Come da recente tradizione zomegnaniana, sarà una cronometro a chiudere il Giro d'Italia. Si torna a Milano, sede d'arrivo dopo due edizioni terminate altrove (Roma e Verona), e prima di lasciare la corsa rosa bisognerà coprire gli ultimi 26 km (il tracciato è stato accorciato di cinque chilometri e mezzo) contro il tempo. Percorso completamente piatto che si snoderà tra Piazza Castello (partenza) e Piazza del Duomo (spettacolare arrivo), passando per Corso Sempione verso l'area fieristica, per tornare verso Piazzale Giulio Cesare, reimmettersi sulle circonvallazioni interne della città lombarda, per poi tagliare da Corso Venezia verso il traguardo. Nemmeno troppe curve per una prova decisamente da rapportone, che però difficilmente cambierà la classifica segnata dalle tante grandi montagne che avranno preceduto la cronometro conclusiva.
Con una percorso completamente pianeggiante e alla fine di un Giro molto dispendioso per gli uomini di classifica, non sarà Alberto Contador il favorito della crono conclusiva. Betclic.it quota la maglia rosa a 5 contro il 2.80 che spicca accanto al nome di David Millar che negli ultimi giorni ha risparmiato energie pensando esclusivamente alla prova odierna. Tra i big che potrebbero far bene (anche invogliati dalla possibilità di recuperare posizioni in classifica) ci sono certamente Denis Menchov (dato a 6) e Vincenzo Nibali (a 7) che andrà a caccia della seconda piazza. Porte (a 6 anche lui) e Konovalovas (già vincitore a Roma due anni fa e dato a 16) le possibili sorprese.
Il nostro viaggio, iniziato dalla Reggia di Venaria, finisce qui, in Piazza del Duomo. Perché chi pensa a Milano pensa al Duomo. Dedicato a Santa Maria Nascente, è la quarta chiesa europea per superficie. Sorge dove dove si trovavano la cattedrale di Santa Maria Maggiore e la basilica di Santa Tecla. La sua costruzione fu promossa dall'Arcivescovo Antonio de' Saluzzi, nel 1386. Le forme architetttoniche richiamano il tardo gotico. Per Gian Galeazzo Visconti il Duomo sarebbe dovuto diventare il centro di una monarchia nazionale italiana come era successo in Francia e in Inghilterra. Il primo ingegnere capo fu Simone d'Orsenigo, affiancato da altri maestri lombardi che nel 1388 iniziarono i muri perimetrali. Architetti francesi e tedeschi si sono succeduti, finché Giovannino de' Grassi, nel 1393, divenne ingegnere generale fino alla morte, nel 1398. Gli successe nel 1400 Filippino degli Organi. Nel 1418 fu consacrato l'altare maggiore da papa Martino V. Tra alterne vicende, il progetto venne finalmente concluso nel 1813 da Carlo Amati. Statue, decorazioni interne ed esterne e terrazzi lo rendono lussuoso ed imponente, con le sue guglie. La Madonnina, il punto più alto della chiesa, è il simbolo di Milano. Inaugurata il 30 dicembre 1774, la statua venne disegnata dallo scultore Giuseppe Perego e fusa dall'orafo Giuseppe Bini.