quel «Caro, sei forse nato a Nairobi?» suonava più come una minaccia che come una domanda curiosa. Vanotti non faceva in tempo a rispondere alla dolce metà perché Cav (in contatto con Peta Todd) ed Eisel sopraggiungevano verso la meta. Volata lanciata, colpo di reni e vittoria insperata del bergamasco. Il gruppo sopraggiungeva a 35" con Jean-Marc Marino che cedeva a Lemoine del compagno Cyril (i due rispettano l'omofobia a quanto pare...). Insomma, nel giorno in cui si attendeva Nibali, Vanotti ci regala una gioia mentre Ghyselinck, grazie al cavillo di ieri, mantiene saldamente la leadership nella generale. Tyler Farrar è lontano 1'21", e con la sciccheria del distacco palindromo dovrà fare doppia fatica per recuperare terreno all'imbroglione belga della Cofidis. Terza piazza ben consolidata per Engoulvent, anch'egli infuriato con Ghyselinck. Povero Jan, nessuno lo capisce; non è un imbroglione ma un artista della strada. Deve solo sperare che Alessandra De Stefano non sia nei paraggi altrimenti il suo destino sarà bell'e segnato.

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