Clásica San Sebastián 2015: Adam Yates, colpo di mano a sua insaputa - Il britannico vince la Clásica. Van Avermaet, in testa, è travolto da una moto
- CLÁSICA CICLISTA SAN SEBASTIÁN 2015
- Astana Pro Team 2015
- Movistar Team 2015
- Orica - GreenEDGE 2015
- Team Katusha 2015
- Adam Yates
- Alejandro Valverde Belmonte
- Damiano Caruso
- Dennis Vanendert
- Joaquim Rodríguez Oliver
- Joaquim Rodríguez Oliver
- Julián David Arredondo Moreno
- Kanstantsin Siutsou
- Lluís Guillermo Mas Bonet
- Maarten Wynants
- Manuele Boaro
- Mikel Landa Meana
- Nathan Haas
- Philippe Gilbert
- Philippe Gilbert
- Pieter Serry
- Rein Taaramäe
- Romain Hardy
- Ryder Hesjedal
- Sean De Bie
- Stéphane Rossetto
- Thomas Degand
- Valerio Agnoli
- Warren Barguil
- Uomini
«Chi, io? Ho vinto io?». Adam Yates, britannico di Bury in forza all'Orica GreenEDGE, non lo sa di aver vinto la Clásica San Sebastián. Non è che non ci creda, proprio non è a conoscenza del fatto di aver tagliato per primo la linea d'arrivo. Poteva terminare in maniera differente una corsa che fino all'ultimo Jaizkibel - siamo ai -56 - s'è vista regolarmente, ma da lì ai -5 s'è soltanto potuta immaginare? Le riprese infatti non sono state trasmesse dalla tv basca, che ha perso il segnale dell'aereo ponte. Un bel guaio per gli organizzatori, una scocciatura per chi voleva passarsi un 1° agosto in totale relax davanti ad una bella gara del circuito World Tour.
Tutti costretti a lavorare di fantasia, Adam Yates compreso: ha tagliato il traguardo come se niente fosse, voltandosi per vedere a quanto fosse arrivato dal vincitore. Non appena ha visto il suo nome a fianco al primo posto ha chiesto conferme al massaggiatore che lo aspettava, quindi ha abbozzato un'esultanza. Non che Adam sia uno stupido, il motivo del suo spaesamento si scopre dopo, quando su Twitter Greg Van Avermaet cinguetta: «Stavo andando a vincere la Clásica San Sebastián - ha scritto Van Avermaet - quando una moto mi è venuta addosso e mi ha buttato a terra. Game over! Brava organizzazione, brava moto!». Ecco perché Adam Yates non sapeva di aver vinto: davanti a lui, sul Bordako Tontorra, c'era Greg Van Avermaet.
Adam Yates al primo centro nel World Tour
Il gemello di Simon, come lui nato nel 1992, ha preso vantagggio sul Bordako Tontorra, ultima asperità della corsa basca, facilitato dall'incidente tra Van Avermaet e la moto. Già lo scorso anno Adam Yates aveva provato il colpaccio nella discesa del Bordako Tontorra, seguendo un Alejandro Valverde che si stava lanciando verso la seconda affermazione nella Clásica. Era però caduto, travolto dalla voglia di strafare.
Stavolta invece pennella ottimamente le curve, pedala come se fosse in testa - lo è, ma ancora non lo sa - e si fionda sul traguardo, mentre Philippe Gilbert, Alejandro Valverde, Dani Moreno, Purito Rodríguez, Bauke Mollema, Daniel Martin, Julian Alaphilippe, Warren Barguil e Rigoberto Urán provano a ricucire. Tutto inutile per gli inseguitori ed ecco quindi la prima vittoria di peso di Adam Yates, che nel 2013 aveva già portato a casa una gara in linea, il Gran Premio Industria e Artigianato, oltre ad una tappa con classifica finale annessa del Tour of Turkey. Nel World Tour, però, non aveva ancora lasciato il segno.
Subito otto fuggitivi, Movistar tiene il controllo
Splende il sole su San Sebastián, dove alle 11:45 prende il via la 35esima edizione della Clásica: si affrontano 219 km con sei asperità: l'Alto Iturburu, poi due volte l'Alto Arkale ed il simbolico Jaizkibel, quindi il Bordako Tontorra, 2.5 km al 9% subito a ridosso del traguardo. Dei 150 partenti, ben 57 hanno corso il Tour de France: c'è chi ne esce con una gamba migliore, chi cerca quel che non ha trovato in Francia.
Non passano che 13 km per vedere andar via la fuga ed all'interno ci sono otto uomini: Manuele Boaro (Tinkoff-Saxo), Valerio Agnoli (Astana), Dennis Vanendert (Lotto-Soudal), Nathan Haas (Cannondale-Garmin), Maarten Wynants (Lotto.NL-Jumbo), Thomas Degand (IAM Cycling), Lluís Guillermo Mas (Caja Rural-Seguros RGA) e Romain Hardy (Cofidis).
Guadagnano subito terreno ma la Movistar di Valverde, insieme alla Tinkoff-Saxo di Kreuziger, controlla. Gli otto fuggitivi raggiungono così un vantaggio massimo di 4'30", ma dopo 108 il gruppo ha già ridotto il gap a 3'. Movistar in pieno controllo della gara per il proprio capitano, in cerca della terza affermazione nella Clásica.
Sul secondo Jaizkibel Astana attivissima
La prima ascesa all'Alto de Jaizkibel, un tempo salita decisiva di San Sebastián, vede il gruppo a 2' dai fuggitivi. Alla seconda ascesa, quando mancano 60 km all'arrivo, i fuggitivi devono gestire solamente 1'22". Proprio su queste rampe l'Astana tenta di scombinare i piani Movistar, lanciando dal gruppo Rein Taaramäe (e davanti c'è pure Agnoli).
L'estone si porta dietro il nostro Damiano Caruso (BMC), Julián Arredondo (Trek) e Stephane Rossetto (Cofidis): il ritardo dagli otto battistrada è di 50" in cima allo Jaizkibel, mentre il gruppo, sempre tirato dai Movistar, è a 1'10". Ancora Astana attivissima, con Mikel Landa che scatta con il francese Warren Barguil (Giant-Alpecin) e Sean De Bie (Lotto-Soudal). Quest'ultimo molla la presa, ma Landa prosegue, oltre che con Barguil, con Egor Silin (Katusha), Pieter Serry (Etixx) e Kanstantsin Siutsou (Sky).
Manuele Boaro allunga ma verrà ripreso dal gruppo
Nei pressi dello scollinamento scatta dal gruppo di testa Manuele Boaro, che prende subito una trentina di secondi sugli ex compagni di fuga, mentre da dietro i gruppetti di Taaramäe e Landa si uniscono ai sette lasciati sulla strada da Boaro stesso. Nella discesa il corridore di Bassano del Grappa in forza alla Tinkoff-Saxo guadagna ancora sugli immediati inseguitori, portando il suo vantaggio a 38", mentre il gruppo è a poco più di un minuto. Chi insegue Manuele Boaro fa un bel ritmo ed un gruppo di dodici si riporta sul Tinkoff-Saxo. Oltre alla Movistar, anche la Katusha di Purito Rodríguez tira il gruppo, che alla base dell'Alto Arkale diviene nuovamente compatto.
Philippe Gilbert smuove le acque sull'Arkale
È proprio sullle rampe dell'Arkale che vanno via Philippe Gilbert (BMC), Warren Barguil (Giant-Alpecin), Egor Silin (Katusha), Stephane Rossetto (Cofidis) e Ryder Hesjedal (Cannondale-Garmin). In discesa si uniscono a loro Pieter Serry (Etixx), Julián Arredondo (Trek), Damiano Caruso (BMC) e Mikel Landa (Astana), con Serry che transita per primo a San Sebastián, all'ultimo passaggio. Il gruppo principale è a soli 30" ed alla fine mancano 16 km, con in mezzo la salita impegnativa di Bordako Tontorra.
Sul Bordako Tontorra Van Avermaet abbattuto, Yates esulta
Sui 2500 metri del Bordako Tontorra Greg Van Avermaet prende vantaggio ma a 600 metri dallo scollinamento accade il fattaccio: una moto butta in terra il belga della BMC, che spacca il telaio e vede la sua gara concludersi precocemente.
Adam Yates approfitta della situazione e scatta, scollinando da solo su Gilbert, Valverde, Moreno, Rodríguez, Mollema, Martin, Alaphilippe, Barguil ed Urán.
Yates pedala deciso per tutta la discesa, con un vantaggio esiguo - si tratta pur sempre di 18" - ma sufficiente per aggiudicarsi la corsa più importante della sua giovane carriera.
Alle spalle di Yates, che esulta con il dovuto ritardo, Philippe Gilbert, a 15", regola Alejandro Valverde nella lotta per il secondo posto. Quarto Dani Moreno sul capitano Purito Rodríguez, quindi Bauke Mollema, Daniel Martin, Julian Alaphilippe, Warren Barguil e Rigoberto Urán. Il primo dei nostri è Michele Scarponi, che ha chiuso quindicesimo.