Operazione Cobra-Red: Vanegas si difende dalle accuse
Versione stampabilePer discolparsi dalle accuse che gli piovvero addosso qualche settimana fa, quando fu resa nota l'operazione Cobra-Red dei Nas con il coinvolgimento di Enrico Rossi (ne parlammo qui), l'ex ciclista italo-colombiano Nicolas Vanegas Sánchez scrive una lettera aperta agli organi di stampa, che riportiamo di seguito.
Spett.le Redazione
Sono Nicolas Vanegas Sanchez, rimasto coinvolto nell’indagine denominata "Cobra Red", a cui il mese di settembre gli organi di informazione hanno dato ampio spazio.
Atteso ciò che mi viene attribuito e ciò che è stato detto e scritto sul mio conto, trovo necessario fare alcune precisazioni e chiarire alcuni aspetti di una vicenda nella quale sono rimasto ingiustamente coinvolto e che mi ha, altrettanto ingiustamente, segnato sotto il profilo umano e purtroppo professionale.
All’esito di questa vicenda, noto come diversi organi di stampa mi abbiano falsamente assegnato un ruolo al quale sono del tutto estraneo, anche pubblicando stralci di intercettazioni di conversazioni non a me attribuibili: in relazione a tali condotte, lesive della mia immagine, mi riservo sin da ora le opportune iniziative legali.
Mi si accusa di essere membro di un’associazione a delinquere, e spesso mi si indica come l’anello di congiunzione tra Enrico Rossi ed un soggetto che neppure conosco e il quale soltanto una volta mi ha chiesto la cortesia – dopo essersi presentato telefonicamente – di fornirgli i recapiti di un’azienda di settore.
Prima dell’esecuzione della custodia cautelare disposta nei miei confronti – poi annullata dal Tribunale del Riesame – ho subito perquisizioni della mia abitazione, della mia automobile e del mio scooter, tutte assolutamente negative.
Attraverso i miei legali ho comunque richiesto volontariamente un interrogatorio al Pubblico Ministero di Perugia, che si è svolto lo scorso giovedì 4 novembre 2010, nel corso del quale ho chiarito ulteriormente la mia posizione e la mia estraneità a quanto mi viene attribuito.
Per quanto riguarda la mia situazione lavorativa, non posso che sorridere nel leggere i comunicati stampa del Direttore della Compagnia Editoriale (riviste Bicisport, Cicloturismo e Mtb Magazine) Sergio Neri e le dichiarazioni del Vice Direttore Tony Lo Schiavo. Lascerò ai miei legali il compito di chiarire la mia posizione nei loro confronti.
Ribadisco comunque il mio desiderio di continuare ad avere un ruolo attivo nel mondo del ciclismo, grazie ad aziende di settore che mi sono rimaste vicine durante questa mia drammatica situazione e rappresento sin da ora la mia intenzione di agire per vie legali contro tutti coloro che hanno messo o metteranno in discussione la mia immagine.
Per concludere, ho sempre professato la mia innocenza e non ho mai effettuato alcun traffico di sostanze dopanti e dimostrerò la mia estraneità ai fatti dei quali vengo accusato.
Infine, vorrei ricordare che Il Resto del Carlino, il 25 settembre 2010, ha dato risalto ai risvolti della vicenda, mettendo in evidenza la mia estraneità ai fatti:
http://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/sport/ciclismo/2010/09/25/390024-...
Cordiali Saluti
Nicolas Vanegas Sanchez