Doping: l'UCI contro il suo medico, Mario Zorzoli. Compare nelle testimonianze del caso Leinders (appena radiato)
Versione stampabileL'UCI (Unione Ciclistica Internazionale) ha accolto con favore la sentenza emessa oggi dall'American Arbitration Association North American Court of Arbitration for Sport (AAA) nei confronti del Dottor Geert Leinders. Il medico belga, che ha lavorato dal '96 al 2010 per la Rabobank e fino al 2012 con il Team Sky, è stato radiato a vita (qui la sentenza completa). Vi sono però varie testimonianze che chiamano in causa direttamente l'UCI, nella persona del suo responsabile medico, Mario Zorzoli, che sembra avere un contatto molto stretto con il Dottor Leinders.
C'è per esempio Michael Rasmussen, corridore danese, che testimonia come al Tour de France 2005 fu sottoposto ad un controllo antidoping dal quale emerse un basso livello di reticulociti nel suo sangue. Ciò poteva far pensare al doping ematico ma fu proprio il Dottor Zorzoli, una volta consultato Leinders, ad affermare che «i problemi della Rabobank in merito al doping sarebbero scivolati via. E mi disse che adesso ero il corridore più protetto della gara». Sempre secondo la testimonianza di Rasmussen, nel 2004 o 2005 Leinders rivelò al danese che Zorzoli gli aveva consigliato di dare ai corridori della Rabobank il DHEA, o deidroepiandrosterone (un ormone); «tutte le altre squadre lo fanno», motiva Zorzoli. Al Giro di Germania 2005, Rasmussen viene sottoposto ad una cura a base di DHEA.
Anche nella testimonianza di Steven Teitler, responsabile affari legali della NAD (l'Agenzia Antidoping Olandese), compare il nome di Mario Zorzoli. Teitler testimonia che l'UCI gli ha sottoposto gli esami dei corridori Rabobank tra il '97 ed il 2008. Risultati anomali, per i quali ebbe diverse discussioni con Zorzoli. Durante una di queste discussioni, fu il responsabile medico dell'UCI a rassicurare che, nel caso un esame del sangue di corridori Rabobank avesse dato esiti sospetti, l'UCI stessa si sarebbe messa in contatto con i medici del team olandese - Leinders oppure altri - per valutare le potenziali cause di quei risultati. Zorzoli disse a Teitler che l'UCI era in contatto con i medici della Rabobank, cosicché «i corridori e lo staff sapessero che in sostanza l'UCI li teneva d'occhio ed avrebbero dovuto agire con prudenza in ciò che facevano, riguardo al doping».
L'UCI, apprese queste testimonianze, attende il file completo per poter valutare da più vicino le accuse mosse a Zorzoli. Il quale, mentre questo caso sarà aperto, non si occuperà di nulla che possa riguardare l'antidoping.