Il Portale del Ciclismo professionistico

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3500 metri (abbondanti) di dislivello per il tappone pirenaico del Tour 2011: non è affatto male il disegno di una tappa che, essendo peraltro la prima di montagna vera, potrà provocare sconquassi. Da Cugnaux (sede di tappa inedita) al traguardo volante di Sarrancolin, 120 km senza alcunché di rilevante. Ma gli ultimi 90 di questa frazione promettono scintille vere: La Hourquette d'Ancizan è una salita di 10 km che avrà i tratti più duri (anche oltre il 10%) nei primi 3500 metri; dopodiché spiana un po', ma i restanti 6 km presentano altri momenti da pendenze in doppia cifra, per quanto annacquati in una media intorno al 6-7%. Poco male, visto che La Hourquette servirà giusto a scaldare i motori. Dalla vetta mancano 70 km al traguardo, e dopo 17 km di discesa verso Sainte-Marie de Campan, ecco il signor Tourmalet: affrontato non dal versante più duro, ma comunque parliamo pur sempre di 17 km di scalata, e tolti i primi 5 che sono facilini, ne restano 12 costantemente sopra all'8% di pendenza media. Scollinato il colosso pirenaico (2115 metri s.l.m., nonché Souvenir Jacques Goddet di quest'edizione), rimarrano quasi 20 km di discesa prima dell'approccio alla salita finale della giornata, quella verso Luz-Ardiden. E qui, dopo due scalate da togliere il fiato (e da togliere soprattutto i gregari ai capitani impegnati nella lotta per la maglia gialla), toccherà ai big sfidarsi faccia a faccia, lungo i 14 km di scalata, con pendenze comprese tra il 5% (a inizio salita) e il 10% che verrà toccato al settimo km di ascesa. Di sicuro in cima non sarà un corridore qualunque ad alzare le braccia e, probabilmente, a prendere la maglia gialla.

Betclic.it non sceglie tra i due arcirivali Andy Schleck e Alberto Contador e li quota entrambi a 4 per quella che sarà la prima vera resa dei conti tra i due. Discrete chance concesse anche a Cadel Evans (a 10), a Frank Schleck (a 12) e a Damiano Cunego (a 15), mentre Ivan Basso è quotato "solo" a 20. Assolutamente non nulle le possibilità di una fuga che vada in porto, con l'opzione "Altro" data appena a 2 o, se vogliamo dare dei nomi, abbiamo David Moncoutié a 15 e la maglia a pois 2010 Anthony Charteau a 30

Cugnaux

Un po' città un po' campagna. Cugnaux ha queste due anime che la rendono un centro godibile e abbastanza vivibile. Nel 2010 infatti la sesta città dell'Alta Garonna ha anche vinto il concorso nazionale delle città e dei villaggi floreali. La vocazione da tipico industrioso centro urbano si riflette invece nelle oltre 400 imprese site nei 280 ettari della zona industriale della città che conta appena 16000 abitanti. Cugnaux è anche famosa per aver dato i natali a Daniel Bravo, talentuoso centrocampista del Psg negli anni '90 che ha anche vestito per un anno la maglia del Parma con poca fortuna.

Luz Ardiden

A Luz Ardiden si sono scritte un paio di pagine di storia del ciclismo contemporaneo. Durante il regno quinquennale di Armastrong si è arrivati due volte in questa città pirenaica posta a 1700 mt di quota. La prima volta fu nel 2001 quando vinse il basco Laiseka davanti a Belli, Ullrich e all'americano che due anni più tardi arrivò a braccia alzate a Luz Ardiden dopo esser caduto e poi aspettato dagli avversari ai piedi della salita. Negli anni Luz Ardiden ha anche salutato le prime volte al Tour di due campioni: Indurain, 1990, e Virenque, 1994. Nel 1987 un'altra prima storica volta: Lauritzen diventa il primo norvegese vincitore di una tappa al Tour.

Marco Fiorilla
Cugnaux

Un po' città un po' campagna. Cugnaux ha queste due anime che la rendono un centro godibile e abbastanza vivibile. Nel 2010 infatti la sesta città dell'Alta Garonna ha anche vinto il concorso nazionale delle città e dei villaggi floreali. La vocazione da tipico industrioso centro urbano si riflette invece nelle oltre 400 imprese site nei 280 ettari della zona industriale della città che conta appena 16000 abitanti. Cugnaux è anche famosa per aver dato i natali a Daniel Bravo, talentuoso centrocampista del Psg negli anni '90 che ha anche vestito per un anno la maglia del Parma con poca fortuna.

Luz Ardiden

A Luz Ardiden si sono scritte un paio di pagine di storia del ciclismo contemporaneo. Durante il regno quinquennale di Armastrong si è arrivati due volte in questa città pirenaica posta a 1700 mt di quota. La prima volta fu nel 2001 quando vinse il basco Laiseka davanti a Belli, Ullrich e all'americano che due anni più tardi arrivò a braccia alzate a Luz Ardiden dopo esser caduto e poi aspettato dagli avversari ai piedi della salita. Negli anni Luz Ardiden ha anche salutato le prime volte al Tour di due campioni: Indurain, 1990, e Virenque, 1994. Nel 1987 un'altra prima storica volta: Lauritzen diventa il primo norvegese vincitore di una tappa al Tour.

Cugnaux

Un po' città un po' campagna. Cugnaux ha queste due anime che la rendono un centro godibile e abbastanza vivibile. Nel 2010 infatti la sesta città dell'Alta Garonna ha anche vinto il concorso nazionale delle città e dei villaggi floreali. La vocazione da tipico industrioso centro urbano si riflette invece nelle oltre 400 imprese site nei 280 ettari della zona industriale della città che conta appena 16000 abitanti. Cugnaux è anche famosa per aver dato i natali a Daniel Bravo, talentuoso centrocampista del Psg negli anni '90 che ha anche vestito per un anno la maglia del Parma con poca fortuna.

Luz Ardiden

A Luz Ardiden si sono scritte un paio di pagine di storia del ciclismo contemporaneo. Durante il regno quinquennale di Armastrong si è arrivati due volte in questa città pirenaica posta a 1700 mt di quota. La prima volta fu nel 2001 quando vinse il basco Laiseka davanti a Belli, Ullrich e all'americano che due anni più tardi arrivò a braccia alzate a Luz Ardiden dopo esser caduto e poi aspettato dagli avversari ai piedi della salita. Negli anni Luz Ardiden ha anche salutato le prime volte al Tour di due campioni: Indurain, 1990, e Virenque, 1994. Nel 1987 un'altra prima storica volta: Lauritzen diventa il primo norvegese vincitore di una tappa al Tour.

Cugnaux

Un po' città un po' campagna. Cugnaux ha queste due anime che la rendono un centro godibile e abbastanza vivibile. Nel 2010 infatti la sesta città dell'Alta Garonna ha anche vinto il concorso nazionale delle città e dei villaggi floreali. La vocazione da tipico industrioso centro urbano si riflette invece nelle oltre 400 imprese site nei 280 ettari della zona industriale della città che conta appena 16000 abitanti. Cugnaux è anche famosa per aver dato i natali a Daniel Bravo, talentuoso centrocampista del Psg negli anni '90 che ha anche vestito per un anno la maglia del Parma con poca fortuna.

Luz Ardiden

A Luz Ardiden si sono scritte un paio di pagine di storia del ciclismo contemporaneo. Durante il regno quinquennale di Armastrong si è arrivati due volte in questa città pirenaica posta a 1700 mt di quota. La prima volta fu nel 2001 quando vinse il basco Laiseka davanti a Belli, Ullrich e all'americano che due anni più tardi arrivò a braccia alzate a Luz Ardiden dopo esser caduto e poi aspettato dagli avversari ai piedi della salita. Negli anni Luz Ardiden ha anche salutato le prime volte al Tour di due campioni: Indurain, 1990, e Virenque, 1994. Nel 1987 un'altra prima storica volta: Lauritzen diventa il primo norvegese vincitore di una tappa al Tour.

Cugnaux

Un po' città un po' campagna. Cugnaux ha queste due anime che la rendono un centro godibile e abbastanza vivibile. Nel 2010 infatti la sesta città dell'Alta Garonna ha anche vinto il concorso nazionale delle città e dei villaggi floreali. La vocazione da tipico industrioso centro urbano si riflette invece nelle oltre 400 imprese site nei 280 ettari della zona industriale della città che conta appena 16000 abitanti. Cugnaux è anche famosa per aver dato i natali a Daniel Bravo, talentuoso centrocampista del Psg negli anni '90 che ha anche vestito per un anno la maglia del Parma con poca fortuna.

Luz Ardiden

A Luz Ardiden si sono scritte un paio di pagine di storia del ciclismo contemporaneo. Durante il regno quinquennale di Armastrong si è arrivati due volte in questa città pirenaica posta a 1700 mt di quota. La prima volta fu nel 2001 quando vinse il basco Laiseka davanti a Belli, Ullrich e all'americano che due anni più tardi arrivò a braccia alzate a Luz Ardiden dopo esser caduto e poi aspettato dagli avversari ai piedi della salita. Negli anni Luz Ardiden ha anche salutato le prime volte al Tour di due campioni: Indurain, 1990, e Virenque, 1994. Nel 1987 un'altra prima storica volta: Lauritzen diventa il primo norvegese vincitore di una tappa al Tour.

Cugnaux

Un po' città un po' campagna. Cugnaux ha queste due anime che la rendono un centro godibile e abbastanza vivibile. Nel 2010 infatti la sesta città dell'Alta Garonna ha anche vinto il concorso nazionale delle città e dei villaggi floreali. La vocazione da tipico industrioso centro urbano si riflette invece nelle oltre 400 imprese site nei 280 ettari della zona industriale della città che conta appena 16000 abitanti. Cugnaux è anche famosa per aver dato i natali a Daniel Bravo, talentuoso centrocampista del Psg negli anni '90 che ha anche vestito per un anno la maglia del Parma con poca fortuna.

Luz Ardiden

A Luz Ardiden si sono scritte un paio di pagine di storia del ciclismo contemporaneo. Durante il regno quinquennale di Armastrong si è arrivati due volte in questa città pirenaica posta a 1700 mt di quota. La prima volta fu nel 2001 quando vinse il basco Laiseka davanti a Belli, Ullrich e all'americano che due anni più tardi arrivò a braccia alzate a Luz Ardiden dopo esser caduto e poi aspettato dagli avversari ai piedi della salita. Negli anni Luz Ardiden ha anche salutato le prime volte al Tour di due campioni: Indurain, 1990, e Virenque, 1994. Nel 1987 un'altra prima storica volta: Lauritzen diventa il primo norvegese vincitore di una tappa al Tour.

Meteo

11.10 - Cugnaux
14.20 - Izaux
17.20 - Luz-Ardiden

Soggetti Alternativi

Con il Tour 2011 fa il suo debutto ufficiale in una grande corsa a tappe. I risultati conseguiti nelle categorie giovanili lo hanno posto come una delle grandi speranze del ciclismo russo, soprattutto per le corse a tappe. Tra i più importanti si ricordano, da Under 23, le vittorie nel GP Felino, nella Coppa della Pace, la tappa di Carpegna al GiroBio 2009 (concluso in 8a posizione) e una tappa al Val d'Aosta dello stesso anno. E' inoltre giunto 2° a Recioto e Capodarco e 3° al Giro della Valle d'Aosta e al mondiale di Mendrisio sempre nel 2009. Tra i professionisti sta cercando di maturare (finora due terzi posti in tappe al Delfinato e Austria come migliori risultati) ed anche questo Tour può servirgli per accumulare esperienza. Può cercare di mettersi in mostra con una fuga in una delle tappe più difficili. Dite di no? Chissà, magari sarà un Si...lin!

Vivian Ghianni

Con il Tour 2011 fa il suo debutto ufficiale in una grande corsa a tappe. I risultati conseguiti nelle categorie giovanili lo hanno posto come una delle grandi speranze del ciclismo russo, soprattutto per le corse a tappe. Tra i più importanti si ricordano, da Under 23, le vittorie nel GP Felino, nella Coppa della Pace, la tappa di Carpegna al GiroBio 2009 (concluso in 8a posizione) e una tappa al Val d'Aosta dello stesso anno. E' inoltre giunto 2° a Recioto e Capodarco e 3° al Giro della Valle d'Aosta e al mondiale di Mendrisio sempre nel 2009. Tra i professionisti sta cercando di maturare (finora due terzi posti in tappe al Delfinato e Austria come migliori risultati) ed anche questo Tour può servirgli per accumulare esperienza. Può cercare di mettersi in mostra con una fuga in una delle tappe più difficili. Dite di no? Chissà, magari sarà un Si...lin!

Con il Tour 2011 fa il suo debutto ufficiale in una grande corsa a tappe. I risultati conseguiti nelle categorie giovanili lo hanno posto come una delle grandi speranze del ciclismo russo, soprattutto per le corse a tappe. Tra i più importanti si ricordano, da Under 23, le vittorie nel GP Felino, nella Coppa della Pace, la tappa di Carpegna al GiroBio 2009 (concluso in 8a posizione) e una tappa al Val d'Aosta dello stesso anno. E' inoltre giunto 2° a Recioto e Capodarco e 3° al Giro della Valle d'Aosta e al mondiale di Mendrisio sempre nel 2009. Tra i professionisti sta cercando di maturare (finora due terzi posti in tappe al Delfinato e Austria come migliori risultati) ed anche questo Tour può servirgli per accumulare esperienza. Può cercare di mettersi in mostra con una fuga in una delle tappe più difficili. Dite di no? Chissà, magari sarà un Si...lin!

Con il Tour 2011 fa il suo debutto ufficiale in una grande corsa a tappe. I risultati conseguiti nelle categorie giovanili lo hanno posto come una delle grandi speranze del ciclismo russo, soprattutto per le corse a tappe. Tra i più importanti si ricordano, da Under 23, le vittorie nel GP Felino, nella Coppa della Pace, la tappa di Carpegna al GiroBio 2009 (concluso in 8a posizione) e una tappa al Val d'Aosta dello stesso anno. E' inoltre giunto 2° a Recioto e Capodarco e 3° al Giro della Valle d'Aosta e al mondiale di Mendrisio sempre nel 2009. Tra i professionisti sta cercando di maturare (finora due terzi posti in tappe al Delfinato e Austria come migliori risultati) ed anche questo Tour può servirgli per accumulare esperienza. Può cercare di mettersi in mostra con una fuga in una delle tappe più difficili. Dite di no? Chissà, magari sarà un Si...lin!

Con il Tour 2011 fa il suo debutto ufficiale in una grande corsa a tappe. I risultati conseguiti nelle categorie giovanili lo hanno posto come una delle grandi speranze del ciclismo russo, soprattutto per le corse a tappe. Tra i più importanti si ricordano, da Under 23, le vittorie nel GP Felino, nella Coppa della Pace, la tappa di Carpegna al GiroBio 2009 (concluso in 8a posizione) e una tappa al Val d'Aosta dello stesso anno. E' inoltre giunto 2° a Recioto e Capodarco e 3° al Giro della Valle d'Aosta e al mondiale di Mendrisio sempre nel 2009. Tra i professionisti sta cercando di maturare (finora due terzi posti in tappe al Delfinato e Austria come migliori risultati) ed anche questo Tour può servirgli per accumulare esperienza. Può cercare di mettersi in mostra con una fuga in una delle tappe più difficili. Dite di no? Chissà, magari sarà un Si...lin!

Con il Tour 2011 fa il suo debutto ufficiale in una grande corsa a tappe. I risultati conseguiti nelle categorie giovanili lo hanno posto come una delle grandi speranze del ciclismo russo, soprattutto per le corse a tappe. Tra i più importanti si ricordano, da Under 23, le vittorie nel GP Felino, nella Coppa della Pace, la tappa di Carpegna al GiroBio 2009 (concluso in 8a posizione) e una tappa al Val d'Aosta dello stesso anno. E' inoltre giunto 2° a Recioto e Capodarco e 3° al Giro della Valle d'Aosta e al mondiale di Mendrisio sempre nel 2009. Tra i professionisti sta cercando di maturare (finora due terzi posti in tappe al Delfinato e Austria come migliori risultati) ed anche questo Tour può servirgli per accumulare esperienza. Può cercare di mettersi in mostra con una fuga in una delle tappe più difficili. Dite di no? Chissà, magari sarà un Si...lin!

TourTweet

albertocontador: Dopo molti problemi finalmente stanno arrivando le montagne! Il mio ginocchio va meglio. Grazie a tutti per il supporto

richie_porte: Grazie al rifiuto umano che ha rubato una delle mie scarpe da bici! Fortuna ne avevo di riserva ma ringrazio @iamspecialized per aver mandato le nuove. Ma poi perché solo una?

jeremyroy: Live da bus #FDJ: canti dei partigiani e la Marsigliese, il 14 luglio sono d'obbligo. Grazie Marc!! ;-)

Daniel87Oss: Ciao, ho bisogno di rock per questo giorno difficile, così sono uno dei Ministri. Uno dei migliori giovani rocker italiani!!! www.danieloss.it http://t.co/VXujnaW

La classifica al contrario

Vladimir IsaichevE dopo 10 tappe eroiche, all'undicesima arrivò la crisi nera per Vincent Jérôme. Il nostro eroe ha vissuto un'inspiegabile giornata di difficoltà, ed è arrivato al traguardo con l'ultimo gruppo, quello che ha visto Cavendish vincere la sua terza tappa ordinaria (mentre nel nostro Tour al contrario non è andato oltre il terzo posto nella nona frazione). E naturalmente gli avversari diretti di Perdent non aspettavano altra occasione, e quasi tutti si sono mossi. Alcuni in maniera più efficace di altri: per esempio Vladimir Isaichev, 25enne russo che ha regalato alla Katusha il primo successo al contrario della Boucle, dimostrando, in barba a quello che può dire un Oleg Tinkov qualsiasi (l'ex patron della Tinkoff, antenata della Katusha, ha attaccato pesantemente il team manager Tchmil), che la squadra c'è e che nella seconda fase della corsa francese si potranno fare grandi cose.
Isaichev si è avvantaggiato in compagnia di un altro uomo di classifica, il giovane costaricano Andrey Amador, che seguiamo con interesse e curiosità. I due hanno preso un vantaggio corposo su tutti, e nel finale Vladimir ha staccato il rivale andando a imporsi con 42" sul centroamericano. Il primo gruppo inseguitore, giunto a 6'04" da Isaichev, è stato regolato da Lieuwe Westra su Navardauskas e Steegmans. Jérôme, solo 102esimo, paga, come tutto il suo gruppo, 11'47".
La classifica subisce chiaramente dei grossi contraccolpi: se fino a ieri mattina Perdent pareva avere pienamente il controllo della situazione, oggi la maglia nera approda ai Pirenei con dei vantaggi ben più risicati. Steegmans è sempre il più immediato inseguitore, ma ora è ad appena 2'40" dal francese al comando. I protagonisti del giorno, Isaichev e Amador, sono terzo e quarto, rispettivamente a 7'04" e 7'51" (saltato Engels, scivolato in sesta posizione davanti al Volpone delle Steppe, in arte Muravyev), mentre fa irruzione nella top 5 un italiano, nei panni di Fabio Sabatini, che rende 15'34" al capoclassifica. Per la prima volta in questo Tour resta invariato il margine tra l'ultimo e il primo, o tra il primo e l'ultimo che dir si voglia: 1h35'50" è il distacco che Voeckler ha da Jérôme.
Oggi naturalmente tutto potrebbe ancora cambiare nella frazione del Tourmalet: ancora poche ore e sapremo se la controprestazione della maglia nera ieri è stato un caso legato appunto a una giornataccia di Perdent, o se è il segnale di una condizione andata all'improvviso a escort.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Vladimir IsaichevE dopo 10 tappe eroiche, all'undicesima arrivò la crisi nera per Vincent Jérôme. Il nostro eroe ha vissuto un'inspiegabile giornata di difficoltà, ed è arrivato al traguardo con l'ultimo gruppo, quello che ha visto Cavendish vincere la sua terza tappa ordinaria (mentre nel nostro Tour al contrario non è andato oltre il terzo posto nella nona frazione). E naturalmente gli avversari diretti di Perdent non aspettavano altra occasione, e quasi tutti si sono mossi. Alcuni in maniera più efficace di altri: per esempio Vladimir Isaichev, 25enne russo che ha regalato alla Katusha il primo successo al contrario della Boucle, dimostrando, in barba a quello che può dire un Oleg Tinkov qualsiasi (l'ex patron della Tinkoff, antenata della Katusha, ha attaccato pesantemente il team manager Tchmil), che la squadra c'è e che nella seconda fase della corsa francese si potranno fare grandi cose.
Isaichev si è avvantaggiato in compagnia di un altro uomo di classifica, il giovane costaricano Andrey Amador, che seguiamo con interesse e curiosità. I due hanno preso un vantaggio corposo su tutti, e nel finale Vladimir ha staccato il rivale andando a imporsi con 42" sul centroamericano. Il primo gruppo inseguitore, giunto a 6'04" da Isaichev, è stato regolato da Lieuwe Westra su Navardauskas e Steegmans. Jérôme, solo 102esimo, paga, come tutto il suo gruppo, 11'47".
La classifica subisce chiaramente dei grossi contraccolpi: se fino a ieri mattina Perdent pareva avere pienamente il controllo della situazione, oggi la maglia nera approda ai Pirenei con dei vantaggi ben più risicati. Steegmans è sempre il più immediato inseguitore, ma ora è ad appena 2'40" dal francese al comando. I protagonisti del giorno, Isaichev e Amador, sono terzo e quarto, rispettivamente a 7'04" e 7'51" (saltato Engels, scivolato in sesta posizione davanti al Volpone delle Steppe, in arte Muravyev), mentre fa irruzione nella top 5 un italiano, nei panni di Fabio Sabatini, che rende 15'34" al capoclassifica. Per la prima volta in questo Tour resta invariato il margine tra l'ultimo e il primo, o tra il primo e l'ultimo che dir si voglia: 1h35'50" è il distacco che Voeckler ha da Jérôme.
Oggi naturalmente tutto potrebbe ancora cambiare nella frazione del Tourmalet: ancora poche ore e sapremo se la controprestazione della maglia nera ieri è stato un caso legato appunto a una giornataccia di Perdent, o se è il segnale di una condizione andata all'improvviso a escort.

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2011 – 12a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 12a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 12a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 12a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 12a tappa

La classifica al contrario

Vladimir IsaichevE dopo 10 tappe eroiche, all'undicesima arrivò la crisi nera per Vincent Jérôme. Il nostro eroe ha vissuto un'inspiegabile giornata di difficoltà, ed è arrivato al traguardo con l'ultimo gruppo, quello che ha visto Cavendish vincere la sua terza tappa ordinaria (mentre nel nostro Tour al contrario non è andato oltre il terzo posto nella nona frazione). E naturalmente gli avversari diretti di Perdent non aspettavano altra occasione, e quasi tutti si sono mossi. Alcuni in maniera più efficace di altri: per esempio Vladimir Isaichev, 25enne russo che ha regalato alla Katusha il primo successo al contrario della Boucle, dimostrando, in barba a quello che può dire un Oleg Tinkov qualsiasi (l'ex patron della Tinkoff, antenata della Katusha, ha attaccato pesantemente il team manager Tchmil), che la squadra c'è e che nella seconda fase della corsa francese si potranno fare grandi cose.
Isaichev si è avvantaggiato in compagnia di un altro uomo di classifica, il giovane costaricano Andrey Amador, che seguiamo con interesse e curiosità. I due hanno preso un vantaggio corposo su tutti, e nel finale Vladimir ha staccato il rivale andando a imporsi con 42" sul centroamericano. Il primo gruppo inseguitore, giunto a 6'04" da Isaichev, è stato regolato da Lieuwe Westra su Navardauskas e Steegmans. Jérôme, solo 102esimo, paga, come tutto il suo gruppo, 11'47".
La classifica subisce chiaramente dei grossi contraccolpi: se fino a ieri mattina Perdent pareva avere pienamente il controllo della situazione, oggi la maglia nera approda ai Pirenei con dei vantaggi ben più risicati. Steegmans è sempre il più immediato inseguitore, ma ora è ad appena 2'40" dal francese al comando. I protagonisti del giorno, Isaichev e Amador, sono terzo e quarto, rispettivamente a 7'04" e 7'51" (saltato Engels, scivolato in sesta posizione davanti al Volpone delle Steppe, in arte Muravyev), mentre fa irruzione nella top 5 un italiano, nei panni di Fabio Sabatini, che rende 15'34" al capoclassifica. Per la prima volta in questo Tour resta invariato il margine tra l'ultimo e il primo, o tra il primo e l'ultimo che dir si voglia: 1h35'50" è il distacco che Voeckler ha da Jérôme.
Oggi naturalmente tutto potrebbe ancora cambiare nella frazione del Tourmalet: ancora poche ore e sapremo se la controprestazione della maglia nera ieri è stato un caso legato appunto a una giornataccia di Perdent, o se è il segnale di una condizione andata all'improvviso a escort.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Vladimir IsaichevE dopo 10 tappe eroiche, all'undicesima arrivò la crisi nera per Vincent Jérôme. Il nostro eroe ha vissuto un'inspiegabile giornata di difficoltà, ed è arrivato al traguardo con l'ultimo gruppo, quello che ha visto Cavendish vincere la sua terza tappa ordinaria (mentre nel nostro Tour al contrario non è andato oltre il terzo posto nella nona frazione). E naturalmente gli avversari diretti di Perdent non aspettavano altra occasione, e quasi tutti si sono mossi. Alcuni in maniera più efficace di altri: per esempio Vladimir Isaichev, 25enne russo che ha regalato alla Katusha il primo successo al contrario della Boucle, dimostrando, in barba a quello che può dire un Oleg Tinkov qualsiasi (l'ex patron della Tinkoff, antenata della Katusha, ha attaccato pesantemente il team manager Tchmil), che la squadra c'è e che nella seconda fase della corsa francese si potranno fare grandi cose.
Isaichev si è avvantaggiato in compagnia di un altro uomo di classifica, il giovane costaricano Andrey Amador, che seguiamo con interesse e curiosità. I due hanno preso un vantaggio corposo su tutti, e nel finale Vladimir ha staccato il rivale andando a imporsi con 42" sul centroamericano. Il primo gruppo inseguitore, giunto a 6'04" da Isaichev, è stato regolato da Lieuwe Westra su Navardauskas e Steegmans. Jérôme, solo 102esimo, paga, come tutto il suo gruppo, 11'47".
La classifica subisce chiaramente dei grossi contraccolpi: se fino a ieri mattina Perdent pareva avere pienamente il controllo della situazione, oggi la maglia nera approda ai Pirenei con dei vantaggi ben più risicati. Steegmans è sempre il più immediato inseguitore, ma ora è ad appena 2'40" dal francese al comando. I protagonisti del giorno, Isaichev e Amador, sono terzo e quarto, rispettivamente a 7'04" e 7'51" (saltato Engels, scivolato in sesta posizione davanti al Volpone delle Steppe, in arte Muravyev), mentre fa irruzione nella top 5 un italiano, nei panni di Fabio Sabatini, che rende 15'34" al capoclassifica. Per la prima volta in questo Tour resta invariato il margine tra l'ultimo e il primo, o tra il primo e l'ultimo che dir si voglia: 1h35'50" è il distacco che Voeckler ha da Jérôme.
Oggi naturalmente tutto potrebbe ancora cambiare nella frazione del Tourmalet: ancora poche ore e sapremo se la controprestazione della maglia nera ieri è stato un caso legato appunto a una giornataccia di Perdent, o se è il segnale di una condizione andata all'improvviso a escort.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Vladimir IsaichevE dopo 10 tappe eroiche, all'undicesima arrivò la crisi nera per Vincent Jérôme. Il nostro eroe ha vissuto un'inspiegabile giornata di difficoltà, ed è arrivato al traguardo con l'ultimo gruppo, quello che ha visto Cavendish vincere la sua terza tappa ordinaria (mentre nel nostro Tour al contrario non è andato oltre il terzo posto nella nona frazione). E naturalmente gli avversari diretti di Perdent non aspettavano altra occasione, e quasi tutti si sono mossi. Alcuni in maniera più efficace di altri: per esempio Vladimir Isaichev, 25enne russo che ha regalato alla Katusha il primo successo al contrario della Boucle, dimostrando, in barba a quello che può dire un Oleg Tinkov qualsiasi (l'ex patron della Tinkoff, antenata della Katusha, ha attaccato pesantemente il team manager Tchmil), che la squadra c'è e che nella seconda fase della corsa francese si potranno fare grandi cose.
Isaichev si è avvantaggiato in compagnia di un altro uomo di classifica, il giovane costaricano Andrey Amador, che seguiamo con interesse e curiosità. I due hanno preso un vantaggio corposo su tutti, e nel finale Vladimir ha staccato il rivale andando a imporsi con 42" sul centroamericano. Il primo gruppo inseguitore, giunto a 6'04" da Isaichev, è stato regolato da Lieuwe Westra su Navardauskas e Steegmans. Jérôme, solo 102esimo, paga, come tutto il suo gruppo, 11'47".
La classifica subisce chiaramente dei grossi contraccolpi: se fino a ieri mattina Perdent pareva avere pienamente il controllo della situazione, oggi la maglia nera approda ai Pirenei con dei vantaggi ben più risicati. Steegmans è sempre il più immediato inseguitore, ma ora è ad appena 2'40" dal francese al comando. I protagonisti del giorno, Isaichev e Amador, sono terzo e quarto, rispettivamente a 7'04" e 7'51" (saltato Engels, scivolato in sesta posizione davanti al Volpone delle Steppe, in arte Muravyev), mentre fa irruzione nella top 5 un italiano, nei panni di Fabio Sabatini, che rende 15'34" al capoclassifica. Per la prima volta in questo Tour resta invariato il margine tra l'ultimo e il primo, o tra il primo e l'ultimo che dir si voglia: 1h35'50" è il distacco che Voeckler ha da Jérôme.
Oggi naturalmente tutto potrebbe ancora cambiare nella frazione del Tourmalet: ancora poche ore e sapremo se la controprestazione della maglia nera ieri è stato un caso legato appunto a una giornataccia di Perdent, o se è il segnale di una condizione andata all'improvviso a escort.

Marco Grassi

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Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano