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Eneco Tour 2015: Wellens, un solo affondo. Quello giusto - Il belga vince una tappa spettacolare, guida la classifica, prenota la riconferma. Ma Van Avermaet...

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Tim Wellens trionfa in solitaria a Houfalize © Bettiniphoto

Difficile, ripercorrendo mentalmente la stagione, trovare una corsa più divertente di questa tappa dell'Eneco Tour. Eppure non siamo mica al Tour, o al Giro, o chissà a che corsone... Siamo in un ferragosto tutto pioggia ed Eneco. Sì, ma le strade sono quelle della Liegi-Bastogne-Liegi ed i protagonisti, su per giù, pure. Scatti e contro scatti fino alla follia, poi ci ha pensato il campione uscente dell'Eneco, Tim Wellens, fiammingo della Lotto-Soudal, a metter tutti d'accordo.

È andato via dopo l'impegnativa Côte Saint-Roch, ha ripreso Rogers e Geschke, in fuga, ed ha saputo resistere ad un Greg Van Avermaet indiavolato ma forse un po' sprecone, guardando le energie lasciate qui e là. Wilco Kelderman a ribattuto fino ad un certo punto, per poi spegnersi nemmeno troppo lentamente e cedere la maglia bianca di leader della classifica al vincitore della tappa, Wellens appunto.

 

Cinque battistrada allo scoperto dopo 20 km
La fredda cronaca, che poi fredda non è, visti i continui e repentini cambiamenti di situazione (diverso discorso se si guarda solamente al clima): 208.6 km da Heerlen a Houfalize, con circuito finale di 27.1 km da ripetere due volte e diciotto côtes da affrontare: insieme alla frazione di domani, con conclusione in un tempio del ciclismo, Geraardsbergen, si deciderà l'undicesima edizione dell'Eneco Tour. La tappa si sblocca dopo una ventina di chilometri, con cinque uomini che prendono il largo.

Si tratta di Jan Polanc (Lampre-Merida), Matthias Brändle (IAM Cycling), Nikias Arndt (Giant-Alpecin), Sébastien Turgot (AG2R La Mondiale) e Jérôme Baugnies (Wanty-Groupe Gobert), che dopo 25 km hanno già 1'40" sul plotone. Tira la Lotto.NL-Jumbo del leader Wilco Kelderman, ma dopo la settima salita di giornata, la Côte de Wanneranval, hanno 4'39" sul plotone. Mancano 79 km al termine.

 

La prima Côte Saint-Roch fa la selezione
La settima salita, la Côte Saint-Roch (1100 metri all'11% di pendenza media), immette fuggitivi e gruppone nel circuito di Houfalize, traguardo su cui si transiterà per tre volte. Al primo passaggio i cinque in testa alla corsa hanno 4'14" sul gruppo tirato da un Andrey Amador scatenato. Davanti invece chi ha sfruttato il Saint-Roch per allungare è Jérôme Baugnies, che a 66 km dall'arrivo ha duecento metri sugli altri quattro coraggiosi.

Dietro però si forma un drappello importante all'inseguimento: Tiesj Benoot (Lotto-Soudal), Greg Van Avermaet (BMC), Christopher Juul Jensen (Tinkoff-Saxo), Alexey Lutsenko ed Andrey Grivko (Astana), Viacheslav Kuznetsov (Katusha), David Tanner (Cannondale-Garmin) e Jan Bakelants (AG2R La Mondiale) si portano a 1'23" dal quintetto di testa, mentre il gruppo, tirato ora dalla Etixx, è a 1'38" dai battistrada con 55 km ancora da percorrere.

 

Ancora Saint-Roch, ancora gruppo sparpagliato
Sulla seconda ascesa alla Côte Saint-Roch, dopo il passaggio sul traguardo, davanti allunga ancora Jérôme Baugnies, con Jan Polanc che prova inutilmente a seguirlo. Il gruppo però adesso è vicino, con i primi inseguitori che vengono riassorbiti e distano solo 59" da Baugnies e gli altri quattro. Il leader della corsa Wilco Kelderman misura la febbre agli avversari, con la AG2R La Mondiale che coordina un attacco: Jan Bakelants forza e ritrova l'ex fuggitivo Sébastien Turgot, completamente a disposizione del belga. Ai -50 davanti restano solamente in tre: Matthias Brändle, Nikias Arndt e Jérôme Baugnies, ma il gruppo è a 30".

 

Fuga ripresa ai -49, inizia un'altra tappa
A 49 km dal termine, sulla Côte Rue Bois des Moines, sulla fuga scorrono i titoli di coda, visto che Greg Van Avermaet attacca a fondo. Il belga della BMC è seguito nell'immediato da Jan Bakelants (AG2R La Mondiale), Tim Wellens (Lotto-Soudal) e Wilco Kelderman (Lotto.NL-Jumbo), ma poco dopo si aggiungono anche Alexey Lutsenko ed Andriy Grivko (Astana), Simon Geschke e Nikias Arndt (Giant-Alpecin), Tiesj Benoot (Lotto-Soudal), José Joaquín Rojas (Movistar), Diego Ulissi (Lampre-Merida), Tom Jelte Slagter (Cannondale-Garmin), Michael Rogers e Christopher Juul Jensen (Tinkoff-Saxo), Julian Alaphilippe (Etixx-QuickStep), Philippe Gilbert (BMC), Fabio Felline (Trek), Matthias Brändle (IAM Cycling) e Jérôme Baugnies (Wanty-Groupe Gobert).

Attacca subito Grivko, poi attacca di nuovo, seguito da Wellens, ma non se ne vanno: 19 uomini in testa e l'ex primatista dell'ora Matthias Brändle, a 44 km dal termine, tenta ancora l'allungo.

 

Brändle non s'arrende, poi parte Geschke
Brändle affronta la Côte Achouffe con 16" sul gruppetto degli immediati inseguitori, dove Juul Jensen fa il diavolo a quattro, non meno di Lutsenko e Van Avermaet. La Côte Petite Mormont risucchia Brändle, con Geschke che schizza via, presto raggiunto da Rogers.

Van Avermaet però oggi è in stato di grazia e si porta all'inseguimento dei due con Gilbert, Wellens, Alaphilippe, Bakelants, Felline e Juul Jensen. Al terzo ed ultimo passaggio sul traguardo Geschke e Rogers hanno 18" su Van Avermaet, Gilbert, Wellens, Alaphilippe, Bakelants, Felline e Juul Jensen, mentre il gruppetto di Kelderman si trova a 24".

 

L'ultima Saint-Roch lancia definitivamete Tim Wellens
La terza ascesa alla Côte Saint-Roch vede protagonista Fabio Felline, che forza in testa al gruppo inseguitore. Il vero attacco però giunge da Tim Wellens, che allunga il gruppetto e costringe il leader Wilco Kelderman ad inseguire: l'olandese della Lotto.NL-Jumbo rimane in compagnia dei soli José Joaquín Rojas e Tiesj Benoot, mentre Tim Wellens raggiunge la testa della corsa.

Il belga stacca Simon Geschke, si porta dietro Michael Rogers sulla dura Côte Rue Bois des Moines e presto va via da solo, mettendo subito tra sé e gli inseguitori 25". Rogers imita Geschke, andando gambe all'aria.

 

Van Avermaet tenta l'inseguimento al Chilometro d'Oro
Ai -21 scatta l'indomito Greg Van Avermaet e mette nel mirino un Tim Wellens che pedala benissimo all'ingresso del Chilometro d'Oro. Wellens transita per primo ai tre traguardi volanti, portandosi a casa un bonus di 9". Van Avermaet, unico inseguitore, ne racimola sei, mentre Gilbert tira su 2" ed il nostro Felline 1".

Van Avermaet però non è uscito per prendere gli abbuoni, ma per ricongiungersi a Wellens. Forse i molti scatti effettuati dal piazzatissimo belga della BMC, forse il fatto che Tim Wellens è in gran forma, il vantaggio del Lotto-Soudal è di ben 41" a 11 km dal traguardo, mentre il gruppo accusa più di un minuto.

 

Geschke insegue con il BMC, ma trionfa Wellens
Nel finale a Van Avermaet si unisce Geschke, un altro che ha disputato un tappone, ma Tim Wellens è ormai imprendibile. Dodici mesi fa vinse l'Eneco Tour ribaltando Tom Dumoulin nell'arrivo posto sulla Redoute, oggi scalza dalla vetta Wilco Kelderman: è evidente l'antipatia di questo ragazzo per gli olandesi.

Alle spalle di Wellens si piazza un Greg Van Avermaet ancora in grado di sprintare su Simon Geschke: i due accumulano un ritardo rispettivamente di 49" e 51". A 1'03" Jan Bakelants, seguito a 1'07" da Tom Jelte Slagter, poi Philippe Gilbert, che chiude insieme a Tiesj Benoot, Fabio Felline ed Andriy Grivko a 1'13". Completa la top ten di questa tappa bellissima l'ex leader della corsa, un Wilco Kelderman incapace di reggere il ritmo dei migliori: paga 1'17", chiudendo con Christopher Juul Jensen e Michael Rogers

 

Tra Tim Wellens e la riconferma ci sono i muri delle Fiandre
Nella generale Wellens comanda con 1'03" su Van Avermaet, 1'17" su Kelderman, 1'40" su Gilbert, 1'48" su Felline, 1'51" su Rogers, 1'54" su Grivko, 2'05" su Juul Jensen, 2'13" su Benoot e Bakelants. Domani ultima frazione, 188.6 km da St.Pieters-Leeuw a Geraardsbergen: muri, Muur (di Geraardsbergen...), pavé, trappoloni. Se Tim Wellens oggi ha dimostrato di essere in grado di portarsi a casa il secondo Eneco Tour consecutivo (in undici edizioni ci è riuscito il solo José Ivan Gutierrez, nel 2007 e 2008), Greg Van Avermaet non starà certo a guardare. Con la gamba che si ritrova...

Francesco Sulas

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