Sempre più nubi sul futuro della Xacobeo Galicia
Versione stampabileDecisamente non buone le ultime notizie in casa Xacobeo Galicia: nonostante la splendida Vuelta di Mosquera (peraltro già accasatosi alla Vacansoleil), pare che non ci siano davvero i presupposti economici perché il team galiziano continui la sua attività.
Lo riporta nuovamente Biciciclismo.com, che rivela anche che Álvaro Pino avrebbe già comunicato la situazione ai corridori e allo staff, liberi di trovare un'altra sistemazione, sebbene la decisione ufficiale sia attesa per lunedì, quando ci sarà la conferenza stampa del segretario generale dello Sport della regione Galizia, José Ramón Lete Lasa.
Le prime reazioni vengono dalla Fundación Ciclismo Galego, che non demorde nella ricerca di una soluzione, nonostante l'impossibilità per l'Aluminios Cortizo - peraltro azienda di proprietà dell'attuale presidente della Federazione Galiziana di ciclismo Sabino Cortizo - di assumersi gli oneri da sponsor principale della compagine spagnola. «Ci resta da trovare circa un milione di euro, che è il 30-40% del budget necessario - spiega Pedro Alfaro, amministratore della società - sono da reperire tramite uno sponsor privato, mentre il resto verrà coperto dalla Regione Galizia. Cortizo è disposto ad accompagnarci, ma come sponsor minore».
Intanto, tramite un comunicato, la Fundación Ciclismo Galego ha anche lanciato un vero e proprio appello, senza usare mezzi termini: «Dalla cima del mondo, dalla Bola del Mundo, passiamo direttamente alla sparizione. Pare ironia del destino, per quanto in verità le porte del futuro per il nostro team sono state chiuse fin dapprincipio, con il messaggio che "non può essere finanziato da denaro pubblico" [...] Di sicuro è una tendenza giusta, ma non si starà tornando a fare sempre del ciclismo lo sport-esempio? Il giornale economico Cinco Días ha pubblicato, lo scorso 28 agosto, l'elenco dei finanziatori dei super-professionalizzati club di Primera División. 5 di questi sono sostenuti da denaro pubblico, senza contare la costruzione, il restauro e la gestione degli stadi, che pure sono a carico dell'erario!».
Certo è che, dopo che Valery Karpin, il fondatore del team, lasciò in mezzo ai debiti la squadra, la disponibilità della Regione a venire incontro alle esigenze della compagine iberica è stata notevole. Ora il perdurare dell'assenza di investimenti da parte di aziende private sembra non lasciare scampo alla Xacobeo.
Molto eloquenti anche le parole di David García: «Sono distrutto prima di tutto per il gruppo che avevamo costruito in questi quattro anni: sono stati anni duri, con momenti economicamente delicati, ma abbiamo sempre prevalso e realizzato risultati importanti. E poi - continua il corridore spagnolo - mi rattrista che in molti tra corridori, massaggiatori e meccanici resteranno a spasso, visto che a quest'altezza è difficile trovare una sistemazione, con gli organici dei vari team pressoché chiusi». Per García, 11esimo alla Vuelta e splendido gregario di Mosquera, non dovrebbe essere impossibile trovare un buon ingaggio, ma in effetti lo scenario è tutt'altro che roseo per molti suoi compagni.