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Tirreno-Adriatico 2016: Si chiama Gaviria, è tutta goduria - Il colombiano vince con una volata superba davanti a Ewan e Viviani. Stybar difende la leadership

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Straordinaria volata per Fernando Gaviria a Montalto di Castro © Bettiniphoto

È la sua prima vittoria nel World Tour, ma scommetteteci pure su: ne conteremo ancora a decine, da qui in avanti. Fernando Gaviria, quel Fernando Gaviria che una settimana fa strapazzava gli avversari nell'Omnium dei Mondiali su Pista di Londra, oggi a Montalto di Castro ha vinto la terza tappa della Tirreno-Adriatico, grazie a una volata magistrale, una volata nella quale abbiamo visto coniugate una serie di caratteristiche le quali in genere si trovano una per volta, in un velocista; invece in questo caso convivono nello stesso fenomeno. Roba da strabuzzare gli occhi.

Il colombiano - 21 anni, tenetelo sempre a mente - ha esibito una capacità da equilibrista nel divincolarsi in mezzo al grande traffico dello sprint; poi ha fatto la sua sparata a oltre 200 metri dalla conclusione, ponendosi in testa al trenino degli sprinter; quindi ha tenuto in maniera sublime, respingendo il ritorno di un altro giovanotto terribile, Caleb Ewan; e tutto ciò, con la naturalezza di un predestinato. Solo due parole per chiosare: che spettacolo!

 

Cecchinel di nuovo in fuga con Villella e altri due
L'altimetria della giornata, con quelle salite non brevi ma molto dolci a contrappuntare un lungo terreno pianeggiante, dichiarava apertamente il DNA della terza tappa della Tirreno-Adriatico, la Castelnuovo Val di Cecina-Montalto di Castro di 176 km: prevedibile fuga da lontano senza speranze di arrivare al traguardo, e prevedibilissima volata a ranghi compatti nella località laziale.

Puntualmente, al km 8 sono partiti i valorosi di giornata: abbiamo rivisto Giorgio Cecchinel, uomo Androni già all'attacco ieri, e con lui Davide Villella (Cannondale), sempre atteso a quel salto di qualità che conforti le grandi aspettative che ne accompagnarono il passaggio tra i pro'; e poi il polacco Adrian Honkisz (CCC) e il portoghese Domingo Gonçalves (Caja Rural); con loro in avvio c'era pure Simone Andreetta (Bardiani), il quale si è poi rialzato dopo poco.

I quattro hanno toccato il margine massimo (4'40") a 100 km dalla conclusione (4'40"), dopodiché - appurato che a transitare in testa al Gpm di Scansano (ai -64) è stato proprio Villella - non rimaneva che certificare il momento in cui il gruppo - tirato dalla Etixx-Quick Step di Stybar con qualche contributo della Orica - avrebbe annullato la fuga. E quel momento sembrava giunto a poco meno di 10 km dall'arrivo, quando ai battistrada erano rimasti meno di 30", ma poi i quattro hanno per un attimo rialzato la testa, resistendo più di quanto gli inseguitori avessero previsto. È stato l'intervento della Tinkoff a rimettere le cose a posto per il gruppo, con il ricongiungimento consumatosi ad appena 1400 metri dal traguardo.

 

Gaviria, una volata straordinaria
A quel punto non era più tempo di fare calcoli, visto che si era già in piena turbolenza da volata. La Dimension Data, lavorando forse per Edvald Boasson Hagen, ha preso il comando delle operazioni all'ultimo chilometro, addirittura con Mark Cavendish impegnato a fare il vagone del treno; agli 800 metri è riemersa la Tinkoff con Oscar Gatto al servizio di Peter Sagan, affiancata dalla Lampre che lavorava per Sacha Modolo.

Ma tutte queste grandi manovre sono risultate robetta, nel momento in cui, al centro del drappello dei velocisti, Fernando Gaviria, l'uomo per cui la Etixx aveva tirato tutto il giorno, è uscito dalla ruota di Boasson Hagen, si è ritrovato stretto (ma proprio al punto di rischiare di cadere) tra due avversari, e allora ha volontariamente perso una pedalata, ha scartato di lato sulla destra, e, incurante del fatto di ritrovarsi così Caleb Ewan alla sua ruota, è partito in progressione.

C'era una semicurva a sinistra ai 150 metri? Nema problema, il colombiano l'ha presa addirittura larga, all'esterno, continuando a spingere come un forsennato, e uscendone nettamente al comando. Ewan ha avuto l'enorme merito di tenergli testa, e addirittura di provare a uscire dalla sua ruota per tentare il beffardo ribaltone all'ultimo metro, ma non ce n'è stato per nessuno: Gaviria ha difeso la posizione con l'autorità che non ti aspetti in un ragazzino della sua età, e ha avuto pure il tempo di alzare le braccia: il colpo di reni lo facciano gli altri!

Ewan, bravissimo secondo, ha preceduto Elia Viviani (Sky) autore di una rimonta poderosa che l'ha portato fino al podio di giornata: peccato che sia partito troppo arretrato nel suo sprint, altrimenti avrebbe battagliato pure lui coi giovanissimi rivali.

 

Stybar difende la leadership

Alle spalle dei primi tre di Montalto troviamo nell'ordine Peter Sagan, Leigh Howard (IAM), Giacomo Nizzolo (Trek), Zico Waeytens (Giant), Sacha Modolo (Lampre), Moreno Hofland (LottoNL) e Nikias Arndt (Giant). Il leader della corsa rimane Zdenek Stybar (Etixx), il quale potrebbe difendersi anche domani nella quarta tappa, la Montalto di Castro-Foligno, 222 km con qualche bella rampetta nel finale.

9" dietro al ceco, come ieri troviamo la sequela di corridori BMC lanciati in alto dalla cronosquadre: nell'ordine, Greg Van Avermaet, Tejay Van Garderen, Damiano Caruso e Daniel Oss; a 11" ci sono gli Etixx Gianluca Brambilla e Bob Jungels; a 14" c'è Peter Sagan, a 18" gli FDJ Thibaut Pinot e Sébastien Reichenbach.

Marco Grassi

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