Il Portale del Ciclismo professionistico

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Per la quinta volta nella storia l'Olanda ospiterà la Grand Départ del Tour de France e andrà a chiedere l'anno che l'ha vista protagonista in tutti e tre i grandi giri: a settembre 2009 s'era iniziato con la partenza della Vuelta da Assen, poi il Giro ad Amsterdam ed infine ecco il Tour a Rotterdam. Dopo due edizione di assenza torna anche il cronoprologo, una prova che quest'anno avrà un discreto peso vista la distanza non brevissima (8.9 km, in pratica un prologo lungo o una crono corta) e soprattutto il fatto che ci sarà solamente un'altra prova contro il tempo al penultimo giorno. Il percorso è abbastanza veloce e dopo una prima parte da spingere a tutta i corridori dovranno affrontare due ponti sul Nieuwe Maas, l'Erasmusbrug e il Willemsbrug: questa sarà la parte più tecnica del tracciato con due tratti in leggera pendenza e cinque o sei curve abbastanza chiuse; gli ultimi tre chilometri, invece, si percorreranno lungo il stesso viale affrontato all'andata e l'arrivo sarà posto allo Zuiderpark, di fronte alla Ahoy Arena.
Il successo di tappa e quindi la conquista della prima maglia gialla dovrebbe essere un discorso tra Cancellara, Martin, Wiggins e Boasson Hagen; non va trascurata, però, la lotta tra gli uomini di classifica che potrebbero scavare tra loro distacchi anche nell'ordine dei 30-40 secondi: stasera Contador potrebbe trovare già in una posizione di piccolo vantaggio mentre corridori come gli Schleck, Sastre o Gesink dovranno cercare di dare tutto per limitare i danni.
Consulta l'elenco degli iscritti e l'ordine di partenza del cronoprologo.

Rotterdam

Il Tour stranamente si prende per la partenza 'solo' la seconda città più grande d'Olanda (una di quelle poche cose di cui il Giro può vantarsi), ma Rotterdam e Amsterdam sono come per noi Milano e Roma: se la seconda è un polo culturale, la città nata grazie a una diga sul fiume Rotte è il cuore economico del paese. Essa può vantare il porto più grande d'Europa, e sicuramente quello che ha lasciato più il segno nella storia dell'uomo. La crescita della città avvenne nel tardo rinascimento, in seguito alla costruzione di un canale di collegamento con le altre città olandesi: la città smerciava contemporaneamente con Inghilterra e Germania, rafforzando la sua posizione durante la guerra degli ottant'anni con la Spagna. L'urbanizzazione fu così rapida che in seguito alla guerra furono abbattute le mure difensive per permetterla. La compagnia Olandese delle Indie Orientali aveva sede anche a Rotterdam: quindi dalla città passavano le spezie, i profumi, i nuovi sapori, ma si trattava anche il commercio di schiavi. La città rimase florida nel periodo dell'industrializzazione ed entrò in crisi solo nella metà del novecento, quando la depressione economica l'abbattè economicamente e i tedeschi nel 1940 la rasero al suolo fisicamente, con un tremendo bombardamento. Tuttavia, dopo la guerra Rotterdam ha riacquisito il suo ruolo di vitale importanza nell'economia olandese.

Rotterdam

La 6 giorni di Rotterdam è decisamente uno dei più importanti appuntamenti del calendario su pista. Non una semplice 6 giorni: in un ambientazione da discoteca i migliori pitstard del mondo si 'esibiscono', è il caso di dirlo, nella Ahoy Arena, costruita nel 1970. Sua peculiarità è l'Ahoy Sprinters Cup: il giovedì pomeriggio 6 velocisti tra i più forti al mondo si sfidano, presentati come lottatori di wrestling, misurandosi prima sui 200 metri lanciati, poi in sfide uno contro uno, infine in una prova di kierin: vince chi fa più punti. L'ultimo a uscire vincitore, in una cornice di 6000 spettatori, è stato il pluricampione del mondo Gregory Baugè. La 6 giorni 2010 è invece andata a Stam e Keijsse: l'icona della 6 giorni di Rotterdam è però Renè Pijnen, vincitore in ben 11 edizioni! Per quel che riguarda la strada, Rotterdam aveva già ospitato arrivo e partenza delle prime 2 semitappe del tour targato 1973, partito da Scheveningen. Willy Teirlinck ebbe l'onore di alzare le braccia dopo 84 km. 16 anni più tardi, in città nasce Chantal Blaak: 20 anni dopo è la nuova stella del ciclismo olandese, conquistando il titolo europeo u23.

Nicola Stufano
Rotterdam

Il Tour stranamente si prende per la partenza 'solo' la seconda città più grande d'Olanda (una di quelle poche cose di cui il Giro può vantarsi), ma Rotterdam e Amsterdam sono come per noi Milano e Roma: se la seconda è un polo culturale, la città nata grazie a una diga sul fiume Rotte è il cuore economico del paese. Essa può vantare il porto più grande d'Europa, e sicuramente quello che ha lasciato più il segno nella storia dell'uomo. La crescita della città avvenne nel tardo rinascimento, in seguito alla costruzione di un canale di collegamento con le altre città olandesi: la città smerciava contemporaneamente con Inghilterra e Germania, rafforzando la sua posizione durante la guerra degli ottant'anni con la Spagna. L'urbanizzazione fu così rapida che in seguito alla guerra furono abbattute le mure difensive per permetterla. La compagnia Olandese delle Indie Orientali aveva sede anche a Rotterdam: quindi dalla città passavano le spezie, i profumi, i nuovi sapori, ma si trattava anche il commercio di schiavi. La città rimase florida nel periodo dell'industrializzazione ed entrò in crisi solo nella metà del novecento, quando la depressione economica l'abbattè economicamente e i tedeschi nel 1940 la rasero al suolo fisicamente, con un tremendo bombardamento. Tuttavia, dopo la guerra Rotterdam ha riacquisito il suo ruolo di vitale importanza nell'economia olandese.

Rotterdam

La 6 giorni di Rotterdam è decisamente uno dei più importanti appuntamenti del calendario su pista. Non una semplice 6 giorni: in un ambientazione da discoteca i migliori pitstard del mondo si 'esibiscono', è il caso di dirlo, nella Ahoy Arena, costruita nel 1970. Sua peculiarità è l'Ahoy Sprinters Cup: il giovedì pomeriggio 6 velocisti tra i più forti al mondo si sfidano, presentati come lottatori di wrestling, misurandosi prima sui 200 metri lanciati, poi in sfide uno contro uno, infine in una prova di kierin: vince chi fa più punti. L'ultimo a uscire vincitore, in una cornice di 6000 spettatori, è stato il pluricampione del mondo Gregory Baugè. La 6 giorni 2010 è invece andata a Stam e Keijsse: l'icona della 6 giorni di Rotterdam è però Renè Pijnen, vincitore in ben 11 edizioni! Per quel che riguarda la strada, Rotterdam aveva già ospitato arrivo e partenza delle prime 2 semitappe del tour targato 1973, partito da Scheveningen. Willy Teirlinck ebbe l'onore di alzare le braccia dopo 84 km. 16 anni più tardi, in città nasce Chantal Blaak: 20 anni dopo è la nuova stella del ciclismo olandese, conquistando il titolo europeo u23.

Rotterdam

Il Tour stranamente si prende per la partenza 'solo' la seconda città più grande d'Olanda (una di quelle poche cose di cui il Giro può vantarsi), ma Rotterdam e Amsterdam sono come per noi Milano e Roma: se la seconda è un polo culturale, la città nata grazie a una diga sul fiume Rotte è il cuore economico del paese. Essa può vantare il porto più grande d'Europa, e sicuramente quello che ha lasciato più il segno nella storia dell'uomo. La crescita della città avvenne nel tardo rinascimento, in seguito alla costruzione di un canale di collegamento con le altre città olandesi: la città smerciava contemporaneamente con Inghilterra e Germania, rafforzando la sua posizione durante la guerra degli ottant'anni con la Spagna. L'urbanizzazione fu così rapida che in seguito alla guerra furono abbattute le mure difensive per permetterla. La compagnia Olandese delle Indie Orientali aveva sede anche a Rotterdam: quindi dalla città passavano le spezie, i profumi, i nuovi sapori, ma si trattava anche il commercio di schiavi. La città rimase florida nel periodo dell'industrializzazione ed entrò in crisi solo nella metà del novecento, quando la depressione economica l'abbattè economicamente e i tedeschi nel 1940 la rasero al suolo fisicamente, con un tremendo bombardamento. Tuttavia, dopo la guerra Rotterdam ha riacquisito il suo ruolo di vitale importanza nell'economia olandese.

Rotterdam

La 6 giorni di Rotterdam è decisamente uno dei più importanti appuntamenti del calendario su pista. Non una semplice 6 giorni: in un ambientazione da discoteca i migliori pitstard del mondo si 'esibiscono', è il caso di dirlo, nella Ahoy Arena, costruita nel 1970. Sua peculiarità è l'Ahoy Sprinters Cup: il giovedì pomeriggio 6 velocisti tra i più forti al mondo si sfidano, presentati come lottatori di wrestling, misurandosi prima sui 200 metri lanciati, poi in sfide uno contro uno, infine in una prova di kierin: vince chi fa più punti. L'ultimo a uscire vincitore, in una cornice di 6000 spettatori, è stato il pluricampione del mondo Gregory Baugè. La 6 giorni 2010 è invece andata a Stam e Keijsse: l'icona della 6 giorni di Rotterdam è però Renè Pijnen, vincitore in ben 11 edizioni! Per quel che riguarda la strada, Rotterdam aveva già ospitato arrivo e partenza delle prime 2 semitappe del tour targato 1973, partito da Scheveningen. Willy Teirlinck ebbe l'onore di alzare le braccia dopo 84 km. 16 anni più tardi, in città nasce Chantal Blaak: 20 anni dopo è la nuova stella del ciclismo olandese, conquistando il titolo europeo u23.

Rotterdam

Il Tour stranamente si prende per la partenza 'solo' la seconda città più grande d'Olanda (una di quelle poche cose di cui il Giro può vantarsi), ma Rotterdam e Amsterdam sono come per noi Milano e Roma: se la seconda è un polo culturale, la città nata grazie a una diga sul fiume Rotte è il cuore economico del paese. Essa può vantare il porto più grande d'Europa, e sicuramente quello che ha lasciato più il segno nella storia dell'uomo. La crescita della città avvenne nel tardo rinascimento, in seguito alla costruzione di un canale di collegamento con le altre città olandesi: la città smerciava contemporaneamente con Inghilterra e Germania, rafforzando la sua posizione durante la guerra degli ottant'anni con la Spagna. L'urbanizzazione fu così rapida che in seguito alla guerra furono abbattute le mure difensive per permetterla. La compagnia Olandese delle Indie Orientali aveva sede anche a Rotterdam: quindi dalla città passavano le spezie, i profumi, i nuovi sapori, ma si trattava anche il commercio di schiavi. La città rimase florida nel periodo dell'industrializzazione ed entrò in crisi solo nella metà del novecento, quando la depressione economica l'abbattè economicamente e i tedeschi nel 1940 la rasero al suolo fisicamente, con un tremendo bombardamento. Tuttavia, dopo la guerra Rotterdam ha riacquisito il suo ruolo di vitale importanza nell'economia olandese.

Rotterdam

La 6 giorni di Rotterdam è decisamente uno dei più importanti appuntamenti del calendario su pista. Non una semplice 6 giorni: in un ambientazione da discoteca i migliori pitstard del mondo si 'esibiscono', è il caso di dirlo, nella Ahoy Arena, costruita nel 1970. Sua peculiarità è l'Ahoy Sprinters Cup: il giovedì pomeriggio 6 velocisti tra i più forti al mondo si sfidano, presentati come lottatori di wrestling, misurandosi prima sui 200 metri lanciati, poi in sfide uno contro uno, infine in una prova di kierin: vince chi fa più punti. L'ultimo a uscire vincitore, in una cornice di 6000 spettatori, è stato il pluricampione del mondo Gregory Baugè. La 6 giorni 2010 è invece andata a Stam e Keijsse: l'icona della 6 giorni di Rotterdam è però Renè Pijnen, vincitore in ben 11 edizioni! Per quel che riguarda la strada, Rotterdam aveva già ospitato arrivo e partenza delle prime 2 semitappe del tour targato 1973, partito da Scheveningen. Willy Teirlinck ebbe l'onore di alzare le braccia dopo 84 km. 16 anni più tardi, in città nasce Chantal Blaak: 20 anni dopo è la nuova stella del ciclismo olandese, conquistando il titolo europeo u23.

Rotterdam

Il Tour stranamente si prende per la partenza 'solo' la seconda città più grande d'Olanda (una di quelle poche cose di cui il Giro può vantarsi), ma Rotterdam e Amsterdam sono come per noi Milano e Roma: se la seconda è un polo culturale, la città nata grazie a una diga sul fiume Rotte è il cuore economico del paese. Essa può vantare il porto più grande d'Europa, e sicuramente quello che ha lasciato più il segno nella storia dell'uomo. La crescita della città avvenne nel tardo rinascimento, in seguito alla costruzione di un canale di collegamento con le altre città olandesi: la città smerciava contemporaneamente con Inghilterra e Germania, rafforzando la sua posizione durante la guerra degli ottant'anni con la Spagna. L'urbanizzazione fu così rapida che in seguito alla guerra furono abbattute le mure difensive per permetterla. La compagnia Olandese delle Indie Orientali aveva sede anche a Rotterdam: quindi dalla città passavano le spezie, i profumi, i nuovi sapori, ma si trattava anche il commercio di schiavi. La città rimase florida nel periodo dell'industrializzazione ed entrò in crisi solo nella metà del novecento, quando la depressione economica l'abbattè economicamente e i tedeschi nel 1940 la rasero al suolo fisicamente, con un tremendo bombardamento. Tuttavia, dopo la guerra Rotterdam ha riacquisito il suo ruolo di vitale importanza nell'economia olandese.

Rotterdam

La 6 giorni di Rotterdam è decisamente uno dei più importanti appuntamenti del calendario su pista. Non una semplice 6 giorni: in un ambientazione da discoteca i migliori pitstard del mondo si 'esibiscono', è il caso di dirlo, nella Ahoy Arena, costruita nel 1970. Sua peculiarità è l'Ahoy Sprinters Cup: il giovedì pomeriggio 6 velocisti tra i più forti al mondo si sfidano, presentati come lottatori di wrestling, misurandosi prima sui 200 metri lanciati, poi in sfide uno contro uno, infine in una prova di kierin: vince chi fa più punti. L'ultimo a uscire vincitore, in una cornice di 6000 spettatori, è stato il pluricampione del mondo Gregory Baugè. La 6 giorni 2010 è invece andata a Stam e Keijsse: l'icona della 6 giorni di Rotterdam è però Renè Pijnen, vincitore in ben 11 edizioni! Per quel che riguarda la strada, Rotterdam aveva già ospitato arrivo e partenza delle prime 2 semitappe del tour targato 1973, partito da Scheveningen. Willy Teirlinck ebbe l'onore di alzare le braccia dopo 84 km. 16 anni più tardi, in città nasce Chantal Blaak: 20 anni dopo è la nuova stella del ciclismo olandese, conquistando il titolo europeo u23.

Rotterdam

Il Tour stranamente si prende per la partenza 'solo' la seconda città più grande d'Olanda (una di quelle poche cose di cui il Giro può vantarsi), ma Rotterdam e Amsterdam sono come per noi Milano e Roma: se la seconda è un polo culturale, la città nata grazie a una diga sul fiume Rotte è il cuore economico del paese. Essa può vantare il porto più grande d'Europa, e sicuramente quello che ha lasciato più il segno nella storia dell'uomo. La crescita della città avvenne nel tardo rinascimento, in seguito alla costruzione di un canale di collegamento con le altre città olandesi: la città smerciava contemporaneamente con Inghilterra e Germania, rafforzando la sua posizione durante la guerra degli ottant'anni con la Spagna. L'urbanizzazione fu così rapida che in seguito alla guerra furono abbattute le mure difensive per permetterla. La compagnia Olandese delle Indie Orientali aveva sede anche a Rotterdam: quindi dalla città passavano le spezie, i profumi, i nuovi sapori, ma si trattava anche il commercio di schiavi. La città rimase florida nel periodo dell'industrializzazione ed entrò in crisi solo nella metà del novecento, quando la depressione economica l'abbattè economicamente e i tedeschi nel 1940 la rasero al suolo fisicamente, con un tremendo bombardamento. Tuttavia, dopo la guerra Rotterdam ha riacquisito il suo ruolo di vitale importanza nell'economia olandese.

Rotterdam

La 6 giorni di Rotterdam è decisamente uno dei più importanti appuntamenti del calendario su pista. Non una semplice 6 giorni: in un ambientazione da discoteca i migliori pitstard del mondo si 'esibiscono', è il caso di dirlo, nella Ahoy Arena, costruita nel 1970. Sua peculiarità è l'Ahoy Sprinters Cup: il giovedì pomeriggio 6 velocisti tra i più forti al mondo si sfidano, presentati come lottatori di wrestling, misurandosi prima sui 200 metri lanciati, poi in sfide uno contro uno, infine in una prova di kierin: vince chi fa più punti. L'ultimo a uscire vincitore, in una cornice di 6000 spettatori, è stato il pluricampione del mondo Gregory Baugè. La 6 giorni 2010 è invece andata a Stam e Keijsse: l'icona della 6 giorni di Rotterdam è però Renè Pijnen, vincitore in ben 11 edizioni! Per quel che riguarda la strada, Rotterdam aveva già ospitato arrivo e partenza delle prime 2 semitappe del tour targato 1973, partito da Scheveningen. Willy Teirlinck ebbe l'onore di alzare le braccia dopo 84 km. 16 anni più tardi, in città nasce Chantal Blaak: 20 anni dopo è la nuova stella del ciclismo olandese, conquistando il titolo europeo u23.

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Soggetti Alternativi

Circa un paio di mesi fa le vie di Amsterdam lo videro insperato protagonista, capace di sfiorare addirittura la prima maglia rosa. Sempre dall'Olanda ora riparte per affrontare l'avventura del primo Tour de France, dopo essere riuscito a portare a termine il Giro d'Italia. Ha iniziato nel fuoristrada, praticando mountain bike e ciclocross e proprio l'abitudine agli sforzi intensi, concentrati anche in tempi relativamente brevi, gli ha giovato per farsi notare specialmente nelle prove contro il tempo. Oltre al secondo posto nel prologo del Giro spicca il titolo nazionale a cronometro conquistato da Under 23. Cercherà di aiutare Evans in pianura ma chissà che il prologo non dia un'altra ideale lettura del Book...walter!

Vivian Ghianni

Circa un paio di mesi fa le vie di Amsterdam lo videro insperato protagonista, capace di sfiorare addirittura la prima maglia rosa. Sempre dall'Olanda ora riparte per affrontare l'avventura del primo Tour de France, dopo essere riuscito a portare a termine il Giro d'Italia. Ha iniziato nel fuoristrada, praticando mountain bike e ciclocross e proprio l'abitudine agli sforzi intensi, concentrati anche in tempi relativamente brevi, gli ha giovato per farsi notare specialmente nelle prove contro il tempo. Oltre al secondo posto nel prologo del Giro spicca il titolo nazionale a cronometro conquistato da Under 23. Cercherà di aiutare Evans in pianura ma chissà che il prologo non dia un'altra ideale lettura del Book...walter!

Circa un paio di mesi fa le vie di Amsterdam lo videro insperato protagonista, capace di sfiorare addirittura la prima maglia rosa. Sempre dall'Olanda ora riparte per affrontare l'avventura del primo Tour de France, dopo essere riuscito a portare a termine il Giro d'Italia. Ha iniziato nel fuoristrada, praticando mountain bike e ciclocross e proprio l'abitudine agli sforzi intensi, concentrati anche in tempi relativamente brevi, gli ha giovato per farsi notare specialmente nelle prove contro il tempo. Oltre al secondo posto nel prologo del Giro spicca il titolo nazionale a cronometro conquistato da Under 23. Cercherà di aiutare Evans in pianura ma chissà che il prologo non dia un'altra ideale lettura del Book...walter!

Circa un paio di mesi fa le vie di Amsterdam lo videro insperato protagonista, capace di sfiorare addirittura la prima maglia rosa. Sempre dall'Olanda ora riparte per affrontare l'avventura del primo Tour de France, dopo essere riuscito a portare a termine il Giro d'Italia. Ha iniziato nel fuoristrada, praticando mountain bike e ciclocross e proprio l'abitudine agli sforzi intensi, concentrati anche in tempi relativamente brevi, gli ha giovato per farsi notare specialmente nelle prove contro il tempo. Oltre al secondo posto nel prologo del Giro spicca il titolo nazionale a cronometro conquistato da Under 23. Cercherà di aiutare Evans in pianura ma chissà che il prologo non dia un'altra ideale lettura del Book...walter!

Circa un paio di mesi fa le vie di Amsterdam lo videro insperato protagonista, capace di sfiorare addirittura la prima maglia rosa. Sempre dall'Olanda ora riparte per affrontare l'avventura del primo Tour de France, dopo essere riuscito a portare a termine il Giro d'Italia. Ha iniziato nel fuoristrada, praticando mountain bike e ciclocross e proprio l'abitudine agli sforzi intensi, concentrati anche in tempi relativamente brevi, gli ha giovato per farsi notare specialmente nelle prove contro il tempo. Oltre al secondo posto nel prologo del Giro spicca il titolo nazionale a cronometro conquistato da Under 23. Cercherà di aiutare Evans in pianura ma chissà che il prologo non dia un'altra ideale lettura del Book...walter!

Circa un paio di mesi fa le vie di Amsterdam lo videro insperato protagonista, capace di sfiorare addirittura la prima maglia rosa. Sempre dall'Olanda ora riparte per affrontare l'avventura del primo Tour de France, dopo essere riuscito a portare a termine il Giro d'Italia. Ha iniziato nel fuoristrada, praticando mountain bike e ciclocross e proprio l'abitudine agli sforzi intensi, concentrati anche in tempi relativamente brevi, gli ha giovato per farsi notare specialmente nelle prove contro il tempo. Oltre al secondo posto nel prologo del Giro spicca il titolo nazionale a cronometro conquistato da Under 23. Cercherà di aiutare Evans in pianura ma chissà che il prologo non dia un'altra ideale lettura del Book...walter!

TourTweet

wegelius: Apprezzerei moltissimo se alle 17.32, tutti in coro, gridaste: "Sei bellissimooo!"

schleckfrank: La SaxoBank ha già vinto la prima sfida. Abbiamo la camera più attempata di tutto il Tour: Jens Voigt e Nicki Sorensen: 73 anni in due. ;)

ivanbasso (ieri): Mi accompagnano per tutto il TdF..... http://twitpic.com/21s38n

lancearmstrong (ieri): Ricognizione del percorso del prologo. Per lo più dritta, veloce, un po' di vento, curve veloci, da pedalare il 95% del tempo. Cancellara e Martin sono i favoriti

albertocontador (ieri): Oggi ricognizione del prologo e della prima tappa, nella zona delle dighe. Ecco un ponte levatoio... questo mi sa che non ce la faccio a salirlo ;-) http://tweetphoto.com/30313844

dzabriskie (ieri): Ho chiesto allo staff dell'hotel di pulire la mia camera con l'aceto... m'hanno guardato come un pazzo... pazzi loro che continuano ad usare tutta quella robaccia chimica

GeraintThomas86 (ieri): Un bel kit nuovo... Ancora più bello addosso: http://yfrog.com/5mmuadj e http://yfrog.com/f1pktj

mcewenrobbie (ieri): Ho appena sentito l'Olanda tremare... gol o terremoto? Gol, 2-1...

wegelius (ieri): E per il Tour ecco la speciale custodia per Ipod... http://twitpic.com/21pkvy

Daniel87Oss (ieri): Ecco il mio numero al TdF!!! http://yfrog.com/2o9cgvj

Les Parents Terribles (Jean Cocteau, 1948)

La locandina di Les Parents Terribles di Jean Cocteau - Foto www.vinmag.com

Vai al cine, vacci tu, cantava Conte quando parlava di Bartali e del Tour, e se si parla di Bartali e del Tour ci si riferisce fatalmente al 1948. Vai al cine, a vedere cosa? Les Parents Terribles, per esempio, una delle uscite più straordinarie della stagione. Jean Cocteau l'aveva scritto tanti anni prima per non farne un film ma un'opera teatrale, ma poi, chi lo sa, dopo un'invasione subìta, forse c'è più necessità di lavorare e si va a ripescare nel passato pur di... Cocteau ripesca. Ripesca il testo, ripesca un attore che era stato suo amante (Jean Marais) e che sarebbe troppo anziano per la parte di un giovanotto, Michel, innamorato della bella Madeleine. Ma la madre di Michel è a sua volta innamorata di lui (sì, il figlio); il padre è innamorato della ragazza. Del resto se vengono definiti parenti terribili un motivo ci sarà. 97' di cinismo e melodramma sovrastati da Edipo. Finirà in tragedia, anzi doppia tragedia carpiata con avvitamento della trama. Esecuzione perfetta.

Marco Grassi

Les Parents Terribles (Jean Cocteau, 1948)

La locandina di Les Parents Terribles di Jean Cocteau - Foto www.vinmag.com

Vai al cine, vacci tu, cantava Conte quando parlava di Bartali e del Tour, e se si parla di Bartali e del Tour ci si riferisce fatalmente al 1948. Vai al cine, a vedere cosa? Les Parents Terribles, per esempio, una delle uscite più straordinarie della stagione. Jean Cocteau l'aveva scritto tanti anni prima per non farne un film ma un'opera teatrale, ma poi, chi lo sa, dopo un'invasione subìta, forse c'è più necessità di lavorare e si va a ripescare nel passato pur di... Cocteau ripesca. Ripesca il testo, ripesca un attore che era stato suo amante (Jean Marais) e che sarebbe troppo anziano per la parte di un giovanotto, Michel, innamorato della bella Madeleine. Ma la madre di Michel è a sua volta innamorata di lui (sì, il figlio); il padre è innamorato della ragazza. Del resto se vengono definiti parenti terribili un motivo ci sarà. 97' di cinismo e melodramma sovrastati da Edipo. Finirà in tragedia, anzi doppia tragedia carpiata con avvitamento della trama. Esecuzione perfetta.

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2010 – Prologo
Rassegna TourNotes 2010 – Prologo
Rassegna TourNotes 2010 – Prologo
Rassegna TourNotes 2010 – Prologo
Rassegna TourNotes 2010 – Prologo

Les Parents Terribles (Jean Cocteau, 1948)

La locandina di Les Parents Terribles di Jean Cocteau - Foto www.vinmag.com

Vai al cine, vacci tu, cantava Conte quando parlava di Bartali e del Tour, e se si parla di Bartali e del Tour ci si riferisce fatalmente al 1948. Vai al cine, a vedere cosa? Les Parents Terribles, per esempio, una delle uscite più straordinarie della stagione. Jean Cocteau l'aveva scritto tanti anni prima per non farne un film ma un'opera teatrale, ma poi, chi lo sa, dopo un'invasione subìta, forse c'è più necessità di lavorare e si va a ripescare nel passato pur di... Cocteau ripesca. Ripesca il testo, ripesca un attore che era stato suo amante (Jean Marais) e che sarebbe troppo anziano per la parte di un giovanotto, Michel, innamorato della bella Madeleine. Ma la madre di Michel è a sua volta innamorata di lui (sì, il figlio); il padre è innamorato della ragazza. Del resto se vengono definiti parenti terribili un motivo ci sarà. 97' di cinismo e melodramma sovrastati da Edipo. Finirà in tragedia, anzi doppia tragedia carpiata con avvitamento della trama. Esecuzione perfetta.

Marco Grassi

Les Parents Terribles (Jean Cocteau, 1948)

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Vai al cine, vacci tu, cantava Conte quando parlava di Bartali e del Tour, e se si parla di Bartali e del Tour ci si riferisce fatalmente al 1948. Vai al cine, a vedere cosa? Les Parents Terribles, per esempio, una delle uscite più straordinarie della stagione. Jean Cocteau l'aveva scritto tanti anni prima per non farne un film ma un'opera teatrale, ma poi, chi lo sa, dopo un'invasione subìta, forse c'è più necessità di lavorare e si va a ripescare nel passato pur di... Cocteau ripesca. Ripesca il testo, ripesca un attore che era stato suo amante (Jean Marais) e che sarebbe troppo anziano per la parte di un giovanotto, Michel, innamorato della bella Madeleine. Ma la madre di Michel è a sua volta innamorata di lui (sì, il figlio); il padre è innamorato della ragazza. Del resto se vengono definiti parenti terribili un motivo ci sarà. 97' di cinismo e melodramma sovrastati da Edipo. Finirà in tragedia, anzi doppia tragedia carpiata con avvitamento della trama. Esecuzione perfetta.

Marco Grassi

Les Parents Terribles (Jean Cocteau, 1948)

La locandina di Les Parents Terribles di Jean Cocteau - Foto www.vinmag.com

Vai al cine, vacci tu, cantava Conte quando parlava di Bartali e del Tour, e se si parla di Bartali e del Tour ci si riferisce fatalmente al 1948. Vai al cine, a vedere cosa? Les Parents Terribles, per esempio, una delle uscite più straordinarie della stagione. Jean Cocteau l'aveva scritto tanti anni prima per non farne un film ma un'opera teatrale, ma poi, chi lo sa, dopo un'invasione subìta, forse c'è più necessità di lavorare e si va a ripescare nel passato pur di... Cocteau ripesca. Ripesca il testo, ripesca un attore che era stato suo amante (Jean Marais) e che sarebbe troppo anziano per la parte di un giovanotto, Michel, innamorato della bella Madeleine. Ma la madre di Michel è a sua volta innamorata di lui (sì, il figlio); il padre è innamorato della ragazza. Del resto se vengono definiti parenti terribili un motivo ci sarà. 97' di cinismo e melodramma sovrastati da Edipo. Finirà in tragedia, anzi doppia tragedia carpiata con avvitamento della trama. Esecuzione perfetta.

Marco Grassi

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