Tour de Pologne 2015: De Clercq anticipa la giovane Italia - A Zakopane il belga batte Ulissi. Aru, Formolo e Rebellin nel gruppo dei migliori
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- Ion Izagirre Insausti
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Vince poco, ha un aspetto da Lurch e spesso un suo attacco è, come il maggiordomo della famiglia Addams, chiamato. Il profilo corrisponde a quello di Bart De Clercq, classe '86 belga che oggi ha sparigliato le carte in quel di Zakopane. La vittoria sul complicato arrivo del Giro di Polonia è simile a quello del Giro d'italia 2011, settima tappa. Nella Maddaloni-Montevergine tutti aspettavano Contador, o Garzelli, Scarponi, Nibali. Uscì questo spilungone dell'allora Omega Pharma-Lotto. Guadagna che ti guadagna, andò a prendersi la tappa; è stata, fino ad oggi, l'unica vittoria di De Clercq da professionista.
Oggi a Zakopane lo schema era simile: attacco ai -3, sfruttando fino in fondo il marcamento esasperato del gruppo dei migliori, e vittoria arrivata facilmente. Una tappa dove si erano messi in evidenza i talenti, in erba e non, italiani, da Formolo ad Aru, da Rebellin a Ulissi, passando per Moser. Pareva quasi matematica la vittoria di uno di loro, ed infatti il buon Ulissi c'è andato vicino, ma non è riuscito a rientrare su De Clercq, che il ritmo, come la guardia, non l'abbassava fin sul traguardo. E ora, con il belga in maglia gialla, non sarà un affare semplicissimo scalzarlo dalla vetta.
Finalmente salite serie. Una fuga a sei prende il largo
Prima tappa impegnativa del Giro di Polonia, 223 km da Nowy Sacz a Zakopane. In mezzo otto salite di media durezza, tutte intorno a Zakopane: Zab e Gubalowka da ripetere tre volte, Glodowka che verrà percorsa per due. Partenza a razzo e subito tutti cercano di andare in fuga. Si forma anche un gruppo di venti unità, ma il gruppo chiude subito. Alla fine restano in sei: Vegard Breen, Kris Boeckmans e Boris Vallee (Lotto-Soudal), Eduard Beltrán (Tinkoff-Saxo), Sébastian Turgot (AG2R La Mondiale) e Grega Bole (CCC Sprandi-Polkowice).
Prendono un buon margine di vantaggio, toccando vette di 6'40" dopo una cinquantina di chilometri. Al primo Gpm, quello di Zab, è Grega Bole a transitare davanti a Beltrán, poi Breen, Boeckmans e Vallee. Turgot, in difficoltà perde terreno dalla testa della corsa e così pure Boeckmans dopo la seconda salita di giornata, quella di Gubalowka (ancora Bole su Beltrán e Breen). Al comando restano perciò Grega Bole, Boris Vallee, Vegard Breen ed Eduard Beltrán. Dietro è la Sky che tira.
A 60 km dall'arrivo Sky ed Astana chiudono sulla fuga
La formazione britannica punta a portare davanti il colombiano Sergio Henao e trascina il gruppo a meno di un minuto dai quattro fuggitivi. Costoro, una volta capito che il loro destino è quello di venir riassorbiti, si rialzano. L'ultimo a cedere è il colombiano Eduard Beltrán, raggiunto dopo non troppi chilometri da solo a 54 km dal traguardo.
A questo punto al nerazzurro della Sky si sostituisce il turchese dell'Astana, che piazza quattro uomini là davanti e ne fa staccare parecchi (tra questi, l'iridato Michal Kwiatkowski). Sander Armee, della Lotto-Soudal, prova l'allungo a 39 km dalla fine, ma non trova margine d'azione e viene comodamente ripreso dalla formazione kazaka e dal gruppo (poco più di quaranta unità).
Astana per Lutsenko. Ritmo alto, si staccano in molti
Il ritmo dell'Astana è elevato e deciso. Solo il traguardo volante di Poronin provoca un allungo di Manuele Mori, che si porta dietro Diego Ulissi, ma il duo Lampre-Merida rientra non appena concluso lo sprint. Mancano le ascese di Zab e quella di Gubalowka. Sullo strappo di Zab Diego Rosa conduce il treno Astana, con Paolo Tiralongo, Fabio Aru ed Alexey Lutsenko a seguire nell'ordine. Il primo uomo non Astana del gruppo è Darwin Atapuma, colombiano della BMC. È però un altro colombiano, Sergio Henao, a piazzare l'attacco sulla salita: l'Astana però non ha intenzione di lasciarlo andar via, così viene ripreso nei pressi dello scollinamento.
Lutsenko cede, Formolo attacca, Aru lo marca stretto
La discesa è condotta in totale sicurezza sempre dagli Astana, che sulla salita successiva (ed è l'ultima di giornata), quella di Gubalowka, forza: il tratto è vicino al 20%, alla ruota del sardo resta Lutsenko, mentre il plotone, tra chi si stacca e chi prova a tenere, si allunga inesorabilmente. Davide Formolo e Davide Rebellin, nome identico, caratteristiche dissimili, età nettamente opposte, prendono la ruota di Aru, con Lutsenko che comunque tiene botta. La parte più dura dell'ascesa è alle spalle, ma l'andatura di Fabio Aru è notevole.
Siamo quasi in cima ed ecco che Lutsenko non tiene più le ruote del sardo. In compenso ai -12, praticamente allo scollinamento, attacca Davide Formolo. Il veronese della Cannondale-Garmin, vincitore a La Spezia della quarta tappa del Giro d'Italia, guadagna terreno, anche se la salita non è impossibile. Fabio Aru non aspetta nessuno e si porta alla sua ruota in poche pedalate. Rinvengono su di loro anche De Clercq, Ulissi, Henao, Nieve, Hermans, Reichenbach, Riblon, Izagirre, Zakarin, Rebellin, Sørensen ed alcuni altri.
Reichenbach prova ad andar via, De Clercq ci riesce
Siamo in dirittura d'arrivo e si scatta ancora di continuo. Sébastien Reichenbach tenta l'azione buona ai -6: riprova e sarai più fortunato. Allunga, tre chilometri dopo, Bart De Clercq, ed apparentemente nessuno se lo fila, lasciando che siano altri a chiudere sul belga. Che intanto guadagna secondi preziosi. Ai 1800 metri capiscono la portata dell'azione di De Clercq Diego Ulissi e Sébastien Reichenbach, che provano a chiudere sul Lotto-Soudal. In testa alla corsa l'andatura è decisa, mentre dietro, da Ulissi-Reichenbach in giù, si cincischia. Arriva il gonfiabile che segnala l'ultimo chilometro ed Ulissi capisce ancora meglio: ora o mai più! Tenta lo sprint per riprendere e superare De Clercq - sempre con Reichenbach a ruota - ma non c'è nulla da fare.
Bart De Clercq vince su un Diego Ulissi in forma
La vittoria va al mai troppo considerato De Clercq, con Diego Ulissi, piuttosto contrariato, che chiude a 3", con l'ombra svizzera Sébastien Reichenbach. A 7" Sergio Henao, Ben Hermans, Davide Rebellin, Fabio Aru, Christophe Riblon, Ion Izagirre ed Ilnur Zakarin, che completa la top ten. Fuori dai dieci ma dentro al gruppo dei migliori anche Mikel Nieve e Davide Formolo, mentre Moreno Moser paga nel finale e chiude tredicesimo a 1'21".
Il belga ora guida la classifica generale
La nuova classifica generale vede Bart De Clercq in maglia gialla, con Diego Ulissi a 4", Davide Formolo a 6", Ben Hermans, Ion Izagirre e Sébastien Reichenbach a 9", Fabio Aru a 15", Sergio Henao a 16", Christophe Riblon a 17" così come Ilnur Zakarin, Mikel Nieve e Davide Rebellin. Nella classifica a punti comanda sempre Marcel Kittel, mentre nella lotta per i Gpm guida Grega Bole, che però ha un esiguo vantaggio su Eduard Beltrán (40 a 38 in favore dello sloveno).
Domani penultima tappa del Giro di Polonia, la solita frazione che si sviluppa attorno a Bukowina Tatrzanska con un altimetria adatta a chi non soffre al Luna Park: un saliscendi continuo, dove si potrà (anzi, dovrà) provare a mettere nei guai la nuova maglia gialla.