Il Portale del Ciclismo professionistico

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Si ritorna sull'Oceano per la partenza della terza tappa, da Olonne-sur-Mer, e dopo 70 km di gara si lascia la Vandea per spostarsi a nord, nella Loira Atlantica, per una tappa consacrata sulla carta (ma non solo) ai velocisti; una di quelle tappe, per intenderci, in cui l'unico Gpm di giornata è proverbialmente previsto su un cavalcavia (il Pont de Saint-Nazaire, nell'occasione). Dalla vetta (se così si può definire) mancheranno 55 km al traguardo, e benché gli ultimi 30 km della frazione siano moderatamente accidentati (ma non più della media delle strade di pianura francesi), i team degli sprinter avranno buon gioco ad annullare la fuga di giornata. Il traguardo di Redon non presenta alcuna difficoltà, quindi spazio alle ruote veloci, senza se e senza ma.

Come ovvio che sia, Betclic.it fa convergere verso Mark Cavendish, il più forte velocista di questo lustro, i favori del pronostico della prima tappa del Tour per sprinter puri, quotandolo a 1.72. Le alternative al britannico hanno i volti di Tyler Farrar (a 6.50), Alessandro Petacchi (che ormai in più di un'occasione ha dato la paga all'inglesino nella prima volata di un grande giro, a 9) e André Greipel (a 10). Tutti gli altri nomi, (in testa Galimzyanov e Ventoso, dati a 22) sulla carta non dovrebbero impensierire i big, ma in questo Tour dalle mille sorprese mai dire mai.

Olonne-sur-Mer

Olonne-sur-Mer è una località inedita per il Giro di Francia per modo di dire; il Tour in passato ha fatto tappa parecchie volte nel comune limitrofo di Les Sables-d'Olonne, località di marea dalla quale parte la regata "Vèndee Globe". Sables d'Olonne è stato punto fisso di passaggio del Tour de France per bene 13 anni, dal 1919 (vittoria di Jean Alavoine) al 1931 (tappa e maglia per Charles Pellissier) per poi ritornare nel 1947, nel 1949 e nel 1993, nella prima tappa, con vittoria di Cipollini su Nelissen e Jajà. A Sables d'Olonne hanno alzato le braccia campioni del calibro di Henri Pellissier, Frantz, Philippe Thys e Andrè Leducq, tutti vincitori di edizioni della Grande Boucle. Quest'ultimo, in particolare, è al terzo posto nella classifica dei plurivittoriosi dietro due mostri sacri inavvicinabili come Merckx e Hinault.

Redon

Situata al confine tra Bretagna e Pays de Loire, Redon non è sul mare ma è comunque un paese che fa dell'acqua la sua maggiore caratteristica: sul fiume Villaine si pratica soprattutto sport acquatici (canoa, kayak, canottaggio) e pesca sportiva. Nel borgo francese si tiene anche ogni anno un festival des Sports Nature, che permette di osservare le bellezze naturalistiche del luogo facendo attività. Paese molto legato alle tradizioni, Redon tiene ogni anno una sagra delle castagne e le "Festival de la Bougue d'Or", un festival della canzone popolare. Redon è anche situato sulla linea del TGV, il che ne fa un importante snodo ferroviario.

Nicola Stufano
Olonne-sur-Mer

Olonne-sur-Mer è una località inedita per il Giro di Francia per modo di dire; il Tour in passato ha fatto tappa parecchie volte nel comune limitrofo di Les Sables-d'Olonne, località di marea dalla quale parte la regata "Vèndee Globe". Sables d'Olonne è stato punto fisso di passaggio del Tour de France per bene 13 anni, dal 1919 (vittoria di Jean Alavoine) al 1931 (tappa e maglia per Charles Pellissier) per poi ritornare nel 1947, nel 1949 e nel 1993, nella prima tappa, con vittoria di Cipollini su Nelissen e Jajà. A Sables d'Olonne hanno alzato le braccia campioni del calibro di Henri Pellissier, Frantz, Philippe Thys e Andrè Leducq, tutti vincitori di edizioni della Grande Boucle. Quest'ultimo, in particolare, è al terzo posto nella classifica dei plurivittoriosi dietro due mostri sacri inavvicinabili come Merckx e Hinault.

Redon

Situata al confine tra Bretagna e Pays de Loire, Redon non è sul mare ma è comunque un paese che fa dell'acqua la sua maggiore caratteristica: sul fiume Villaine si pratica soprattutto sport acquatici (canoa, kayak, canottaggio) e pesca sportiva. Nel borgo francese si tiene anche ogni anno un festival des Sports Nature, che permette di osservare le bellezze naturalistiche del luogo facendo attività. Paese molto legato alle tradizioni, Redon tiene ogni anno una sagra delle castagne e le "Festival de la Bougue d'Or", un festival della canzone popolare. Redon è anche situato sulla linea del TGV, il che ne fa un importante snodo ferroviario.

Olonne-sur-Mer

Olonne-sur-Mer è una località inedita per il Giro di Francia per modo di dire; il Tour in passato ha fatto tappa parecchie volte nel comune limitrofo di Les Sables-d'Olonne, località di marea dalla quale parte la regata "Vèndee Globe". Sables d'Olonne è stato punto fisso di passaggio del Tour de France per bene 13 anni, dal 1919 (vittoria di Jean Alavoine) al 1931 (tappa e maglia per Charles Pellissier) per poi ritornare nel 1947, nel 1949 e nel 1993, nella prima tappa, con vittoria di Cipollini su Nelissen e Jajà. A Sables d'Olonne hanno alzato le braccia campioni del calibro di Henri Pellissier, Frantz, Philippe Thys e Andrè Leducq, tutti vincitori di edizioni della Grande Boucle. Quest'ultimo, in particolare, è al terzo posto nella classifica dei plurivittoriosi dietro due mostri sacri inavvicinabili come Merckx e Hinault.

Redon

Situata al confine tra Bretagna e Pays de Loire, Redon non è sul mare ma è comunque un paese che fa dell'acqua la sua maggiore caratteristica: sul fiume Villaine si pratica soprattutto sport acquatici (canoa, kayak, canottaggio) e pesca sportiva. Nel borgo francese si tiene anche ogni anno un festival des Sports Nature, che permette di osservare le bellezze naturalistiche del luogo facendo attività. Paese molto legato alle tradizioni, Redon tiene ogni anno una sagra delle castagne e le "Festival de la Bougue d'Or", un festival della canzone popolare. Redon è anche situato sulla linea del TGV, il che ne fa un importante snodo ferroviario.

Olonne-sur-Mer

Olonne-sur-Mer è una località inedita per il Giro di Francia per modo di dire; il Tour in passato ha fatto tappa parecchie volte nel comune limitrofo di Les Sables-d'Olonne, località di marea dalla quale parte la regata "Vèndee Globe". Sables d'Olonne è stato punto fisso di passaggio del Tour de France per bene 13 anni, dal 1919 (vittoria di Jean Alavoine) al 1931 (tappa e maglia per Charles Pellissier) per poi ritornare nel 1947, nel 1949 e nel 1993, nella prima tappa, con vittoria di Cipollini su Nelissen e Jajà. A Sables d'Olonne hanno alzato le braccia campioni del calibro di Henri Pellissier, Frantz, Philippe Thys e Andrè Leducq, tutti vincitori di edizioni della Grande Boucle. Quest'ultimo, in particolare, è al terzo posto nella classifica dei plurivittoriosi dietro due mostri sacri inavvicinabili come Merckx e Hinault.

Redon

Situata al confine tra Bretagna e Pays de Loire, Redon non è sul mare ma è comunque un paese che fa dell'acqua la sua maggiore caratteristica: sul fiume Villaine si pratica soprattutto sport acquatici (canoa, kayak, canottaggio) e pesca sportiva. Nel borgo francese si tiene anche ogni anno un festival des Sports Nature, che permette di osservare le bellezze naturalistiche del luogo facendo attività. Paese molto legato alle tradizioni, Redon tiene ogni anno una sagra delle castagne e le "Festival de la Bougue d'Or", un festival della canzone popolare. Redon è anche situato sulla linea del TGV, il che ne fa un importante snodo ferroviario.

Olonne-sur-Mer

Olonne-sur-Mer è una località inedita per il Giro di Francia per modo di dire; il Tour in passato ha fatto tappa parecchie volte nel comune limitrofo di Les Sables-d'Olonne, località di marea dalla quale parte la regata "Vèndee Globe". Sables d'Olonne è stato punto fisso di passaggio del Tour de France per bene 13 anni, dal 1919 (vittoria di Jean Alavoine) al 1931 (tappa e maglia per Charles Pellissier) per poi ritornare nel 1947, nel 1949 e nel 1993, nella prima tappa, con vittoria di Cipollini su Nelissen e Jajà. A Sables d'Olonne hanno alzato le braccia campioni del calibro di Henri Pellissier, Frantz, Philippe Thys e Andrè Leducq, tutti vincitori di edizioni della Grande Boucle. Quest'ultimo, in particolare, è al terzo posto nella classifica dei plurivittoriosi dietro due mostri sacri inavvicinabili come Merckx e Hinault.

Redon

Situata al confine tra Bretagna e Pays de Loire, Redon non è sul mare ma è comunque un paese che fa dell'acqua la sua maggiore caratteristica: sul fiume Villaine si pratica soprattutto sport acquatici (canoa, kayak, canottaggio) e pesca sportiva. Nel borgo francese si tiene anche ogni anno un festival des Sports Nature, che permette di osservare le bellezze naturalistiche del luogo facendo attività. Paese molto legato alle tradizioni, Redon tiene ogni anno una sagra delle castagne e le "Festival de la Bougue d'Or", un festival della canzone popolare. Redon è anche situato sulla linea del TGV, il che ne fa un importante snodo ferroviario.

Olonne-sur-Mer

Olonne-sur-Mer è una località inedita per il Giro di Francia per modo di dire; il Tour in passato ha fatto tappa parecchie volte nel comune limitrofo di Les Sables-d'Olonne, località di marea dalla quale parte la regata "Vèndee Globe". Sables d'Olonne è stato punto fisso di passaggio del Tour de France per bene 13 anni, dal 1919 (vittoria di Jean Alavoine) al 1931 (tappa e maglia per Charles Pellissier) per poi ritornare nel 1947, nel 1949 e nel 1993, nella prima tappa, con vittoria di Cipollini su Nelissen e Jajà. A Sables d'Olonne hanno alzato le braccia campioni del calibro di Henri Pellissier, Frantz, Philippe Thys e Andrè Leducq, tutti vincitori di edizioni della Grande Boucle. Quest'ultimo, in particolare, è al terzo posto nella classifica dei plurivittoriosi dietro due mostri sacri inavvicinabili come Merckx e Hinault.

Redon

Situata al confine tra Bretagna e Pays de Loire, Redon non è sul mare ma è comunque un paese che fa dell'acqua la sua maggiore caratteristica: sul fiume Villaine si pratica soprattutto sport acquatici (canoa, kayak, canottaggio) e pesca sportiva. Nel borgo francese si tiene anche ogni anno un festival des Sports Nature, che permette di osservare le bellezze naturalistiche del luogo facendo attività. Paese molto legato alle tradizioni, Redon tiene ogni anno una sagra delle castagne e le "Festival de la Bougue d'Or", un festival della canzone popolare. Redon è anche situato sulla linea del TGV, il che ne fa un importante snodo ferroviario.

Meteo

12.45 - Olonne-sur-Mer
15.10 - Saint-Hilaire-de-Chaléons
17.20 - Redon

Soggetti Alternativi

Atleta ormai esperto che alla sua undicesima stagione tra i professionisti, prende per la quarta volta il via al Tour de France (due quelli conclusi), che è anche l'unica delle tre gare a tappe a cui finora ha preso parte. Buon passista, che per anni ha anche praticato il ciclocross, ha mostrato nel tempo una buona predilezione per i prologhi (due vittorie in Lussemburgo, una in Alsazia, Mayenne, Portogallo e Andalusia). Quando capita però prova anche a buttarsi negli sprint, anche se col tempo l'aver migliorato la resistenza l'ha portato anche ad ottenere buone affermazioni come la classifica finale del Tour du Poitou-Charentes dello scorso anno. Possibile che anche in questo Tour provi a dire la sua in qualche volata, specie quelle non troppo affollate o al limite cercherà di favorire qualche suo compagno. Tanto l'importante è sempre andare via col...(Engoul)vent!

Vivian Ghianni

Atleta ormai esperto che alla sua undicesima stagione tra i professionisti, prende per la quarta volta il via al Tour de France (due quelli conclusi), che è anche l'unica delle tre gare a tappe a cui finora ha preso parte. Buon passista, che per anni ha anche praticato il ciclocross, ha mostrato nel tempo una buona predilezione per i prologhi (due vittorie in Lussemburgo, una in Alsazia, Mayenne, Portogallo e Andalusia). Quando capita però prova anche a buttarsi negli sprint, anche se col tempo l'aver migliorato la resistenza l'ha portato anche ad ottenere buone affermazioni come la classifica finale del Tour du Poitou-Charentes dello scorso anno. Possibile che anche in questo Tour provi a dire la sua in qualche volata, specie quelle non troppo affollate o al limite cercherà di favorire qualche suo compagno. Tanto l'importante è sempre andare via col...(Engoul)vent!

Atleta ormai esperto che alla sua undicesima stagione tra i professionisti, prende per la quarta volta il via al Tour de France (due quelli conclusi), che è anche l'unica delle tre gare a tappe a cui finora ha preso parte. Buon passista, che per anni ha anche praticato il ciclocross, ha mostrato nel tempo una buona predilezione per i prologhi (due vittorie in Lussemburgo, una in Alsazia, Mayenne, Portogallo e Andalusia). Quando capita però prova anche a buttarsi negli sprint, anche se col tempo l'aver migliorato la resistenza l'ha portato anche ad ottenere buone affermazioni come la classifica finale del Tour du Poitou-Charentes dello scorso anno. Possibile che anche in questo Tour provi a dire la sua in qualche volata, specie quelle non troppo affollate o al limite cercherà di favorire qualche suo compagno. Tanto l'importante è sempre andare via col...(Engoul)vent!

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Atleta ormai esperto che alla sua undicesima stagione tra i professionisti, prende per la quarta volta il via al Tour de France (due quelli conclusi), che è anche l'unica delle tre gare a tappe a cui finora ha preso parte. Buon passista, che per anni ha anche praticato il ciclocross, ha mostrato nel tempo una buona predilezione per i prologhi (due vittorie in Lussemburgo, una in Alsazia, Mayenne, Portogallo e Andalusia). Quando capita però prova anche a buttarsi negli sprint, anche se col tempo l'aver migliorato la resistenza l'ha portato anche ad ottenere buone affermazioni come la classifica finale del Tour du Poitou-Charentes dello scorso anno. Possibile che anche in questo Tour provi a dire la sua in qualche volata, specie quelle non troppo affollate o al limite cercherà di favorire qualche suo compagno. Tanto l'importante è sempre andare via col...(Engoul)vent!

Atleta ormai esperto che alla sua undicesima stagione tra i professionisti, prende per la quarta volta il via al Tour de France (due quelli conclusi), che è anche l'unica delle tre gare a tappe a cui finora ha preso parte. Buon passista, che per anni ha anche praticato il ciclocross, ha mostrato nel tempo una buona predilezione per i prologhi (due vittorie in Lussemburgo, una in Alsazia, Mayenne, Portogallo e Andalusia). Quando capita però prova anche a buttarsi negli sprint, anche se col tempo l'aver migliorato la resistenza l'ha portato anche ad ottenere buone affermazioni come la classifica finale del Tour du Poitou-Charentes dello scorso anno. Possibile che anche in questo Tour provi a dire la sua in qualche volata, specie quelle non troppo affollate o al limite cercherà di favorire qualche suo compagno. Tanto l'importante è sempre andare via col...(Engoul)vent!

TourTweet

StueyOG: Cronosquadre come sempre durissima. Con il TGV svizzero davanti abbiamo avuto tutti la vita un po' più facile. Congratulazioni Thor e Garmin

jakobfuglsang: Oggi ho perso la mia verginità nelle cronosquadre ed è accaduto con una prova positiva. Squadra grande e forte.

MarkCavendish: Il Gran Premio della Montagna oggi è in cima ad un ponte. Si vedrà qualche mano in aria quando arriverò in cima...

manuelquinziato: Per i nerd del ciclismo: ho appena controllato il mio SRM. Oggi più di 25 minuti di cronosquadre con una media di 410 watt!

La classifica al contrario

Bernhard EiselA volte nella vita ci vogliono dei colpi di genio per ottenere i risultati più eclatanti. Immaginiamo il tormento interiore che avrà pervaso ieri mattina il povero Bernhard Eisel, lui che ambiva fortemente a vincere una tappa al contrario, e invece partiva per la cronosquadre con il team addirittura favorito per il successo ordinario, la HTC. E allora pensa che ti ripensa, pensa che ti ripensa, il tedesco, nell'attesa di svilirsi per cercare di aiutare Cavendish a giungere primo in qualcuno dei prossimi ordini d'arrivo, si è detto: «Oggi o mai più!». Perciò, puntata una delle pochissime curve di un percorso su cui per cadere ci voleva un certo impegno, l'ha presa larghissima, ha (volutamente) perso il controllo della bici, ed è andato giù. Già sarebbe stata una grande nota di merito, per le nostre vicende, l'aver impedito in questo modo alla HTC di vincere la cronosquadre. Ma Eisel ha voluto proprio strafare, e allora oltre a ciò è pure riuscito nell'impresa di piazzarsi, splendidamente, all'ultimo posto.
E non è stato facile imporsi, perché un Dmitriy Muravyev in crescita di condizione (già visto benino nella prima tappa), ha provato in ogni modo a mettere in discussione il successo di Bernhard: ma non c'è stato verso, il tedesco è riuscito a precedere l'avversario di 41", facendo sua la tappa al contrario. Terzo si è piazzato lo spagnolo Velasco, un nome una garanzia, a 1'13" da Eisel; quarto Dolce Rémy Di Gregorio, a 1'19"; quinto un altro kazako, Zeits, a 1'29". Thor Hushovd e i suoi colleghi della Garmin banalmente primi hanno accusato quasi 6' di ritardo (5'59" per la precisione).
In classifica Perdent Jérôme conserva la leadership, ma purtroppo - malgrado il tentativo, riuscito, di svincolarsi dal treno Europcar - pare destinato a saltare presto: Muravyev, sull'onda della bella prova odierna, lo incalza a 1'09", Van de Walle è a sua volta in netto recupero (gli ha mangiato un minuto e mezzo) e nella generale è terzo a 1'20". Coyot guida la pattuglia degli inseguitori, quarto a 4'21". Hushovd, volgarmente in giallo (si sa che il nero è molto più elegante) è a 13'11" da Jérôme, che domani dovrà stare molto attento, nonostante la facilità del percorso, a non farsi beffare da qualche furbo dell'ultima ora.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Bernhard EiselA volte nella vita ci vogliono dei colpi di genio per ottenere i risultati più eclatanti. Immaginiamo il tormento interiore che avrà pervaso ieri mattina il povero Bernhard Eisel, lui che ambiva fortemente a vincere una tappa al contrario, e invece partiva per la cronosquadre con il team addirittura favorito per il successo ordinario, la HTC. E allora pensa che ti ripensa, pensa che ti ripensa, il tedesco, nell'attesa di svilirsi per cercare di aiutare Cavendish a giungere primo in qualcuno dei prossimi ordini d'arrivo, si è detto: «Oggi o mai più!». Perciò, puntata una delle pochissime curve di un percorso su cui per cadere ci voleva un certo impegno, l'ha presa larghissima, ha (volutamente) perso il controllo della bici, ed è andato giù. Già sarebbe stata una grande nota di merito, per le nostre vicende, l'aver impedito in questo modo alla HTC di vincere la cronosquadre. Ma Eisel ha voluto proprio strafare, e allora oltre a ciò è pure riuscito nell'impresa di piazzarsi, splendidamente, all'ultimo posto.
E non è stato facile imporsi, perché un Dmitriy Muravyev in crescita di condizione (già visto benino nella prima tappa), ha provato in ogni modo a mettere in discussione il successo di Bernhard: ma non c'è stato verso, il tedesco è riuscito a precedere l'avversario di 41", facendo sua la tappa al contrario. Terzo si è piazzato lo spagnolo Velasco, un nome una garanzia, a 1'13" da Eisel; quarto Dolce Rémy Di Gregorio, a 1'19"; quinto un altro kazako, Zeits, a 1'29". Thor Hushovd e i suoi colleghi della Garmin banalmente primi hanno accusato quasi 6' di ritardo (5'59" per la precisione).
In classifica Perdent Jérôme conserva la leadership, ma purtroppo - malgrado il tentativo, riuscito, di svincolarsi dal treno Europcar - pare destinato a saltare presto: Muravyev, sull'onda della bella prova odierna, lo incalza a 1'09", Van de Walle è a sua volta in netto recupero (gli ha mangiato un minuto e mezzo) e nella generale è terzo a 1'20". Coyot guida la pattuglia degli inseguitori, quarto a 4'21". Hushovd, volgarmente in giallo (si sa che il nero è molto più elegante) è a 13'11" da Jérôme, che domani dovrà stare molto attento, nonostante la facilità del percorso, a non farsi beffare da qualche furbo dell'ultima ora.

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2011 – 3a tappa
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Rassegna TourNotes 2011 – 3a tappa
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Bernhard EiselA volte nella vita ci vogliono dei colpi di genio per ottenere i risultati più eclatanti. Immaginiamo il tormento interiore che avrà pervaso ieri mattina il povero Bernhard Eisel, lui che ambiva fortemente a vincere una tappa al contrario, e invece partiva per la cronosquadre con il team addirittura favorito per il successo ordinario, la HTC. E allora pensa che ti ripensa, pensa che ti ripensa, il tedesco, nell'attesa di svilirsi per cercare di aiutare Cavendish a giungere primo in qualcuno dei prossimi ordini d'arrivo, si è detto: «Oggi o mai più!». Perciò, puntata una delle pochissime curve di un percorso su cui per cadere ci voleva un certo impegno, l'ha presa larghissima, ha (volutamente) perso il controllo della bici, ed è andato giù. Già sarebbe stata una grande nota di merito, per le nostre vicende, l'aver impedito in questo modo alla HTC di vincere la cronosquadre. Ma Eisel ha voluto proprio strafare, e allora oltre a ciò è pure riuscito nell'impresa di piazzarsi, splendidamente, all'ultimo posto.
E non è stato facile imporsi, perché un Dmitriy Muravyev in crescita di condizione (già visto benino nella prima tappa), ha provato in ogni modo a mettere in discussione il successo di Bernhard: ma non c'è stato verso, il tedesco è riuscito a precedere l'avversario di 41", facendo sua la tappa al contrario. Terzo si è piazzato lo spagnolo Velasco, un nome una garanzia, a 1'13" da Eisel; quarto Dolce Rémy Di Gregorio, a 1'19"; quinto un altro kazako, Zeits, a 1'29". Thor Hushovd e i suoi colleghi della Garmin banalmente primi hanno accusato quasi 6' di ritardo (5'59" per la precisione).
In classifica Perdent Jérôme conserva la leadership, ma purtroppo - malgrado il tentativo, riuscito, di svincolarsi dal treno Europcar - pare destinato a saltare presto: Muravyev, sull'onda della bella prova odierna, lo incalza a 1'09", Van de Walle è a sua volta in netto recupero (gli ha mangiato un minuto e mezzo) e nella generale è terzo a 1'20". Coyot guida la pattuglia degli inseguitori, quarto a 4'21". Hushovd, volgarmente in giallo (si sa che il nero è molto più elegante) è a 13'11" da Jérôme, che domani dovrà stare molto attento, nonostante la facilità del percorso, a non farsi beffare da qualche furbo dell'ultima ora.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Bernhard EiselA volte nella vita ci vogliono dei colpi di genio per ottenere i risultati più eclatanti. Immaginiamo il tormento interiore che avrà pervaso ieri mattina il povero Bernhard Eisel, lui che ambiva fortemente a vincere una tappa al contrario, e invece partiva per la cronosquadre con il team addirittura favorito per il successo ordinario, la HTC. E allora pensa che ti ripensa, pensa che ti ripensa, il tedesco, nell'attesa di svilirsi per cercare di aiutare Cavendish a giungere primo in qualcuno dei prossimi ordini d'arrivo, si è detto: «Oggi o mai più!». Perciò, puntata una delle pochissime curve di un percorso su cui per cadere ci voleva un certo impegno, l'ha presa larghissima, ha (volutamente) perso il controllo della bici, ed è andato giù. Già sarebbe stata una grande nota di merito, per le nostre vicende, l'aver impedito in questo modo alla HTC di vincere la cronosquadre. Ma Eisel ha voluto proprio strafare, e allora oltre a ciò è pure riuscito nell'impresa di piazzarsi, splendidamente, all'ultimo posto.
E non è stato facile imporsi, perché un Dmitriy Muravyev in crescita di condizione (già visto benino nella prima tappa), ha provato in ogni modo a mettere in discussione il successo di Bernhard: ma non c'è stato verso, il tedesco è riuscito a precedere l'avversario di 41", facendo sua la tappa al contrario. Terzo si è piazzato lo spagnolo Velasco, un nome una garanzia, a 1'13" da Eisel; quarto Dolce Rémy Di Gregorio, a 1'19"; quinto un altro kazako, Zeits, a 1'29". Thor Hushovd e i suoi colleghi della Garmin banalmente primi hanno accusato quasi 6' di ritardo (5'59" per la precisione).
In classifica Perdent Jérôme conserva la leadership, ma purtroppo - malgrado il tentativo, riuscito, di svincolarsi dal treno Europcar - pare destinato a saltare presto: Muravyev, sull'onda della bella prova odierna, lo incalza a 1'09", Van de Walle è a sua volta in netto recupero (gli ha mangiato un minuto e mezzo) e nella generale è terzo a 1'20". Coyot guida la pattuglia degli inseguitori, quarto a 4'21". Hushovd, volgarmente in giallo (si sa che il nero è molto più elegante) è a 13'11" da Jérôme, che domani dovrà stare molto attento, nonostante la facilità del percorso, a non farsi beffare da qualche furbo dell'ultima ora.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Bernhard EiselA volte nella vita ci vogliono dei colpi di genio per ottenere i risultati più eclatanti. Immaginiamo il tormento interiore che avrà pervaso ieri mattina il povero Bernhard Eisel, lui che ambiva fortemente a vincere una tappa al contrario, e invece partiva per la cronosquadre con il team addirittura favorito per il successo ordinario, la HTC. E allora pensa che ti ripensa, pensa che ti ripensa, il tedesco, nell'attesa di svilirsi per cercare di aiutare Cavendish a giungere primo in qualcuno dei prossimi ordini d'arrivo, si è detto: «Oggi o mai più!». Perciò, puntata una delle pochissime curve di un percorso su cui per cadere ci voleva un certo impegno, l'ha presa larghissima, ha (volutamente) perso il controllo della bici, ed è andato giù. Già sarebbe stata una grande nota di merito, per le nostre vicende, l'aver impedito in questo modo alla HTC di vincere la cronosquadre. Ma Eisel ha voluto proprio strafare, e allora oltre a ciò è pure riuscito nell'impresa di piazzarsi, splendidamente, all'ultimo posto.
E non è stato facile imporsi, perché un Dmitriy Muravyev in crescita di condizione (già visto benino nella prima tappa), ha provato in ogni modo a mettere in discussione il successo di Bernhard: ma non c'è stato verso, il tedesco è riuscito a precedere l'avversario di 41", facendo sua la tappa al contrario. Terzo si è piazzato lo spagnolo Velasco, un nome una garanzia, a 1'13" da Eisel; quarto Dolce Rémy Di Gregorio, a 1'19"; quinto un altro kazako, Zeits, a 1'29". Thor Hushovd e i suoi colleghi della Garmin banalmente primi hanno accusato quasi 6' di ritardo (5'59" per la precisione).
In classifica Perdent Jérôme conserva la leadership, ma purtroppo - malgrado il tentativo, riuscito, di svincolarsi dal treno Europcar - pare destinato a saltare presto: Muravyev, sull'onda della bella prova odierna, lo incalza a 1'09", Van de Walle è a sua volta in netto recupero (gli ha mangiato un minuto e mezzo) e nella generale è terzo a 1'20". Coyot guida la pattuglia degli inseguitori, quarto a 4'21". Hushovd, volgarmente in giallo (si sa che il nero è molto più elegante) è a 13'11" da Jérôme, che domani dovrà stare molto attento, nonostante la facilità del percorso, a non farsi beffare da qualche furbo dell'ultima ora.

Marco Grassi

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