Eneco Tour 2015: Greipel stavolta fa la partenza intelligente - Il tedesco non ripete l'errore della prima tappa e vince su Guarnieri e Boonen. Asselman leader
- Eneco Tour 2015
- Etixx - Quick Step 2015
- Lotto Soudal 2015
- Roompot Oranje Peloton 2015
- Team Sky 2015
- Andriy Grivko
- André Greipel
- Arnaud Démare
- Danny Van Poppel
- Elia Viviani
- Gijs Van Hoecke
- Jacopo Guarnieri
- Jean-Pierre Drucker
- Jesper Asselman
- Leigh Howard
- Matti Breschel
- Mirko Selvaggi
- Philippe Gilbert
- Philippe Gilbert
- Pieter Vanspeybrouck
- Reto Hollenstein
- Roy Jans
- Sacha Modolo
- Sébastien Turgot
- Tom Boonen
- Vyacheslav Kuznetsov
- Uomini
Una volta si può far fare fesso, questo André Greipel incontenibile, ma la seconda no. Non si vincono per caso quattro tappe in un Tour de France, e il tedesco ce l'ha ricordato oggi a Breda, sede della seconda frazione dell'Eneco Tour. Dopo il passaggio a vuoto di ieri a Bolsward, dove con un anticipo fuori luogo si è fatto bruciare da Elia Viviani (e altri tre che erano in scia all'italiano), oggi il Gorilla ha rimesso le cose a posto, rivendicando per sé il ruolo di faro degli sprint 2015.
In questa 14esima vittoria stagionale, peraltro, emerge una volta di più la perfezione del treno Lotto Soudal, un meccanismo che funziona alla perfezione tra Marcel Sieberg, Greg Henderson, Jens Debusschere (che potrebbe sprintare in proprio e invece si dedica alla causa) e tutti gli altri. Insomma, una macchina che macina vittorie senza tregua. A fare le spese di tale e tanta perfezione oggi è stato Jacopo Guarnieri, bravo a trovare lo spunto necessario per contendere il successo a un simile avversario, ma impossibilitato a far meglio di un comunque onorevole secondo posto.
Jesper Asselman, abbuon intenditor...
La tappa è partita con la classica fuga da lontano, composta oggi da due uomini che si sono messi in viaggio al km 5: Gijs Van Hoecke della Topsport e Jesper Asselman della Roompot. Costui era già stato all'attacco ieri, e aveva sperimentato per primo l'utilità del Golden Kilometre, ovvero la bella diavoleria che gli organizzatori si sono inventati quest'anno: tre sprint in serie nel breve volgere di un chilometro, nella parte finale della tappa. Per ogni traguardo volante, 3" di abbuono in palio al vincitore (e 2" e 1" ai piazzati). Negli sprint della prima tappa Asselman si era dovuto impegnare molto (la fuga era di 6 uomini) per conquistare 6" dei 9" in palio.
Oggi gli è bastato accordarsi col compagno di fatiche: ti lascio gli sprint intermedi a punti (ce ne sono due per tappa), tu mi lasci quelli coi bonus. Detto fatto, il contratto è stato presto stipulato: dopo essere passati da un vantaggio massimo di 6'05" (al km 45, a 135 dalla fine), i due hanno proceduto in perfetta sincronia e si sono presentati al Chilometro d'Oro (ai -21) con ancora poche decine di secondi di margine sul gruppo.
Per la generale è ancora presto, ma Gilbert guarda avanti
Del resto, nel plotone, nessuna squadra aveva soverchio interesse a lavorare più del dovuto in ottica classifica: con la generale cortissima (tutti nello spazio di 10") non è ancora emerso un chiaro leader che possa voler difendere la maglia, tantomeno la Sky di Viviani, detentore di tale maglia.
Sicché Asselman, senza problemi, è passato in testa a tutti e tre i traguardi volanti e ha messo in cascina 9" di abbuono che gli hanno permesso di scavalcare virtualmente tutti: gli bastava che Viviani non arrivasse almeno secondo (o che Danny Van Poppel non vincesse) e l'impresa di andare al comando della generale sarebbe stata compiuta.
Nel frattempo, dietro qualcosa si muoveva: Philippe Gilbert, previdente, ha pensato che non gli costava poi molto andare a prendersi qualche secondino di bonus, sicché è scattato in vista del Chilometro d'Oro, tampinato da Andriy Grivko (compagno di Lars Boom, interessato alla classifica). Gilbert è passato davanti al primo e al terzo sprint (2" in totale per lui), venendo invece preceduto da Grivko al secondo.
Qualche caduta e l'ennesimo capolavoro di Lotto e Greipel
La fuga è stata annullata a 13 km dalla conclusione, dopodiché la Lotto Soudal è salita in cattedra e non ha praticamente mollato più il comando delle operazioni fino ai -3, quando è stata la Etixx a passare davanti, lavorando per Tom Boonen. Intanto le solite cadute contrappuntavano il finale: a -7.5 sono andati giù Leigh Howard e Reto Hollenstein; ai 1500 metri si sono malamente arrotati Pieter Vanspeybrouck e Matti Breschel. No problem, all'apparenza, ma conviene aspettare eventuali postumi: per dire, ieri Mirko Selvaggi è caduto all'ultimo chilometro, poi è transitato sotto lo striscione d'arrivo, ma gli esami hanno evidenziato una frattura della clavicola, per cui oggi l'italiano non ha preso il via.
Torniamo alla volata: nell'ultimo chilometro e mezzo la Lotto ha ripreso in mano le redini del gioco, e ha gestito a piacimento un rettilineo finale in cui André Greipel ha potuto scegliere come meglio non poteva i tempi della sua volata: fatta in testa, senza nessuno che riuscisse a mettere in discussione la sua superiorità, si è conclusa con l'inevitabile vittoria per il 33enne di Rostock.
L'ordine d'arrivo e la classifica generale
Come scritto in apertura, al secondo posto si è inserito Jacopo Guarnieri, davanti a Boonen, Jempy Drucker e Danny Van Poppel; al sesto posto il redivivo Arnaud Démare, quindi Viacheslav Kuznetsov, Roy Jans, Sébastien Turgot e - decimo - Sacha Modolo. Solo 14esimo Viviani.
Per cui, dato quest'ordine d'arrivo, nessuno ha conquistato gli abbuoni necessari per respingere l'assalto di Jesper Asselman, che è andato così a vestire la maglia di leader della generale. Il 25enne olandese è primo con 5" su Greipel e Viviani e 9" su Van Poppel, Guarnieri e Van Hoecke. Praticamente tutti gli altri sono comunque vicini, e domani vedremo se il corridore della Roompot avrà la forza per cercare la terza fuga in tre giorni (e i conseguenti abbuoni del Chilometro d'Oro per difendere il suo primato in classifica).
Da Beveren ad Ardooie saranno 172 km ancora facili, anche se il circuito conclusivo è particolarmente esigente, e non lascerà nulla all'improvvisazione: potrebbe essere lo sprint più difficile e intrigante di questo Eneco Tour 2015. Chissà se qualche altro personaggio del bel mondo delle ruote roventi riuscirà a inserirsi nella contesa.