La prima settimana di questo Tour de France non rispetta il classifico copione di frazioni tutte pianeggianti e scontate. Il passaggio in Belgio era troppo stimolante per non inventarsi qualcosa ed ecco che la seconda tappa in linea sarà una piccola Liegi-Bastogne-Liegi e potremo anche assistere a qualche bell'attacco. Il primi chilometri sono tutti in pianura e nelle prime ore i protagonisti saranno i fuggitivi che cercheranno di conquistare i punti necessari per vestire la prima maglia a pois: il primo Gpm, la Côte de France, arriva dopo 98 km ma la parte più spettacolare del percorso arriva una trentina di chilometri dopo. Dopo la cittadina di Hamoir i corridori dovranno affrontare una bella serie di côte tra cui anche lo Stockeu, uno dei punti chiave della Liegi; un breve tratto di respiro condurrà il gruppo all'ultima difficoltà altimetrie del giorno, la Côte de Rosier: sono 6.4 km ad una pendenza media del 4% e della vetta mancheranno appena 12 km all'arrivo.
Il percorso movimentato dovrebbe tagliare fuori dai giochi per il successo di tappa tutti i velocisti puri: le salite, però, non sono particolarmente impegnative e corridori come Freire (o anche un Petacchi in grande forma) non dovrebbero avere particolari problemi a tenere le ruote del primo gruppo. Il pensiero della temutissima tappa di domani spegnerà sul nascere tutti gli ardori dei big e sarà quasi impossibile assistere ad un'azione simile a quella di Indurain del 1995: di cacciatori di tappe, però, ce ne sono tanti e non sarà facile riuscire a tenere chiuso il gruppo.
lancearmstrong (ieri): Davvero S-T-R-E-S-S-A-N-T-E!! Per fortuna all'arrivo tutto intero. Impressionante quanto più intenso e difficile sia il Tour rispetto a qualunque altra corsa.
RobbieHunter (ieri): Il ciclismo è vivo!! Qunte persone sulla strada oggi, pazzesco!!!! Non si riusciva neppure a sentire la radiolina nelle orecchie per il tifo ai bordi della strada
Roman86_K (ieri): Ecco le mie scarpe dopo la caduta nell'ultimo km. La cosa importante è che sto bene! http://twitpic.com/22esbx
ivanbasso (ieri): Che tappa!!!... Ritorno al tour con caduta.. Per colpa di un cane.........sembra tutto ok..
LeviLeipheimer (ieri): Che sollievo, le radiografie sono negative... Nonostante il forte dolore, niente di rotto! Il dolore si può sopportare...
albertocontador (ieri): Ufffff!! La tappa è andata, nonostante una piccola botta nella gamba, a causa della caduta, però sono contento, perché era una giornata pericolosa per via del vento. Grazie alla squadra.
wegelius (ieri): Oggi sarebbe stato il giorno perfetto per essere un topo d'appartamenti in Belgio... Tutti fuori casa a guardare la corsa...
ChristianVDV (ieri): Mai vista tanta gente ai lati della strada prima d'ora. Una grandissima sensazione... probabilmente anche perché stavolta sono riuscito a stare in piedi per tutta la tappa
La capitale del Belgio è probabilmente la città fuori dai territori francesi che può vantarsi di aver ospitato il Tour più volte: quest'anno fanno 10 edizioni. Tutto cominciò nel 1947: il tour riapriva i battenti dopo la guerra e si pensò di portare la seconda tappa da Lille a Bruxelles, per poi tornare dal Lussemburgo. Renè Vietto, anziano grimpeur penalizzato dalla guerra, vinse quella tappa in solitaria conquistando il simbolo del primato,che portòquasi fino a Parigi salvo poi crollare nelle ultime tappe. Si bissa nel 1949 da Reims e tocca a un belga imporsi: anche per Roger Lambrecht tappa e maglia. Addirittura nel 1958 le Grand Depart sarà proprio da Bruxelles, con una tappa che arriva a Gent. L'ultima occasione di transito è avvenuta nel 1992, in uno dei tour più internazionali della storia (correva l'anno dei trattati di Maastricht): la partenza avvenne da San Sebastian e si attraversò anche Olanda, Lussemburgo, Germania e Italia. La 6° tappa con partenza da Roubaix vede il solito Chiappucci all'attacco, ma un ragazzotto francese gli caccia l'urlo in gola: Laurent Jalabert vince la sua prima tappa al tour e prende la maglia verde, che porterà sino ai campi Elisi.