Il TAS respinge il ricorso di De Bonis: «Il Passaporto Biologico è affidabile per provare il doping»
Versione stampabileLa squalifica di 2 anni a Francesco De Bonis, comminata dal Tribunale Nazionale Antidoping non in seguito a una positività, ma sulla base dei dati del Passaporto Biologico. Il corridore era stato sanzionato (a decorrere dal 18 giugno 2009) perché risultavano valori anomali dagli esami compiuti tra il 2007 e il 2009. De Bonis aveva a sua volta presentato ricorso proprio mettendo in dubbio la validità del PB ai fini di una squalifica, ma il TAS oggi ha ribadito che «il Passaporto Biologico è un metodo affidabile per provare irregolarità in tema di doping». Il Tribunale di Arbitrato dello Sport conforta quindi l'UCI per i metodi applicati nella ricerca di contravvenzioni alle norme antidoping: «De Bonis è colpevole di aver violato l'articolo 21.2 del Regolamento UCI», ovvero quello che stabilisce l'uso di metodi proibiti.