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dal nostro corrispondente
Ilnur Zakarin è un russo della Katusha che prima del Giro d'Italia ha sorpreso il mondo aggiudicandosi una corsa difficile come il Romandia. A essere pedanti si potrebbe dire che nel 2009, quando doveva ancora compiere vent'anni, Zakarin è stato squalificato due anni perché positivo agli anabolizzanti. Ma se è vero che sbagliando s'impara, prendiamo per buona la prova di oggi, come quella precedente in Svizzera. Una cosa è certa, questo giovane russo va fortissimo. Cosacco. |
Rigoberto Urán anche oggi ha faticato oltremisura per concludere la tappa con lo stesso tempo dei diretti rivali di classifica. A due giri dalla fine del circuito dell'Autodromo Ferrari il colombiano della Etixx è scivolato sull'asfalto bagnato, ha battuto la testa spaccando il casco ma non è stato atteso da nessun compagno di squadra. È rimasto solo come Porte il giorno prima nel momento della foratura a 7 chilometri dalla conclusione. Saranno tanto evolute tecnologicamente, alcune formazioni straniere, ma in quanto a tattiche... Emarginato. |
Nicola Boem ha patito la gloriosa giornata di ieri, al termine della quale aveva indossato la maglia rossa. Oggi il concittadino di Moreno Argentin si è ritrovato con le gambe rese ancora più dure dalla pioggia. Poco male, nella memoria collettiva di questo Giro resterà assai di più la sua vittoriosa fuga di Forlì che non la prova anonima di oggi. Contraddittorio.
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Richie Porte è stato anche oggi il protagonista dei commenti Rai per la sua ingenuità di ieri, quando dopo la foratura ha accettato il gesto d'amicizia di Clarke e la ruota anteriore della sua bici, con inevitabile penalizzazione e multa per entrambi da parte della Giuria. Io resto dell'idea che un gesto di solidarietà sincera (e non di combine) vada sanzionato in altro modo. E ci spiacerebbe se dietro l'acrimonia dei commenti della tv di Stato ci fossero imposizioni aziendali anti-Sky per i diritti della Champions. Perseguitato.
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Alberto Contador sta meglio. Il suo dolore alla spalla sinistra pare soltanto un ricordo perché anche oggi il madrileno ha voluto nuovamente mettere l'imprimatur sulla corsa allungando sull'ultima salita dei Tre Monti poco dopo che a fare l'andatura era stata l'Astana. Come per dire agli avversari: calmatevi, tanto il più forte resto io. Autoritario.
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Fabio Aru oggi ha patito il freddo e il mal di gambe, soprattutto quando Alberto Contador ha affondato il colpo sull'ascesa conclusiva di Tre Monti. E all'arrivo il sardo dell'Astana non aveva una bella faccia. In simili condizioni, è già stato un ottimo risultato non perdere secondi dall'iberico. Domani Aru potrebbe anche prendere la maglia rosa in un arrivo da scattisti-scalatori sul Monte Berico. Per poi pedalare in difesa nella crono di sabato. Affannato.
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