Ancora tradizione rispettata dopo una partenza dall'estero: la regola dice che, al rientro in Italia, dopo un giusto giorno di riposo, si riparte con una cronosquadre come è stato per la Cremona-Piacenza del 2006 e la Savigliano-Cuneo del 2010; e anche il chilometraggio della prova scaligera (poco oltre i 30 km) è in linea con i precedenti. Dopo la partenza da San Zeno gli atleti si dirigeranno verso nord-ovest fino a Corrubbio (dove, al km 9, c'è il primo rilevamento cronometrico). Da qui una non-salita (diciamo piuttosto un falsopiano di 2 km al 2%) fino a Castelrotto, e il ritorno verso Corrubbio e il secondo intertempo (km 22), prima di tornare sui propri passi percorrendo la stessa strada dell'andata fino a Verona. Il capoluogo verrà circumnavigato per un tratto sulla circonvallazione, prima che, da sud e attraverso Corso Porta Nuova, si vada al cuore della città, fino all'arrivo sito nella suggestiva cornice di Piazza Bra. Percorso per passisti puri, per cui conterà averne tanti in squadra, oltre al sempre fondamentale sincronismo tra gli atleti.
I favori del pronostico vanno alle tre squadre migliori in questo esercizio, ossia Garmin, GreenEDGE e Sky, ma pure la BMC, già vittoriosa al Giro del Trentino e desiderosa di mantenere la maglia rosa non sarà certo da sottovalutare. I bookmakers vedono favorita la Garmin, che parte con una quota di 3.50, seguita a stretto giro dalla Sky a 4.25 e dalla Greenedge a 5.40. Appena dietro la BMC a 7.00 e la Saxo del nostro Manuele Boaro a 8.50, mentre per trovare la prima italiana bisogna scendere ai 12.00 della Liquigas.
È famosa per l'Arena (e qui non s'intende il quotidiano), per il balcone da dove Giulietta si sporgeva per ascoltare le dichiarazioni d'amore di Romeo ma non soltanto per questo. Meta turistica visitata ogni anno da più di 3 milioni di persone in virtù del suo enorme patrimonio artistico, sorge ad una trentina di chilometri dal Lago di Garda e sulle sponde dell'Adige. Al tempo dei Romani era il punto d'incontro di quattro strade: la via Gallica, la via Claudia Augusta, il vicum Veronensium e la via Postumia ed ancor oggi è un importante nodo stradale, autostradale e ferroviario tra l'Italia Settentrionale ed il Passo del Brennero. Il nome pare derivare dall'etrusco ma altre teorie sostengono che il fondatore della città, il capo gallico Brenno, la chiamò Vae Roma, ossia Maledetta Roma. Di qui il nome che è giunto ai giorni nostri. Il simbolo della città è una scala bianca con quattro pioli su campo rosso e con l'aquila imperiale in cima alla scala, assunto ufficialmente da Alboino della Scala e Cangrande I della Scala in qualità di vicari imperiali, carica che fu assegnata dall'imperatore Enrico VII di Lussemburgo. Agricoltura, artigianato ed industria fanno di Verona una delle città più produttive d'Italia.