Tour, in atto una fuga a quattro senza futuro nella seconda tappa. Nel finale un vento fortissimo attende il gruppo, ma già si intravedono i primi ventagli
La seconda tappa del Tour de France, da Utrecht all'isola di Neeltje Jans, vive di una grande attesa per un finale che si annuncia pirotecnico: vento forte e spruzzi di pioggia attendono il gruppo in Zelanda, nella zona dove sono posti gli ultimi chilometri. In particolare la zona dell'arrivo è spazzata da raffiche potenti.
La gara si è sviluppata fin qui in maniera molto tradizionale: al km 0 è partita una fuga innescata dal francese Armindo Fonseca (Bretagne), su cui si sono portati l'altro transalpino Perrig Quéméneur (Europcar), il ceco Jan Barta (Bora), caduto ieri nella crono d'apertura, e l'olandese Stef Clement (IAM). Il gruppo, tirato dalla Etixx di Mark Cavendish (uno dei favoriti in caso di sprint finale) con un piccolo contributo della BMC della maglia gialla Rohan Dennis, ha tenuto la fuga a tiro, tanto che il vantaggio massimo non ha superato i 2'45" (toccati al km 30, a 136 dalla fine).
A 105 km dal traguardo il vantaggio è sceso a poco meno di un minuto, quando la Tinkoff di Alberto Contador sta iniziando a lavorare per creare dei ventagli: col gruppo già frazionato in tre tronconi, si prevedono 100 chilometri di grande passione fino a Neeltje Jans!
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