Doping: Armstrong, Bruyneel, Ferrari ed altri medici nella bufera. L'USADA li incrimina. A rischio i 7 Tour
Versione stampabileNelle 15 pagine di una lettera diffusa dal Washington Post l'USADA, l'Agenzia Antidoping degli Stati Uniti, comunica a Lance Armstrong che è pronta ad incriminarlo ufficialmente. Nella bufera non vi è soltanto l'ex ciclista americano ma il suo team manager a US Postal, Discovery Channel e RadioShack, Johan Bruyneel. Non basta, c'è anche il Dottor Pedro Celaya (attualmente medico della RadioShack-Nissan, alla US Postal tra il '97 ed il '98, dal '99 alla ONCE, dal 2004 al 2007 ancora alla Discovery Channel), il Dottor Luis Garcia del Moral (medico della US Postal dal '99 al 2003 ed attualmente medico dello sport a Valencia), il Dottor Michele Ferrari (medico dello sport e consulente di molti ciclisti, tra cui quelli della US Postal e Discovery Channel, dal '99 al 2007), Jose Pepe Marti (preparatore atletico di US Postal e Discovery Channel dal '99 al 2007, dal 2008 all'Astana, dov'è restato fino al 2010, e nel ciclismo ancora all'inizio di quest'anno). Secondo l'USADA Armstrong e gli altri destinatari avrebbero messo in piedi un sistema basato sul doping, sull'intimidazione, sull'omertà e sull'aggiramento delle regole antidoping, il tutto tra il 1998 ed il 2011.
Le accuse per Armstrong, Bruyneel e gli altri sono possesso e traffico di sostanze dopanti, amministrazione dell'uso delle stesse, incoraggiamento verso i propri compagni e corridori alla violazione di qualsivoglia regola antidoping più le circostanze aggravanti. Le sostanze proibite e pratiche dopanti in oggetto sono: EPO, trasfusioni di sangue, testosterone, hGH (Human Growth Hormon), corticoidi ed agenti mascheranti («Diversi atleti che hanno corso in US Postal e Discovery Channel tra il 1998 ed il 2007 hanno detto che il tasso di ematocrito dei corridori era l'interesse primario di Johan Bruyneel ed il preparatore atletico Jose Pepe Marti insieme ai medici del team Luis Garcia del Moral e Pedro Celaya gestivano l'uso di agenti mascheranti per tutti i membri della squadra [...] incluso Lance Armstrong»).
L'USADA si è avvalsa di molte testimonianze di ciclisti ed ex dipendenti di US Postal (1996-2004), Discovery Channel (2005-2007), Astana (2009) e RadioShack (2010). Importante è stato anche il fatto che ciclisti ed ex dipendenti delle suddette squadre abbiano accettato un'udienza presso l'USADA al fine di chiarire le potenziali pratiche dopanti delle squadre in analisi mentre Lance Armstrong ha rifiutato di testimoniare. L'USADA ha inoltre interrogato il Dottor Martial Saugy, Direttore del Laboratorio Antidoping di Losanna, il quale ha affermato che il campione di urina prelevato ad Armstrong durante il Giro di Svizzera 2011 è indicativo dell'uso di EPO. L'utilizzo di sostanze dopanti da parte di Armstrong sarebbe confermato dai campioni di sangue conservati presso i laboratori UCI: quelli prelevati tra il 2009 ed il 2010 presentano una continuativa attività di manipolazione del sangue, incluso l'utilizzo di EPO e di trasfusioni di sangue. In aggiunta a ciò, diversi testimoni avrebbero dichiarato all'USADA che lo stesso Armstrong disse loro di essere risultato positivo nel 2001, quando i risultati del test antidoping furono insabbiati.
In definitiva, l'USADA sostiene l'esistenza di un complotto US Postal Service, un sistema creato da Bruyneel, Armstrong, Celaya, Ferrari ed altri "co-fondatori", volto a nascondere le pratiche dopanti più all'avanguardia alle autorità antidoping, a rilasciare dichiarazioni false in proposito ai media, nonché false testimonianze sotto giuramento; si registrano inoltre atteggiamenti finalizzati ad intimidire, screditare, far tacere o vendicarsi di qualsiasi testimone. A titolo precauzionale a Lance Armstrong è stato vietato di gareggiare nel triathlon, sport a cui si è dedicato dopo l'abbandono del ciclismo.
La risposta di Lance Armstrong non tarda ad arrivare, ecco la reazione del texano alle accuse: «Mi è stato notificato che la USADA, un'organizzazione finanziata in gran parte dai soldi dei contribuenti, intende ancora una volta ripescare accuse screditanti risalenti a più di 16 anni fa, per impedirmi di competere come triatleta e per togliermi i sette Tour de France vinti. Queste sono le stesse accuse che sono cadute dopo due anni di persecuzione da parte del Dipartimento di Giustizia, con gli stessi testimoni. Queste accuse sono infondate e le testimonianze sono state comprate con promesse di anonimato ed immunità. L'USADA sostiene che questa cospirazione abbia agito per 16 anni, ma io sarei l'unico responsabile e chiamato in causa. Non mi sono mai dopato, a differenza di molti miei accusatori, ho gareggiato come atleta per 25 anni senza mai picchi in termini di performance e mi sono sottoposto ad oltre 500 test antidoping senza mai saltarne uno. L'Usada ignora questa fondamentale distinzione e accusa me anziché coloro che hanno ammesso di aver fatto uso di doping, questo la dice lunga sulla sua mancanza di correttezza e su questa vendetta». Il Sistema US Postal Service illustrato dall'USADA ha l'aria di essere qualcosa di più che una semplice vendetta contro Lance Armstrong. Il texano, se le accuse dovessero rivelarsi fondate, potrebbe davvero perdere i titoli conquistati nel periodo in analisi (dunque i 7 Tour de France).