Tour Down Under 2016: Ewan gamba corta e potenza pura - Il giovane Caleb si impone nettamente. Sesto posto per Nizzolo, dodicesimo per Battaglin
Sarà faticoso ricordarsi, per tutto il presente articolo, di non aggiungere un Mc al cognome del vincitore della prima tappa del Tour Down Under 2016. Caleb Ewan, Robbie McEwen, confondersi non sarebbe poi così difficile dopo aver visto il modo in cui il nanerottolo della Orica si è imposto in quel di Lyndoch, uscendo al centro del gruppo lanciatissimo come un proiettile, tutto rannicchiato sulla sua biciclettina, esplodendo una potenza che ha incenerito tutti gli avversari, proprio come faceva spesso il suo celebre connazionale qualche anno fa.
21 anni e mezzo, 165 centimetri d'altezza, alle spalle una stagione in cui ha preso le misure al professionismo (non mancando di vincere ad esempio una tappa alla Vuelta a España), e davanti a lui non solo un 2016, ma non meno tre lustri di carriera in cui Caleb potrà misurarsi con più di una generazione di velocisti, e battere molti colleghi.
Tappa con canonica fuga a tre
La piacevolezza notturna del seguire, alle nostre latitudini, le tappe antipodali del TDU si misura anche nella curiosità di fare le primissime valutazioni della nascente stagione, oltre che nella possibilità di scoprire qualche nome nuovo che, nella corsa australiana, non manca mai di farsi notare.
Oggi è stato il turno di Sean Lake, 24enne rappresentante della selezione di casa (la UniSA), andato in fuga dopo 3 km insieme al francese Alexis Gougeard e all'olandese Martijn Keizer (due che di fughe se ne intendono parecchio). Il terzetto, inutile dirlo, non ha avuto vita facile, tenuto a non più di 2'30" di distanza dal gruppo interessato allo sprint finale (la Orica di Ewan non a caso ha lavorato tutto il giorno, coadiuvata qua e là dalla Lampre proiettata a lanciare la volata del neoacquisto sloveno Marko Kump).
Mentre la fuga era in atto, Lake ha conquistato il traguardo Gpm di giornata, Gougeard si è preso i due traguardi volanti con abbuoni, e Keizer si è dovuto accontentare della non invidiabile palma di primo - tra gli attaccanti - a gettare la spugna, essendosi staccato dagli altri due a poco più di 40 km dalla fine.
Il tentativo di Lake e la volata di Ewan
A 22 km dalla fine proprio Lake ha voluto tentare un numero estemporaneo, e piuttosto che arrendersi all'idea di essere presto ripreso dal gruppo (il margine in quel momento era sceso a 20") è partito in contropiede piantando in asso Gougeard. "Ma dove va da solo?, lo riprenderanno in cinque minuti" hanno pensato tutti; e invece l'australiano ha mostrato coraggio e soprattutto ha fatto capire che il suo recente bronzo ai campionati nazionali a cronometro (dietro a Rohan Dennis e Richie Porte, mica Gianni e Pinotto) non era per niente casuale: dandoci dentro come se non ci fosse un domani, ha riportato il vantaggio a sfiorare il minuto ("ha il motorino!", insinuarono i soliti bene informati), dopodiché si è dovuto arrendere non tanto agli avversari, quanto al vento che negli ultimi 10 km era contrario al senso di marcia e pure all'idea che il ragazzo potesse mettere tutti nel sacco (impresa che un anno fa riuscì, nella tappa d'apertura, a Jack Bobridge).
Ripreso Lake ai 6 km, i treni si sono organizzati per la volata. La Sky ha lavorato bene per Ben Swift fino ai 500 metri, ma sull'ultima semicurva a sinistra un tentativo di anticipo di Adam Blythe ha scombiccherato i piani dei nerazzurri; dopodiché lo stesso Blythe, in decelerazione, ha un po' chiuso proprio Swift sulle transenne; il meglio però accadeva al centro della strada, laddove Mark Renshaw, stimolato dall'azione di Blythe, era partito con decisione. Alle sue spalle si era posto Ewan, sveltissimo a mollare la ruota dell'apripista Daryl Impey e a battezzare quella - rivelatasi poi ottima - del corridore della Dimension Data. E sullo slancio, negli ultimi 100 metri, Caleb è stato letteralmente irrefrenabile.
Nizzolo in top ten, e domani un arrivo da Ulissi
Ewan si è imposto con più di tre bici di vantaggio su Renshaw; al terzo posto si è inserito Wouter Wippert, in buona rimonta sul rettilineo conclusivo; quarto ha concluso Kump, approfittando dell'impantanarsi, sul lato destro, di Blythe (quinto) e Swift (settimo); al sesto posto troviamo Giacomo Nizzolo, partito troppo dietro, rallentato da una spallata di Steele Von Hoff (poi ottavo), e bravissimo a recuperare molte posizioni negli ultimi 100 metri; top ten completata da JJ Rojas e Greg Henderson, e va citato anche il tentativo di sprintare di Enrico Battaglin (a cui sono mancati i 50 metri finali: 12esimo chiudendo in affanno) e il piazzamento nei 20 di Davide Martinelli (16esimo).
La classifica dice che Ewan guida con 4" su Renshaw e Gougeard, 6" su Wippert, 7" su Lake e 10" su tutti gli altri. Domani classicissima tappa da TDU, la Unley-Stirling con arrivo in leggera salita. Sarà volata da uomini duri, l'anno scorso si impose Juanjo Lobato, ma nel 2014 sul medesimo arrivo fu Diego Ulissi ad alzare le braccia al cielo; entrambi sono in gara, vedremo se sapranno ripetersi.