Il Portale del Ciclismo professionistico

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Probabilmente è la tappa più semplice dell'intero Giro, nonostante il chilometraggio che supera i 200 km. Due collinette nella zona di Veenendaal serviranno per assegnare la prima maglia verde ma non certo a scremare - nemmeno minimamente - il gruppo. Sarà certamente volata e si cominceranno a capire i reali rapporti di forza tra gli sprinter e tra i treni delle varie squadre. Visto che il gruppo, da Amsterdam, si dirigerà verso l'interno il vento non dovrebbe essere una grande insidia: piuttosto bisognerà rimanere molto concentrati perché il tracciato è tortuoso ed il rischio di cadute è abbastanza alto tra curve, rotatorie e restringimenti. Il rettilineo finale su cui è posto il traguardo è molto breve, appena 220 metri: velocisti scaltri potrebbero inventarsi qualcosa per sorprendere i rivali.
Un paio di velocisti pericolosi come Henderson (a cui potrebbe bastare un terzo posto) e Greipel (che dovrebbe invece vincere) hanno disputato un'ottima cronometro sono a portata di abbuono dalla maglia rosa e potrebbero già strapparla a Bradley Wiggins alla fine di questa frazione. Per i bookmakers il favorito è proprio il tedesco della HTC-Columbia davanti a Petacchi (2.75 contro 4.50). Toccasse a noi fare un nome diremmo quello dell'americano Tyler Farrar.
Scarica la cronotabella della tappa.

Amsterdam

Se di giorno la capitale d’Olanda si ‘limita’ a essere la Venezia del nord, di notte si trasforma nella capitale del proibito. Migliaia di giovani da tutto il mondo ogni anno raggiungono Amsterdam per visitare i Coffee Shop, locali nei quali è possibile consumare diverse qualità di droghe leggere in diverse salse (ad esempio dolci a base di cannabis) ed acquistare i più disparati gadget e accessori relativi. Attenzione però, non pensate di poter fumare cannabis anche fuori! Un’altra particolarità di Amsterdam è il famoso De Wallen, uno dei più conosciuti quartieri a luci rosse del mondo, risalente al XIV secolo. Qui trecento stanze sono affittate da prostitute che offrono i loro servizi esponendosi letteralmente in vetrina. Il quartiere è anche uno dei più malfamati: l’attività criminale preferita dai ladri di strada olandesi è il furto delle biciclette, che ad Amsterdam ammontano sui 500.000 veicoli.

Utrecht

Utrecht, 35 km a sud di Amsterdam, è la quarta città dei Paesi Bassi per consistenza demografica. Di tale città è famoso il duomo, la cui torre raggiunge l’altezza di 112 metri, niente male per un edificio costruito in periodo gotico. Ma anche lo sport ha la sua parte: Utrecht ha dato i natali a Wesley Snejder e soprattutto Marco Van Basten, stella del milan dei primi anni ’90 e oggi allenatore. Utrecht ha dato i natali anche a un ciclista campione olimpico, Fedor den Hertog: a Città del Messico faceva parte della squadra che vinse la prova a cronometro sui 100 chilometri, nel quartetto c’era anche Zoetemelk. Den Hertog ha un record tutto suo: nel 1969 ha vinto il Rheinland-Pfalz Tour conquistando tutte e 8 le tappe in programma della corsa! Il passista olandese ha vinto anche il tour de l’Avenir nel 1972, ma la sua stagione più luminosa tra i pro' è stata sicuramente il 1977, quando vinse una tappa nella Vuelta e una tappa al Tour a Rouen, andandosene ai -20 dal gruppo e vincendo con 20” di vantaggio. 3 giorni dopo quella tappa, Den Hertog si ritirò: ufficialmente per un infortunio al ginocchio, ma successivamente Gerard Port, medico al seguito del tour, dichiarò che si trattava di una scusa per tornare a casa della moglie appena sposata, della quale era molto geloso.

Nicola Stufano
Amsterdam

Se di giorno la capitale d’Olanda si ‘limita’ a essere la Venezia del nord, di notte si trasforma nella capitale del proibito. Migliaia di giovani da tutto il mondo ogni anno raggiungono Amsterdam per visitare i Coffee Shop, locali nei quali è possibile consumare diverse qualità di droghe leggere in diverse salse (ad esempio dolci a base di cannabis) ed acquistare i più disparati gadget e accessori relativi. Attenzione però, non pensate di poter fumare cannabis anche fuori! Un’altra particolarità di Amsterdam è il famoso De Wallen, uno dei più conosciuti quartieri a luci rosse del mondo, risalente al XIV secolo. Qui trecento stanze sono affittate da prostitute che offrono i loro servizi esponendosi letteralmente in vetrina. Il quartiere è anche uno dei più malfamati: l’attività criminale preferita dai ladri di strada olandesi è il furto delle biciclette, che ad Amsterdam ammontano sui 500.000 veicoli.

Utrecht

Utrecht, 35 km a sud di Amsterdam, è la quarta città dei Paesi Bassi per consistenza demografica. Di tale città è famoso il duomo, la cui torre raggiunge l’altezza di 112 metri, niente male per un edificio costruito in periodo gotico. Ma anche lo sport ha la sua parte: Utrecht ha dato i natali a Wesley Snejder e soprattutto Marco Van Basten, stella del milan dei primi anni ’90 e oggi allenatore. Utrecht ha dato i natali anche a un ciclista campione olimpico, Fedor den Hertog: a Città del Messico faceva parte della squadra che vinse la prova a cronometro sui 100 chilometri, nel quartetto c’era anche Zoetemelk. Den Hertog ha un record tutto suo: nel 1969 ha vinto il Rheinland-Pfalz Tour conquistando tutte e 8 le tappe in programma della corsa! Il passista olandese ha vinto anche il tour de l’Avenir nel 1972, ma la sua stagione più luminosa tra i pro' è stata sicuramente il 1977, quando vinse una tappa nella Vuelta e una tappa al Tour a Rouen, andandosene ai -20 dal gruppo e vincendo con 20” di vantaggio. 3 giorni dopo quella tappa, Den Hertog si ritirò: ufficialmente per un infortunio al ginocchio, ma successivamente Gerard Port, medico al seguito del tour, dichiarò che si trattava di una scusa per tornare a casa della moglie appena sposata, della quale era molto geloso.

Amsterdam

Se di giorno la capitale d’Olanda si ‘limita’ a essere la Venezia del nord, di notte si trasforma nella capitale del proibito. Migliaia di giovani da tutto il mondo ogni anno raggiungono Amsterdam per visitare i Coffee Shop, locali nei quali è possibile consumare diverse qualità di droghe leggere in diverse salse (ad esempio dolci a base di cannabis) ed acquistare i più disparati gadget e accessori relativi. Attenzione però, non pensate di poter fumare cannabis anche fuori! Un’altra particolarità di Amsterdam è il famoso De Wallen, uno dei più conosciuti quartieri a luci rosse del mondo, risalente al XIV secolo. Qui trecento stanze sono affittate da prostitute che offrono i loro servizi esponendosi letteralmente in vetrina. Il quartiere è anche uno dei più malfamati: l’attività criminale preferita dai ladri di strada olandesi è il furto delle biciclette, che ad Amsterdam ammontano sui 500.000 veicoli.

Utrecht

Utrecht, 35 km a sud di Amsterdam, è la quarta città dei Paesi Bassi per consistenza demografica. Di tale città è famoso il duomo, la cui torre raggiunge l’altezza di 112 metri, niente male per un edificio costruito in periodo gotico. Ma anche lo sport ha la sua parte: Utrecht ha dato i natali a Wesley Snejder e soprattutto Marco Van Basten, stella del milan dei primi anni ’90 e oggi allenatore. Utrecht ha dato i natali anche a un ciclista campione olimpico, Fedor den Hertog: a Città del Messico faceva parte della squadra che vinse la prova a cronometro sui 100 chilometri, nel quartetto c’era anche Zoetemelk. Den Hertog ha un record tutto suo: nel 1969 ha vinto il Rheinland-Pfalz Tour conquistando tutte e 8 le tappe in programma della corsa! Il passista olandese ha vinto anche il tour de l’Avenir nel 1972, ma la sua stagione più luminosa tra i pro' è stata sicuramente il 1977, quando vinse una tappa nella Vuelta e una tappa al Tour a Rouen, andandosene ai -20 dal gruppo e vincendo con 20” di vantaggio. 3 giorni dopo quella tappa, Den Hertog si ritirò: ufficialmente per un infortunio al ginocchio, ma successivamente Gerard Port, medico al seguito del tour, dichiarò che si trattava di una scusa per tornare a casa della moglie appena sposata, della quale era molto geloso.

Amsterdam

Se di giorno la capitale d’Olanda si ‘limita’ a essere la Venezia del nord, di notte si trasforma nella capitale del proibito. Migliaia di giovani da tutto il mondo ogni anno raggiungono Amsterdam per visitare i Coffee Shop, locali nei quali è possibile consumare diverse qualità di droghe leggere in diverse salse (ad esempio dolci a base di cannabis) ed acquistare i più disparati gadget e accessori relativi. Attenzione però, non pensate di poter fumare cannabis anche fuori! Un’altra particolarità di Amsterdam è il famoso De Wallen, uno dei più conosciuti quartieri a luci rosse del mondo, risalente al XIV secolo. Qui trecento stanze sono affittate da prostitute che offrono i loro servizi esponendosi letteralmente in vetrina. Il quartiere è anche uno dei più malfamati: l’attività criminale preferita dai ladri di strada olandesi è il furto delle biciclette, che ad Amsterdam ammontano sui 500.000 veicoli.

Utrecht

Utrecht, 35 km a sud di Amsterdam, è la quarta città dei Paesi Bassi per consistenza demografica. Di tale città è famoso il duomo, la cui torre raggiunge l’altezza di 112 metri, niente male per un edificio costruito in periodo gotico. Ma anche lo sport ha la sua parte: Utrecht ha dato i natali a Wesley Snejder e soprattutto Marco Van Basten, stella del milan dei primi anni ’90 e oggi allenatore. Utrecht ha dato i natali anche a un ciclista campione olimpico, Fedor den Hertog: a Città del Messico faceva parte della squadra che vinse la prova a cronometro sui 100 chilometri, nel quartetto c’era anche Zoetemelk. Den Hertog ha un record tutto suo: nel 1969 ha vinto il Rheinland-Pfalz Tour conquistando tutte e 8 le tappe in programma della corsa! Il passista olandese ha vinto anche il tour de l’Avenir nel 1972, ma la sua stagione più luminosa tra i pro' è stata sicuramente il 1977, quando vinse una tappa nella Vuelta e una tappa al Tour a Rouen, andandosene ai -20 dal gruppo e vincendo con 20” di vantaggio. 3 giorni dopo quella tappa, Den Hertog si ritirò: ufficialmente per un infortunio al ginocchio, ma successivamente Gerard Port, medico al seguito del tour, dichiarò che si trattava di una scusa per tornare a casa della moglie appena sposata, della quale era molto geloso.

Amsterdam

Se di giorno la capitale d’Olanda si ‘limita’ a essere la Venezia del nord, di notte si trasforma nella capitale del proibito. Migliaia di giovani da tutto il mondo ogni anno raggiungono Amsterdam per visitare i Coffee Shop, locali nei quali è possibile consumare diverse qualità di droghe leggere in diverse salse (ad esempio dolci a base di cannabis) ed acquistare i più disparati gadget e accessori relativi. Attenzione però, non pensate di poter fumare cannabis anche fuori! Un’altra particolarità di Amsterdam è il famoso De Wallen, uno dei più conosciuti quartieri a luci rosse del mondo, risalente al XIV secolo. Qui trecento stanze sono affittate da prostitute che offrono i loro servizi esponendosi letteralmente in vetrina. Il quartiere è anche uno dei più malfamati: l’attività criminale preferita dai ladri di strada olandesi è il furto delle biciclette, che ad Amsterdam ammontano sui 500.000 veicoli.

Utrecht

Utrecht, 35 km a sud di Amsterdam, è la quarta città dei Paesi Bassi per consistenza demografica. Di tale città è famoso il duomo, la cui torre raggiunge l’altezza di 112 metri, niente male per un edificio costruito in periodo gotico. Ma anche lo sport ha la sua parte: Utrecht ha dato i natali a Wesley Snejder e soprattutto Marco Van Basten, stella del milan dei primi anni ’90 e oggi allenatore. Utrecht ha dato i natali anche a un ciclista campione olimpico, Fedor den Hertog: a Città del Messico faceva parte della squadra che vinse la prova a cronometro sui 100 chilometri, nel quartetto c’era anche Zoetemelk. Den Hertog ha un record tutto suo: nel 1969 ha vinto il Rheinland-Pfalz Tour conquistando tutte e 8 le tappe in programma della corsa! Il passista olandese ha vinto anche il tour de l’Avenir nel 1972, ma la sua stagione più luminosa tra i pro' è stata sicuramente il 1977, quando vinse una tappa nella Vuelta e una tappa al Tour a Rouen, andandosene ai -20 dal gruppo e vincendo con 20” di vantaggio. 3 giorni dopo quella tappa, Den Hertog si ritirò: ufficialmente per un infortunio al ginocchio, ma successivamente Gerard Port, medico al seguito del tour, dichiarò che si trattava di una scusa per tornare a casa della moglie appena sposata, della quale era molto geloso.

Amsterdam

Se di giorno la capitale d’Olanda si ‘limita’ a essere la Venezia del nord, di notte si trasforma nella capitale del proibito. Migliaia di giovani da tutto il mondo ogni anno raggiungono Amsterdam per visitare i Coffee Shop, locali nei quali è possibile consumare diverse qualità di droghe leggere in diverse salse (ad esempio dolci a base di cannabis) ed acquistare i più disparati gadget e accessori relativi. Attenzione però, non pensate di poter fumare cannabis anche fuori! Un’altra particolarità di Amsterdam è il famoso De Wallen, uno dei più conosciuti quartieri a luci rosse del mondo, risalente al XIV secolo. Qui trecento stanze sono affittate da prostitute che offrono i loro servizi esponendosi letteralmente in vetrina. Il quartiere è anche uno dei più malfamati: l’attività criminale preferita dai ladri di strada olandesi è il furto delle biciclette, che ad Amsterdam ammontano sui 500.000 veicoli.

Utrecht

Utrecht, 35 km a sud di Amsterdam, è la quarta città dei Paesi Bassi per consistenza demografica. Di tale città è famoso il duomo, la cui torre raggiunge l’altezza di 112 metri, niente male per un edificio costruito in periodo gotico. Ma anche lo sport ha la sua parte: Utrecht ha dato i natali a Wesley Snejder e soprattutto Marco Van Basten, stella del milan dei primi anni ’90 e oggi allenatore. Utrecht ha dato i natali anche a un ciclista campione olimpico, Fedor den Hertog: a Città del Messico faceva parte della squadra che vinse la prova a cronometro sui 100 chilometri, nel quartetto c’era anche Zoetemelk. Den Hertog ha un record tutto suo: nel 1969 ha vinto il Rheinland-Pfalz Tour conquistando tutte e 8 le tappe in programma della corsa! Il passista olandese ha vinto anche il tour de l’Avenir nel 1972, ma la sua stagione più luminosa tra i pro' è stata sicuramente il 1977, quando vinse una tappa nella Vuelta e una tappa al Tour a Rouen, andandosene ai -20 dal gruppo e vincendo con 20” di vantaggio. 3 giorni dopo quella tappa, Den Hertog si ritirò: ufficialmente per un infortunio al ginocchio, ma successivamente Gerard Port, medico al seguito del tour, dichiarò che si trattava di una scusa per tornare a casa della moglie appena sposata, della quale era molto geloso.

Meteo

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17.15 - Utrecht

Soggetti Alternativi

Fratello minore di Juan José, di cui da quest'anno è compagno di squadra, è tornato a riscoprire le strade europee proprio grazie al team di Rijs. Pochi infatti sanno che vinse tra i dilettanti una tappa al Giro della Provincia di Cosenza nel 2004 e di tanto in tanto collezionava vittorie e piazzamenti in Spagna, poi tra Rock Racing e Colavita nel Vecchio Continente non è più tornato. Probabilmente meno esplosivo rispetto a JJ, non ha paura di tentare la fuga, cosa che gli consentì di vincere alla grande una tappa del San Luis 2009. Debutta in un Giro dove si lancerà negli sprint assieme al più esperto Baden Cooke, magari per far della velocità uno sballo...da LSH!

Vivian Ghianni

Fratello minore di Juan José, di cui da quest'anno è compagno di squadra, è tornato a riscoprire le strade europee proprio grazie al team di Rijs. Pochi infatti sanno che vinse tra i dilettanti una tappa al Giro della Provincia di Cosenza nel 2004 e di tanto in tanto collezionava vittorie e piazzamenti in Spagna, poi tra Rock Racing e Colavita nel Vecchio Continente non è più tornato. Probabilmente meno esplosivo rispetto a JJ, non ha paura di tentare la fuga, cosa che gli consentì di vincere alla grande una tappa del San Luis 2009. Debutta in un Giro dove si lancerà negli sprint assieme al più esperto Baden Cooke, magari per far della velocità uno sballo...da LSH!

Fratello minore di Juan José, di cui da quest'anno è compagno di squadra, è tornato a riscoprire le strade europee proprio grazie al team di Rijs. Pochi infatti sanno che vinse tra i dilettanti una tappa al Giro della Provincia di Cosenza nel 2004 e di tanto in tanto collezionava vittorie e piazzamenti in Spagna, poi tra Rock Racing e Colavita nel Vecchio Continente non è più tornato. Probabilmente meno esplosivo rispetto a JJ, non ha paura di tentare la fuga, cosa che gli consentì di vincere alla grande una tappa del San Luis 2009. Debutta in un Giro dove si lancerà negli sprint assieme al più esperto Baden Cooke, magari per far della velocità uno sballo...da LSH!

Fratello minore di Juan José, di cui da quest'anno è compagno di squadra, è tornato a riscoprire le strade europee proprio grazie al team di Rijs. Pochi infatti sanno che vinse tra i dilettanti una tappa al Giro della Provincia di Cosenza nel 2004 e di tanto in tanto collezionava vittorie e piazzamenti in Spagna, poi tra Rock Racing e Colavita nel Vecchio Continente non è più tornato. Probabilmente meno esplosivo rispetto a JJ, non ha paura di tentare la fuga, cosa che gli consentì di vincere alla grande una tappa del San Luis 2009. Debutta in un Giro dove si lancerà negli sprint assieme al più esperto Baden Cooke, magari per far della velocità uno sballo...da LSH!

Fratello minore di Juan José, di cui da quest'anno è compagno di squadra, è tornato a riscoprire le strade europee proprio grazie al team di Rijs. Pochi infatti sanno che vinse tra i dilettanti una tappa al Giro della Provincia di Cosenza nel 2004 e di tanto in tanto collezionava vittorie e piazzamenti in Spagna, poi tra Rock Racing e Colavita nel Vecchio Continente non è più tornato. Probabilmente meno esplosivo rispetto a JJ, non ha paura di tentare la fuga, cosa che gli consentì di vincere alla grande una tappa del San Luis 2009. Debutta in un Giro dove si lancerà negli sprint assieme al più esperto Baden Cooke, magari per far della velocità uno sballo...da LSH!

Fratello minore di Juan José, di cui da quest'anno è compagno di squadra, è tornato a riscoprire le strade europee proprio grazie al team di Rijs. Pochi infatti sanno che vinse tra i dilettanti una tappa al Giro della Provincia di Cosenza nel 2004 e di tanto in tanto collezionava vittorie e piazzamenti in Spagna, poi tra Rock Racing e Colavita nel Vecchio Continente non è più tornato. Probabilmente meno esplosivo rispetto a JJ, non ha paura di tentare la fuga, cosa che gli consentì di vincere alla grande una tappa del San Luis 2009. Debutta in un Giro dove si lancerà negli sprint assieme al più esperto Baden Cooke, magari per far della velocità uno sballo...da LSH!

Una quindicina di chilometri in più e due Gpm (?) in meno non evitano di etichettare questa tappa come fotocopia della precedente. Unica variabile in più potrebbe essere il vento che nel finale potrebbe creare qualche problema ai più disattenti e promuovere qualche azione delle squadre più intraprendenti (e attrezzate). Quel velocista che non avesse perso troppo nel prologo e che fosse riuscito a racimolare abbuoni tra le due tappe in linea, potrebbe vestirsi di rosa.

ChristianVDV: Buona festa della mamma alla mia mamma, a mia moglie e a tutte le donne. Prima o poi sarò a casa in questa domenica

bradwiggins: Atmosfera rosa sul bus del Team Sky stamane...

brentbookwalter: Nuova maglia da indossare... Non è rosa, ma il rosso si adatta meglio con i colori BMC ;) http://twitpic.com/1m6500

marcopinotti [subito dopo la sua prova]: miglior tempo all'intermedio, poi ho avuto paura della pioggia nelle ultime due curve. Se si asciuga un po', chi vince andrà 10-15 secondi più veloce

I Paesi Bassi sono la patria di numerose marche internazionali di birra, che si contraddistinguono per le loro versioni piuttosto leggere della PILSENER. Per Pilsener si intende genericamente ogni tipo di birra dorata, secca, a bassa fermentazione.
Va molto bene come aperitivo o con piatti non troppo impegnativi. Per Lager si intende invece ogni birra prodotta con bassa fermentazione (nei Paesi Bassi il termine viene solitamente usato per indicare la birra più corrente della casa. Ottima con piatti leggeri e freschi, come verdure cotte al vapore, paste con condimenti leggeri e pizza. Per molti anni i birrai olandesi hanno avuto la tendenza a offrire solo una OULD BRUIN, (una Lager scura dolcificata con basso contenuto alcolico), una Pilsener, una birra di stile Dortmunder (mediamente secca e leggermente più forte) e una BOCK, scritta in qualche caso senza la C.
Bock è un termine tedesco che indica le birre forti, a bassa fermentazione, prodotte con malto d'orzo, che possono essere abbinate a piatti strutturati, tipo paste con sughi saporiti, carni rosse e formaggi stagionati. Molto diffusa nei Paesi Bassi anche la birra di frumento, chiamata witbier, (birra bianca) sempre però in una versione dal retrogusto dolciastro. Tra ottobre e novembre si tiene ad Amsterdam la festa annuale delle Bo(c)k.

Gianfranco Pezzoli

I Paesi Bassi sono la patria di numerose marche internazionali di birra, che si contraddistinguono per le loro versioni piuttosto leggere della PILSENER. Per Pilsener si intende genericamente ogni tipo di birra dorata, secca, a bassa fermentazione.
Va molto bene come aperitivo o con piatti non troppo impegnativi. Per Lager si intende invece ogni birra prodotta con bassa fermentazione (nei Paesi Bassi il termine viene solitamente usato per indicare la birra più corrente della casa. Ottima con piatti leggeri e freschi, come verdure cotte al vapore, paste con condimenti leggeri e pizza. Per molti anni i birrai olandesi hanno avuto la tendenza a offrire solo una OULD BRUIN, (una Lager scura dolcificata con basso contenuto alcolico), una Pilsener, una birra di stile Dortmunder (mediamente secca e leggermente più forte) e una BOCK, scritta in qualche caso senza la C.
Bock è un termine tedesco che indica le birre forti, a bassa fermentazione, prodotte con malto d'orzo, che possono essere abbinate a piatti strutturati, tipo paste con sughi saporiti, carni rosse e formaggi stagionati. Molto diffusa nei Paesi Bassi anche la birra di frumento, chiamata witbier, (birra bianca) sempre però in una versione dal retrogusto dolciastro. Tra ottobre e novembre si tiene ad Amsterdam la festa annuale delle Bo(c)k.

Gianfranco Pezzoli

Rassegna stampa

Rassegna GiroNotes 2010 – 2a tappa
Rassegna GiroNotes 2010 – 2a tappa
Rassegna GiroNotes 2010 – 2a tappa
Rassegna GiroNotes 2010 – 2a tappa
Rassegna GiroNotes 2010 – 2a tappa
Rassegna Giro 2010 - 2a tappa
Rassegna Giro 2010 - 2a tappa
Rassegna Giro 2010 - 2a tappa
Rassegna Giro 2010 - 2a tappa
Rassegna Giro 2010 - 2a tappa

I Paesi Bassi sono la patria di numerose marche internazionali di birra, che si contraddistinguono per le loro versioni piuttosto leggere della PILSENER. Per Pilsener si intende genericamente ogni tipo di birra dorata, secca, a bassa fermentazione.
Va molto bene come aperitivo o con piatti non troppo impegnativi. Per Lager si intende invece ogni birra prodotta con bassa fermentazione (nei Paesi Bassi il termine viene solitamente usato per indicare la birra più corrente della casa. Ottima con piatti leggeri e freschi, come verdure cotte al vapore, paste con condimenti leggeri e pizza. Per molti anni i birrai olandesi hanno avuto la tendenza a offrire solo una OULD BRUIN, (una Lager scura dolcificata con basso contenuto alcolico), una Pilsener, una birra di stile Dortmunder (mediamente secca e leggermente più forte) e una BOCK, scritta in qualche caso senza la C.
Bock è un termine tedesco che indica le birre forti, a bassa fermentazione, prodotte con malto d'orzo, che possono essere abbinate a piatti strutturati, tipo paste con sughi saporiti, carni rosse e formaggi stagionati. Molto diffusa nei Paesi Bassi anche la birra di frumento, chiamata witbier, (birra bianca) sempre però in una versione dal retrogusto dolciastro. Tra ottobre e novembre si tiene ad Amsterdam la festa annuale delle Bo(c)k.

Gianfranco Pezzoli

I Paesi Bassi sono la patria di numerose marche internazionali di birra, che si contraddistinguono per le loro versioni piuttosto leggere della PILSENER. Per Pilsener si intende genericamente ogni tipo di birra dorata, secca, a bassa fermentazione.
Va molto bene come aperitivo o con piatti non troppo impegnativi. Per Lager si intende invece ogni birra prodotta con bassa fermentazione (nei Paesi Bassi il termine viene solitamente usato per indicare la birra più corrente della casa. Ottima con piatti leggeri e freschi, come verdure cotte al vapore, paste con condimenti leggeri e pizza. Per molti anni i birrai olandesi hanno avuto la tendenza a offrire solo una OULD BRUIN, (una Lager scura dolcificata con basso contenuto alcolico), una Pilsener, una birra di stile Dortmunder (mediamente secca e leggermente più forte) e una BOCK, scritta in qualche caso senza la C.
Bock è un termine tedesco che indica le birre forti, a bassa fermentazione, prodotte con malto d'orzo, che possono essere abbinate a piatti strutturati, tipo paste con sughi saporiti, carni rosse e formaggi stagionati. Molto diffusa nei Paesi Bassi anche la birra di frumento, chiamata witbier, (birra bianca) sempre però in una versione dal retrogusto dolciastro. Tra ottobre e novembre si tiene ad Amsterdam la festa annuale delle Bo(c)k.

Gianfranco Pezzoli

I Paesi Bassi sono la patria di numerose marche internazionali di birra, che si contraddistinguono per le loro versioni piuttosto leggere della PILSENER. Per Pilsener si intende genericamente ogni tipo di birra dorata, secca, a bassa fermentazione.
Va molto bene come aperitivo o con piatti non troppo impegnativi. Per Lager si intende invece ogni birra prodotta con bassa fermentazione (nei Paesi Bassi il termine viene solitamente usato per indicare la birra più corrente della casa. Ottima con piatti leggeri e freschi, come verdure cotte al vapore, paste con condimenti leggeri e pizza. Per molti anni i birrai olandesi hanno avuto la tendenza a offrire solo una OULD BRUIN, (una Lager scura dolcificata con basso contenuto alcolico), una Pilsener, una birra di stile Dortmunder (mediamente secca e leggermente più forte) e una BOCK, scritta in qualche caso senza la C.
Bock è un termine tedesco che indica le birre forti, a bassa fermentazione, prodotte con malto d'orzo, che possono essere abbinate a piatti strutturati, tipo paste con sughi saporiti, carni rosse e formaggi stagionati. Molto diffusa nei Paesi Bassi anche la birra di frumento, chiamata witbier, (birra bianca) sempre però in una versione dal retrogusto dolciastro. Tra ottobre e novembre si tiene ad Amsterdam la festa annuale delle Bo(c)k.

Gianfranco Pezzoli

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