Il Portale del Ciclismo professionistico

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Il nome Falzes evocherà bei ricordi a Damiano Cunego che su questo arrivo confezionò forse la sua più bella impresa della carriera, nel 2004. Questa volta però, dopo il giorno di riposo, la tappa sarà molto più semplice di allora e non ci saranno asperità degne di tale nome prima della rampa finale (circa 3 km all'8-9% che si concluderanno qualche chilometro prima dell'arrivo) che con tutta probabilità taglierà fuori dalla contesa i velocisti. In realtà un dentello tra Bressanone e Rio Pusteria, se affrontato ad andatura sostenuta, potrebbe contribuire alla scrematura del gruppo, che in vista dell'arrivo esploderà sotto i colpi degli scattisti che vorranno mettere la firma su questo traguardo. Prima di allora nulla da segnalare nella strada che, salendo dolcemente, porterà la carovana dal Lago di Garda alla Val Pusteria, passando per i due capoluoghi Trento e Bolzano.

Dopo il giorno di riposo tutti i corridori hanno ricaricato le pile. L'arrivo di Falzes fa gola un po' a tutti e proprio per questo stato di incertezza secondo Leaderbet.com la selezione "altro" è la più scontata ed è quotata a 1.80. In pole per il successo ci sono poi tre alfieri azzurri, tutti dati a 14.00: Ballan, Felline e Gatto. Altri italiani cacciatori di tappe da tenere d'occhio sono Gasparotto (18.00) e Carrara (25.00). Leaderbet.com da fiducia anche al corridore di casa Cesare Benedetti, dato a 45.00, mentre tra le ruote veloci che potrebbero superare indenni i 2.5 km all'8.5% che accenderanno il finale troviamo Ventoso (30.00), Cavendish (40.00) e Modolo (50.00). Per quanto riguarda i testa a testa offerti da Leaderbet.com, particolarmente vantaggiose le sfide tra Cunego e Tiralongo, Rodríguez ed Hesjedal, Nieve ed Intxausti.

Limone sul Garda

Comune di 1160 abitanti, sorge sulla sponda lombarda del Lago di Garda, in provincia di Brescia. Limone sul Garda è famosa per le sue limonaie, costruite sottraendo alla montagna spazi terrazzati, oltre che per il suo olio d'oliva, per il pesce di lago, per i vini pregiati e per il tartufo bianco. Fino al 1940 era collegata al resto del mondo solo via lago ma con la costruzione della strada gardesana, che collega Trento a Cremona passando per Riva del Garda, è divenuta raggiungibile anche dalle auto. I primi insediamenti nella zona risalgono al 600 a.C., con i Galli Cenomani. La conquista da parte dei Romani fu determinante per lo sviluppo economico e sociale che crebbe ancor di più con la dominazione da parte della Repubblica di Venezia (XV secolo). Il periodo asburgico fu proficuo per il commercio di Limone, aumentando la produzione di magnesia, carta, calce e l'allevamento di bachi da seta. Altra svolta si ebbe nel dopoguerra, quando il paesino di pescatori iniziò ad accogliere i primi turisti provenienti dalla Germania e dal Nord Europa. Curioso sapere che nel 1974 il farmacologo Cesare Sirtori scoprì che gli abitanti di Limone possiedono nel sangue una forma mutata di apolipoproteina chiamata Apo A-1 Milano, che genera una variante benefica di colesterolo ad alta densità; ciò significa meno arteriosclerosi e disturbi cardiovascolari. La proteina che conferisce agli abitanti di Limone un'estrema longevità è dovuta, si pensa, all'isolamento che il paese ha vissuto per lungo tempo.

Falzes

Sarà questo il terzo appuntamento di questo delizioso paesino dell'Alto Adige con il Giro d'Italia. Il primo arrivo di tappa qui avvenne soltanto nel 1997. Era una giornata piovosa e fu la Kelme a dominare la scena. Nel tappone dolomitico che partiva da Predazzo Chepe González passò per primo in cima a Sella e Furcia, secondo su Pinei, Campolongo e Pordoi, assicurandosi così la maglia verde di miglior scalatore. Ma non sarà lui a vincere la tappa (chiuderà 5° a Falzes) bensì il compagno di squadra José Luis Rubiera, abile a precedere di 3'06" Roberto Conti e Beppe Guerini. La maglia rosa (e vincitore finale) Ivan Gotti accumulerà un ritardo di 3'08" mentre Tonkov, al mattino secondo in classifica con 37" da recuperare, cadrà più volte in discesa e prenderà una cotta sulla salita finale che gli costerà 4'03" da Rubiera ed 1'32" da Gotti, col bergamasco che ipoteca il primo Giro. Seconda volta del Giro a Falzes indimenticabile per molti: Damiano Cunego ci costruì la vittoria finale nel 2004, conquistando la tappa che partiva da San Vendemiano e staccando tutti i diretti avversari. Se al mattino il veronese aveva 1'48" da recuperare al leader Popovych, sul Furcia cambia tutto, con l'ucraino che va in bambola e Cunego che scatta, approfittando poi del gioco di squadra Saeco. Sulla salita di Terento (non è la stessa di oggi) Cunego staccherà tutti, compreso un tenace Rinaldo Nocentini, ultimo a cedere e secondo sul traguardo. Terzo di tappa lo svizzero Moos. Maglia rosa che nessuno leverà più a Cunego, trionfatore a Milano su Honchar e sul compagno-rivale Simoni.

Francesco Sulas
Limone sul Garda

Comune di 1160 abitanti, sorge sulla sponda lombarda del Lago di Garda, in provincia di Brescia. Limone sul Garda è famosa per le sue limonaie, costruite sottraendo alla montagna spazi terrazzati, oltre che per il suo olio d'oliva, per il pesce di lago, per i vini pregiati e per il tartufo bianco. Fino al 1940 era collegata al resto del mondo solo via lago ma con la costruzione della strada gardesana, che collega Trento a Cremona passando per Riva del Garda, è divenuta raggiungibile anche dalle auto. I primi insediamenti nella zona risalgono al 600 a.C., con i Galli Cenomani. La conquista da parte dei Romani fu determinante per lo sviluppo economico e sociale che crebbe ancor di più con la dominazione da parte della Repubblica di Venezia (XV secolo). Il periodo asburgico fu proficuo per il commercio di Limone, aumentando la produzione di magnesia, carta, calce e l'allevamento di bachi da seta. Altra svolta si ebbe nel dopoguerra, quando il paesino di pescatori iniziò ad accogliere i primi turisti provenienti dalla Germania e dal Nord Europa. Curioso sapere che nel 1974 il farmacologo Cesare Sirtori scoprì che gli abitanti di Limone possiedono nel sangue una forma mutata di apolipoproteina chiamata Apo A-1 Milano, che genera una variante benefica di colesterolo ad alta densità; ciò significa meno arteriosclerosi e disturbi cardiovascolari. La proteina che conferisce agli abitanti di Limone un'estrema longevità è dovuta, si pensa, all'isolamento che il paese ha vissuto per lungo tempo.

Falzes

Sarà questo il terzo appuntamento di questo delizioso paesino dell'Alto Adige con il Giro d'Italia. Il primo arrivo di tappa qui avvenne soltanto nel 1997. Era una giornata piovosa e fu la Kelme a dominare la scena. Nel tappone dolomitico che partiva da Predazzo Chepe González passò per primo in cima a Sella e Furcia, secondo su Pinei, Campolongo e Pordoi, assicurandosi così la maglia verde di miglior scalatore. Ma non sarà lui a vincere la tappa (chiuderà 5° a Falzes) bensì il compagno di squadra José Luis Rubiera, abile a precedere di 3'06" Roberto Conti e Beppe Guerini. La maglia rosa (e vincitore finale) Ivan Gotti accumulerà un ritardo di 3'08" mentre Tonkov, al mattino secondo in classifica con 37" da recuperare, cadrà più volte in discesa e prenderà una cotta sulla salita finale che gli costerà 4'03" da Rubiera ed 1'32" da Gotti, col bergamasco che ipoteca il primo Giro. Seconda volta del Giro a Falzes indimenticabile per molti: Damiano Cunego ci costruì la vittoria finale nel 2004, conquistando la tappa che partiva da San Vendemiano e staccando tutti i diretti avversari. Se al mattino il veronese aveva 1'48" da recuperare al leader Popovych, sul Furcia cambia tutto, con l'ucraino che va in bambola e Cunego che scatta, approfittando poi del gioco di squadra Saeco. Sulla salita di Terento (non è la stessa di oggi) Cunego staccherà tutti, compreso un tenace Rinaldo Nocentini, ultimo a cedere e secondo sul traguardo. Terzo di tappa lo svizzero Moos. Maglia rosa che nessuno leverà più a Cunego, trionfatore a Milano su Honchar e sul compagno-rivale Simoni.

Limone sul Garda

Comune di 1160 abitanti, sorge sulla sponda lombarda del Lago di Garda, in provincia di Brescia. Limone sul Garda è famosa per le sue limonaie, costruite sottraendo alla montagna spazi terrazzati, oltre che per il suo olio d'oliva, per il pesce di lago, per i vini pregiati e per il tartufo bianco. Fino al 1940 era collegata al resto del mondo solo via lago ma con la costruzione della strada gardesana, che collega Trento a Cremona passando per Riva del Garda, è divenuta raggiungibile anche dalle auto. I primi insediamenti nella zona risalgono al 600 a.C., con i Galli Cenomani. La conquista da parte dei Romani fu determinante per lo sviluppo economico e sociale che crebbe ancor di più con la dominazione da parte della Repubblica di Venezia (XV secolo). Il periodo asburgico fu proficuo per il commercio di Limone, aumentando la produzione di magnesia, carta, calce e l'allevamento di bachi da seta. Altra svolta si ebbe nel dopoguerra, quando il paesino di pescatori iniziò ad accogliere i primi turisti provenienti dalla Germania e dal Nord Europa. Curioso sapere che nel 1974 il farmacologo Cesare Sirtori scoprì che gli abitanti di Limone possiedono nel sangue una forma mutata di apolipoproteina chiamata Apo A-1 Milano, che genera una variante benefica di colesterolo ad alta densità; ciò significa meno arteriosclerosi e disturbi cardiovascolari. La proteina che conferisce agli abitanti di Limone un'estrema longevità è dovuta, si pensa, all'isolamento che il paese ha vissuto per lungo tempo.

Falzes

Sarà questo il terzo appuntamento di questo delizioso paesino dell'Alto Adige con il Giro d'Italia. Il primo arrivo di tappa qui avvenne soltanto nel 1997. Era una giornata piovosa e fu la Kelme a dominare la scena. Nel tappone dolomitico che partiva da Predazzo Chepe González passò per primo in cima a Sella e Furcia, secondo su Pinei, Campolongo e Pordoi, assicurandosi così la maglia verde di miglior scalatore. Ma non sarà lui a vincere la tappa (chiuderà 5° a Falzes) bensì il compagno di squadra José Luis Rubiera, abile a precedere di 3'06" Roberto Conti e Beppe Guerini. La maglia rosa (e vincitore finale) Ivan Gotti accumulerà un ritardo di 3'08" mentre Tonkov, al mattino secondo in classifica con 37" da recuperare, cadrà più volte in discesa e prenderà una cotta sulla salita finale che gli costerà 4'03" da Rubiera ed 1'32" da Gotti, col bergamasco che ipoteca il primo Giro. Seconda volta del Giro a Falzes indimenticabile per molti: Damiano Cunego ci costruì la vittoria finale nel 2004, conquistando la tappa che partiva da San Vendemiano e staccando tutti i diretti avversari. Se al mattino il veronese aveva 1'48" da recuperare al leader Popovych, sul Furcia cambia tutto, con l'ucraino che va in bambola e Cunego che scatta, approfittando poi del gioco di squadra Saeco. Sulla salita di Terento (non è la stessa di oggi) Cunego staccherà tutti, compreso un tenace Rinaldo Nocentini, ultimo a cedere e secondo sul traguardo. Terzo di tappa lo svizzero Moos. Maglia rosa che nessuno leverà più a Cunego, trionfatore a Milano su Honchar e sul compagno-rivale Simoni.

Limone sul Garda

Comune di 1160 abitanti, sorge sulla sponda lombarda del Lago di Garda, in provincia di Brescia. Limone sul Garda è famosa per le sue limonaie, costruite sottraendo alla montagna spazi terrazzati, oltre che per il suo olio d'oliva, per il pesce di lago, per i vini pregiati e per il tartufo bianco. Fino al 1940 era collegata al resto del mondo solo via lago ma con la costruzione della strada gardesana, che collega Trento a Cremona passando per Riva del Garda, è divenuta raggiungibile anche dalle auto. I primi insediamenti nella zona risalgono al 600 a.C., con i Galli Cenomani. La conquista da parte dei Romani fu determinante per lo sviluppo economico e sociale che crebbe ancor di più con la dominazione da parte della Repubblica di Venezia (XV secolo). Il periodo asburgico fu proficuo per il commercio di Limone, aumentando la produzione di magnesia, carta, calce e l'allevamento di bachi da seta. Altra svolta si ebbe nel dopoguerra, quando il paesino di pescatori iniziò ad accogliere i primi turisti provenienti dalla Germania e dal Nord Europa. Curioso sapere che nel 1974 il farmacologo Cesare Sirtori scoprì che gli abitanti di Limone possiedono nel sangue una forma mutata di apolipoproteina chiamata Apo A-1 Milano, che genera una variante benefica di colesterolo ad alta densità; ciò significa meno arteriosclerosi e disturbi cardiovascolari. La proteina che conferisce agli abitanti di Limone un'estrema longevità è dovuta, si pensa, all'isolamento che il paese ha vissuto per lungo tempo.

Falzes

Sarà questo il terzo appuntamento di questo delizioso paesino dell'Alto Adige con il Giro d'Italia. Il primo arrivo di tappa qui avvenne soltanto nel 1997. Era una giornata piovosa e fu la Kelme a dominare la scena. Nel tappone dolomitico che partiva da Predazzo Chepe González passò per primo in cima a Sella e Furcia, secondo su Pinei, Campolongo e Pordoi, assicurandosi così la maglia verde di miglior scalatore. Ma non sarà lui a vincere la tappa (chiuderà 5° a Falzes) bensì il compagno di squadra José Luis Rubiera, abile a precedere di 3'06" Roberto Conti e Beppe Guerini. La maglia rosa (e vincitore finale) Ivan Gotti accumulerà un ritardo di 3'08" mentre Tonkov, al mattino secondo in classifica con 37" da recuperare, cadrà più volte in discesa e prenderà una cotta sulla salita finale che gli costerà 4'03" da Rubiera ed 1'32" da Gotti, col bergamasco che ipoteca il primo Giro. Seconda volta del Giro a Falzes indimenticabile per molti: Damiano Cunego ci costruì la vittoria finale nel 2004, conquistando la tappa che partiva da San Vendemiano e staccando tutti i diretti avversari. Se al mattino il veronese aveva 1'48" da recuperare al leader Popovych, sul Furcia cambia tutto, con l'ucraino che va in bambola e Cunego che scatta, approfittando poi del gioco di squadra Saeco. Sulla salita di Terento (non è la stessa di oggi) Cunego staccherà tutti, compreso un tenace Rinaldo Nocentini, ultimo a cedere e secondo sul traguardo. Terzo di tappa lo svizzero Moos. Maglia rosa che nessuno leverà più a Cunego, trionfatore a Milano su Honchar e sul compagno-rivale Simoni.

Limone sul Garda

Comune di 1160 abitanti, sorge sulla sponda lombarda del Lago di Garda, in provincia di Brescia. Limone sul Garda è famosa per le sue limonaie, costruite sottraendo alla montagna spazi terrazzati, oltre che per il suo olio d'oliva, per il pesce di lago, per i vini pregiati e per il tartufo bianco. Fino al 1940 era collegata al resto del mondo solo via lago ma con la costruzione della strada gardesana, che collega Trento a Cremona passando per Riva del Garda, è divenuta raggiungibile anche dalle auto. I primi insediamenti nella zona risalgono al 600 a.C., con i Galli Cenomani. La conquista da parte dei Romani fu determinante per lo sviluppo economico e sociale che crebbe ancor di più con la dominazione da parte della Repubblica di Venezia (XV secolo). Il periodo asburgico fu proficuo per il commercio di Limone, aumentando la produzione di magnesia, carta, calce e l'allevamento di bachi da seta. Altra svolta si ebbe nel dopoguerra, quando il paesino di pescatori iniziò ad accogliere i primi turisti provenienti dalla Germania e dal Nord Europa. Curioso sapere che nel 1974 il farmacologo Cesare Sirtori scoprì che gli abitanti di Limone possiedono nel sangue una forma mutata di apolipoproteina chiamata Apo A-1 Milano, che genera una variante benefica di colesterolo ad alta densità; ciò significa meno arteriosclerosi e disturbi cardiovascolari. La proteina che conferisce agli abitanti di Limone un'estrema longevità è dovuta, si pensa, all'isolamento che il paese ha vissuto per lungo tempo.

Falzes

Sarà questo il terzo appuntamento di questo delizioso paesino dell'Alto Adige con il Giro d'Italia. Il primo arrivo di tappa qui avvenne soltanto nel 1997. Era una giornata piovosa e fu la Kelme a dominare la scena. Nel tappone dolomitico che partiva da Predazzo Chepe González passò per primo in cima a Sella e Furcia, secondo su Pinei, Campolongo e Pordoi, assicurandosi così la maglia verde di miglior scalatore. Ma non sarà lui a vincere la tappa (chiuderà 5° a Falzes) bensì il compagno di squadra José Luis Rubiera, abile a precedere di 3'06" Roberto Conti e Beppe Guerini. La maglia rosa (e vincitore finale) Ivan Gotti accumulerà un ritardo di 3'08" mentre Tonkov, al mattino secondo in classifica con 37" da recuperare, cadrà più volte in discesa e prenderà una cotta sulla salita finale che gli costerà 4'03" da Rubiera ed 1'32" da Gotti, col bergamasco che ipoteca il primo Giro. Seconda volta del Giro a Falzes indimenticabile per molti: Damiano Cunego ci costruì la vittoria finale nel 2004, conquistando la tappa che partiva da San Vendemiano e staccando tutti i diretti avversari. Se al mattino il veronese aveva 1'48" da recuperare al leader Popovych, sul Furcia cambia tutto, con l'ucraino che va in bambola e Cunego che scatta, approfittando poi del gioco di squadra Saeco. Sulla salita di Terento (non è la stessa di oggi) Cunego staccherà tutti, compreso un tenace Rinaldo Nocentini, ultimo a cedere e secondo sul traguardo. Terzo di tappa lo svizzero Moos. Maglia rosa che nessuno leverà più a Cunego, trionfatore a Milano su Honchar e sul compagno-rivale Simoni.

Limone sul Garda

Comune di 1160 abitanti, sorge sulla sponda lombarda del Lago di Garda, in provincia di Brescia. Limone sul Garda è famosa per le sue limonaie, costruite sottraendo alla montagna spazi terrazzati, oltre che per il suo olio d'oliva, per il pesce di lago, per i vini pregiati e per il tartufo bianco. Fino al 1940 era collegata al resto del mondo solo via lago ma con la costruzione della strada gardesana, che collega Trento a Cremona passando per Riva del Garda, è divenuta raggiungibile anche dalle auto. I primi insediamenti nella zona risalgono al 600 a.C., con i Galli Cenomani. La conquista da parte dei Romani fu determinante per lo sviluppo economico e sociale che crebbe ancor di più con la dominazione da parte della Repubblica di Venezia (XV secolo). Il periodo asburgico fu proficuo per il commercio di Limone, aumentando la produzione di magnesia, carta, calce e l'allevamento di bachi da seta. Altra svolta si ebbe nel dopoguerra, quando il paesino di pescatori iniziò ad accogliere i primi turisti provenienti dalla Germania e dal Nord Europa. Curioso sapere che nel 1974 il farmacologo Cesare Sirtori scoprì che gli abitanti di Limone possiedono nel sangue una forma mutata di apolipoproteina chiamata Apo A-1 Milano, che genera una variante benefica di colesterolo ad alta densità; ciò significa meno arteriosclerosi e disturbi cardiovascolari. La proteina che conferisce agli abitanti di Limone un'estrema longevità è dovuta, si pensa, all'isolamento che il paese ha vissuto per lungo tempo.

Falzes

Sarà questo il terzo appuntamento di questo delizioso paesino dell'Alto Adige con il Giro d'Italia. Il primo arrivo di tappa qui avvenne soltanto nel 1997. Era una giornata piovosa e fu la Kelme a dominare la scena. Nel tappone dolomitico che partiva da Predazzo Chepe González passò per primo in cima a Sella e Furcia, secondo su Pinei, Campolongo e Pordoi, assicurandosi così la maglia verde di miglior scalatore. Ma non sarà lui a vincere la tappa (chiuderà 5° a Falzes) bensì il compagno di squadra José Luis Rubiera, abile a precedere di 3'06" Roberto Conti e Beppe Guerini. La maglia rosa (e vincitore finale) Ivan Gotti accumulerà un ritardo di 3'08" mentre Tonkov, al mattino secondo in classifica con 37" da recuperare, cadrà più volte in discesa e prenderà una cotta sulla salita finale che gli costerà 4'03" da Rubiera ed 1'32" da Gotti, col bergamasco che ipoteca il primo Giro. Seconda volta del Giro a Falzes indimenticabile per molti: Damiano Cunego ci costruì la vittoria finale nel 2004, conquistando la tappa che partiva da San Vendemiano e staccando tutti i diretti avversari. Se al mattino il veronese aveva 1'48" da recuperare al leader Popovych, sul Furcia cambia tutto, con l'ucraino che va in bambola e Cunego che scatta, approfittando poi del gioco di squadra Saeco. Sulla salita di Terento (non è la stessa di oggi) Cunego staccherà tutti, compreso un tenace Rinaldo Nocentini, ultimo a cedere e secondo sul traguardo. Terzo di tappa lo svizzero Moos. Maglia rosa che nessuno leverà più a Cunego, trionfatore a Milano su Honchar e sul compagno-rivale Simoni.

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Soggetti Alternativi

Atleta ormai esperto, alla nona stagione tra i professionisti e per la seconda volta al via del Giro d'Italia (per lui anche due partecipazioni alla Vuelta). Corridore molto promettente nelle categorie giovanili (nel 2003 vinse la Roubaix Espoirs e regalò uno storico titolo mondiale all'Uzbekistan tra gli Under 23), tra i professionisti non ha finora raccolto ciò che probabilmente ci si attendeva: oltre alla proverbiale incetta di titoli nazionali infatti, le sue principali affermazioni sono state il Campionato delle Fiandre nel 2006 una tappa del Giro di Renania-Palatinato nel 2007 e la classifica finale del Giro di Corea nel 2008, oltre a qualche successo in piccole gare a tappe americane. E' comunque un corridore completo, che sa ben difendersi in salita e sul passo e sa essere anche veloce allo sprint. Dopo l'ultima Vuelta conclusa in top-15 cerca di ottenere un buon piazzamento anche al Giro, magari supportando al meglio De Gendt e Larsson. Forza dunque, non ci resta che fare un bel tutto in un...Lagutin!

Vivian Ghianni

Atleta ormai esperto, alla nona stagione tra i professionisti e per la seconda volta al via del Giro d'Italia (per lui anche due partecipazioni alla Vuelta). Corridore molto promettente nelle categorie giovanili (nel 2003 vinse la Roubaix Espoirs e regalò uno storico titolo mondiale all'Uzbekistan tra gli Under 23), tra i professionisti non ha finora raccolto ciò che probabilmente ci si attendeva: oltre alla proverbiale incetta di titoli nazionali infatti, le sue principali affermazioni sono state il Campionato delle Fiandre nel 2006 una tappa del Giro di Renania-Palatinato nel 2007 e la classifica finale del Giro di Corea nel 2008, oltre a qualche successo in piccole gare a tappe americane. E' comunque un corridore completo, che sa ben difendersi in salita e sul passo e sa essere anche veloce allo sprint. Dopo l'ultima Vuelta conclusa in top-15 cerca di ottenere un buon piazzamento anche al Giro, magari supportando al meglio De Gendt e Larsson. Forza dunque, non ci resta che fare un bel tutto in un...Lagutin!

Atleta ormai esperto, alla nona stagione tra i professionisti e per la seconda volta al via del Giro d'Italia (per lui anche due partecipazioni alla Vuelta). Corridore molto promettente nelle categorie giovanili (nel 2003 vinse la Roubaix Espoirs e regalò uno storico titolo mondiale all'Uzbekistan tra gli Under 23), tra i professionisti non ha finora raccolto ciò che probabilmente ci si attendeva: oltre alla proverbiale incetta di titoli nazionali infatti, le sue principali affermazioni sono state il Campionato delle Fiandre nel 2006 una tappa del Giro di Renania-Palatinato nel 2007 e la classifica finale del Giro di Corea nel 2008, oltre a qualche successo in piccole gare a tappe americane. E' comunque un corridore completo, che sa ben difendersi in salita e sul passo e sa essere anche veloce allo sprint. Dopo l'ultima Vuelta conclusa in top-15 cerca di ottenere un buon piazzamento anche al Giro, magari supportando al meglio De Gendt e Larsson. Forza dunque, non ci resta che fare un bel tutto in un...Lagutin!

Atleta ormai esperto, alla nona stagione tra i professionisti e per la seconda volta al via del Giro d'Italia (per lui anche due partecipazioni alla Vuelta). Corridore molto promettente nelle categorie giovanili (nel 2003 vinse la Roubaix Espoirs e regalò uno storico titolo mondiale all'Uzbekistan tra gli Under 23), tra i professionisti non ha finora raccolto ciò che probabilmente ci si attendeva: oltre alla proverbiale incetta di titoli nazionali infatti, le sue principali affermazioni sono state il Campionato delle Fiandre nel 2006 una tappa del Giro di Renania-Palatinato nel 2007 e la classifica finale del Giro di Corea nel 2008, oltre a qualche successo in piccole gare a tappe americane. E' comunque un corridore completo, che sa ben difendersi in salita e sul passo e sa essere anche veloce allo sprint. Dopo l'ultima Vuelta conclusa in top-15 cerca di ottenere un buon piazzamento anche al Giro, magari supportando al meglio De Gendt e Larsson. Forza dunque, non ci resta che fare un bel tutto in un...Lagutin!

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Atleta ormai esperto, alla nona stagione tra i professionisti e per la seconda volta al via del Giro d'Italia (per lui anche due partecipazioni alla Vuelta). Corridore molto promettente nelle categorie giovanili (nel 2003 vinse la Roubaix Espoirs e regalò uno storico titolo mondiale all'Uzbekistan tra gli Under 23), tra i professionisti non ha finora raccolto ciò che probabilmente ci si attendeva: oltre alla proverbiale incetta di titoli nazionali infatti, le sue principali affermazioni sono state il Campionato delle Fiandre nel 2006 una tappa del Giro di Renania-Palatinato nel 2007 e la classifica finale del Giro di Corea nel 2008, oltre a qualche successo in piccole gare a tappe americane. E' comunque un corridore completo, che sa ben difendersi in salita e sul passo e sa essere anche veloce allo sprint. Dopo l'ultima Vuelta conclusa in top-15 cerca di ottenere un buon piazzamento anche al Giro, magari supportando al meglio De Gendt e Larsson. Forza dunque, non ci resta che fare un bel tutto in un...Lagutin!

GiroTweet

@giovisco: Quanto mi manca il Giro.. Il giorno di riposo. Stare cn i miei compagni,scherzare,ridere,pensare alla tappa di domani..Per tutti coloro che mi chiedono come mi sento..Sto meglio grazie..Domani faro' varie prove allergiche.Dovrò pure trovare una risposta ;(

@enrigasparotto: Oggi giornata di assoluto riposo..anche le mie dita non hanno lavorato e non hanno twittato..niente rulli..sauna e tanto letto!!

@DarioCataldo: Rambo sulla Gazzetta in copertina tra Valentino e Sharapova.... Bella soddisfazione per lui dopo tanti sacrifici. http://pic.twitter.com/t3E86GGV

@MarkCavendish: Felice di aver condiviso sei anni della mia carriera con uno degli idoli con cui sono cresciuto & una leggenda della storia delle volate. Buon ritiro @mcewenrobbie.

@Mark_Renshaw: Complimenti per la grandissima carriera di @mcewenrobbie, lo guardavo vincere le tappe del Tour de France quand'ero un ragazzino e poi ho avuto la possibilità di correre con lui. #onorato

@SachaModolo: Più di un mese via da casa. Questo comunque mi aiuta a capire i veri amici che ho a casa. E oggi si riprende fiato per l'ultima settimana

@BandieraMarco: @ivansantino eccolo.... http://pic.twitter.com/VhRdMWi6

@ivansantino: @BandieraMarco che classe... Nessuno sa giocare come lui alle slot machine...

La maglia rosa virtuale

Rosseler, Roberts e Velasco avevano attaccato già nei primi chilometriDopo il secondo giorno di riposo anche il Giro d'Italia virtuale (visita PcCiclismo.net per conoscere e scaricare il gioco) entra nella sua fase decisiva, ma prima c'erano ancora da affrontare i 173 chilometri tra Limone sul Garda e Falzes, una frazione sostanzialmente interlocutoria ma con uno strappo interessante negli ultimi chilometri. E proprio questo strappo ha contribuito ad allungare e spezzare il gruppo e a consegnare a Damiano Cunego la sua seconda vittoria di questa edizione.

Il tracciato in lenta ma costante ascesa non ha favorito le fughe: dopo pochi chilometri ci hanno provato Roberts, Rosseler e Velasco senza fortuna, poi dopo poco meno di 50 km d corsa sono riusciti ad avvantaggiarsi Caruso, Feillu, Brandle, Van Winden e ancora Roberts. Questi cinque corridori non sono mai riusciti ad andare oltre ai 3'05" di vantaggio e sono stati ripresi in corrispondenza del traguardo volante di Bressanone. A 18 km dal traguardo un contrattacco di Ballan, Pozzato, De Gendt e Rasmussen è arrivato ad avere fino a 15" di vantaggio, ma prima della salitella finale verso Falzes anche loro sono stati raggiunti dal gruppo.

Nel tratto più duro di salita s'è portato davanti a tutti John Gadret, scalatore francese della AG2R che fin qui non si era praticamente mai fatto vedere nelle posizioni interessante: al forcing di Gadret si sono accodati tutti i big e alla fine un gruppetto di dieci corridori è riuscito a guadagnare qualche secondo. Il tratto finale, con la strada che spianava, ha limitato notevolmente i distacchi tra i vari gruppi, ma i primi non sono stati ripresi: in volata Cunego è stato di gran lunga il più forte ed il solo Giovanni Visconti ha provato a dargli filo da torcere. Terza posizione per Sergio Henao che grazie all'abbuono di 8" è riuscito a scavalcare Rujano al secondo posto della classifica generale in cui comanda sempre Michele Scarponi.

Alle spalle dei 10 che sono riusciti ad avvantaggiarsi va segnalata la buona posizione di Pozzato che ha regolato gli inseguitori giunti alla meta con un ritardo di 5". Tra gli uomini importanti che hanno preso questo buco citiamo Frank Schleck, Ryder Hesjedal e Roman Kreuziger.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Andrea GuardiniE tre! Andrea Guardini ha solo avuto bisogno di qualche tappa per carburare, ma ora ha preso un ritmo che lo riporterà - vedrete - ai fasti delle 6 vittorie al Tour de Langkawi. Per ora, al Giro, è arrivato a quota 3, ma ci sono 3 tappe dolomitiche in cui il veneto potrà rimpinguare adeguatamente il bottino. Dopo aver già vinto a Cervinia il giorno prima, a Piani dei Resinelli Guardini si è tolto la soddisfazione di marcare stretto Theo Bos, altro big della classifica al contrario, seguirlo quando l'olandese se n'è andato tentando l'azione solitaria, e poi batterlo in una splendida volata a due. Il primo gruppetto inseguitore, giunto a 1'31" dalla coppia al comando, ha visto Gasparotto precedere Cavendish e Eisel nella volata per il terzo posto. Matteo Rabottini, ultimo di giornata, si prende sul groppone 36'19" di ritardo. In classifica Guardini si avvicina, ma è sempre Miguel Mínguez a comandare, rinfrancato anche dal ritiro di colui che fino all'altro giorno era stato il suo più vicino contendente, Jeremy Hunt. Andrea è ora secondo a 6'47" dallo spagnolo, Phinney salva la terza piazza a 10'29" ma Bos da dietro incalza (a 10'30"), mentre in top five fa la sua entrata Adrian Saez, quinto a 16'37". Tanta Spagna fino all'ultimo della generale, quel Joaquim Rodríguez che non potrà mai colmare le 3h26'34" che al momento lo separano dal fuoriclasse della Euskaltel in maglia nera.

Marco Grassi

La maglia rosa virtuale

Rosseler, Roberts e Velasco avevano attaccato già nei primi chilometriDopo il secondo giorno di riposo anche il Giro d'Italia virtuale (visita PcCiclismo.net per conoscere e scaricare il gioco) entra nella sua fase decisiva, ma prima c'erano ancora da affrontare i 173 chilometri tra Limone sul Garda e Falzes, una frazione sostanzialmente interlocutoria ma con uno strappo interessante negli ultimi chilometri. E proprio questo strappo ha contribuito ad allungare e spezzare il gruppo e a consegnare a Damiano Cunego la sua seconda vittoria di questa edizione.

Il tracciato in lenta ma costante ascesa non ha favorito le fughe: dopo pochi chilometri ci hanno provato Roberts, Rosseler e Velasco senza fortuna, poi dopo poco meno di 50 km d corsa sono riusciti ad avvantaggiarsi Caruso, Feillu, Brandle, Van Winden e ancora Roberts. Questi cinque corridori non sono mai riusciti ad andare oltre ai 3'05" di vantaggio e sono stati ripresi in corrispondenza del traguardo volante di Bressanone. A 18 km dal traguardo un contrattacco di Ballan, Pozzato, De Gendt e Rasmussen è arrivato ad avere fino a 15" di vantaggio, ma prima della salitella finale verso Falzes anche loro sono stati raggiunti dal gruppo.

Nel tratto più duro di salita s'è portato davanti a tutti John Gadret, scalatore francese della AG2R che fin qui non si era praticamente mai fatto vedere nelle posizioni interessante: al forcing di Gadret si sono accodati tutti i big e alla fine un gruppetto di dieci corridori è riuscito a guadagnare qualche secondo. Il tratto finale, con la strada che spianava, ha limitato notevolmente i distacchi tra i vari gruppi, ma i primi non sono stati ripresi: in volata Cunego è stato di gran lunga il più forte ed il solo Giovanni Visconti ha provato a dargli filo da torcere. Terza posizione per Sergio Henao che grazie all'abbuono di 8" è riuscito a scavalcare Rujano al secondo posto della classifica generale in cui comanda sempre Michele Scarponi.

Alle spalle dei 10 che sono riusciti ad avvantaggiarsi va segnalata la buona posizione di Pozzato che ha regolato gli inseguitori giunti alla meta con un ritardo di 5". Tra gli uomini importanti che hanno preso questo buco citiamo Frank Schleck, Ryder Hesjedal e Roman Kreuziger.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Andrea GuardiniE tre! Andrea Guardini ha solo avuto bisogno di qualche tappa per carburare, ma ora ha preso un ritmo che lo riporterà - vedrete - ai fasti delle 6 vittorie al Tour de Langkawi. Per ora, al Giro, è arrivato a quota 3, ma ci sono 3 tappe dolomitiche in cui il veneto potrà rimpinguare adeguatamente il bottino. Dopo aver già vinto a Cervinia il giorno prima, a Piani dei Resinelli Guardini si è tolto la soddisfazione di marcare stretto Theo Bos, altro big della classifica al contrario, seguirlo quando l'olandese se n'è andato tentando l'azione solitaria, e poi batterlo in una splendida volata a due. Il primo gruppetto inseguitore, giunto a 1'31" dalla coppia al comando, ha visto Gasparotto precedere Cavendish e Eisel nella volata per il terzo posto. Matteo Rabottini, ultimo di giornata, si prende sul groppone 36'19" di ritardo. In classifica Guardini si avvicina, ma è sempre Miguel Mínguez a comandare, rinfrancato anche dal ritiro di colui che fino all'altro giorno era stato il suo più vicino contendente, Jeremy Hunt. Andrea è ora secondo a 6'47" dallo spagnolo, Phinney salva la terza piazza a 10'29" ma Bos da dietro incalza (a 10'30"), mentre in top five fa la sua entrata Adrian Saez, quinto a 16'37". Tanta Spagna fino all'ultimo della generale, quel Joaquim Rodríguez che non potrà mai colmare le 3h26'34" che al momento lo separano dal fuoriclasse della Euskaltel in maglia nera.

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna GiroNotes 2012 - 16a tappa
Rassegna GiroNotes 2012 - 16a tappa
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Rassegna GiroNotes 2012 - 16a tappa
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La maglia rosa virtuale

Rosseler, Roberts e Velasco avevano attaccato già nei primi chilometriDopo il secondo giorno di riposo anche il Giro d'Italia virtuale (visita PcCiclismo.net per conoscere e scaricare il gioco) entra nella sua fase decisiva, ma prima c'erano ancora da affrontare i 173 chilometri tra Limone sul Garda e Falzes, una frazione sostanzialmente interlocutoria ma con uno strappo interessante negli ultimi chilometri. E proprio questo strappo ha contribuito ad allungare e spezzare il gruppo e a consegnare a Damiano Cunego la sua seconda vittoria di questa edizione.

Il tracciato in lenta ma costante ascesa non ha favorito le fughe: dopo pochi chilometri ci hanno provato Roberts, Rosseler e Velasco senza fortuna, poi dopo poco meno di 50 km d corsa sono riusciti ad avvantaggiarsi Caruso, Feillu, Brandle, Van Winden e ancora Roberts. Questi cinque corridori non sono mai riusciti ad andare oltre ai 3'05" di vantaggio e sono stati ripresi in corrispondenza del traguardo volante di Bressanone. A 18 km dal traguardo un contrattacco di Ballan, Pozzato, De Gendt e Rasmussen è arrivato ad avere fino a 15" di vantaggio, ma prima della salitella finale verso Falzes anche loro sono stati raggiunti dal gruppo.

Nel tratto più duro di salita s'è portato davanti a tutti John Gadret, scalatore francese della AG2R che fin qui non si era praticamente mai fatto vedere nelle posizioni interessante: al forcing di Gadret si sono accodati tutti i big e alla fine un gruppetto di dieci corridori è riuscito a guadagnare qualche secondo. Il tratto finale, con la strada che spianava, ha limitato notevolmente i distacchi tra i vari gruppi, ma i primi non sono stati ripresi: in volata Cunego è stato di gran lunga il più forte ed il solo Giovanni Visconti ha provato a dargli filo da torcere. Terza posizione per Sergio Henao che grazie all'abbuono di 8" è riuscito a scavalcare Rujano al secondo posto della classifica generale in cui comanda sempre Michele Scarponi.

Alle spalle dei 10 che sono riusciti ad avvantaggiarsi va segnalata la buona posizione di Pozzato che ha regolato gli inseguitori giunti alla meta con un ritardo di 5". Tra gli uomini importanti che hanno preso questo buco citiamo Frank Schleck, Ryder Hesjedal e Roman Kreuziger.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Andrea GuardiniE tre! Andrea Guardini ha solo avuto bisogno di qualche tappa per carburare, ma ora ha preso un ritmo che lo riporterà - vedrete - ai fasti delle 6 vittorie al Tour de Langkawi. Per ora, al Giro, è arrivato a quota 3, ma ci sono 3 tappe dolomitiche in cui il veneto potrà rimpinguare adeguatamente il bottino. Dopo aver già vinto a Cervinia il giorno prima, a Piani dei Resinelli Guardini si è tolto la soddisfazione di marcare stretto Theo Bos, altro big della classifica al contrario, seguirlo quando l'olandese se n'è andato tentando l'azione solitaria, e poi batterlo in una splendida volata a due. Il primo gruppetto inseguitore, giunto a 1'31" dalla coppia al comando, ha visto Gasparotto precedere Cavendish e Eisel nella volata per il terzo posto. Matteo Rabottini, ultimo di giornata, si prende sul groppone 36'19" di ritardo. In classifica Guardini si avvicina, ma è sempre Miguel Mínguez a comandare, rinfrancato anche dal ritiro di colui che fino all'altro giorno era stato il suo più vicino contendente, Jeremy Hunt. Andrea è ora secondo a 6'47" dallo spagnolo, Phinney salva la terza piazza a 10'29" ma Bos da dietro incalza (a 10'30"), mentre in top five fa la sua entrata Adrian Saez, quinto a 16'37". Tanta Spagna fino all'ultimo della generale, quel Joaquim Rodríguez che non potrà mai colmare le 3h26'34" che al momento lo separano dal fuoriclasse della Euskaltel in maglia nera.

Marco Grassi

La maglia rosa virtuale

Rosseler, Roberts e Velasco avevano attaccato già nei primi chilometriDopo il secondo giorno di riposo anche il Giro d'Italia virtuale (visita PcCiclismo.net per conoscere e scaricare il gioco) entra nella sua fase decisiva, ma prima c'erano ancora da affrontare i 173 chilometri tra Limone sul Garda e Falzes, una frazione sostanzialmente interlocutoria ma con uno strappo interessante negli ultimi chilometri. E proprio questo strappo ha contribuito ad allungare e spezzare il gruppo e a consegnare a Damiano Cunego la sua seconda vittoria di questa edizione.

Il tracciato in lenta ma costante ascesa non ha favorito le fughe: dopo pochi chilometri ci hanno provato Roberts, Rosseler e Velasco senza fortuna, poi dopo poco meno di 50 km d corsa sono riusciti ad avvantaggiarsi Caruso, Feillu, Brandle, Van Winden e ancora Roberts. Questi cinque corridori non sono mai riusciti ad andare oltre ai 3'05" di vantaggio e sono stati ripresi in corrispondenza del traguardo volante di Bressanone. A 18 km dal traguardo un contrattacco di Ballan, Pozzato, De Gendt e Rasmussen è arrivato ad avere fino a 15" di vantaggio, ma prima della salitella finale verso Falzes anche loro sono stati raggiunti dal gruppo.

Nel tratto più duro di salita s'è portato davanti a tutti John Gadret, scalatore francese della AG2R che fin qui non si era praticamente mai fatto vedere nelle posizioni interessante: al forcing di Gadret si sono accodati tutti i big e alla fine un gruppetto di dieci corridori è riuscito a guadagnare qualche secondo. Il tratto finale, con la strada che spianava, ha limitato notevolmente i distacchi tra i vari gruppi, ma i primi non sono stati ripresi: in volata Cunego è stato di gran lunga il più forte ed il solo Giovanni Visconti ha provato a dargli filo da torcere. Terza posizione per Sergio Henao che grazie all'abbuono di 8" è riuscito a scavalcare Rujano al secondo posto della classifica generale in cui comanda sempre Michele Scarponi.

Alle spalle dei 10 che sono riusciti ad avvantaggiarsi va segnalata la buona posizione di Pozzato che ha regolato gli inseguitori giunti alla meta con un ritardo di 5". Tra gli uomini importanti che hanno preso questo buco citiamo Frank Schleck, Ryder Hesjedal e Roman Kreuziger.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Andrea GuardiniE tre! Andrea Guardini ha solo avuto bisogno di qualche tappa per carburare, ma ora ha preso un ritmo che lo riporterà - vedrete - ai fasti delle 6 vittorie al Tour de Langkawi. Per ora, al Giro, è arrivato a quota 3, ma ci sono 3 tappe dolomitiche in cui il veneto potrà rimpinguare adeguatamente il bottino. Dopo aver già vinto a Cervinia il giorno prima, a Piani dei Resinelli Guardini si è tolto la soddisfazione di marcare stretto Theo Bos, altro big della classifica al contrario, seguirlo quando l'olandese se n'è andato tentando l'azione solitaria, e poi batterlo in una splendida volata a due. Il primo gruppetto inseguitore, giunto a 1'31" dalla coppia al comando, ha visto Gasparotto precedere Cavendish e Eisel nella volata per il terzo posto. Matteo Rabottini, ultimo di giornata, si prende sul groppone 36'19" di ritardo. In classifica Guardini si avvicina, ma è sempre Miguel Mínguez a comandare, rinfrancato anche dal ritiro di colui che fino all'altro giorno era stato il suo più vicino contendente, Jeremy Hunt. Andrea è ora secondo a 6'47" dallo spagnolo, Phinney salva la terza piazza a 10'29" ma Bos da dietro incalza (a 10'30"), mentre in top five fa la sua entrata Adrian Saez, quinto a 16'37". Tanta Spagna fino all'ultimo della generale, quel Joaquim Rodríguez che non potrà mai colmare le 3h26'34" che al momento lo separano dal fuoriclasse della Euskaltel in maglia nera.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Andrea GuardiniE tre! Andrea Guardini ha solo avuto bisogno di qualche tappa per carburare, ma ora ha preso un ritmo che lo riporterà - vedrete - ai fasti delle 6 vittorie al Tour de Langkawi. Per ora, al Giro, è arrivato a quota 3, ma ci sono 3 tappe dolomitiche in cui il veneto potrà rimpinguare adeguatamente il bottino. Dopo aver già vinto a Cervinia il giorno prima, a Piani dei Resinelli Guardini si è tolto la soddisfazione di marcare stretto Theo Bos, altro big della classifica al contrario, seguirlo quando l'olandese se n'è andato tentando l'azione solitaria, e poi batterlo in una splendida volata a due. Il primo gruppetto inseguitore, giunto a 1'31" dalla coppia al comando, ha visto Gasparotto precedere Cavendish e Eisel nella volata per il terzo posto. Matteo Rabottini, ultimo di giornata, si prende sul groppone 36'19" di ritardo. In classifica Guardini si avvicina, ma è sempre Miguel Mínguez a comandare, rinfrancato anche dal ritiro di colui che fino all'altro giorno era stato il suo più vicino contendente, Jeremy Hunt. Andrea è ora secondo a 6'47" dallo spagnolo, Phinney salva la terza piazza a 10'29" ma Bos da dietro incalza (a 10'30"), mentre in top five fa la sua entrata Adrian Saez, quinto a 16'37". Tanta Spagna fino all'ultimo della generale, quel Joaquim Rodríguez che non potrà mai colmare le 3h26'34" che al momento lo separano dal fuoriclasse della Euskaltel in maglia nera.

Marco Grassi

La maglia rosa virtuale

Rosseler, Roberts e Velasco avevano attaccato già nei primi chilometriDopo il secondo giorno di riposo anche il Giro d'Italia virtuale (visita PcCiclismo.net per conoscere e scaricare il gioco) entra nella sua fase decisiva, ma prima c'erano ancora da affrontare i 173 chilometri tra Limone sul Garda e Falzes, una frazione sostanzialmente interlocutoria ma con uno strappo interessante negli ultimi chilometri. E proprio questo strappo ha contribuito ad allungare e spezzare il gruppo e a consegnare a Damiano Cunego la sua seconda vittoria di questa edizione.

Il tracciato in lenta ma costante ascesa non ha favorito le fughe: dopo pochi chilometri ci hanno provato Roberts, Rosseler e Velasco senza fortuna, poi dopo poco meno di 50 km d corsa sono riusciti ad avvantaggiarsi Caruso, Feillu, Brandle, Van Winden e ancora Roberts. Questi cinque corridori non sono mai riusciti ad andare oltre ai 3'05" di vantaggio e sono stati ripresi in corrispondenza del traguardo volante di Bressanone. A 18 km dal traguardo un contrattacco di Ballan, Pozzato, De Gendt e Rasmussen è arrivato ad avere fino a 15" di vantaggio, ma prima della salitella finale verso Falzes anche loro sono stati raggiunti dal gruppo.

Nel tratto più duro di salita s'è portato davanti a tutti John Gadret, scalatore francese della AG2R che fin qui non si era praticamente mai fatto vedere nelle posizioni interessante: al forcing di Gadret si sono accodati tutti i big e alla fine un gruppetto di dieci corridori è riuscito a guadagnare qualche secondo. Il tratto finale, con la strada che spianava, ha limitato notevolmente i distacchi tra i vari gruppi, ma i primi non sono stati ripresi: in volata Cunego è stato di gran lunga il più forte ed il solo Giovanni Visconti ha provato a dargli filo da torcere. Terza posizione per Sergio Henao che grazie all'abbuono di 8" è riuscito a scavalcare Rujano al secondo posto della classifica generale in cui comanda sempre Michele Scarponi.

Alle spalle dei 10 che sono riusciti ad avvantaggiarsi va segnalata la buona posizione di Pozzato che ha regolato gli inseguitori giunti alla meta con un ritardo di 5". Tra gli uomini importanti che hanno preso questo buco citiamo Frank Schleck, Ryder Hesjedal e Roman Kreuziger.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Andrea GuardiniE tre! Andrea Guardini ha solo avuto bisogno di qualche tappa per carburare, ma ora ha preso un ritmo che lo riporterà - vedrete - ai fasti delle 6 vittorie al Tour de Langkawi. Per ora, al Giro, è arrivato a quota 3, ma ci sono 3 tappe dolomitiche in cui il veneto potrà rimpinguare adeguatamente il bottino. Dopo aver già vinto a Cervinia il giorno prima, a Piani dei Resinelli Guardini si è tolto la soddisfazione di marcare stretto Theo Bos, altro big della classifica al contrario, seguirlo quando l'olandese se n'è andato tentando l'azione solitaria, e poi batterlo in una splendida volata a due. Il primo gruppetto inseguitore, giunto a 1'31" dalla coppia al comando, ha visto Gasparotto precedere Cavendish e Eisel nella volata per il terzo posto. Matteo Rabottini, ultimo di giornata, si prende sul groppone 36'19" di ritardo. In classifica Guardini si avvicina, ma è sempre Miguel Mínguez a comandare, rinfrancato anche dal ritiro di colui che fino all'altro giorno era stato il suo più vicino contendente, Jeremy Hunt. Andrea è ora secondo a 6'47" dallo spagnolo, Phinney salva la terza piazza a 10'29" ma Bos da dietro incalza (a 10'30"), mentre in top five fa la sua entrata Adrian Saez, quinto a 16'37". Tanta Spagna fino all'ultimo della generale, quel Joaquim Rodríguez che non potrà mai colmare le 3h26'34" che al momento lo separano dal fuoriclasse della Euskaltel in maglia nera.

Marco Grassi

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