Il Portale del Ciclismo professionistico

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Dopo tanta pianura, ecco una frazione che di strada piatta ne ha veramente poca. Il teatro saranno le colline marchigiane, con strappi, salitelle e salite vere e proprie che si susseguiranno senza soluzione di continuità. Dopo le brevi ascese non classificate come Gpm di Santa Vittoria, Montecarotto e Staffolo, si passerà alla provincia di Macerata e si salirà verso Cingoli (quasi 5 km non troppo impegnativi), poi discesa verso Cesolo e svolta a sinistra per affrontare il Passo della Cappella, salita di oltre 4 km in gran parte in sterrato. Dalla vetta (km 118) avremo una trentina di chilometri di discesa e pianura, prima di 50 km accidentatissimi e comprendenti nell'ordine le salite di Montelupone (ma non dal celebre versante già affrontato alla Tirreno-Adriatico), Morrovalle, Montegranaro, Santa Lucia: bei muri su cui il gruppo esploderà, anche se negli ultimi 20 km ci sarà spazio per qualche recupero visto che, al di là di un ultimo strappetto a poco meno di 15 km dalla fine, la strada sarà piatta, e in gran parte sviluppata sul lungomare adriatico, tra Civitanova Marche e la sede d'arrivo, Porto Sant'Elpidio.

Leaderbet.com dà come favorito assoluto per la sesta tappa Matthew Goss, già vincitore a Horsens e due volte secondo dietro l'ex compagno di squadra Cavendish. L'australiano è dato a 7.00 mentre un tris del Campione del Mondo pagherebbe 18 volte la posta in gioco. Leaderbet.com dà buone chances anche al nostro Daniele Bennati che dopo il terzo posto di ieri potrebbe piazzare la zampata nel ben più complicato finale di oggi: l'aretino è dato a 10.00. Qualche punto in più invece per altri due azzurri protagonisti delle recenti Classiche del Nord: Pozzato e Gasparotto sono infatti dati rispettivamente a 12.00 e a 13.00. Per chi volesse puntare su un nome a sorpresa Leaderbet.com dà una quota interessante (41.00) ad Aleksandr Kristoff, già due volte nella Top 10 in questo Giro.

Urbino

Urbino ha ospitato il Giro d'Italia per sole tre occasioni in passato ed è una città di tappa piuttosto recente, essendo stata toccata per la prima volta nel 1982. Proprio in quell'anno partenza ed arrivo ad Urbino, con la 14a tappa che vide prendere il via da Pescara, la vittoria andò a Guido Bontempi che precedette Claudio Torelli e Pierangelo Bincoletto. Quell'edizione avrebbe visto la seconda delle tre vittoria di Bernard Hinault. Nel 1988 vincerà invece lo statunitense Andrew Hampsten ed Urbino ospitò addirittura la partenza del Giro. Prima tappa il 23 maggio, una cronometro di poco più di 9 chilometri in cui il francese Jean-François Bernard avrebbe preceduto l'elvetico Tony Rominger, specialista della disciplina, per soli 3". Il giorno successivo si partirà alla volta di Ascoli Piceno in una tappa di 230 chilometri che avrebbe visto ancora Guido Bontempi (evidente che il Giro ed Urbino lo ispirassero particolarmente) prevalere sul forte danese Rolf Sörensen. Per riavere una tappa del Giro Urbino dovrà attendere la bellezza di vent'anni. Nel 2008, infatti, la prima vittoria alla corsa rosa di Contador passò da qui; decima frazione, ancora una volta una cronometro su queste strade e bella vittoria di Marzio Bruzeghin che nella Pesaro-Urbino (39.4 km) precedette proprio Contador per soli 8" (in rosa però c'era un Giovanni Visconti alle prime armi) ed il tedesco Andreas Klöden, distanziato di 20".

Porto Sant'Elpidio

Comune marchigiano in provincia di Fermo, è noto per la produzione di calzature da donna. Si sviluppa sul litorale adriatico e si trova tra i fiumi Chienti e Tenna. Come comune autonomo esiste soltanto dal 1952 ma si può trovare più di una traccia di alcune sepolture risalenti al periodo etrusco. Tra il '500 ed il '600 abbiamo documenti che certificano la presenza di un paese chiamato Porto San Lupidio, che si affaccia sul mare e non è distante dalla fortezza militare. Nonostante tutto ciò, fino al 1952 Porto Sant'Elpidio (il cui nome in precedenza era Porto di Sant'Elpidio a Mare) non otterrà l'indipendenza comunale. Da visitare le diverse dimore storiche quali Villa Murri, Villa Maroni, Villa Baruschello, Villa Fanny (si può ammirare solo dall'esterno in quanto non è visitabile) ed il Cineteatro Moderno. Dal 2006 a Porto Sant'Elpidio troviamo il Teatro delle Api, il cui direttore artistico è l'attore Neri Marcorè, nativo proprio di qui. Una delle più importanti manifestazioni che il Teatro delle Api ospita è il festival internazionale di teatro per ragazzi "I teatri del mondo". Per chi vuole rilassarsi e respirare la brezza marina consigliamo una passeggiata sul lungomare, con aree attrezzate per il jogging, un percorso benessere, campi da basket e la pista ciclabile. Fa parte, quest'ultima infrastruttura, del Corridoio Verde Adriatico, una ciclabile che una volta completata collegherà tutte le città del litorale.

Francesco Sulas
Urbino

Urbino ha ospitato il Giro d'Italia per sole tre occasioni in passato ed è una città di tappa piuttosto recente, essendo stata toccata per la prima volta nel 1982. Proprio in quell'anno partenza ed arrivo ad Urbino, con la 14a tappa che vide prendere il via da Pescara, la vittoria andò a Guido Bontempi che precedette Claudio Torelli e Pierangelo Bincoletto. Quell'edizione avrebbe visto la seconda delle tre vittoria di Bernard Hinault. Nel 1988 vincerà invece lo statunitense Andrew Hampsten ed Urbino ospitò addirittura la partenza del Giro. Prima tappa il 23 maggio, una cronometro di poco più di 9 chilometri in cui il francese Jean-François Bernard avrebbe preceduto l'elvetico Tony Rominger, specialista della disciplina, per soli 3". Il giorno successivo si partirà alla volta di Ascoli Piceno in una tappa di 230 chilometri che avrebbe visto ancora Guido Bontempi (evidente che il Giro ed Urbino lo ispirassero particolarmente) prevalere sul forte danese Rolf Sörensen. Per riavere una tappa del Giro Urbino dovrà attendere la bellezza di vent'anni. Nel 2008, infatti, la prima vittoria alla corsa rosa di Contador passò da qui; decima frazione, ancora una volta una cronometro su queste strade e bella vittoria di Marzio Bruzeghin che nella Pesaro-Urbino (39.4 km) precedette proprio Contador per soli 8" (in rosa però c'era un Giovanni Visconti alle prime armi) ed il tedesco Andreas Klöden, distanziato di 20".

Porto Sant'Elpidio

Comune marchigiano in provincia di Fermo, è noto per la produzione di calzature da donna. Si sviluppa sul litorale adriatico e si trova tra i fiumi Chienti e Tenna. Come comune autonomo esiste soltanto dal 1952 ma si può trovare più di una traccia di alcune sepolture risalenti al periodo etrusco. Tra il '500 ed il '600 abbiamo documenti che certificano la presenza di un paese chiamato Porto San Lupidio, che si affaccia sul mare e non è distante dalla fortezza militare. Nonostante tutto ciò, fino al 1952 Porto Sant'Elpidio (il cui nome in precedenza era Porto di Sant'Elpidio a Mare) non otterrà l'indipendenza comunale. Da visitare le diverse dimore storiche quali Villa Murri, Villa Maroni, Villa Baruschello, Villa Fanny (si può ammirare solo dall'esterno in quanto non è visitabile) ed il Cineteatro Moderno. Dal 2006 a Porto Sant'Elpidio troviamo il Teatro delle Api, il cui direttore artistico è l'attore Neri Marcorè, nativo proprio di qui. Una delle più importanti manifestazioni che il Teatro delle Api ospita è il festival internazionale di teatro per ragazzi "I teatri del mondo". Per chi vuole rilassarsi e respirare la brezza marina consigliamo una passeggiata sul lungomare, con aree attrezzate per il jogging, un percorso benessere, campi da basket e la pista ciclabile. Fa parte, quest'ultima infrastruttura, del Corridoio Verde Adriatico, una ciclabile che una volta completata collegherà tutte le città del litorale.

Urbino

Urbino ha ospitato il Giro d'Italia per sole tre occasioni in passato ed è una città di tappa piuttosto recente, essendo stata toccata per la prima volta nel 1982. Proprio in quell'anno partenza ed arrivo ad Urbino, con la 14a tappa che vide prendere il via da Pescara, la vittoria andò a Guido Bontempi che precedette Claudio Torelli e Pierangelo Bincoletto. Quell'edizione avrebbe visto la seconda delle tre vittoria di Bernard Hinault. Nel 1988 vincerà invece lo statunitense Andrew Hampsten ed Urbino ospitò addirittura la partenza del Giro. Prima tappa il 23 maggio, una cronometro di poco più di 9 chilometri in cui il francese Jean-François Bernard avrebbe preceduto l'elvetico Tony Rominger, specialista della disciplina, per soli 3". Il giorno successivo si partirà alla volta di Ascoli Piceno in una tappa di 230 chilometri che avrebbe visto ancora Guido Bontempi (evidente che il Giro ed Urbino lo ispirassero particolarmente) prevalere sul forte danese Rolf Sörensen. Per riavere una tappa del Giro Urbino dovrà attendere la bellezza di vent'anni. Nel 2008, infatti, la prima vittoria alla corsa rosa di Contador passò da qui; decima frazione, ancora una volta una cronometro su queste strade e bella vittoria di Marzio Bruzeghin che nella Pesaro-Urbino (39.4 km) precedette proprio Contador per soli 8" (in rosa però c'era un Giovanni Visconti alle prime armi) ed il tedesco Andreas Klöden, distanziato di 20".

Porto Sant'Elpidio

Comune marchigiano in provincia di Fermo, è noto per la produzione di calzature da donna. Si sviluppa sul litorale adriatico e si trova tra i fiumi Chienti e Tenna. Come comune autonomo esiste soltanto dal 1952 ma si può trovare più di una traccia di alcune sepolture risalenti al periodo etrusco. Tra il '500 ed il '600 abbiamo documenti che certificano la presenza di un paese chiamato Porto San Lupidio, che si affaccia sul mare e non è distante dalla fortezza militare. Nonostante tutto ciò, fino al 1952 Porto Sant'Elpidio (il cui nome in precedenza era Porto di Sant'Elpidio a Mare) non otterrà l'indipendenza comunale. Da visitare le diverse dimore storiche quali Villa Murri, Villa Maroni, Villa Baruschello, Villa Fanny (si può ammirare solo dall'esterno in quanto non è visitabile) ed il Cineteatro Moderno. Dal 2006 a Porto Sant'Elpidio troviamo il Teatro delle Api, il cui direttore artistico è l'attore Neri Marcorè, nativo proprio di qui. Una delle più importanti manifestazioni che il Teatro delle Api ospita è il festival internazionale di teatro per ragazzi "I teatri del mondo". Per chi vuole rilassarsi e respirare la brezza marina consigliamo una passeggiata sul lungomare, con aree attrezzate per il jogging, un percorso benessere, campi da basket e la pista ciclabile. Fa parte, quest'ultima infrastruttura, del Corridoio Verde Adriatico, una ciclabile che una volta completata collegherà tutte le città del litorale.

Urbino

Urbino ha ospitato il Giro d'Italia per sole tre occasioni in passato ed è una città di tappa piuttosto recente, essendo stata toccata per la prima volta nel 1982. Proprio in quell'anno partenza ed arrivo ad Urbino, con la 14a tappa che vide prendere il via da Pescara, la vittoria andò a Guido Bontempi che precedette Claudio Torelli e Pierangelo Bincoletto. Quell'edizione avrebbe visto la seconda delle tre vittoria di Bernard Hinault. Nel 1988 vincerà invece lo statunitense Andrew Hampsten ed Urbino ospitò addirittura la partenza del Giro. Prima tappa il 23 maggio, una cronometro di poco più di 9 chilometri in cui il francese Jean-François Bernard avrebbe preceduto l'elvetico Tony Rominger, specialista della disciplina, per soli 3". Il giorno successivo si partirà alla volta di Ascoli Piceno in una tappa di 230 chilometri che avrebbe visto ancora Guido Bontempi (evidente che il Giro ed Urbino lo ispirassero particolarmente) prevalere sul forte danese Rolf Sörensen. Per riavere una tappa del Giro Urbino dovrà attendere la bellezza di vent'anni. Nel 2008, infatti, la prima vittoria alla corsa rosa di Contador passò da qui; decima frazione, ancora una volta una cronometro su queste strade e bella vittoria di Marzio Bruzeghin che nella Pesaro-Urbino (39.4 km) precedette proprio Contador per soli 8" (in rosa però c'era un Giovanni Visconti alle prime armi) ed il tedesco Andreas Klöden, distanziato di 20".

Porto Sant'Elpidio

Comune marchigiano in provincia di Fermo, è noto per la produzione di calzature da donna. Si sviluppa sul litorale adriatico e si trova tra i fiumi Chienti e Tenna. Come comune autonomo esiste soltanto dal 1952 ma si può trovare più di una traccia di alcune sepolture risalenti al periodo etrusco. Tra il '500 ed il '600 abbiamo documenti che certificano la presenza di un paese chiamato Porto San Lupidio, che si affaccia sul mare e non è distante dalla fortezza militare. Nonostante tutto ciò, fino al 1952 Porto Sant'Elpidio (il cui nome in precedenza era Porto di Sant'Elpidio a Mare) non otterrà l'indipendenza comunale. Da visitare le diverse dimore storiche quali Villa Murri, Villa Maroni, Villa Baruschello, Villa Fanny (si può ammirare solo dall'esterno in quanto non è visitabile) ed il Cineteatro Moderno. Dal 2006 a Porto Sant'Elpidio troviamo il Teatro delle Api, il cui direttore artistico è l'attore Neri Marcorè, nativo proprio di qui. Una delle più importanti manifestazioni che il Teatro delle Api ospita è il festival internazionale di teatro per ragazzi "I teatri del mondo". Per chi vuole rilassarsi e respirare la brezza marina consigliamo una passeggiata sul lungomare, con aree attrezzate per il jogging, un percorso benessere, campi da basket e la pista ciclabile. Fa parte, quest'ultima infrastruttura, del Corridoio Verde Adriatico, una ciclabile che una volta completata collegherà tutte le città del litorale.

Urbino

Urbino ha ospitato il Giro d'Italia per sole tre occasioni in passato ed è una città di tappa piuttosto recente, essendo stata toccata per la prima volta nel 1982. Proprio in quell'anno partenza ed arrivo ad Urbino, con la 14a tappa che vide prendere il via da Pescara, la vittoria andò a Guido Bontempi che precedette Claudio Torelli e Pierangelo Bincoletto. Quell'edizione avrebbe visto la seconda delle tre vittoria di Bernard Hinault. Nel 1988 vincerà invece lo statunitense Andrew Hampsten ed Urbino ospitò addirittura la partenza del Giro. Prima tappa il 23 maggio, una cronometro di poco più di 9 chilometri in cui il francese Jean-François Bernard avrebbe preceduto l'elvetico Tony Rominger, specialista della disciplina, per soli 3". Il giorno successivo si partirà alla volta di Ascoli Piceno in una tappa di 230 chilometri che avrebbe visto ancora Guido Bontempi (evidente che il Giro ed Urbino lo ispirassero particolarmente) prevalere sul forte danese Rolf Sörensen. Per riavere una tappa del Giro Urbino dovrà attendere la bellezza di vent'anni. Nel 2008, infatti, la prima vittoria alla corsa rosa di Contador passò da qui; decima frazione, ancora una volta una cronometro su queste strade e bella vittoria di Marzio Bruzeghin che nella Pesaro-Urbino (39.4 km) precedette proprio Contador per soli 8" (in rosa però c'era un Giovanni Visconti alle prime armi) ed il tedesco Andreas Klöden, distanziato di 20".

Porto Sant'Elpidio

Comune marchigiano in provincia di Fermo, è noto per la produzione di calzature da donna. Si sviluppa sul litorale adriatico e si trova tra i fiumi Chienti e Tenna. Come comune autonomo esiste soltanto dal 1952 ma si può trovare più di una traccia di alcune sepolture risalenti al periodo etrusco. Tra il '500 ed il '600 abbiamo documenti che certificano la presenza di un paese chiamato Porto San Lupidio, che si affaccia sul mare e non è distante dalla fortezza militare. Nonostante tutto ciò, fino al 1952 Porto Sant'Elpidio (il cui nome in precedenza era Porto di Sant'Elpidio a Mare) non otterrà l'indipendenza comunale. Da visitare le diverse dimore storiche quali Villa Murri, Villa Maroni, Villa Baruschello, Villa Fanny (si può ammirare solo dall'esterno in quanto non è visitabile) ed il Cineteatro Moderno. Dal 2006 a Porto Sant'Elpidio troviamo il Teatro delle Api, il cui direttore artistico è l'attore Neri Marcorè, nativo proprio di qui. Una delle più importanti manifestazioni che il Teatro delle Api ospita è il festival internazionale di teatro per ragazzi "I teatri del mondo". Per chi vuole rilassarsi e respirare la brezza marina consigliamo una passeggiata sul lungomare, con aree attrezzate per il jogging, un percorso benessere, campi da basket e la pista ciclabile. Fa parte, quest'ultima infrastruttura, del Corridoio Verde Adriatico, una ciclabile che una volta completata collegherà tutte le città del litorale.

Urbino

Urbino ha ospitato il Giro d'Italia per sole tre occasioni in passato ed è una città di tappa piuttosto recente, essendo stata toccata per la prima volta nel 1982. Proprio in quell'anno partenza ed arrivo ad Urbino, con la 14a tappa che vide prendere il via da Pescara, la vittoria andò a Guido Bontempi che precedette Claudio Torelli e Pierangelo Bincoletto. Quell'edizione avrebbe visto la seconda delle tre vittoria di Bernard Hinault. Nel 1988 vincerà invece lo statunitense Andrew Hampsten ed Urbino ospitò addirittura la partenza del Giro. Prima tappa il 23 maggio, una cronometro di poco più di 9 chilometri in cui il francese Jean-François Bernard avrebbe preceduto l'elvetico Tony Rominger, specialista della disciplina, per soli 3". Il giorno successivo si partirà alla volta di Ascoli Piceno in una tappa di 230 chilometri che avrebbe visto ancora Guido Bontempi (evidente che il Giro ed Urbino lo ispirassero particolarmente) prevalere sul forte danese Rolf Sörensen. Per riavere una tappa del Giro Urbino dovrà attendere la bellezza di vent'anni. Nel 2008, infatti, la prima vittoria alla corsa rosa di Contador passò da qui; decima frazione, ancora una volta una cronometro su queste strade e bella vittoria di Marzio Bruzeghin che nella Pesaro-Urbino (39.4 km) precedette proprio Contador per soli 8" (in rosa però c'era un Giovanni Visconti alle prime armi) ed il tedesco Andreas Klöden, distanziato di 20".

Porto Sant'Elpidio

Comune marchigiano in provincia di Fermo, è noto per la produzione di calzature da donna. Si sviluppa sul litorale adriatico e si trova tra i fiumi Chienti e Tenna. Come comune autonomo esiste soltanto dal 1952 ma si può trovare più di una traccia di alcune sepolture risalenti al periodo etrusco. Tra il '500 ed il '600 abbiamo documenti che certificano la presenza di un paese chiamato Porto San Lupidio, che si affaccia sul mare e non è distante dalla fortezza militare. Nonostante tutto ciò, fino al 1952 Porto Sant'Elpidio (il cui nome in precedenza era Porto di Sant'Elpidio a Mare) non otterrà l'indipendenza comunale. Da visitare le diverse dimore storiche quali Villa Murri, Villa Maroni, Villa Baruschello, Villa Fanny (si può ammirare solo dall'esterno in quanto non è visitabile) ed il Cineteatro Moderno. Dal 2006 a Porto Sant'Elpidio troviamo il Teatro delle Api, il cui direttore artistico è l'attore Neri Marcorè, nativo proprio di qui. Una delle più importanti manifestazioni che il Teatro delle Api ospita è il festival internazionale di teatro per ragazzi "I teatri del mondo". Per chi vuole rilassarsi e respirare la brezza marina consigliamo una passeggiata sul lungomare, con aree attrezzate per il jogging, un percorso benessere, campi da basket e la pista ciclabile. Fa parte, quest'ultima infrastruttura, del Corridoio Verde Adriatico, una ciclabile che una volta completata collegherà tutte le città del litorale.

Meteo

11.40 - Urbino
14.15 - Cingoli
17.15 - Porto Sant'Elpidio

Soggetti Alternativi

A 30 anni suonati debutta per la prima volta in una grande corsa a tappe. Approdato in questa stagione all'AG2R dopo una lunga militanza in squadre Continental (soprattutto nella Perutnina), è un corridore capace di difendersi discretamente un po' su tutti i terreni, anche se sono le cronometro le prove in cui si è spesso espresso meglio (tre volte campione nazionale sloveno contro il tempo). Correndo in piccole squadre, si è messo spesso in evidenza in corse a tappe di breve e media lunghezza in Europa ed Asia, riuscendo lo scorso anno a conquistare il successo finale al Tour of Qinghai Lake in Cina. L'obiettivo principale del suo primo Giro d'Italia è quello di aiutare Gadret e Dupont ma se ci sarà l'occasione potrebbe anche provare la fuga da lontano e cogliere magari un buon risultato. Basterà solo dare un po' di Gaz...voda!

Vivian Ghianni

A 30 anni suonati debutta per la prima volta in una grande corsa a tappe. Approdato in questa stagione all'AG2R dopo una lunga militanza in squadre Continental (soprattutto nella Perutnina), è un corridore capace di difendersi discretamente un po' su tutti i terreni, anche se sono le cronometro le prove in cui si è spesso espresso meglio (tre volte campione nazionale sloveno contro il tempo). Correndo in piccole squadre, si è messo spesso in evidenza in corse a tappe di breve e media lunghezza in Europa ed Asia, riuscendo lo scorso anno a conquistare il successo finale al Tour of Qinghai Lake in Cina. L'obiettivo principale del suo primo Giro d'Italia è quello di aiutare Gadret e Dupont ma se ci sarà l'occasione potrebbe anche provare la fuga da lontano e cogliere magari un buon risultato. Basterà solo dare un po' di Gaz...voda!

A 30 anni suonati debutta per la prima volta in una grande corsa a tappe. Approdato in questa stagione all'AG2R dopo una lunga militanza in squadre Continental (soprattutto nella Perutnina), è un corridore capace di difendersi discretamente un po' su tutti i terreni, anche se sono le cronometro le prove in cui si è spesso espresso meglio (tre volte campione nazionale sloveno contro il tempo). Correndo in piccole squadre, si è messo spesso in evidenza in corse a tappe di breve e media lunghezza in Europa ed Asia, riuscendo lo scorso anno a conquistare il successo finale al Tour of Qinghai Lake in Cina. L'obiettivo principale del suo primo Giro d'Italia è quello di aiutare Gadret e Dupont ma se ci sarà l'occasione potrebbe anche provare la fuga da lontano e cogliere magari un buon risultato. Basterà solo dare un po' di Gaz...voda!

A 30 anni suonati debutta per la prima volta in una grande corsa a tappe. Approdato in questa stagione all'AG2R dopo una lunga militanza in squadre Continental (soprattutto nella Perutnina), è un corridore capace di difendersi discretamente un po' su tutti i terreni, anche se sono le cronometro le prove in cui si è spesso espresso meglio (tre volte campione nazionale sloveno contro il tempo). Correndo in piccole squadre, si è messo spesso in evidenza in corse a tappe di breve e media lunghezza in Europa ed Asia, riuscendo lo scorso anno a conquistare il successo finale al Tour of Qinghai Lake in Cina. L'obiettivo principale del suo primo Giro d'Italia è quello di aiutare Gadret e Dupont ma se ci sarà l'occasione potrebbe anche provare la fuga da lontano e cogliere magari un buon risultato. Basterà solo dare un po' di Gaz...voda!

A 30 anni suonati debutta per la prima volta in una grande corsa a tappe. Approdato in questa stagione all'AG2R dopo una lunga militanza in squadre Continental (soprattutto nella Perutnina), è un corridore capace di difendersi discretamente un po' su tutti i terreni, anche se sono le cronometro le prove in cui si è spesso espresso meglio (tre volte campione nazionale sloveno contro il tempo). Correndo in piccole squadre, si è messo spesso in evidenza in corse a tappe di breve e media lunghezza in Europa ed Asia, riuscendo lo scorso anno a conquistare il successo finale al Tour of Qinghai Lake in Cina. L'obiettivo principale del suo primo Giro d'Italia è quello di aiutare Gadret e Dupont ma se ci sarà l'occasione potrebbe anche provare la fuga da lontano e cogliere magari un buon risultato. Basterà solo dare un po' di Gaz...voda!

A 30 anni suonati debutta per la prima volta in una grande corsa a tappe. Approdato in questa stagione all'AG2R dopo una lunga militanza in squadre Continental (soprattutto nella Perutnina), è un corridore capace di difendersi discretamente un po' su tutti i terreni, anche se sono le cronometro le prove in cui si è spesso espresso meglio (tre volte campione nazionale sloveno contro il tempo). Correndo in piccole squadre, si è messo spesso in evidenza in corse a tappe di breve e media lunghezza in Europa ed Asia, riuscendo lo scorso anno a conquistare il successo finale al Tour of Qinghai Lake in Cina. L'obiettivo principale del suo primo Giro d'Italia è quello di aiutare Gadret e Dupont ma se ci sarà l'occasione potrebbe anche provare la fuga da lontano e cogliere magari un buon risultato. Basterà solo dare un po' di Gaz...voda!

@lucamazzanti74: Oggi sesta tappa,percorso marchigiano prevedo fatica e mal di gambe.

@DCunego: Pronti anche per la tappa di oggi ;) #6 pic.twitter.com/trqfCTOo

@HansenAdam: Voglio dire grazie per tutti gli auguri per il mio compleanno oggi... Sto diventando più vecchio... Grande e ora tutti me lo ricordano :) :)

@AgnoliValerio: Solo stamane me ne sono accorto!anche la mia stanza gioca contro di me,che discriminazione!ma non siamo nel 2000?!?ahah pic.twitter.com/pFqPmiGL

@SoupeG: Le cose serie vanno a cominciare con questa prima tappa di media montagna che rischia di fare danni

@ivanbasso: Fano 21 55 Le parole per ringraziare i miei compagni si stanno via via esaurendo. Sempre più grandi, sempre più squadra, sempre più uniti.IB

La maglia rosa virtuale

La Lampre tira il gruppo sullo sterrato del Passo della CappellaLa prima tappa con un dislivello altimetrico significativo del Giro d'Italia non ha rispettato quelle che erano le attese e si è conclusa sostanzialmente con un nulla di fatto: troppa poca voglia in gruppo di darsi battaglia, forse pensando anche alla prossime due tappe in cui probabilmente la selezione verrà quasi da sola. Alla fine sul traguardo di Porto Sant'Elpidio si sono trovati a sprintare addirittura 136 corridori: il più forte è stato lo spagnolo Francisco Ventoso della Movistar, un corridore che quando è in forma non teme certo le salite pedalabili o gli strappi brevi.

Nelle prime battute di gara sono stati tanti i corridori che hanno provato ad andare in fuga e alla fine, dopo circa 25 km, sono riusciti ad avvantaggiarsi appena in due, gli spagnoli Angel Vicioso e Pablo Lastras. Il corridore della Movistar, però, non era in giornata super e, già sulla salita Cingoli, Vicioso ha deciso di provare a fare tutto da solo forzando il ritmo e staccando il suo compagno di fuga. Nel tratto di salita alcuni corridori hanno provato ad uscire dal gruppo per lanciarsi all'inseguimento di Vicioso (su tutti lo svizzero Frank ed Emanuele Sella) ma il corridore della Katusha non ha voluto aspettare nessuno e ha continuato a tirare senza soluzione di continuità guadagnando fino a più di 6' e transitando per primo sui gran premi della montagna di Cingoli, Passo della Cappella e Montelupone.

Con un solo uomo all'attacco, ovviamente, l'inseguimento del gruppo è stato molto più blando e questo ha fatto sì che non ci fosse poi grande selezione. Vicioso è stato ripreso a 35 km dal traguardo, sulla salita di Montegranaro e in quel momento s'è capito che si sarebbe arrivati in volata. Ai meno 25 un tentativo di attacco di Cataldo e De Gendt ha avuto ben poca fortuna, stessa sorte per Ballan, Hushovd e Tosatto che hanno provato ad anticipare tutti ai meno 16.

Nel finale s'è messo un mostra un grandissimo Giovanni Visconti che ha tirato perfettamente la volata al compagno di squadra Ventoso, il quale è riuscito a sopravanzare di poco Roberto Ferrari e Simone Ponzi, con il campione italiano che è riuscito ancora a trovare le forze per chiudere quinto. Settimo posto per Filippo Pozzato mentre tre ruote molto veloci come Modolo, Bennati e Goss si sono ritrovati un po' chiusi allo sprint (forse a causa della stanchezza) ed hanno terminato la tappa tutti attorno alla decima posizione. L'ottima giornata spagnola vede come protagonista anche Juan Antonio Flecha: il corridore della Sky, infatti, ha tenuto la maglia rosa ed in classifica ora guida con 1'00" su Hesjedal, 1'06" su Vande Velde e 1'09" su Navardauskas, quest'ultimo nuovo leader della classifica dei giovani. Nonostante sia arrivato molto staccato Tyler Farrar è sempre primo nella classifica a punti mentre Vicioso è balzato nettamente in testa alla classifica dei gran premi della montagna.

Per scaricare il gioco originale ed i relativi aggiornamenti visita PcCiclismo.net

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Dopo essere stati amaramente beffati dalla grande giornata della Rabobank a Verona, gli Euskaltel proprio non sono riusciti a non reagire immediatamente. E hanno trovato, a Fano, il terreno ideale per mettere in campo il loro ciclismo tutto cuore, attacchi e sconclusionatezza. A vincere la tappa, Adrian Saez de Arregi Egurrola, uno che con quel nome pare nato per regalare soddisfazioni ai lettori di questa rubrica. A 26 anni lo spagnolo non solo ha esordito, quest'anno, nel WT; non solo è venuto, per la prima volta in carriera, al Giro d'Italia; ma ora può anche bullarsi con gli amici di aver lasciato un segno profondo! Anche perché ASDAE (andiamo di acronimo) ha battuto al traguardo ben due uomini della Garmin, ovvero Alex Rasmussen e Sébastien Rosseler. Per onestà intellettuale bisogna però riconoscere che senza l'apporto di un superteam, Saez difficilmente avrebbe potuto essere tanto efficace. Ma quando hai, in un drappello di 10 unità (ovvero quelli che andavano a giocarsi il successo), tre uomini che ti tirano la volata, e questi uomini si chiamano Cazaux, Txurruka e Miguel Mínguez, tendi a non aver più paura di nessuno. L'ultimo dei citati, tra l'altro, è il nuovo leader della classifica (e vai con la doppietta!), visto che alcuni pezzi grossi sono saltati (vedi le ex maglie nere Hermans e Van Winden) e guida con 1'07" su Bos, 4'23" su Keizer, 4'42" su Feillu e 5'03" su Txurruka. L'ultimo della compagnia, poi: all'arrivo è stato Cavendish, a ben 12'02" da Saez; nella generale, è ancora Navardauskas il fanalino di coda, con 24'39" da Mínguez: come dire, i distacchi si fanno sempre più corposi e interessanti!

Marco Grassi

La maglia rosa virtuale

La Lampre tira il gruppo sullo sterrato del Passo della CappellaLa prima tappa con un dislivello altimetrico significativo del Giro d'Italia non ha rispettato quelle che erano le attese e si è conclusa sostanzialmente con un nulla di fatto: troppa poca voglia in gruppo di darsi battaglia, forse pensando anche alla prossime due tappe in cui probabilmente la selezione verrà quasi da sola. Alla fine sul traguardo di Porto Sant'Elpidio si sono trovati a sprintare addirittura 136 corridori: il più forte è stato lo spagnolo Francisco Ventoso della Movistar, un corridore che quando è in forma non teme certo le salite pedalabili o gli strappi brevi.

Nelle prime battute di gara sono stati tanti i corridori che hanno provato ad andare in fuga e alla fine, dopo circa 25 km, sono riusciti ad avvantaggiarsi appena in due, gli spagnoli Angel Vicioso e Pablo Lastras. Il corridore della Movistar, però, non era in giornata super e, già sulla salita Cingoli, Vicioso ha deciso di provare a fare tutto da solo forzando il ritmo e staccando il suo compagno di fuga. Nel tratto di salita alcuni corridori hanno provato ad uscire dal gruppo per lanciarsi all'inseguimento di Vicioso (su tutti lo svizzero Frank ed Emanuele Sella) ma il corridore della Katusha non ha voluto aspettare nessuno e ha continuato a tirare senza soluzione di continuità guadagnando fino a più di 6' e transitando per primo sui gran premi della montagna di Cingoli, Passo della Cappella e Montelupone.

Con un solo uomo all'attacco, ovviamente, l'inseguimento del gruppo è stato molto più blando e questo ha fatto sì che non ci fosse poi grande selezione. Vicioso è stato ripreso a 35 km dal traguardo, sulla salita di Montegranaro e in quel momento s'è capito che si sarebbe arrivati in volata. Ai meno 25 un tentativo di attacco di Cataldo e De Gendt ha avuto ben poca fortuna, stessa sorte per Ballan, Hushovd e Tosatto che hanno provato ad anticipare tutti ai meno 16.

Nel finale s'è messo un mostra un grandissimo Giovanni Visconti che ha tirato perfettamente la volata al compagno di squadra Ventoso, il quale è riuscito a sopravanzare di poco Roberto Ferrari e Simone Ponzi, con il campione italiano che è riuscito ancora a trovare le forze per chiudere quinto. Settimo posto per Filippo Pozzato mentre tre ruote molto veloci come Modolo, Bennati e Goss si sono ritrovati un po' chiusi allo sprint (forse a causa della stanchezza) ed hanno terminato la tappa tutti attorno alla decima posizione. L'ottima giornata spagnola vede come protagonista anche Juan Antonio Flecha: il corridore della Sky, infatti, ha tenuto la maglia rosa ed in classifica ora guida con 1'00" su Hesjedal, 1'06" su Vande Velde e 1'09" su Navardauskas, quest'ultimo nuovo leader della classifica dei giovani. Nonostante sia arrivato molto staccato Tyler Farrar è sempre primo nella classifica a punti mentre Vicioso è balzato nettamente in testa alla classifica dei gran premi della montagna.

Per scaricare il gioco originale ed i relativi aggiornamenti visita PcCiclismo.net

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Dopo essere stati amaramente beffati dalla grande giornata della Rabobank a Verona, gli Euskaltel proprio non sono riusciti a non reagire immediatamente. E hanno trovato, a Fano, il terreno ideale per mettere in campo il loro ciclismo tutto cuore, attacchi e sconclusionatezza. A vincere la tappa, Adrian Saez de Arregi Egurrola, uno che con quel nome pare nato per regalare soddisfazioni ai lettori di questa rubrica. A 26 anni lo spagnolo non solo ha esordito, quest'anno, nel WT; non solo è venuto, per la prima volta in carriera, al Giro d'Italia; ma ora può anche bullarsi con gli amici di aver lasciato un segno profondo! Anche perché ASDAE (andiamo di acronimo) ha battuto al traguardo ben due uomini della Garmin, ovvero Alex Rasmussen e Sébastien Rosseler. Per onestà intellettuale bisogna però riconoscere che senza l'apporto di un superteam, Saez difficilmente avrebbe potuto essere tanto efficace. Ma quando hai, in un drappello di 10 unità (ovvero quelli che andavano a giocarsi il successo), tre uomini che ti tirano la volata, e questi uomini si chiamano Cazaux, Txurruka e Miguel Mínguez, tendi a non aver più paura di nessuno. L'ultimo dei citati, tra l'altro, è il nuovo leader della classifica (e vai con la doppietta!), visto che alcuni pezzi grossi sono saltati (vedi le ex maglie nere Hermans e Van Winden) e guida con 1'07" su Bos, 4'23" su Keizer, 4'42" su Feillu e 5'03" su Txurruka. L'ultimo della compagnia, poi: all'arrivo è stato Cavendish, a ben 12'02" da Saez; nella generale, è ancora Navardauskas il fanalino di coda, con 24'39" da Mínguez: come dire, i distacchi si fanno sempre più corposi e interessanti!

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna GiroNotes 2012 - 6a tappa
Rassegna GiroNotes 2012 - 6a tappa
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Rassegna GiroNotes 2012 - 6a tappa
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La maglia rosa virtuale

La Lampre tira il gruppo sullo sterrato del Passo della CappellaLa prima tappa con un dislivello altimetrico significativo del Giro d'Italia non ha rispettato quelle che erano le attese e si è conclusa sostanzialmente con un nulla di fatto: troppa poca voglia in gruppo di darsi battaglia, forse pensando anche alla prossime due tappe in cui probabilmente la selezione verrà quasi da sola. Alla fine sul traguardo di Porto Sant'Elpidio si sono trovati a sprintare addirittura 136 corridori: il più forte è stato lo spagnolo Francisco Ventoso della Movistar, un corridore che quando è in forma non teme certo le salite pedalabili o gli strappi brevi.

Nelle prime battute di gara sono stati tanti i corridori che hanno provato ad andare in fuga e alla fine, dopo circa 25 km, sono riusciti ad avvantaggiarsi appena in due, gli spagnoli Angel Vicioso e Pablo Lastras. Il corridore della Movistar, però, non era in giornata super e, già sulla salita Cingoli, Vicioso ha deciso di provare a fare tutto da solo forzando il ritmo e staccando il suo compagno di fuga. Nel tratto di salita alcuni corridori hanno provato ad uscire dal gruppo per lanciarsi all'inseguimento di Vicioso (su tutti lo svizzero Frank ed Emanuele Sella) ma il corridore della Katusha non ha voluto aspettare nessuno e ha continuato a tirare senza soluzione di continuità guadagnando fino a più di 6' e transitando per primo sui gran premi della montagna di Cingoli, Passo della Cappella e Montelupone.

Con un solo uomo all'attacco, ovviamente, l'inseguimento del gruppo è stato molto più blando e questo ha fatto sì che non ci fosse poi grande selezione. Vicioso è stato ripreso a 35 km dal traguardo, sulla salita di Montegranaro e in quel momento s'è capito che si sarebbe arrivati in volata. Ai meno 25 un tentativo di attacco di Cataldo e De Gendt ha avuto ben poca fortuna, stessa sorte per Ballan, Hushovd e Tosatto che hanno provato ad anticipare tutti ai meno 16.

Nel finale s'è messo un mostra un grandissimo Giovanni Visconti che ha tirato perfettamente la volata al compagno di squadra Ventoso, il quale è riuscito a sopravanzare di poco Roberto Ferrari e Simone Ponzi, con il campione italiano che è riuscito ancora a trovare le forze per chiudere quinto. Settimo posto per Filippo Pozzato mentre tre ruote molto veloci come Modolo, Bennati e Goss si sono ritrovati un po' chiusi allo sprint (forse a causa della stanchezza) ed hanno terminato la tappa tutti attorno alla decima posizione. L'ottima giornata spagnola vede come protagonista anche Juan Antonio Flecha: il corridore della Sky, infatti, ha tenuto la maglia rosa ed in classifica ora guida con 1'00" su Hesjedal, 1'06" su Vande Velde e 1'09" su Navardauskas, quest'ultimo nuovo leader della classifica dei giovani. Nonostante sia arrivato molto staccato Tyler Farrar è sempre primo nella classifica a punti mentre Vicioso è balzato nettamente in testa alla classifica dei gran premi della montagna.

Per scaricare il gioco originale ed i relativi aggiornamenti visita PcCiclismo.net

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Dopo essere stati amaramente beffati dalla grande giornata della Rabobank a Verona, gli Euskaltel proprio non sono riusciti a non reagire immediatamente. E hanno trovato, a Fano, il terreno ideale per mettere in campo il loro ciclismo tutto cuore, attacchi e sconclusionatezza. A vincere la tappa, Adrian Saez de Arregi Egurrola, uno che con quel nome pare nato per regalare soddisfazioni ai lettori di questa rubrica. A 26 anni lo spagnolo non solo ha esordito, quest'anno, nel WT; non solo è venuto, per la prima volta in carriera, al Giro d'Italia; ma ora può anche bullarsi con gli amici di aver lasciato un segno profondo! Anche perché ASDAE (andiamo di acronimo) ha battuto al traguardo ben due uomini della Garmin, ovvero Alex Rasmussen e Sébastien Rosseler. Per onestà intellettuale bisogna però riconoscere che senza l'apporto di un superteam, Saez difficilmente avrebbe potuto essere tanto efficace. Ma quando hai, in un drappello di 10 unità (ovvero quelli che andavano a giocarsi il successo), tre uomini che ti tirano la volata, e questi uomini si chiamano Cazaux, Txurruka e Miguel Mínguez, tendi a non aver più paura di nessuno. L'ultimo dei citati, tra l'altro, è il nuovo leader della classifica (e vai con la doppietta!), visto che alcuni pezzi grossi sono saltati (vedi le ex maglie nere Hermans e Van Winden) e guida con 1'07" su Bos, 4'23" su Keizer, 4'42" su Feillu e 5'03" su Txurruka. L'ultimo della compagnia, poi: all'arrivo è stato Cavendish, a ben 12'02" da Saez; nella generale, è ancora Navardauskas il fanalino di coda, con 24'39" da Mínguez: come dire, i distacchi si fanno sempre più corposi e interessanti!

Marco Grassi

La maglia rosa virtuale

La Lampre tira il gruppo sullo sterrato del Passo della CappellaLa prima tappa con un dislivello altimetrico significativo del Giro d'Italia non ha rispettato quelle che erano le attese e si è conclusa sostanzialmente con un nulla di fatto: troppa poca voglia in gruppo di darsi battaglia, forse pensando anche alla prossime due tappe in cui probabilmente la selezione verrà quasi da sola. Alla fine sul traguardo di Porto Sant'Elpidio si sono trovati a sprintare addirittura 136 corridori: il più forte è stato lo spagnolo Francisco Ventoso della Movistar, un corridore che quando è in forma non teme certo le salite pedalabili o gli strappi brevi.

Nelle prime battute di gara sono stati tanti i corridori che hanno provato ad andare in fuga e alla fine, dopo circa 25 km, sono riusciti ad avvantaggiarsi appena in due, gli spagnoli Angel Vicioso e Pablo Lastras. Il corridore della Movistar, però, non era in giornata super e, già sulla salita Cingoli, Vicioso ha deciso di provare a fare tutto da solo forzando il ritmo e staccando il suo compagno di fuga. Nel tratto di salita alcuni corridori hanno provato ad uscire dal gruppo per lanciarsi all'inseguimento di Vicioso (su tutti lo svizzero Frank ed Emanuele Sella) ma il corridore della Katusha non ha voluto aspettare nessuno e ha continuato a tirare senza soluzione di continuità guadagnando fino a più di 6' e transitando per primo sui gran premi della montagna di Cingoli, Passo della Cappella e Montelupone.

Con un solo uomo all'attacco, ovviamente, l'inseguimento del gruppo è stato molto più blando e questo ha fatto sì che non ci fosse poi grande selezione. Vicioso è stato ripreso a 35 km dal traguardo, sulla salita di Montegranaro e in quel momento s'è capito che si sarebbe arrivati in volata. Ai meno 25 un tentativo di attacco di Cataldo e De Gendt ha avuto ben poca fortuna, stessa sorte per Ballan, Hushovd e Tosatto che hanno provato ad anticipare tutti ai meno 16.

Nel finale s'è messo un mostra un grandissimo Giovanni Visconti che ha tirato perfettamente la volata al compagno di squadra Ventoso, il quale è riuscito a sopravanzare di poco Roberto Ferrari e Simone Ponzi, con il campione italiano che è riuscito ancora a trovare le forze per chiudere quinto. Settimo posto per Filippo Pozzato mentre tre ruote molto veloci come Modolo, Bennati e Goss si sono ritrovati un po' chiusi allo sprint (forse a causa della stanchezza) ed hanno terminato la tappa tutti attorno alla decima posizione. L'ottima giornata spagnola vede come protagonista anche Juan Antonio Flecha: il corridore della Sky, infatti, ha tenuto la maglia rosa ed in classifica ora guida con 1'00" su Hesjedal, 1'06" su Vande Velde e 1'09" su Navardauskas, quest'ultimo nuovo leader della classifica dei giovani. Nonostante sia arrivato molto staccato Tyler Farrar è sempre primo nella classifica a punti mentre Vicioso è balzato nettamente in testa alla classifica dei gran premi della montagna.

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Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Dopo essere stati amaramente beffati dalla grande giornata della Rabobank a Verona, gli Euskaltel proprio non sono riusciti a non reagire immediatamente. E hanno trovato, a Fano, il terreno ideale per mettere in campo il loro ciclismo tutto cuore, attacchi e sconclusionatezza. A vincere la tappa, Adrian Saez de Arregi Egurrola, uno che con quel nome pare nato per regalare soddisfazioni ai lettori di questa rubrica. A 26 anni lo spagnolo non solo ha esordito, quest'anno, nel WT; non solo è venuto, per la prima volta in carriera, al Giro d'Italia; ma ora può anche bullarsi con gli amici di aver lasciato un segno profondo! Anche perché ASDAE (andiamo di acronimo) ha battuto al traguardo ben due uomini della Garmin, ovvero Alex Rasmussen e Sébastien Rosseler. Per onestà intellettuale bisogna però riconoscere che senza l'apporto di un superteam, Saez difficilmente avrebbe potuto essere tanto efficace. Ma quando hai, in un drappello di 10 unità (ovvero quelli che andavano a giocarsi il successo), tre uomini che ti tirano la volata, e questi uomini si chiamano Cazaux, Txurruka e Miguel Mínguez, tendi a non aver più paura di nessuno. L'ultimo dei citati, tra l'altro, è il nuovo leader della classifica (e vai con la doppietta!), visto che alcuni pezzi grossi sono saltati (vedi le ex maglie nere Hermans e Van Winden) e guida con 1'07" su Bos, 4'23" su Keizer, 4'42" su Feillu e 5'03" su Txurruka. L'ultimo della compagnia, poi: all'arrivo è stato Cavendish, a ben 12'02" da Saez; nella generale, è ancora Navardauskas il fanalino di coda, con 24'39" da Mínguez: come dire, i distacchi si fanno sempre più corposi e interessanti!

Marco Grassi

La classifica al contrario

Dopo essere stati amaramente beffati dalla grande giornata della Rabobank a Verona, gli Euskaltel proprio non sono riusciti a non reagire immediatamente. E hanno trovato, a Fano, il terreno ideale per mettere in campo il loro ciclismo tutto cuore, attacchi e sconclusionatezza. A vincere la tappa, Adrian Saez de Arregi Egurrola, uno che con quel nome pare nato per regalare soddisfazioni ai lettori di questa rubrica. A 26 anni lo spagnolo non solo ha esordito, quest'anno, nel WT; non solo è venuto, per la prima volta in carriera, al Giro d'Italia; ma ora può anche bullarsi con gli amici di aver lasciato un segno profondo! Anche perché ASDAE (andiamo di acronimo) ha battuto al traguardo ben due uomini della Garmin, ovvero Alex Rasmussen e Sébastien Rosseler. Per onestà intellettuale bisogna però riconoscere che senza l'apporto di un superteam, Saez difficilmente avrebbe potuto essere tanto efficace. Ma quando hai, in un drappello di 10 unità (ovvero quelli che andavano a giocarsi il successo), tre uomini che ti tirano la volata, e questi uomini si chiamano Cazaux, Txurruka e Miguel Mínguez, tendi a non aver più paura di nessuno. L'ultimo dei citati, tra l'altro, è il nuovo leader della classifica (e vai con la doppietta!), visto che alcuni pezzi grossi sono saltati (vedi le ex maglie nere Hermans e Van Winden) e guida con 1'07" su Bos, 4'23" su Keizer, 4'42" su Feillu e 5'03" su Txurruka. L'ultimo della compagnia, poi: all'arrivo è stato Cavendish, a ben 12'02" da Saez; nella generale, è ancora Navardauskas il fanalino di coda, con 24'39" da Mínguez: come dire, i distacchi si fanno sempre più corposi e interessanti!

Marco Grassi

La maglia rosa virtuale

La Lampre tira il gruppo sullo sterrato del Passo della CappellaLa prima tappa con un dislivello altimetrico significativo del Giro d'Italia non ha rispettato quelle che erano le attese e si è conclusa sostanzialmente con un nulla di fatto: troppa poca voglia in gruppo di darsi battaglia, forse pensando anche alla prossime due tappe in cui probabilmente la selezione verrà quasi da sola. Alla fine sul traguardo di Porto Sant'Elpidio si sono trovati a sprintare addirittura 136 corridori: il più forte è stato lo spagnolo Francisco Ventoso della Movistar, un corridore che quando è in forma non teme certo le salite pedalabili o gli strappi brevi.

Nelle prime battute di gara sono stati tanti i corridori che hanno provato ad andare in fuga e alla fine, dopo circa 25 km, sono riusciti ad avvantaggiarsi appena in due, gli spagnoli Angel Vicioso e Pablo Lastras. Il corridore della Movistar, però, non era in giornata super e, già sulla salita Cingoli, Vicioso ha deciso di provare a fare tutto da solo forzando il ritmo e staccando il suo compagno di fuga. Nel tratto di salita alcuni corridori hanno provato ad uscire dal gruppo per lanciarsi all'inseguimento di Vicioso (su tutti lo svizzero Frank ed Emanuele Sella) ma il corridore della Katusha non ha voluto aspettare nessuno e ha continuato a tirare senza soluzione di continuità guadagnando fino a più di 6' e transitando per primo sui gran premi della montagna di Cingoli, Passo della Cappella e Montelupone.

Con un solo uomo all'attacco, ovviamente, l'inseguimento del gruppo è stato molto più blando e questo ha fatto sì che non ci fosse poi grande selezione. Vicioso è stato ripreso a 35 km dal traguardo, sulla salita di Montegranaro e in quel momento s'è capito che si sarebbe arrivati in volata. Ai meno 25 un tentativo di attacco di Cataldo e De Gendt ha avuto ben poca fortuna, stessa sorte per Ballan, Hushovd e Tosatto che hanno provato ad anticipare tutti ai meno 16.

Nel finale s'è messo un mostra un grandissimo Giovanni Visconti che ha tirato perfettamente la volata al compagno di squadra Ventoso, il quale è riuscito a sopravanzare di poco Roberto Ferrari e Simone Ponzi, con il campione italiano che è riuscito ancora a trovare le forze per chiudere quinto. Settimo posto per Filippo Pozzato mentre tre ruote molto veloci come Modolo, Bennati e Goss si sono ritrovati un po' chiusi allo sprint (forse a causa della stanchezza) ed hanno terminato la tappa tutti attorno alla decima posizione. L'ottima giornata spagnola vede come protagonista anche Juan Antonio Flecha: il corridore della Sky, infatti, ha tenuto la maglia rosa ed in classifica ora guida con 1'00" su Hesjedal, 1'06" su Vande Velde e 1'09" su Navardauskas, quest'ultimo nuovo leader della classifica dei giovani. Nonostante sia arrivato molto staccato Tyler Farrar è sempre primo nella classifica a punti mentre Vicioso è balzato nettamente in testa alla classifica dei gran premi della montagna.

Per scaricare il gioco originale ed i relativi aggiornamenti visita PcCiclismo.net

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Dopo essere stati amaramente beffati dalla grande giornata della Rabobank a Verona, gli Euskaltel proprio non sono riusciti a non reagire immediatamente. E hanno trovato, a Fano, il terreno ideale per mettere in campo il loro ciclismo tutto cuore, attacchi e sconclusionatezza. A vincere la tappa, Adrian Saez de Arregi Egurrola, uno che con quel nome pare nato per regalare soddisfazioni ai lettori di questa rubrica. A 26 anni lo spagnolo non solo ha esordito, quest'anno, nel WT; non solo è venuto, per la prima volta in carriera, al Giro d'Italia; ma ora può anche bullarsi con gli amici di aver lasciato un segno profondo! Anche perché ASDAE (andiamo di acronimo) ha battuto al traguardo ben due uomini della Garmin, ovvero Alex Rasmussen e Sébastien Rosseler. Per onestà intellettuale bisogna però riconoscere che senza l'apporto di un superteam, Saez difficilmente avrebbe potuto essere tanto efficace. Ma quando hai, in un drappello di 10 unità (ovvero quelli che andavano a giocarsi il successo), tre uomini che ti tirano la volata, e questi uomini si chiamano Cazaux, Txurruka e Miguel Mínguez, tendi a non aver più paura di nessuno. L'ultimo dei citati, tra l'altro, è il nuovo leader della classifica (e vai con la doppietta!), visto che alcuni pezzi grossi sono saltati (vedi le ex maglie nere Hermans e Van Winden) e guida con 1'07" su Bos, 4'23" su Keizer, 4'42" su Feillu e 5'03" su Txurruka. L'ultimo della compagnia, poi: all'arrivo è stato Cavendish, a ben 12'02" da Saez; nella generale, è ancora Navardauskas il fanalino di coda, con 24'39" da Mínguez: come dire, i distacchi si fanno sempre più corposi e interessanti!

Marco Grassi

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