Doping: Riccardo Riccò verso il patteggiamento nel processo penale. Per lui una pena di due mesi
Versione stampabileRiccardo Riccò chiede il patteggiamento. Lo scrive oggi Il Resto Del Carlino, precisando che il ciclista di Formigine, squalificato per 12 anni dalle competizioni dal tribunale sportivo, tra una settimana comparirà in tribunale a Pavullo per rispondere penalmente di violazione della legge antidoping. Citato in giudizio dal pm Pasquale Mazzei, i legali di Riccò proporranno in udienza il pateggiamento. Sempre secondo Il Resto Del Carlino, la pena concordata sarebbe di 2 mesi e 20 giorni, il giudice dovrà però accoglierla o respingerla. I fatti risalgono al febbraio 2011, quando Riccò rischiò di morire dopo un allenamento in montagna. La Procura sostiene che si sottopose ad autoemotrasfusione, pratica dopante in un primo tempo confermata dalla compagna Vania Rossi, quindi totalmente smentita dallo stesso Riccò, che dice di aver solo fatto un'iniezione di ferro. In sede di indagine accusa e difesa avevano intrapreso una battaglia fatta di perizie mediche, acquisite anche dal tribunale antidoping che ha messo fine alla carriera dello scalatore, squalificandolo per 12 anni dalle gare. La vicenda penale potrebbe concludersi tra sette giorni a Pavullo, con il patteggiamento che permetterebbe a Riccò di non risarcire i danni né al Coni né alla Vacansoleil, parti lese nel procedimento.