Ritorna anche l'arrivo sul più alto vulcano d'Europa. Due i versanti da affrontare, entrambi lunghissimi. Quello messinese, che si approccia dopo poco più di 60 km di tappa, è lungo quasi 30 km e arriva fino ai 1631 metri di località Lenza. 35 km di discesa fino al traguardo volante di Acireale precederanno un falsopiano (a salire) di 27 chilometri fino a Nicolosi, punto di partenza della vera e propria ascesa conclusiva, altri 20 km fino al traguardo di Rifugio Sapienza. Le pendenze non saranno impossibili e si terranno sempre al di sotto del 9%, per una media di poco superiore al 6.5%, negli ultimi 15 chilometri. Niente di trascendentale ma la doppia scalata, unita al grande caldo che i corridori potranno trovare, farà sì che si vedano senz'altro un po' di distacchi tra gli uomini destinati a far classifica.
Dopo la dimostrazione di forza di ieri, Alberto Contador è considerato il favorito da Betclic.it, con una quota di 4. Seguono a ruota gli altri favoriti di questo Giro, Michele Scarponi (a 5), Vincenzo Nibali (a 7) e Joaquim Rodríguez (a 8). I due italiani conoscono molto bene l'ascesa verso il vulcano siciliano, ma difficilmente vorranno rischiare un attacco già al termine della prima settimana di corsa. Chi invece non ha troppo da perdere è José Rujano, già settimo a Montevergine, e che potrebbe approfittare del controllo tra i big per sferrare un attacco vincente. Betclic.it lo quota a 22 e noi ci puntiano i nostri soliti due euro.
Affacciata con il suo porto ricco di andirivieni sullo stretto che ne porta il nome, è detta anche "Porta della Sicilia" per la sua collocazione geografica. Fondata dai Greci nel 730 a.C. con il nome "Zancle", fu conquistata dai Romani nel 264 a.C. per poi soggiacere in seguito a Bizantini, Arabi ed ai Normanni. Sotto il dominio Svevo angioino aragonese divenne il fulcro commerciale del Regno di Sicilia grazie al suo porto, ne divenne capitale insieme a Palermo. Appartiene al Regno d'Italia solo dal 1860, dopo la spedizione dei Mille. Il suo stemma è rappresentato da uno scudo a testa di cavallo, di rosso alla croce d'oro, circondato da due tralci di vite al naturale fruttati d'oro, timbrato dalla corona di città. Ma Messina, oltre che per la sua storia, è la città che ha dato i natali allo Squalo dello Stretto, Vincenzo Nibali. L'uomo di punta della Liquigas ci terrà a far bene oggi, nella tappa che attraversa la sua Terra.