Frazione breve, di poco sopra i 150 km, di cui i primi 100 abbondanti praticamente piatti. Non è detto che i fuggitivi del mattino riescano a superare indenni il Passo di Ganda, 10 km di ascesa di cui gli ultimi 3 particolarmente impegnativi (intorno al 9% di pendenza media). Dalla cima al traguardo 30 km di discesa con qualche breve tratto in contropendenza, su cui chi si troverà in testa potrà riuscire a difendere anche solo un minutino, a patto di avere confidenza con la picchiata verso San Pellegrino Terme. Ma il terreno si presta anche a possibili imboscate tra i corridori impegnati nella lotta per la generale.
Nessun favorito principale nella seconda tappa consecutiva adatta a fughe, tanto che Betclic.it quota addirittura a 1.50 l'opzione "Altro". Effettivamente sono tanti i nomi papabili, visto le poche occasioni nelle quali l'azione nata al mattino ha avuto buon esito. Inoltre solo dieci squadre su ventidue hanno portato a casa almeno una tappa e quindi ci sarà molta bagarre per cercare almeno di essere presenti nel tentativo buono. Per fare qualche nome, la Katusha di Danilo Di Luca, Dani Moreno (entrambi quotati a 16) o Evgeni Petrov (a 25), la Quick Step di Pineau (a 20), la Radioshack di Popovich (a 20), la Vacansoleil di un indomito Hoogerland (a 15), la Colnago di Pirazzi (a 40) o, perché no, anche la Liquigas di Nibali (è lui il favorito di Betclic.it, dato a 8) e l'Acqua&Sapone di Garzelli (a 10) che potrebbero aspettare il finale per entrare in azione e portare i loro capitani nelle condizioni giuste per giocarsi la corsa.
Morbegno, oltre a essere la città che ha dato i natali a Francesco Gavazzi e che ha salutato l'unico successo al Giro di Franco Ballerini, ha un buon feeling con la natura. La città lombarda infatti nel 2007 ha avviato un progetto di sviluppo sostenibile, chiamato Morbegno 2020, in collaborazione con l'organizzazione no-profit svedese "The Natural Step". L'obiettivo è quello di creare le condizioni di sistema ideali per garantire la sopravvivenza della specie umana sulla terra. L'Anci ha indicato questo progetto come pilota per tutti i comuni italiani, un bel riconoscimento per Morbegno, città sviluppatasi per ironia della sorte attorno a un nucleo originario collocato in una zona paludosa e poco vivibile. Il nome Morbegno dovrebbe infatti derivare dal latino Morbus.