Mortirolo e Stelvio: bastano queste due parole per capire le difficoltà che attenderanno gli atleti in quest'altro tappone che seguirà il precedente solo di poche ore. Dalla Val di Sole si passerà all'alta Val Camonica attraverso il Passo del Tonale e poi, tramite l'Aprica, si giungerà in Valtellina dove verrà percorso una sorta di anello nel quale verrà affrontata la salita di Teglio, 6 km con pendenze importanti. Poco oltre Tirano, a Tovo di Sant'Agata si approccerà un versante inedito del Mortirolo, parallelo a quello classico di Mazzo, con il quale ha in comune la pendenza media superiore al 10%, anche se è molto più irregolare, specie nella parte finale, dove il tratto più duro (si tocca il 22% in vista dell'ultimo chilometro) è preceduto da qualche centinaio di metri addirittura in contropendenza. Dalla vetta si ritornerà ancora in Valtellina scendendo verso Grosio e si affronterà un lungo tratto di falsopiano, oltre 20 km, tutto a salire verso Bormio. Da lì cominceranno gli ultimi 22 km abbastanza costanti (la parte più impegnativa è proprio quella finale, ma si parla di pendenze quasi mai a due cifre) che condurranno gli atleti fino ai 2757 metri del Passo dello Stelvio, che sarà anche la Cima Coppi di quest'edizione. Dopo le interminabili fatiche di questa due giorni, sull'ascesa finale potrà succedere veramente di tutto.
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@AndreaGuardini: Non potrete mai capire cosa ho provato quest'oggi tagliando l'arrivo di Pampeago! Oggi ho pianto, di gioia e felicità ...pensando a Papà!!! ...realizzando di aver fatto l'impresa ieri, ma altrettanto oggi!!! Questo è il mio #giro @giroditalia Emozione, gioia, fatica, commozione!!
@enrigasparotto: Grande @Roman86_K..compagno di camera e di avventure di questo 2012!!so quello che ha sofferto I gg scorsi e questa e'dimostrazione di classe
@taylorphinney: Giro d'Italia. DURA A XE.
@grischaniermann: ho lasciato l'hotel alle 9 del mattino, sono arrivato ad un altro alle 9 di sera. In mezzo una lunga giornata in sella ed un bel trasferimento. Per fortuna che domani è facile :)


Dopo tre settimane di equilibrio e grande incertezza ci sono voluti lo Stelvio ed il Mortirolo a mettere una sentenza praticamente definitiva sul nostro Giro d'Italia virtuale (ringraziamo una volta di più
Dopo la crisi di Vedelago, in cui comunque non ha perso troppi minuti, torna alla meritata vittoria Andrea Guardini, e lo fa in un modo in cui non ci ha mai abituati, ossia per distacco. Il veronese rifila 5'33" al danese della Saxo Bank Jonas Aaen Jørgensen mentre ancor più indietro è il terzo classificato di giornata, Mickaël Delage. La tappa non era iniziata al meglio per Guardini: pronti via e subito si era ritrovato nelle retrovie insieme ad altri sedici malcapitati. Ma sono bastate le montagne, che pure non sono propriamente il suo pane, a riportarlo nelle posizioni che gli competono. All'imbocco del Manghen, mentre dietro non riuscivano a rientrare, Guardini con una splendida azione solitaria si portava in testa. Nemmeno il doppio Pampeago l'avrebbe scalzato dal vertice, nonostante gli attacchi della concorrenza. Se ieri la giornata no di Guardini era coincisa con un'altrettanto vigorosa crisi di Cavendish, tutto si può dire oggi tranne che il britannico abbia avvicinato Guardini: solo quinto di tappa ed a 5'58", Cavendish non ha mai trovato il ritmo giusto. In coda al gruppo, dopo la giornata più sì che no di Cortina, va nuovamente male Roman Kreuziger, quest'oggi in crisi di fame ed addirittura ultimo al traguardo. Evidentemente la presenza di Vinokourov sul traguardo non è servita a questa promessa del ciclismo a far girare le gambe a dovere. Con la prestazione monstre di Pampeago Guardini si porta in testa alla classifica generale (tappa e maglia per il portacolori della Farnese Vini), staccando l'ex leader Miguel Mínguez, ora secondo a 11'15" dal leader, mentre Bobridge difende il podio con le unghie e con i denti dall'assalto di Adrian Saez de Arregi Egurrola, a soli 6" dall'ambito terzo posto. Bene Phinney, che dopo la giornata negativa di Vedelago si riporta in quinta posizione nella classifica generale. E non crediate che i giochi siano chiusi. È vero che contro questo Guardini si può fare poco o nulla ma domani l'accoppiata Mortirolo-Stelvio potrebbe ribaltare la situazione, oltre che i corridori.









Caldes è uno dei comuni più importanti della Val di Sole. Vive di turismo ed agricoltura, con le distese di meleti collegati al consorzio Melinda. Monumenti come Castel Caldes e la Rocca di Samoclevo sono splendide attrattive per i turisti che si recano qui in estate ed inverno. Il nome parrebbe derivare da una sorgente d'acqua calda e già in pergamene duecentesche si trova Caldesio e Caldis. Possiede uno dei centri storici più suggestivi del Trentino, dominato dal castello e con palazzi nobiliari unitamente a case contadine. All'inizio di ogni estate il borgo ospita la tradizionale Arcadia-Musica e sapori, una festa popolare con i migliori corpi bandistici del Trentino. La Comunità e gli associati della Strada della Mela e dei Sapori della Val di Non e Val di Sole propongono stand con degustazione ed artigianato locale. Prodotti tipici di Caldes, mele a parte, sono il burro, la ricotta ed il formaggio casolèt. Celeberrimo lo speck ed il miele oltre ai frutti di bosco che qui crescono con gran facilità per via del clima favorevole.