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Superprestige Diegem 2015: Van der Poel, questi son botti di fine anno - L'iridato vince la terza gara consecutiva, ma oggi ringrazia anche una rottura di catena di Van Aert

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Mathieu Van der Poel precede Kevin Pauwels e vince a Diegem © superprestigecyclocross.be

Si spengono le luci di Natale, si gareggia di sera, splende il faro più luminoso di questo scorcio di fine d'anno: quello di Mathieu Van der Poel. A Diegem il Campione del Mondo timbra la terza vittoria consecutiva dopo le due prove di Coppa del Mondo a Namûr e (ieri) a Zolder e conerma in maniera definitiva di aver superato brillantemente i problemi al ginocchio che ne hanno condizionato la preparazione e la prima parte di stagione: anche per quanto riguarda il recupero nel breve gli intoppi sono alle spalle, e in definitiva ci azzardiamo a prevedere che da qui a febbraio sarà veramente difficile battere il campioncino olandese, capace di vincere in maniere diverse, attaccando da lontano o da vicino, in solitaria o in gruppetto.

Al momento top di MVDP fa da contraltare un periodo negativo per il suo principale rivale, Wout Van Aert. A servizio ridotto ieri a Zolder per via di alcuni problemi respiratori, oggi il rollingstone di Herentals pareva in giornata migliore, ma la rottura della catena l'ha messo fuori causa, complicandogli un minimo il percorso fin qui trionfale nel Superprestige (quella di Diegem era la sesta tappa della challenge).

 

Mathieu subito battagliero
Sin dall'inizio i due corridori che si sono proposti come i protagonisti più in palla della sera sono stati Mathieu Van der Poel e Lars Van der Haar, all'attacco (prima l'iridato da solo, poi col connazionale) nei primi due giri, fino a un controbreak di Tom Meeusen a fine seconda tornata.

Il capitano della Fidea, ultimamente in crescita, è stato però inseguito, ripreso e superato (sulla sabbia, nel terzo giro) da Wout Van Aert. Un WVA solo al comando a 5 giri dalla conclusione? Van der Poel non poteva accettarlo, e infatti proprio lui in prima persona si è impegnato per chiudere sull'avversario. L'avanguardia della corsa era così formata dai due giovanissimi rivali, da Van der Haar (sempre a tirare nel quarto giro), da Kevin Pauwels e da Meeusen col suo compagno Corné Van Kessel. Pareva un'azione buona (tanto da arrivare a sfiorare i 15" di margine sul secondo drappello), ma nel quinto degli otto giri previsti un gran lavoro di Sven Nys ha permesso al folto gruppo inseguitore di riportarsi sui sei: tutto da rifare, insomma.

 

La rottura di Van Aert
Il momento di riappallamento generale è durato assai poco. Il tempo di fare un respiro, e Van der Poel è ripartito con veemenza, chiamando la reazione di Van der Haar mentre Meeusen, Pauwels e Van Aert seguivano poco dietro. In avvio di sesto giro MVDP ha staccato pure il connazionale, tentando la via personale al successo. Ma i tempi non erano ancora maturi, sicché Pauwels, con un sapido forcing, ha staccato gli altri inseguitori (tra i quali era stato raggiunto Van der Haar) e si è portato sul battistrada.

L'evento più importante del sesto giro era però un altro: sul fango precedente la scalinata posta verso la fine del circuito, Van Aert ha rotto la catena, e si è ritrovato a dover percorrere a piedi il tratto che lo separava dai box, all'inizio della tornata successiva. Il tutto gli ha fatto perdere posizioni su posizioni, e quasi un minuto rispetto ai primi. Giornata da dimenticare per Wout.

Al settimo e penultimo giro Van der Haar, che aveva già staccato un Meeusen al limite, ha fatto uno sforzo ulteriore e ha chiuso il gap (intorno ai dieci secondi) che lo separava da Pauwels e Van der Poel. Il ritmo dei primi non era comunque esaltante, nella fase in questione, visto che a fine giro pure Meeusen si è rimesso in scia ai battistrada.

 

Gran guida nel giro decisivo
In apertura di ultimo giro Pauwels ha provato a giocare la sua carta con un allungo, ma gli altri tre l'hanno raggiunto; è stato allora Van der Poel a tentare la fagianata, e Meeusen si è svenato per non lasciargli spazio, ma sull'unico tratto sabbioso del circuito ha alzato bandiera bianca, mentre Van der Haar e Pauwels si avviavano a chiudere ancora una volta sull'iridato. L'impresa è riuscita a poche curve dalla fine.

Non rimaneva che un tratto di fango pesante per provare a sorprendere Mathieu (il quale aveva fatto capire a tutti di essere il più in palla), ma in quel settore proprio lui si è messo in testa chiudendo ogni possibile traiettoria e soprattutto impedendo a Van der Haar un sorpasso per linee interne che all'avversario era riuscito al giro precedente. Proprio la difficoltà a trovare le traiettorie volute ha obbligato Lars a scendere dalla bici (e Pauwels, che era dietro, è stato anche lui minimamente rallentato); sicché i due hanno approcciato la successiva scalinata con tre-quattro metri di ritardo rispetto a MVDP, e tanto è bastato a quest'ultimo per andare a prendersi la meritata vittoria, con Pauwels che gli ha chiuso in scia e Van der Haar che ha tagliato il traguardo a 3".

Meeusen si è preso il quarto posto a 25", poi a seguire si son piazzati Laurens Sweeck, Nys, Klaas Vantornout, Van Kessel, un redivivo Philipp Walsleben e - solo decimo - Van Aert. 45esimo e 46esimo gli unici italiani in gara, Lorenzo e Nicolas Samparisi.

In classifica l'ottimo WVA guida con 80 punti, ma ora alle sue spalle incombe Pauwels a quota 77; terzo è Nys a 75, quarto Van der Haar a 68, quinto Vantornout a 54; il campione nazionale belga è peraltro l'ultimo al quale la matematica offre qualche remota chance di vincere il Superprestige (con due gare ancora da disputare ci sono 30 punti in palio), ma appare chiaro che la lotta è ridotta ai primi due o tre della classifica.

Marco Grassi

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