Tour La Provence 2016: Voeckler, quelle smorfie sono ancora vincenti - Capolavoro di T-Blanc: va in fuga da lontano con altri 5, poi li stacca nel finale. Cresce De Marchi: sesto
Thomas Voeckler non ha più la verve degli anni migliori, visto che veleggia verso le 36 primavere (o meglio, estati, visto che il suo compleanno sarà il 22 giugno); le sue mille faccette e smorfiette lo consacrano come uno dei corridori che più suscitano sentimenti omicidi in quelli che non tifano per lui; e inoltre il sorgere di tanti campioncini nel movimento transalpino mette inevitabilmente in secondo piano le sue imprese, quelle che cinque o dieci anni fa ne facevano l'idolo incontrastato del ciclismo francese.
Oggi, a livello di risultati, Voeckler è uno dei tanti; ma resta un simbolo e un personaggio incontrovertibilmente centrale nel paese del Tour. Basti dire che la sua sola presenza ha più di una volta salvato la squadra in cui da sempre milita, quella di Jean-René Bernaudeau, il quale nel corso degli anni è saltato da uno sponsor all'altro (oggi è Direct Énergie) sempre agitando il santino di T-Blanc. E lui, Titì l'alsaziano, non ha mai tradito o deluso il suo datore di lavoro. Né lo fa oggi che potrebbe anche tirare un po' i remi in barca. Tutt'altro: Voeckler ha impresso il suo inconfondibile marchio alla prima tappa di una corsa all'esordio come il Tour Cycliste International La Provence, ultima novità del già corposo calendario francese. E c'è da scommettere che lo rivedremo ancora spesso nel corso del 2016, visto che la forma e la voglia - a quanto visto oggi - non gli mancano: al punto che torna ad alzare le braccia a distanza di due anni e mezzo dall'ultima vittoria.
Avvio convulso, poi Rostollan porta via la fuga buona
La prima ora di gara della Aubagne-Cassis, prima tappa del primo Tour La Provence, è stata a dir poco convulsa: facilitati dal succedersi di diverse salitelle, si sono avvicendati numerosi attacchi, nei quali ha brillato per attivisto Thomas Rostollan (Armée de Terre). Solo al km 36, dopo la Côte du Pigeonnier (sulla cui cima si era fatto vedere anche Julian Alaphilippe, esordio per lui oggi), la fuga del giorno ha preso corpo. In essa, con l'immancabile Rostollan, si sono inseriti Jean-Christophe Péraud (AG2R), Nicolas Edet (Cofidis), Thomas Voeckler (Direct Énergie), Romain Feillu (HP BTP) e Julien Antomarchi (Roubaix).
Il vantaggio massimo è stato toccato al km 57 (dei 169 totali) e si è sostanziato in 4', poi in gruppo si è messa a tirare la FDJ e il gap è stato limato; la Côte de l'Espigulier, salita più dura della giornata posta a metà percorso, non ha sortito effetti, dopodiché il forte vento di maestrale contrario alla marcia della carovana ha rallentato i battistrada, facilitando ulteriormente l'avvicinamento del plotone.
Voeckler saluta tutti sul muro d'arrivo
A 35 km dalla fine il prode Rostollan ha perso contatto dal drappello di testa, mentre il gruppo era segnalato in forte rimonta, a 1'45"; 10 km più avanti si transitava per la prima volta sul muro di 300 metri che caratterizzava l'arrivo di Cassis (circuito di 8 km da ripetere 3 volte), e qui Péraud e Voeckler hanno allungato, venendo poi raggiunti anche da Antomarchi. Il terzetto così ricomposto ha trovato un ottimo accordo per tutto il terz'ultimo giro del circuito, tanto che il margine è stato tenuto poco sotto il minuto e mezzo.
Sul terz'ultimo attacco al muro (ai -16), Voeckler è partito forte e ha staccato i due compagni di fuga, mentre il gruppo cominciava a esplodere sulle brevi ma dure rampe (15%); tra tutti, a emergere è stato Jan Bakelants (AG2R), che si è posto a metà strada tra i primi e un drappello di una ventina di unità comprendente tra gli altri Alessandro De Marchi (BMC), Francesco Gavazzi e il giovanissimo Egan Bernal (Androni).
Al penultimo passaggio dal muro d'arrivo (a 8 km dalla fine) Antomarchi ha staccato Péraud e si è riportato su Voeckler, mentre Bakelants è passato con mezzo minuto di ritardo; il corridore della Roubaix Lille Métropole pensava forse di aver risolto la questione con l'espertissimo Thomas, e di riuscire a giungere con lui al traguardo, ma il diavolaccio alsaziano aveva in serbo un colpo a sorpresa: anziché aspettare nuovamente il muro con tutte le incognite che poteva rappresentare, è scattato in contropiede a 4 km dalla fine, e ha preso subito 15" di vantaggio su uno sconsolato Antomarchi.
T-Blanc resiste al ritorno del gruppo e vince
A Voeckler non rimaneva che resistere con tutto se stesso alla rimonta dell'avanguardia del plotone su quei 300 metri finali durissimi. Il capitano della Direct Ênergie si è gestito con grande sapienza, ed è riuscito a completare il suo sforzo vincente tenendo a pochissima distanza gli scatenati cacciatori di giornata: alla fine non gli sono rimasti che appena un paio di secondi sui primi inseguitori, ma tanti gli bastano per tornare a esultare per la prima volta dall'agosto 2013 (quando vinse crono e classifica finale del Tour Poitou Charentes).
Al secondo posto Petr Vakoc (Etixx) precede il giovane Lilian Calmejane, compagno di Titì alla Direct Énergie; poi a ruota Pieter Serry (Etixx), Chris Anker Sørensen (Fortuneo) e, al sesto posto, un Alessandro De Marchi (BMC) in incoraggiante crescita. Ancora in top ten Anthony Roux (FDJ), un buon Francesco Gavazzi (Androni), Sergei Chernetskiy (Katusha) e Julien El Fares (Delko). La classifica ovviamente ripercorre l'ordine d'arrivo, con Voeckler leader.
Domani la seconda delle tre tappe del Tour La Provence porterà il gruppo da Miramas a Istres, 180 km per tre quarti abbastanza mossi, ma poi digradanti verso un possibile sprint a ranghi più o meno compatti.