Eneco Tour 2015: Quinziato, un leone a spasso per le Fiandre - A Manuel la tappa di Geraardsbergen dopo una giornata in fuga. Corsa a Tim Wellens

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Gregario da sempre, perché ognuno fa ciò per cui è meglio portato. In gruppo dal 2002, alla Lampre, poi una parentesi alla Saunier Duval-Prodir, cui segue il quinquenni Liquigas. Dal 2011 Manuel Quinziato veste la casacca della BMC. Non troppe vittorie in carriera, appena quattro, e molte di gruppo: o con i capitani per cui lavora, o nelle cronosquadre. Una tantum, la giornata libera, inseguendo questo o quel traguardo.

Oggi ha colto una signora vittoria su un signor traguardo, il bolzanino: dici Geraardsbergen e pensi al Giro delle Fiandre, ai suoi muri, al pavé, alle pietre. Un habitat che per Manuel è quasi naturale, comunque lui si trova divinamente, a queste latitudini. Dopo il tappone di ieri con Philippe Gilbert e soprattutto Greg Van Avermaet scatenati (ma mai come Tim Wellens, leader della corsa da stamane), la BMC oggi ha puntato sulla fuga di Quinziato. Il bolzanino ha eseguito gli ordini, poi sul Muur di Grammont è andato via con altri due. E nel finale, ai -6, ha piazzato la stoccata vincente. Roba da campioni, o dal classico gregario di lusso.

 

Tutto intorno al Muur di Geraardsbergen
La tappa finale e decisiva dell'edizione numero undici dell'Eneco Tour prevede 188.6 km da St.Pieters-Leeuw a Geraardsbergen (immancabile il circuito finale di 25.6 km da ripetere due volte), con sei settori di pavé da affrontare e diciotto muri da cui provare ad uscire indenni o giù di lì. Ci sono tutti i muri più importanti delle gare fiamminghe, dal Kanarieberg al Tenbosse, dal Bosberg al mitico Muur, che verrà affrontato per tre volte (sarà anche l'ultimo muro da scalare, appena prima del traguardo di Geraardsbergen).

 

Fuga subito andata, Quinziato è già davanti
Dopo la frazione emozionante di ieri, la tappa delle Fiandre non è da meno; subito se ne vanno Yves Lampaert (Etixx-QuickStep), Manuel Quinziato (BMC), Marco Coledan (Trek), Moreno Hofland (Lotto.NL-Jumbo), Rüdiger Selig (Katusha), Roberto Ferrari (Lampre-Merida), Adam Blythe (Orica), Kristijan Koren (Cannondale-Garmin), Nico Denz (AG2R La Mondiale), Dylan Groenewegen (Roompot Oranje) e Roy Jans (Wanty-Groupe Gobert).

Li inseguono in tre, Georg Preidler (Giant-Alpecin), Tim Kerkhof (Roompot Oranje) e Björn Leukemans (Wanty-Groupe Gobert), che si riportano sul gruppo di testa, andando a formare un plotoncino di quattordici uomini. Dopo 30 km hanno un vantaggio di 4'20" sul gruppo del nuovo leader Tim Wellens.

 

La Lotto-Soudal controlla, sul primo Muur scoppia la bagarre
Al primo passaggio sul Muur di Grammont la fuga, che viaggia con 2'26" sul gruppo esplode: se ne vanno Manuel Quinziato, Björn Leukemans ed Yves Lampaert, mentre dal plotone esce un FDJ, Arnaud Démare (ripreso in cima). Sul muro successivo, il Bosberg, ci prova il danese della Tinkoff-Saxo, Michael Valgren Andersen, mentre il terzetto di testa viaggia con 2'38" di vantaggio. Valgren Andersen viene raggiunto da Simon Geschke (Giant-Alpecin), Dries Devenyns (IAM Cycling), che vanno a riprendere l'ex fuggitivo Roy Jans (Wanty-Groupe Gobert).

Si uniscono poco dopo un indomito Arnaud Démare (FDJ), Stijn Vandenbergh (Etixx-QuickStep), Gijs Van Hoecke (Topsport Vlaanderen-Baloise) e Johnny Hoogerland (Roompot Oranje). Il terzetto di testa, con 37 km da percorrere, ha 2'44" sugli immediati inseguitori, mentre il gruppo di Tim Wellens deve recuperare 3'05".

 

-31: Quinziato, Leukemans e Lampaert davanti
A 31 km dalla fine si affronta il Denderoordberg: lì i tre al comando hanno ancora 2'20" sul gruppo degli immediati inseguitori, che va a riprendere i fuggitivi della prima ora, ovvero Ferrari, Coledan, Selig, Hofland, Groenewegen, Blythe, Koren e Denz. Siamo all'ultimo passaggio sul traguardo di Geraardsbergen, i tre battistrada hanno 2'02" sugli inseguitori (gruppo a 3') ed iniziano il Muur: Leukemans lo attacca in testa, Quinziato pedala bene, un po' meno Lampaert. Tra gli inseguitori i più pimpanti sono Hoogerland e Valgren Andersen, mentre Selig si deve fermare proprio a metà Muur, per un salto di catena.

 

Davanti si va via bene, dietro scatti a raffica
Al Bosberg, 21 km dall'arrivo, con Quinziato, Leukemans e Lampaert che hanno un vantaggio di 1'49" sul gruppetto degli inseguitori e 2'13" sul gruppo della maglia bianca. Ad inseguire, dopo il Muur, sono rimasti i soli Geschke, Valgren Andersen, Vandenbergh, Devenyns, Preidler, Hoogerland e Van Hoecke.

Sono a 1'42" dai primi, mentre Tim Wellens, protetto dalla sua Lotto-Soudal, s'avvicina a 1'53". Il ritmo dietro è salito grazie alle accelerazioni di Lars Boom prima, Dylan Van Baarle poco dopo, infine Alexey Lutsenko. Al Chilometro d'Oro, piazzato come di consueto a 20 km dal traguardo, non c'è grande lotta: Leukemans si porta a casa 7" d'abbuono contro i 6" di Quinziato ed i 5" di Lampaert.

 

Trek in testa al plotone nel finale, ma la fuga arriverà
A 12 km dal traguardo di Geraardsbergen cambia molto: nel gruppo del leader della corsa prende in mano la situazione la Trek, poi si susseguono alcuni attacchi (tra cui Lars Petter Nordhaug e Tom Jelte Slagter), più o meno efficaci. Gli inseguitori del terzetto di testa vengono ripresi ed il gruppo, ora tirato dalla Lotto-Soudal, si porta a 1'09" dai battistrada. Le fasi della corsa sono decisive.

 

Sul Denderoordberg Quinziato attacca in modo decisivo
Arriva il Denderoordberg, penultimo muro di giornata prima dell'arrivo sul Muur di Geraardsbergen, ed ai -5.5 scatta in testa alla corsa Manuel Quinziato. Il bolzanino della BMC fa il vuoto su Björn Leukemans ed Yves Lampaert, con lo stagionato uomo da classiche della Wanty-Groupe Gobert che non molla, mentre il classe '91 della Etixx fatica. Da dietro il gruppo si avvicna ma ormai Quinziato è lanciatissimo verso la prima vittoria stagionale. All'Eneco aveva già assaggiato questo sapore, nel 2006, in quel di Sittard-Geleen. Oggi si ripete in un tempio del ciclismo.

 

Leukemans non si arrende, ma è solo secondo
Non si arrende fino all'ultimo Björn Leukemans, che vede Quinziato sul traguardo posto all'inizio del Muur, e spinge ancora. Il bolzanino però si volta una, due volte, poi esulta: ce l'ha fatta! Leukemans deve accontentarsi del secondo posto, a soli 3" dalla vittoria. Terzo a 8" Yves Lampaert. Il gruppo è regolato da Greg Van Avermaet, che chiude quarto a 38", seguito a ruota da Julian Alaphilippe. A 40" Tiesj Benoot e Filippo Pozzato, a 42" Jan Bakelants, Philippe Gilbert e Magnus Cort Nielsen.

 

Tim Wellens conferma il successo del 2014 nella generale
La classifica finale dell'Eneco Tour vede trionfante Tim Wellens, che si issa sul gradino più alto del podio per il secondo anno di fila. L'anno scorso ipotecò la vittoria sull'arrivo posto in cima alla Redoute, stavolta ci ha pensato ieri, in una piccola Liegi fatta, ovviamente, tutta di côtes. Tappe banali, per il classe '91 della Lotto-Soudal, poche. Alle sue spalle un Greg Van Avermaet a cui è mancato solo il colpo del KO; pimpante forse più di tutti sulle côtes ieri, s'è speso in molti scatti ed alla lunga, forse, un po' li ha pagati.

Distanziato da Wellens di 59", mentre al terzo posto un Wilco Kelderman che per un giorno ha accarezzato il sogno di vincere l'Eneco, ma si deve accontentare del terzo posto a 1'17" da Wellens. Quarto Philippe Gilbert a 1'40", quinto un ottimo Fabio Felline a 1'48", sesto Andriy Grivko a 1'54", settimo Michael Rogers a 2'02", ottavo Tiesj Benoot, nono Christopher Juul Jensen e decimo Julian Alaphilippe, tutti e tre a 2'11".

 

Da sabato la Vuelta, ma Quinziato (e Ulissi, e Felline...) pensano a Richmond
Adesso si pensa alla Vuelta a España che prenderà il via da Puerto Banús sabato prossimo. È l'ultima grande corsa tappe dell'anno ed in molti la desiderano, senza dubbio. Ma gente come Manuel Quinziato, o Fabio Felline, o ancora Diego Ulissi, solo per citare alcuni dei più in luce in quest'Eneco Tour iniziato con una vittoria azzurra (Elia Viviani) e terminato in egual modo, hanno già puntato i fari oltre l'Atlantico, a Richmond. Perché la maglia iridata, che la si vinca o la si faccia vincere, ha sempre un enorme fascino.